Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: RedJoanna    02/03/2011    5 recensioni
long-fic ispirata a film che hanno fatto la storia del cinema.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

*Sproloqui del'Autrice*: ed eccoci qua con il penultimo capitolo di Film da Richard! Non è granché, è solo un brevissimo capitolo di passaggio tra quello che è successo prima e quello che succederà dopo. Vi consiglio, prima di mettervi a leggere questo capitolo, che non è tratto da nessun film, di andare a rivedervi con attenzione la fine de Il Nuovo Titanic perché ho modificato una cosa per rendere più plausibile quello che accade qui. Non avevo nemmeno in programma di pubblicare prima di metà marzo, ma, stando a casa influenzata da sabato sera, dato che non hanno ancora messo in giro la puntata di ieri sera di Castle, ho scritto e ho postato. Ok, io ho finito di sproloquiare. Spero vi piaccia (a me non piace, tanto per cambiare xD).


 

intermezzo


-Chi dimentica il proprio passato è costretto a riviverlo-.

L'hanno detto in un episodio di un telefilm ambientato in un ospedale.
L'ho visto in TV, ieri sera.
Sempre qui, nella stanza bianca dove sono in degenza.
Detesto l'ospedale.
E poi, che ci sto a fare?
L'ho anche detto al medico: io sto bene, è inutile che io rimanga qui.
Ma il medico ha risposto che io non sto bene.
Perché non ricordo quello che ho vissuto prima di finire qui.
Non ci ho mai riflettuto, ma, effettivamente, non so come mi chiamo.
Il medico mi chiama "signorina Beckett" e quell'uomo che è sempre accanto a me, invece, mi chiama sempre "Kate".
Già, quell'uomo.
Lo guardo.
Sta dormendo, piegato sul mio letto.
E' stanco.
Non mi ha lasciata un secondo.
Invece l'altro signore è andato via.
Quello che ha detto di essere mio padre.
Potrebbe anche essere vero, ma temo che non lo saprò mai con certezza.
"Mio padre" è stato qui solo un giorno, poi mi ha abbracciata, mi ha baciata sulla fronte e mi ha affidata all'altro uomo, quello che ora dorme.
Ed è andato via.
Non sento la sua mancanza, era la prima volta che vedevo mio padre.
O almeno, credo lo fosse.
Non lo so, non ci capisco più niente.
Ritorno a guardarlo.
Non so chi sia per me.
Non credo un parente, sennò mio padre me l'avrebbe fatto capire.
E non è mio marito, non porto la fede e medici e infermiere mi chiamano "signorina".
Anche se, a dire il vero, mi piace molto e, se mi chiedesse di sposarlo, non credo ci penserei troppo.
E' ironico.
Dolce, molto dolce.
E anche incredibilmente bello.
Ha dei fantastici occhi azzurri.
Ci annego dentro ogni volta.
Ma quegli occhi sarebbero davvero bellissimi se non fossero così... spenti.
Sono quasi infossati, come se lui avesse pianto a lungo.
E non hanno lucentezza.
Ma rimane sempre l'uomo più bello che io abbia mai visto.
Non che ne abbia visti tanti: solo mio padre.
Affondo le dita tra i capelli dell'uomo che dorme.
Gli accarezzo piano il capo, con dolcezza.
Sento un brivido percorrermi la schiena e il cuore accellerare il battito.
Lascio scivolare le dita sulla sua guancia.
Continuo ad accarezzarlo, piano.
Non voglio svegliarlo.
Tentativo vano,
Ha aperto gli occhi.
Li richiude.
Mugugna qualcosa.
Poi riapre gli occhi.
Solleva la testa.
-Hey, ciao- mormora, stiracchiandosi.
Sorride.
Con indicibile malinconia.
Non mi ha ancora detto il suo nome.
Ci faccio caso solo ora.
Ha dato per scontato che lo sapessi.
Ma io... non lo so.
-Non mi hai detto il tuo nome- gli faccio notare, in un sussurro.
Non voglio ferirlo.
Fissa il suo sguardo nel mio.
Gli occhi gli luccicano, ma non di gioia.
E' una lacrima quella che gli scivola lungo la guancia?
Allungo un dito e protendo il busto verso di lui.
Freno la caduta della lacrima e gli accarezzo il viso con una nocca.
Non oso immaginare quanto lui stia male.
Deve essere davvero terribile che io non mi ricordi il suo nome.
Riafferra il suo sorriso distrutto, per mormorarmi:
-Richard. Ma molti mi chiamano Rick, quindi puoi farlo anche tu-.
-Come ti chiamavo?-.
Esita.
Come se gli stessi chiedendo di rivelarmi un segreto.
Poi risponde, con voce malferma:
-Castle-.
Lo guardo con aria interrogativa.
-E' il mio cognome-.
Lo chiamavo per cognome? E' solo un collega?
-Eravamo amici?-.
Deglutisce e abbassa lo sguardo.
Silenzio.
Forse ho capito.
Non eravamo amici.
Eravamo molto di più.
Quasi mi metto a piangere anch'io, al solo pensiero.
E' inammissibile.
Come posso aver dimenticato l'uomo a cui ero legata?
Eppure mi è successo.
Mi mordo un labbro, cercando di trattenere le lacrime.
Gli poggio una mano sulla sua guancia.
Sollevo il suo volto verso di me, piano.
Anche lui sta facendo del suo meglio per non scoppiare a piangere come un bambino, qui, davanti a me.
Evita il mio sguardo.
-Mi dispiace- mormoro.
Mi guarda.
Sta per dire qualcosa, ma lo fermo.
Mi avvicino a lui.
Chiudo gli occhi.
Poso le mie labbra sulla sua fronte.
Mi passa un braccio attorno alla schiena e mi stringe a sé.
Cercando di ritrovare quello che ho perso.
Ma non succede niente. Non ho alcun ricordo legato a lui.
Mi sembra di impazzire.
Ahia. La pancia. Mi fa un male cane.
Un bagno.
Cerco di liberarmi velocemente dal suo abbraccio e di scendere dal letto.
-Kate! Va tutto...-.
Inciampo nella flebo. Maledizione.
Non riesco a trattenermi.
Aiuto.
Ho un conato. E un altro.
Chiudo gli occhi.
Sento una mano calda reggermi la fronte.
Delle dita mi tengono indietro i capelli, con dolcezza.
Sento il suo profumo.
Il suo respiro ansioso.
-Rick, scu...-.
Un altro conato mi interrompe. Mi libero di tutto quello che ho mangiato, inginocchiata sul freddo pavimento.
-Cosa succ...-.
Non riesco a vedere più niente.
Non sento più il mio corpo.
-Rick, aiuto- mormoro, prima di chiudere gli occhi e cadere nel vuoto.


