BRUCIA ANCORA CHE PRIMA O POI RITORNERO’
Castiel se n’era andato. Dean non sapeva dove, di preciso, ma riusciva ad immaginarlo. Il Paradiso! Sbuffava tra sé. Il Paradiso!
Lo stesso Paradiso che era la casa dell’angelo, quello stesso luogo che gliel’aveva portato via.
Dean poteva comprendere i sentimenti di Castiel, anzi, li comprendeva appieno. Erano anche i suoi, aneliti di casa, famiglia, tutte cose che Dean vedeva in Sam, in Bobby. E che Cass trovava nel maledetto Paradiso, evidentemente.
Tuttavia, Cass non aveva calcolato che, da stupido umano qual era, Dean aveva finito per trovare quel senso di casa persino nella figura dell’angelo, nel suo impermeabile, nei suoi capelli arruffati, nei suoi occhi blu e ottusi.
E le giornate gli scorrevano addosso così, nella mancanza.
E tentava di convincersi che fosse meglio allentare la presa su quell’immane creatura incomprensibile che era Castiel, su quello sfigato pressoché onnipotente che –a volte non ci credeva nemmeno lui –era qualcosa di assolutamente divino.
Ma, più sovente, gli capitava di sentirsi bruciare nella sua assenza, e un sottile senso d’Inferno lo pervadeva.
E, avrebbe potuto giurarlo davanti a Dio stesso –se non fosse stato incapace di considerarlo degno di una qualsiasi cosa –in quei momenti di sconforto, gli pareva di sentire la voce di Castiel, di Cass, sussurrargli roca e monocorde all’orecchio:
- Brucia ancora, che prima o poi ritornerò.
FIN