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Autore: shangrila    12/01/2006    4 recensioni
Ranma è fin troppo bravo a criticare le doti di Akane come fidanzata. Cosa succederebbe se per una volta i loro ruoli si invertissero? Leggete e scoprite come andrà a finire...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scambio di ruoli

Scambio di ruoli

Di : Shangrila

CAP III

 

 

Quella fu davvero una lunga mattinata per i nostri che, presi com’erano dalle loro riflessioni per l’imminente appuntamento, non avevano seguito molto le lezioni, passando, per questo, gran parte del tempo fuori dalla classe.

Ma anche quel giorno

- DRIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNN -

La campanella pose fine a quel supplizio, sostituito presto dalla snervante attesa del tanto sospirato meeting al cinema!

Akane si avviava verso l’uscita, prestando poca attenzione alle allegre chiacchiere delle amiche, concentrata com’era a cercare di rallentare i battiti del suo cuore;

Ranma dal canto suo si attardava nel cortile della scuola con Kuno, il quale voleva punirlo a causa della "sua" dolce ragazza col codino, ricavandone al solito, un viaggio "all inclusive" in orbita con la firma: "Saotome" sui calzoni.

Agli occhi dei compagni, quella sembrava un’ordinaria mattinata al Furinkan se non fosse stato per un piccolo particolare che, però, era sfuggito a tutti….o quasi.

Akane, infatti, salutate le amiche, invece di avviarsi verso casa come suo solito costringendo il suo fidanzato ai salti mortali per raggiungerla, quel giorno si appoggiò stancamente sul muro di recinzione del cortile in un’apparente attesa e lì immersa nel sole al tramonto si lasciò andare alle proprie riflessioni:

*Non posso credere di aver trovato il coraggio di chiedergli un appuntamento, al cinema poi, con lui, al buio e se lui ne approfittasse e tentasse di SE SOLO PROVA AD AVVICINARSI IO…..io….naaaaaaaaaaahhhhhh, stiamo parlando di Ranma dopotutto, lui nn lo farebbe mai.

Già!? non lo farebbe mai. *

Su quest’ultimo pensiero assunse un’espressione triste e si lasciò sfuggire un piccolo sospiro.

Ranma, che già da qualche tempo osservava la fidanzata con curiosità, cercando di intuire dalle sue espressioni l’oggetto dei suoi pensieri, vedendola triste tutt’un tratto, decise di rompere il fluire di questi!

"Allora?! Andiamo?"

Akane, come risvegliata da quello stato catatonico in cui imperversava, posò lo sguardo sul ragazzo che fino a pochi secondi prima era il protagonista delle sue riflessioni e che, ora, la guardava perplesso.

*Da quanto tempo era lì?!* - Si chiese e venne colta dall’assurdo timore che lui potesse aver capito le sue preoccupazioni di poc’anzi;

"Come mai sei diventata tutta rossa?" Disse lui con un espressione divertita.

"Come? Beh, dev’essere il sole, sì è colpa del sole. Allora vogliamo andare?! Il film sta per cominciare."

Il suo atteggiamento stupì non poco Ranma, quell’improvvisa fretta e la scusa poco convincente su quel rossore non lo convinsero, ma ben presto, accortosi che lei aveva cominciato a camminare, la seguì dimenticando tali dubbi.

Poco distante un ombra si aggirava guardinga per le vie di Nerima.

Giunti davanti l’entrata del cinema, Akane credeva di aver superato la parte più dura quando.

"Allora cosa guardiamo?"

Una frase normalissima data la situazione, ma che gettò nel panico più completo la ragazzina dai capelli corti che stava davanti a colui che aveva pronunciato tale dilemma.

Akane, infatti, a quello non aveva pensato!

Se avesse scelto uno di quei film romantici, avrebbe dato l’impressione che si aspettasse qualcosa da quel rendez-vous, allo stesso modo se avesse scelto un film d’azione, non avrebbe fatto altro che confermare l’idea che lei fosse un maschiaccio.

Altro che Amleto, questo sì che era un vero problema.

Forse però non tutto era perduto. Sì, certo bastava solo -

"Perchè non decidi tu? Per me è lo stesso" - Bene era fatta! Ora la patata bollente era di Ranma, toccava a lui decidere: romantico o azione, azione o romantico.