Il suo profumo.
Le sue dita calde e leggere.
Il suo respiro profondo e silenzioso.
Apro gli occhi.
-Ben svegliata, Kate! Ero così preoccupato!- mi saluta, con un sorriso.
Ma... sono svenuta?
Certo che gliene sto facendo passare di tutti i colori, povero Rick!
-Ciao! Stai.. stai bene?-.
-Dovrei chiederlo io a te, detective!-.
Detective?
-Sì. Prima che... beh... prima di finire qui, era una detective della Omicidi, qui a New York-.
-Sul serio?-.
-Sì. Ed eri anche piuttosto brava-.
Il suo sorriso si riflette sulle mie labbra.
Non bado molto alle sue parole.
Sono totalmente persa nella contemplazione dei suoi occhi.
Azzurri, come il cielo e il mare.
Mi arricciolo una ciocca di capelli, come una ragazzina alla prima cotta.
Quanto è bello.
E mi viene naturale avvicinarmi a lui, sempre di più, finché i nostri respiri si sfiorano.
Lui sposta lo sguardo sulle mie labbra per un istante, poi lo riconduce nei miei occhi.
Si avvicina, piegando un po' il capo.
Il cuore accellera il battito.
Chiudo gli occhi.
-Buongiorno, signorina Beckett! Ho saputo del suo...-.
Oh.
Che tempismo, dottore!
Mi allontano da Rick, a malincuore.
Anche lui ritorna in posizione eretta sulla sua sedia, con uno sguardo più buio del solito.
-Ho... interrotto qualcosa?-.
Abbiamo interrotto qualcosa?
Un flash.
Un brevissimo flash.
Quella frase... mi ha ricordato qualcosa.
Ma cosa?
-No... no, si figuri- risponde Rick.
-Dicevo, ho saputo del suo malessere ed è del tutto normale nella sua condizione. Questo vuol dire che il bambino sta bene e tutto procede per il meglio-.
Il dottore mi sorride, cordiale.
Mia condizione?
L'amnesia causa di questi problemi?
Aspetta, aspetta.
Ha detto anche... bambino?
Che cosa procede per il meglio?
Lancio uno sguardo a Rick.
Dalla sua espressione a forma di punto interrogativo, sembra che ne sappia quanto me.
Corruga le fronte.
Strabuzza gli occhi.
Forse ha capito qualcosa.
Si gira verso il dottore.
-No!-.
-Non lo sapeva?-.
-No!-.
Lo vedo impallidire e poi arrossire.
Sorride.
E poi si rabbuia.
Sorride.
-Signor Castle, si sente bene?-.
-No. O forse è che mi sento troppo bene- mormora, prima di crollare giù dalla sedia.

 


 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: RedJoanna