Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Reghina    03/03/2011    5 recensioni
[RoyxEd]
Parte da poco prima della conclusione del manga, narrando le avventure dei nostri eroi una volta separatisi. Edward è a Creata, a Ovest, mentre Alphonse è a Xing, a Est. Qui, Al viene a sapere che Ling ha dichiarato guerra ad Amestris senza motivo apparente e decide di andare dal fratello che, nel frattempo, ha incontrato Mustang e scoperto un modo per riavere la sua Alchimia.
I commenti, le critiche e – perché no – i consigli su come continuare sono ben accetti.
È la prima storia che scrivo su Full Metal Alchemist, quindi non sono sicura del risultato, ma ci tengo parecchio, quindi spero che mi facciate sapere!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Ling Yao, Pride, Roy Mustang
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Full Metal Alchemist Return.

 

35. Mancanza – una scusa per inseguire Fullmetal, si trova sempre.
Non erano né dolci né morbide, le sue labbra.
Avevano il sapore della malinconia ben nascosta, della debolezza di un bambino, della serenità perennemente rubata, del sangue causato dall'eccessiva foga con cui le torturava quand'era nervoso, rendendole ruvide.
Chiedevano sostegno, in mezzo a insulti e maledizioni, perché non conoscevano altri modi per richiedere aiuto.
Non era piccola e impacciata, la sua lingua.
Aveva la prepotenza di chi conosce le sue capacità, aggrediva violenta la rivale come fosse una lotta per la vita o per la morte, come tutte quelle che era abituato a vivere.
Chiedeva nuove avventure e stimoli, sibilando parole dure e scandendo formule alchemiche e frasi razionali in cui nascondeva la sua fragilità.
Non erano delicate, le sue mani.
Avevano la brutalità di chi è costretto a graffiare e urlare per andare avanti, battendo i piedi e facendo a pugni.
Gli strappavano i vestiti e graffiavano la pelle, nel tentativo di un avvicinarsi di più, di percepire con le dita un sostegno che quelle mani non avevano mai avuto.
Non era femmineo, il suo corpo.
Aveva i muscoli piccoli e flessibili, sviluppati sul campo, sempre innocentemente coperti dai vestiti troppo larghi che gli davano l'aria da dannato.
Le cicatrici e le macchie che la vita gli aveva lasciato quand'era troppo giovane per difendersi venivano coperte accuratamente, solo per ricomparire più spesse, perché non dimenticasse.
Non aveva niente di docile, il suo carattere.
Aveva l'aggressività di chi ha ricevuto già troppi colpi duri, mentre si avventava sulle sue labbra come fossero un'ancora di salvataggio e allo stesso tempo il suo peggior nemico.
Strappava i vestiti e lo faceva cadere a terra, rivedendo sulla pelle sotto di lui i suoi stessi segni di sofferenza, marchiandoli uno a uno per essere il suo solo pensiero.
Dominarlo non era facile, richiedeva una lunga lotta fatta di graffi e morsi, di baci e parole bollenti, fin quando i loro corpi sudati, eccitati, graffiati, non s'incastravano l'un l'altro e allora imprecava, maledicendo lui e tutta la sua specie.
Solo dopo si lasciava possedere, ed anche quello non era semplice, perché si dimenava come volesse fuggire e poi lo faceva sprofondare come a non volerlo lasciare più andare, gli graffiava a sangue la schiena se andava troppo veloce e gli mordeva la spalla se andava troppo piano.
Troneggiava sopra di lui facendolo delirare per la visione, impartendo il ritmo che più gli piaceva calandosi a tempo su di lui, oppure si rannicchiava sotto di lui e tra le sue braccia, lasciandosi cullare come un bambino fin quando non aveva ritrovato la voglia di lottare.
Era stancante, straziante, distruggeva le sue difese faticosamente costruite con un soffio e poi lo derideva crudelmente, solo per poi regalargli una carezza che gli faceva toccare il paradiso.
Aprì gli occhi, Roy Mustang, chiedendosi quando avesse cominciato a fare sogni erotici riguardanti sesso violento e con protagonista Fullmetal.
Gli pareva di sentire i graffi sulla schiena, i morsi e il sudore sulla pelle e un famigliare aroma dolce-amaro sulle labbra.
Il famigliare calore che gli suscitavano i baci sulla guancia di Edward, era diffuso in tutto il corpo, fino alla sua eccitazione che a modo suo gli urlava cosa voleva.
Aveva bisogno ancora delle labbra di Fullmetal sulla sua pelle, fosse anche per maledirlo in ogni modo che quel ragazzino conosceva.
Non pensò di rinnegare una cosa talmente evidente.
L'aveva accettato nel momento stesso in cui Edward aveva posato le sue labbra sulla sua fronte e i giorni a seguire sulla sua guancia destra e riconfermato ogni volta che le sue labbra sfioravano la fronte del giovane.
Si chiese tra quanto il ragazzo sarebbe tornato a Centrale e con disappunto si rese conto che sarebbero potuti passare anche anni e che lui non aveva scuse per cercarlo.
L'illuminazione arrivò improvvisa, ricordando il giorno del primo contatto con le labbra del ragazzo.
Un motivo per cercare Fullmetal c'era e lui non se lo sarebbe fatto sfuggire.



A Giovedì!

So cosa state pensando 'Le tiriamo i pomodori o i sassi?' guardate, io consiglio i pomodori. Fanno meno male T.T

Spero mi farete sapere!

A Giovedì!

   
 
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