Se solo Ranma avesse scelto quello romantico allora lei avrebbe potuto sperare, ma conoscendolo -

"Ok, allora che ne dici dell’ultimo film di Jackie Chan?" - Appunto!

"D’accordo, faccio i biglietti" - *forse non ci sarà il momento romantico, ma almeno ci divertiremo e poi anch’ io volevo vedere quel film*.

Così presi i biglietti si avviarono nella sala.

Il film stava per cominciare, la sala di programmazione era immersa nell’oscurità rischiarata appena dallo schermo in fondo alla stanza sul quale, con un sottofondo musicale di impronta cinese, cominciavano a scorrere le prime immagini.

A metà delle sedute c’erano i nostri, tesi entrambi come due corde di violino!

I sedili non erano molto spaziosi così che, il minimo movimento portava ad un contatto tra i due, che sussultavano ogni qual volta ciò succedeva.

Pian piano che la proiezione proseguiva, Ranma e Akane sembrarono rilassarsi finalmente, ma quello sfiorarsi, dapprima casuale, ora si verificava per una sorta di predisposizione di entrambi, i quali cominciavano a godere di quell’intimità insperata e insolita al punto che Ranma aveva addirittura osato prenderle timidamente la mano, pur non staccando gli occhi dalle mosse di Jackie.

Quel gesto, così dolce e inusuale, lasciò piacevolmente sorpresa Akane, che si disse che forse anche in quel frangente avrebbe potuto avere quel momento romantico tanto agognato.

In quello stesso momento Ranma ringraziò mentalmente l’oscurità che nascondeva quel lieve colorito vermiglio che troneggiava sulle sue guance a causa della sua insolita intraprendenza!

Il film proseguì senza rilevanti avvenimenti.

All’uscita del cinema, Ranma propose di andare a mangiare un boccone insieme ed Akane accettò di buon grado.

Era anomala tanta pace tra quei due, tanto che loro stessi non potevano capacitarsene.

*Possibile che andare d’accordo per noi possa essere così semplice? Mi domando cosa ci avesse impedito in tutto questo tempo di godere così della reciproca compagnia, ma perché, invece, di solito dobbiamo sempre litigare?! Guardala! E’ bellissima quando sorride. Dovrei farla sorridere più spesso, le basta così poco per farlo. Spero solo che non si accorga di come mi sento in questo momento.*

 

*Non mi sarei mai aspettata un simile comportamento da Ranma, quando penso di essere riuscita a comprenderlo fa sempre qualcosa di sorprendente, che mi rigetta nella confusione più totale, come quando, poco fa, m’ha preso la mano nel cinema.

Non potrebbe essere sempre così?! Ma forse, non sarebbe giusto pretenderlo. Dopotutto, ciò che mi piace di lui è anche quella parte arrogante del suo carattere.

Aspetta un secondo, ma che sto dicendo?!

Ho davvero detto che mi piace? Oh, mio Dio e adesso? E lui cosa sta facendo?! perchè mi fissa in quel modo? Che mi sia lasciata sfuggire qualche frase?*

Mentre si perdevano in tali dissertazioni solitarie, avevano cominciato a camminare fianco a fianco, una leggera brezza primaverile si innalzò, accarezzando le loro figure!

Akane rabbrividì impercettibilmente, ma Lui se ne accorse e le porse il braccio attorno al quale avvolgersi per trarne calore.

Lei lo guardò sbigottita, ma sbuffando Ranma volse il volto altrove scaturendo, inconsapevolmente, un’ondata di gratitudine dalla fidanzata che, lo amava anche per queste mute preoccupazioni nei suoi riguardi.

E già! Lei lo amava!

In quei pochi attimi si era arresa a questa grande realtà. Amava quel maniaco, pervertito che in quel momento percorreva con lei quel sentiero.

Socchiuse gli occhi e allungò le braccia, pronta a perdersi nella miriade di sensazioni che le avrebbe procurato il tocco con la pelle di Ranma!

Attese il sopraggiungere del contatto che non avvenne allora socchiuse un occhio sorpresa dell’attesa prolungata e ciò che vide la lasciò alquanto perplessa.

Ranma, attorniato dalle sue pretendenti, si ritrovava a lottare, nel contempo, coi suoi nemici!

