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Autore: niky94    03/03/2011    2 recensioni
Ciao a tutti, sono pronta per ricominciare a scrivere il tanto atteso sequel di : xXx LA MIA PICCOLA PRINCIPESSAXxX spero tanto che questo sequel non vi deludi e che vi possa piacere e interessare allo stesso modo che vi ha appassionato diciamo il numero uno,i personaggi non mi appartengono quelli reali e che quelli inventati sono frutto della mia fervida immaginazione la storia non è scritta a nessun scopo di lucro fatti e persone reali indicate sono puramente casuali, ed ora non vi stresso più ma vi lascio a questa lunga storia un bacione vostra Je : BUONA LETTURA!
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti miei cari e care fan spero di potervi chiamare così xD sono tornata vi sono mancata?  r: noooo ritornatene a casa * lanciano le mele marce su di me* xD vabbè a parte questo piccolo sclero iniziale sono pronta per ricominciare a scrivere il tanto atteso sequel di : xXx LA MIA PICCOLA PRINCIPESSAXxX  spero tanto che questo sequel non vi deludi e che vi possa piacere e interessare allo stesso modo che vi ha appassionato diciamo il numero uno, questo capitolo è descrittivo e mi serviva per introdurre la storia e per recuperare i caratteri dei personaggi diciamo per un rinfresco della memoria e anche per far capire a coloro che non hanno letto il numero uno, spero tanto di non annoiavi in tal caso mi scuso in anticipo, bene credo di aver detto tutto apparte che dirvi che i personaggi non mi appartengono quelli reali e che quelli inventati sono frutto della mia fervida immaginazione la storia non è scritta a nessun scopo di lucro fatti e persone reali indicate sono puramente casuali, ed ora non vi stresso più ma vi lascio al primo capitolo di questa lunga storia un bacione vostra Je : BUONA LETTURA!




                    XXx DON'T TOUCH MY LITTLE PRINCESS XxX





                                           CAPITOLO 1




Tom Kaulitz , chitarrista dei Tokio Hotel , non era più un ragazzino ; era cresciuto ormai  i  suoi 20 anni avevano lasciato il posto agli anni di Cristo : 33.


Il suo viso dai delicati lineamenti  non mostravano i segni dell'età che avanzava sempre più velocemente , sotto quegli occhi color del cioccolato non possedeva una ruga, non una crespa vi era comparsa su quella fronte candida nascosta dalla fascia  nera che conteneva i lunghi capelli dorati , che dopo esser stati tramutati in delle lunghe treccine nere , avevano ripreso la loro posizione iniziale :  dreadlock biondi .


<<    Topolino, Topolino!     >>     un urlo invase casa Kaulitz , un urlo straziante , da far rizzare i capelli sulla tempia .


<<    Che succede?    >>     chiese l'uomo allarmato, con gli occhi sbarrati in due enormi O  accorrendo come un forsennato nella cameretta disordinata della fanciulla.


Vi era di tutto in quella stanza , dal lampadario  pendevano persino dei calzini sporchi variopinti , per non parlare della scrivania , su quel minuscolo arredo regnava in caos totale : libri aperti , fogli  di giornale tagliuzzati, penne, chine, grafiti  e trucioli di matita sparsi ovunque per la mancata voglia di fare due passi ed arrivare al cestino dei rifiuti che puzzava di uova marce; sembrava la tana di un qualche animale selvatico.


<<    Mi è uscito un brufolo sul naso !    >>      piagnucolò emettendo una voce alquanto irritante mentre esaminava attraverso un enorme specchio - l'unico oggetto che dominava la sporcizia dentro quell'antro chiamato stanza -  quel minuscolo foruncolo , quasi inesistente, che si rilassava sulla sua pelle candida .


