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Autore: DebDS    02/03/2011    1 recensioni
-Bella?Tu con i capelli ricci?-
Mi volto inarcando le sopracciglia verso il ragazzo che mi ha chiamata. Carino.
-Come ti chiami?-
-Che ti importa?-
-Sei bella,mi importa del nome di tutte le ragazze belle!-
-Francesca.-mento.
-Il tuo numero?-
Inarco le sopracciglia ancora di più e mi volto in avanti.
Bello,sì,ma idiota!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XV

 

 

Rimango ferma per qualche secondo a fissarli sconcertata, poi, quando Rico si volta verso di me, corro via prima che possa fermarmi.

Mi chiudo in camera e mi butto sul letto sentendo un vuoto incredibile nel petto.

Sento bussare freneticamente, ma non mi muovo.

-Ludo, apri, apri, ti prego, posso spiegarti tutto, hai frainteso !-

Mi alzo e apro la porta di scatto. –Ho frainteso? Quindi non stavi ridendo con il ragazzo che mi ha fatto soffrire, vero? Ma non è tanto questo il problema, tu lo hai sempre detestato, sempre e ora, dopo avermi visto piangere notti intere per lui, gli diventi amico?-chiedo con voce tremante.

-Non è come pensi.-ripete con estrema calma.

Entra in camera e mi fa sedere sul letto, abbracciata a lui. Inizialmente cerco di allontanarlo, ma poi non trovo nemmeno la forza per respingerlo.

-Ti spiegherò tutto, ma non ora, domani sera, okay?-

Annuisco contro il suo petto.

-Voglio solo che tu sappia che non farei mai nulla per ferirti.-

Mi mordo il labbro e lo guardo negli occhi.

-Ti voglio bene, un bene incredibile.-sussurra appoggiando la fronte contro la mia.

Prima che possa rendermene conto poso le mie labbra sulle sue.

Sento una scossa di lucidità attraversarmi e mi allontano da Rico. Mi premo una mano sulle labbra e sgrano gli occhi. –Scusa, non so cosa…-

Scuote il capo. –Non… non preoccuparti, è stata colpa mia, so benissimo che sei confusa, ti sono stato fin troppo vicino nelle ultime settimane, il tuo corpo ha solo reagito…-

-Ti stai prendendo la colpa di qualcosa che ho fatto io.-rido lievemente.

Abbassa lo sguardo. –Be’, non è mica colpa tua se sono irresistibile !-

Ridiamo e ci prendiamo a cuscinate per alleggerire il momento, ma entrambi continuiamo a pensare a quel bacio per tutta la serata.

 

 

Stasera devo uscire con Rico, come amici, ovviamente, non c’entra nulla il bacio di ieri, deve solo spiegarmi come sono diventati così amici, lui e Simone.

Cioè, quel bacio non conta nulla, è stato solo un attimo di confusione, anche se adesso ogni volta che, anche solo per sbaglio, ci sfioriamo distogliamo lo sguardo e ci allontaniamo come se ci fossimo ustionati.

-Che devo indossare stasera? Dove mi porti?-chiedo assumendo quello che sembra la pallida imitazione del mio solito tono scherzoso.

-Mmm… metti qualcosa di ‘vagamente’ elegante, il posto è una sorpresa.-mi sorride.

-Devo preoccuparmi?-chiedo ridendo.

Mi lancia uno sguardo malizioso. –Forse.-

 

 

 

Mi sembra di sentire l’odore del mare e il rumore delle onde, purtroppo posso solo ipotizzare, dato che Rico mi ha bendata.

-Okay, fai un passo avanti, fai attenzione, si scende di un gradino.-

Sento qualcosa di umido sotto le scarpe. –Cioè, tu mi hai fatta vestire in modo così elegante, con questi tacchi enormi e mi porti su una spiaggia? Ma sei impazzito?-chiedo irata.

Dopo qualche secondo mi rendo conto che Rico non è più vicino a me.

Sento le note molto dolci di una canzone che non conosco, mi tolgo la benda che mi copre gli occhi e mi guardo intorno.

Sono in una piccola spiaggia, da un lato ho il mare e dall’altro un muretto.

‘E’ per parlare che sono qui, non è facile, nonostante ciò sto qui’.

Simone.  Scende da una piccola entrata nel muretto.

Bello, bellissimo, come sempre.

‘Vorrei, dovrei ritornare sugli sbagli miei e dirti che…’

Sento gli occhi riempirsi di lacrime.

‘… di cercarti, sai, non ho smesso mai, me ne accorgo solo adesso.’

Una lacrima mi riga la guancia.

‘Ed è chiaro che il più fragile tra noi due non sei te, che da me punti fermi non ne hai, me li dai.’

Mi mordo il labbro e lascio libero sfogo alle altre lacrime.

‘Tu sei l’unica che mi accetta coi difetti che ho.

Dovrei, vorrei stringerti e trasmetterti i pensieri miei.’

Vorrei, come vorrei sapere ciò che stai pensando.

‘E se tu mi dicessi ‘è tardi ormai’, non me ne andrei.

Ed è chiaro che devo insistere, sarei pazzo a giocarmi te.’

Un sorriso si fa spazio sul mio volto rigato di lacrime.

‘Ma il sorriso che mi fai, sta azzerando tutti i dubbi miei.

Ecco qua quello che c’è: stai con me?’

Finisce la canzone con una nota alta proprio come una domanda ed io non posso fare altro se non gettarmi tra le sue braccia.

Lo stringo forte e sento le sue labbra lasciarmi baci frenetici sul collo, in preda all’entusiasmo.

-Sì, sto con te !-sussurro sulle sue labbra.

E finalmente torno a provare quell’ incredibile felicità, quella che fa tremare la voce e battere il cuore all’impazzata, quella che fa trattenere il respiro, quella che non da garanzie, ma non se ne ha bisogno, bastano quegli attimi che ti fanno sentire perfettamente in pace con te stesso e con il mondo.

  
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