Ukio infatti, avendo visto lo strano atteggiamento di Akane fuori scuola, aveva deciso di seguirli e a lei s’erano unite Shampoo e Kodachi;

Ryoga, invece, li aveva incrociati poco prima per strada mentre vagava disorientato per le vie della città e, convinto che sarebbero andati a casa Tendo, aveva deciso di seguirli. Immagina lo sconcerto quando s’era accorto di essere spettatore inconsapevole del loro primo appuntamento, Ranma andava punito per questo e così.

*Ma perché deve sempre andare a finire così?* - Akane carica di risentimento verso quegli esseri, che, volenti o nolenti, riuscivano sempre a rovinare quei pochi momenti di tranquillità tra loro due, sentì le lacrime pungerle gli angoli degli occhi.

Dovevano smetterla, di intromettersi nella loro vita, ma la colpa di tutto questo era di Ranma! Se solo fosse chiaro sui suoi sentimenti non avrebbero dovuto lottare ogni volta.

"Adesso bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!" - Gridò con quanto fiato aveva in gola, tanto da ottenere un immediato stop del caos che s’era creato innanzi a lei. Tutti la guardarono straniti!

"Io me ne torno a casa, sono stufa di questa situazione"

"Ma Akane" - tentò Ranma, ma fu fulminato dallo sguardo omicida di questa, la quale, subito dopo, cominciò a dirigersi verso il dojo.

"Lasciala andale amole mio, pelchè non andiamo a diveltilci?!" - disse la cinesina che gli si strusciava addosso con fare lascivo.

"Pussa via gattaccia, via le zampe dal mio fidanzato!" - anche Ukio volle dire la sua, mentre tentava di togliere il poveretto da sotto le grinfie della ragazza;

"Povere illuse, Ranma ed io avevamo già in programma una seratina romantica, non è vero mio adorato?" - la rosa nera aveva appena fatto il suo esordio nella discussione con fare teatrale.

"Ranmaaaa, maledetto perché fai soffrire così la povera Akane?!" - e così anche Ryoga s’era unito ai cori, ma, nel mentre della baraonda, i litiganti non s’erano accorti che l’oggetto della disputa s’era defilato.

Poco più tardi a casa Tendo

"Prima o poi, finirò male in uno di questi ‘incontri’ "

Fermo, sull’uscio di casa Ranma volse lo sguardo verso la finestra della camera di Akane e ripensò alla giornata appena trascorsa e alla sua tragica conclusione lasciandosi sfuggire un sospiro.

"Forse dovrei andare a scusarmi" - si ritrovò a dire a se stesso e così con un salto raggiunse il piccolo davanzale e facilmente si introdusse nella stanza.

Alla debole luce della luna gli apparve la sua fidanzata nel proprio giaciglio che dormiva con, sul volto, i segni ancora visibili del pianto disperato che doveva aver fatto dopo essere rientrata!

"Proprio non sono in grado di farti sorridere per un giorno intero eh?! Se solo riuscissi a essere più deciso con le altre, forse tutto andrebbe per il verso giusto" - mormorò, conscio che lei non poteva udirlo e, forse, spinto proprio da questa consapevolezza le si avvicinò e chinatosi su di lei le sfiorò la fronte con le labbra sussurrandole: "Perdonami, vedrai che prima o poi ci riuscirò a far chiarezza con me stesso e spero, quel giorno, di vederti sorridere di nuovo come oggi!"

Il mattino successivo Ranma andò a svegliare la piccola Tendo, ma con somma sorpresa, vide che la stanza era vuota.

In cucina interrogò Kasumi sul fatto e fu informato che Akane aveva deciso di andare prima a scuola, per ripassare in vista del compito di quella mattina.

*Dev’essere ancora arrabbiata!*

Così prese il pranzo e si diresse verso l’istituto.

La prima parte della mattinata fu occupata dal compito d’inglese, che Ranma sbagliò quasi completamente, poichè aveva passato tutto il tempo a spiare di nascosto la sua ragazza, cercando di intuirne lo stato d’animo. Proprio per questo, l’insegnante lo assegnò alle pulizie dell’aula in sostituzione di un suo compagno come punizione.

Quel giorno anche Akane era addetta alle pulizie e così avrebbero potuto parlare un po’, solo per questo motivo Ranma accettò il castigo senza remore!

E così a fine giornata.

"Ciao Akane, ciao Ranma, mi raccomando voi due non litigate, capito?!"