Gli occhi del chitarrista si  ridussero in due minuscole fessure mentre la sua bocca si assottigliò


<<     Alessandra cara, tu mi hai fatto correre  fino a qui , con il cuore in gola per lo spavento che ti fosse accaduto qualcosa di grave per dirmi cosa? che ti è nato un brufolo sul naso?     >>     sbottò spazientito Tom , quella scena aveva un non so cosa  di famigliare  :



" <<     Tom... Tom....     >>       sentì la voce soave del gemello provenire dalla sua camera, si alzò di scatto dal letto e con passo felino entrò  nella stanza di Bill


<<     che è successo?     >>     chiese spaventato il chitarrista


<<      le mie mutande si sono sbiadite !     >>     esclamò disperato Bill, il chitarrista si stampò una mano sulla fronte  "  ma che ho fatto di male?   "     si chiedeva esasperato Tom


<<     e tu mi hai fatto correre fin qui, quasi rompere una gamba, per dirmi cosa? delle tue orride mutande che sono diventate del colore della  casa di barbie?      >>     chiese Tom trattenendo a stento la calma


<<    si     >>     piagnucolò Bill , Tom si scostò dal gemello,si avvicinò alla parete  color  pistacchio e iniziò a sbattere la testa contro il muro   ... "   ecco cosa gli ricordava quella buffa scena , le mutande scolorite di suo fratello Bill, ora capiva da chi avesse preso Alessandra "  beh, se non altro che potevo  aspettarmi  dalla vita ? infatti esiste il detto che fa: chi va con lo zoppo impara a zoppicare, e purtroppo  chi va con Bill  si rincoglionisce , non c'è scusa che tiene " .



<<   Si!   >>       esclamò la ragazza , Tom la scrutava nei suoi minimi particolari , ebbene si ; quella dolce bimba dai capelli color dell'oro , gli occhi blu come il mare  estivo ,  dalla pelle candida e le gote rosee era cresciuta.


Con il passare degli anni quei capelli  biondi  si erano scuriti  divenendo una tonalità sul biondo cenere , e in più si erano allungati ; le ricadevano lisci sulle spalle robuste .


L'unica  cosa che non era cambiata in quella  bimba mite erano i grandi occhioni , quegli occhioni che avevano sciolto come un gelato al sole il cuore del bel chitarrista , quegli occhioni che con un semplice sguardo mostravano i suoi sentimenti più intimi , quei grandi occhioni blu come il cielo .


<<     Non ho parole guarda! tu non cambierai mai , nemmeno di una virgola, sei e rimarrai  la solita bambina pestifera!     >>      esclamò Tom ricordando i vecchi tempi  di disperazione, euforia , divertimento , sentimento  e grande emozione.


In quegli anni che erano trascorsi, la famiglia si era allargata perchè oltre alla graziosa Alessandra ,- la quale era impossibile non volerle  bene - vi era la soave Francesca  , oramai tredicenne , possedeva i capelli biondo cenere che le ricadevano sulle esili spalle , gli occhi color nocciola , la pelle candida,  le  labbra sottili che mostravano un sorriso puro e bonario da mozzare il fiato  ,e  il corpicino magro ; era  fatta ad immagine e somiglianza del capofamiglia .


Ma nella lussuosa villa Kaulitz  vi erano  dei freschi piedini che zampettavano teneramente , quelli di Cristina ovvero la sorellina di Francesca e della piccola principessa.


Cristina aveva  appena 2 anni,  non parlava molto ma quando lo faceva aveva la tendenza a storpiare le parole a causa della sua tenera età .


Sulla piccola testolina spuntavano  i capelli biondo cenere come quelli del papà , la carnagione scura e due occhietti vispi  di un verde smeraldo, come quelli della mamma , la mamma oramai trentunenne  che come il marito non potava sul volto alcun segno della maturità ; quei capelli scuri e boccolati che portava selvaggiamente sulle spalle li aveva accorciati  assumendo un aspetto adulto .


Insieme a quella felice ed armoniosa famigliola viveva un losco individuo; pazzerello , dalle acconciature strane che variavano ogni mese .


Una pioggia di ombretto scuro gli coloravano le palpebre, gli occhi circondati pesantemente dalla matita nera  mentre le ciglia erano coperte da una valanga di mascara tetro ;  per non dimenticare le mani perfettamente curate e smaltate col nero della notte .


Credo che voi miei cari lettori abbiate capito perfettamente di chi io vi stia parlando , il gemello di Tom, ovvero Bill Kaulitz attuale cantante dei Tokio Hotel .



<<    A tavola!     >>      strillò Cassandra mentre appoggiava i piatti colmi di minestra fumante sul tavolo apparecchiato


<<    io non mi muovo da qui , non posso di certo uscire con questo orrendo mostro accoccolato sul mio naso!