Dettò ciò Yuka strizzò l’occhio verso la coppia, che evidentemente imbarazzata, aveva cominciato a farfugliare frasi sconnesse fissando ossessivamente il pavimento, poi insieme a Sayuki lasciò l’aula con loro due come unici occupanti della stessa!

Finalmente soli.

Ranma spiava di nascosto le movenze della fidanzata, aspettando il momento giusto per parlarle.

Raccolto il proprio coraggio, Ranma accenno un timido:

"Akane, ascolta per ieri"

"Ranma, tu pulisci dietro la cattedra io mi occuperò dei banchi" - fu ben presto interrotto dalla ragazza!

"Come?! ah, certo." Cavoli parlarle risultava più difficile del previsto!

"Akane senti"

"Io penso ai cassini tu riordina"

"INSOMMA BASTA!!!! Ascoltami una buona volta, non fare la solita bambina cocciuta!"

"Come ti permetti? Non ho nessuna intenzione di sorbirmi le tue scuse."

"Ma spiegami, una buona volta, perché ogni cosa che succede sarebbe colpa mia?!",

"E me lo chiedi?! Hai questa faccia tosta! Potevi anche fare qualcosa per evitare che quelle matte ti si attaccassero addosso" - disse, non preoccupandosi di quanto questo sfogo sapesse di malcelata gelosia -

"Come fidanzata non mi sembra che io permetta a chiunque di abbracciarmi e, dato che ora tu fai le mie veci dovresti comportarti di conseguenza!".

"Ah è così?! Se è per questo anche tu, Akane, come "mio fidanzato" saresti dovuta intervenire e liberarmi da tali scocciatrici, come faccio io con Kuno".

Si guardarono rabbiosi per un interminabile minuto, quando -

"Ahahahahahahahahha" - scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.

Era stupido litigare per una cosa tanto assurda, si guardarono ancora con le lacrime agli occhi, la pace era fatta. Stranamente da che avevano cominciato questa sfida, le cose sembravano più semplici, anche superare una lite che in un altro momento li avrebbe tenuti divisi, fermi entrambi sulle proprie posizioni.

Finite le pulizie, fecero ritorno al dojo.

"Siamo a casa"

Esclamò la minore delle Tendo.

"Akane, Ranma, bentornati la cena è quasi pronta andate a cambiarvi"

"Sì, grazie Kasumi".

Sulle scale

"Ranma, io vado a fare un bel bagno caldo"

"…"

Il cuore di Ranma perse un battito, cosa lo sconvolgeva tanto? Che c’era di strano in ciò che aveva detto Akane?

"Come mai quella faccia?"

"Ecco, sì insomma,…..tu… hai detto…..che noi…..cioè io….sono la fidanzata in questo caso…e così…..ora che tu vai a fare il bagno…., di solito la fidanzata…cioè…."

Cavoli se era difficile capire cosa intendesse il povero Ranma, il quale balbettava rosso vermiglio.

"Ti stai chiedendo se dovrai insaponarmi la schiena Ranma?"

Disse come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.

Ranma colto in contropiede da tanta naturalezza fece un piccolissimo accenno affermativo.

"Mi sembra ovvio, sei tu la ragazza no?!"

Avete presente la solita forma di sale in cui si trasforma Ranma al limite del proprio imbarazzo?!

Ecco, ne stava appena dando una dimostrazione quando -

"Ma dai, sto scherzando! Ahahaha, non avrai creduto davvero che avrei permesso ad un maniaco come te di guardarmi fare il bagno."

"Spiritosa! - *E io che credevo* - Tanto meglio, mi sono risparmiato l’incubo di vedere nuda una racchia come te, stanotte avrei faticato a dormire".

Disse con finta indifferenza.

"COSAAAA??? BECCATI QUESTO STUPIDOOOOOOOOOOOOO!"

Detto ciò Ranma fu conficcato nella parete da un poderoso pugno della ragazza che, furente, salì nella propria stanza sbattendo rumorosamente la porta!

Stavolta Akane aveva esagerato con la forza, il povero ragazzo col codino non riusciva ad estrarsi dalla parete ed erano diversi minuti che ci provava.

Nello stesso momento in bagno, una ragazza ancora furente stava meditando immersa nell’acqua fino al naso.