 >>     esclamò Alessandra  incrociandosi le mani al petto ; Tom roteò gli occhi scocciato
 

<  <     ma sei bellissima lo stesso tesoro     >>


<<    tu menti!    >>     esclamò la ragazza puntandogli il dito contro i pettorali scolpiti nascosti dalla larga maglietta gialla


<<    che succede qui?    >>     fece capolino Bill  in quello scompiglio


<<     Bubo, guarda, ho un brufolo enorme sul naso    >>    piagnucolò  la fanciulla  indicandosi quella piccola imperfezione comoda  sul suo organo olfattivo .


<<     No problem  !    >>    esclamò Bill  sorridendo


<<    ho la soluzione    >>


<<   cioè?    >>


<<     fai lavorare l'artista    >>     proferì il cantante sghignazzando.


Gli occhi di Tom erano sgranati , non osava nemmeno immaginare cosa avrebbe combinato questa volta il suo diabolico gemello , sapeva perfettamente che quell'individuo, o meglio, quel genio del male  ne stava combinando una delle sue , una delle sue invenzione che al solo pensiero faceva erigere i capelli sulla testa  :  



"
<<     che state facendo?      >>      chiese Cassandra incredula ai suoi occhi


<<     stiamo pescando mamma     >>     rispose Alessandra che guardava divertita Bill  


<<    in un tombino?     >>     domandò la ragazza sgranando gli occhi


<<     senti Cassandra non stare addosso ... sto lavorando non vedi!     >>     esclamò Bill secco


<<     ma guarda questo!    >>    esclamò indignata la  fanciulla


<<       Sampei ... Sampei... pescatore grandi orecchie a sventola ... sorriso di sole Sampei ...ma che sarà pesce cane o spada che sarà ...è questione di momenti abboccherà ...amica tua una canna fatta di magia  e quella calamita, impossibile cambiare strada oh Sampei ... gira il mondo come i marinai ...quanti mari vedrai ...Sampei... Sampei...e la barca va, la barca scivola con te, dietro i sogni che fai ...Sampei...Sampei...13 anni e peschi l'impossibile perchè incredibile sei ...abboccherà, una vecchi scarpa non sarà , il salmone più gigante del Canada... no, non sarà, la fortuna che ti mancherà ...e un cappello giallo in testa , sotto il sole , sotto la tempesta ...Sampei...Sampei... dal Giappone al centro dell'America... oramai, imbattibile vai ...Sampei... Sampei che non perdi quasi mai la bussola... un lupo di mare Sampei ...Sampei...Sampei...uh che miracoli fai ...Sampei...Sampei...uh che campione che sei ...       >>       Bill cantava la sigla del manga Giapponese : Sampei , credendosi proprio il ragazzino tredicenne che sognava di fare il pescatore .


Alessandra lo guardava divertita , e ammirata, quasi rapita  mentre le persone che passavano per quella via erano allibite, nel vedere un ragazzo con la faccia coperta da un paio di occhiali neri, e una sciarpa avvolta al collo, con un cappello giallo in testa - probabilmente si era vestito così per non farsi riconoscere, a quanto pare un minimo di cervello ancora ce l'aveva, fortunatamente le mosche non lo avevano ancora divorato - seduto sul marciapiede, con una canna da pesca in mano che tentava di pescare  all'interno di un tombino. "


  Frugava il musicista tra i suoi ricordi mentre l'artista completava la sua opera .


<<     Bubo, ma è normale che non vedo nulla?    >>    chiese la ragazza in piedi dinanzi all'alto cantante .


<<    Normalissimo    >>     rispose l'uomo  mentre annodava un asciugamano bianco dietro al capo di Alessandra.


L'asciugamano le copriva l'intero viso, nascondendole la vita


<<    ecco, ora il brufolo non c'è più    >>     disse il vocalist soddisfatto del proprio lavoro.


Tom scosse la testa sconsolato  " lo sapevo" si ripeteva continuamente .


<<    Ti sembra il caso?    >>    sbottò Tom


<<   casissimo    >>    rispose Bill


<<    casissimo?    >>    fece eco il gemello inarcando il sopraciglio biondo sinistro
 

<<     dovresti ampliare il tuo lessico , vai a leggere sul vocabolario , vai, vai ...    >>     disse il leader della band  scuotendo la mano destra incitando il fratello ad andare a cercare sul vocabolario la parola " casissimo" .