*Perché la tranquillità, tra noi, dura si e no pochi istanti? Maledetto Ranma e la sua boccaccia! Sono davvero così brutta per lui?! Eppure prima era così imbarazzato al sol pensiero di…..Ah, ma chi me lo fa fare di prendermela tanto per quel baka, a me non interessa minimamente ciò che pensa!* - ‘ma a chi vuoi prendere in giro Akane, ti interessa e come’!

Stupida coscienza, aveva il brutto vizio di manifestarsi quando meno lo si voleva!

*E d’accordo a me importa, ma è talmente stupido e maleducato, ma se sono così brutta perché continua a stare con me?! Proprio non riesco a capirlo.*

In un’altra parte della casa qualcun’ altro era perso nei propri pensieri.

*Mannaggia a me! Dovrei imparare a stare zitto una buona volta, ma è più forte di me! Ormai è l’unico modo che ho per nascondere le mie emozioni. Mi sono proprio rammollito se perdo il controllo ogni volta che poso lo sguardo sui suoi occhi.

Già! Quegli occhi prima o poi saranno la mia rovina.

Perché cavolo, mi chiedo poi, mi preoccupo così per quel maschiaccio.

Allora facciamo il punto: Non ha sex appeal, è violenta, non sa cucinare, non sa combattere come si deve, è permalosa, da la colpa a me per ogni cosa che succede, è poco femminile, ha la delicatezza di un elefante, e…..e….. ed è tremendamente bella e dolce e il solo guardarla mi rende felice!

Se non avessi così paura ad ammetterlo direi che mi sono innamorato.

A pensarci bene l’ho appena ammesso* - Scosse il capo stupito e rassegnato all’evidenza, allo stesso tempo.

"Ranma, Akane è pronto in tavola"

La voce di Kasumi li ridestò da tali riflessioni ed entrambi si diressero verso la stanza dove il solito rumoroso gruppetto li aveva preceduti.

Presero posto, rivolgendosi uno sguardo sfuggente che non sfuggì a Nabiki che, come suo solito, non perse l’occasione di infierire.

"Allora, piccioncini come mai quel muso lungo? Avete forse litigato di nuovo? "

"Ranma cosa hai fatto alla mia bambina, parla" - Con la faccia da Oni ben in vista il signor Tendo aveva preso parte alla discussione.

"Ranma dovresti essere più gentile con la tua fidanzata, il tuo comportamento non è degno di un artista marziale", ecco che anche Saotome si fece sentire.

"Akane lascia stare quest’impiastro di fidanzato che ti ritrovi e sposati con me."

Figurarsi se il vecchio Happosay ne restava fuori.

"Qualcuno vuole un altro po’ di riso?"

Kasumi, l’unica voce fuori dal coro, mentre i nostri ancora non erano riusciti a prender parola per spiegare.

"Allora Ranma, cosa hai fatto stavolta?" - L’autrice di quella bolgia chiese per la seconda volta.

Ranma prese fiato e stava per rispondere quando -

"Insomma, basta lasciatelo stare! Ranma non centra e forse, se tutti la smettesse di intromettervi sempre, potremmo anche andare più d’accordo" la piccola di casa si era fatta avanti creando un insolito silenzio in quella dimora di matti!

Akane l’aveva difeso, non poteva davvero crederci, eppure lui era lì, aveva sentito tutto con le sue orecchie. Tutto ciò che gli riuscì di fare fu rivolgerle uno sguardo di gratitudine, mentre pian piano riprendeva il confortevole brusio più consono a quell’ambiente.

"Io ho finito, vado in camera a fare i compiti." - non si accorse che qualcuno l’aveva seguita.

"Akane, aspetta."

"Sì Ranma, cosa c’è?"

"Ecco io, volevo ringraziarti per prima e…scusarmi per oggi."

"E’ già tutto dimenticato, non preoccuparti e poi penso davvero ciò che ho detto! La maggior parte delle nostre liti dipende da altri e mi dispiace se spesso ne do la colpa a te" - Detto ciò proseguì verso la sua stanza lasciando un Ranma inebetito a fissarla.

Quella ragazza era l’unica a riuscire ancora a sorprenderlo e questo era un altro degli innumerevoli motivi per cui lui aveva fatto cadere la sua scelta su di lei! Ora non restava che trovare il coraggio di renderlo pubblico al mondo e a lei in primis.

  
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