<<     Ma te la sei inventata tu questa parole!    >>    sbottò rimpicciolendo gli occhi in due fessure


<<     casissimo: deriva dalla parola caso , e si usa affermamente , se non sempre , quando tuo fratello Tom Kaulitz, chitarrista dei Tokio Hotel , nonchè tuo fratello gemello omozigote nato il tuo stesso giorno ovvero : 01-09-89, ti chiede : ma ti sembra il caso? ... c'è scritto così sul vocabolario vai a leggerlo    >>


<<     scusate se vi disturbo, ma io devo rimanere al buio?     >>     l'interruppe la ragazza  indicando l'asciugamano bianco che aveva preso luogo  sulla sua faccia , ma i due gemelli parvero non ascoltarla e continuarono con quell'insensata discussione


<<    tesoro, dove tieni il vocabolario?    >>    le chiese il leader


<<    quello che mi hai prestato tu Bubo?    >>


<<    si, il mio    >>


<<    guarda dentro al calzino sul lampadario forse è là    >>    rispose la ragazza momentaneamente cieca.


Bill seguì il consiglio di Alessandra, si avvicinò al lampadario dorato  impreziosito di  diamanti rossi


<<    qual'è il calzino interessato?    >>


<<    quello rosa!   >>    esclamò l'altra in risposta .


Così il leader prese il calzino rosa dalla forma assai panzuta , appeso al lampadario  come un panno appena uscito dalla lavatrice, mancavano soltanto le mollette ed era un quadretto perfetto , Bill inserì la mano oblunga al suo interno , nella speranza che non fosse sporco, e vi esportò un minuscolo dizionario dalla copertina rossastra , il quale lo passò al gemello che lo scrutava silenziosamente


<<    avanti cerca    >>    lo sfidò Bill, il musicista obbedì e si mise a scorrere quelle pagine attentamente


<<    io mi siedo    >>     l'informò la ragazza che essendo al momento priva di vista , credendo che avesse il letto dietro di lei, fece per sedersi e cadde con i glutei a terra, la poveretta gemette dal dolore massaggiandosi affettuosamente il punto dolorante, ma i gemelli parvero non accorgersi di Alessandra che a causa dell'opera di Bill stava patendo le pene di Cristo .


Tom arrivò all'epilogo di quel dizionario, ma di quella parola : " casissimo"  non vi trovò nemmeno l'ombra.


<<    Hai visto che non esiste?    >>


<<    guarda qua, leggi!    >>    esclamò il leader , mostrandogli all'interno della copertina una scrittura assai famigliare


<<   ad alta voce  prego!   >>


<<     casissimo: deriva dalla parola caso , e si usa affermamente , se non sempre , quando tuo fratello Tom Kaulitz, chitarrista dei Tokio Hotel , nonchè tuo fratello gemello omozigote nato il tuo stesso giorno ovvero : 01-09-89, ti chiede : ma ti sembra il caso?    >>


<<   visto?    >>


<<    ma lo hai scritto tu    >>    sbraitò


<<    capita   >>     rispose l'altro scrollando le larghe spalle


<<     comunque sto bene, e vi ringrazio per l'affettuosa attenzione che avete mostrato per me non dovevate neanche     >>     disse ironicamente e allo stesso tempo sdegnata  Alessandra mentre tentava di rialzarsi in piedi


<<    prego   >>    fu la risposta dei gemelli .




***



Driin ...Driin...


quella dannata sveglia rimbombava per tutta la stanza disordinata


driin... driiin ...


quel suono fastidioso  che alle 7:00 di mattina le rintronava nelle orecchie


driin...driin...


quell'aggeggio malefico che se avesse potuto lo avrebbe ridotto in un mucchio di rottami


<<    maledetta...    >>    sibilò Alessandra a denti stretti  estraendo il braccio destro dalle calde coperte , portandolo su quell'oggetto che strillava, facendo i modo di farlo zittire .


Dopo che lo ebbe spento rimise il suo lungo braccio sotto alle coperte  e riprese a farsi coccolare dalle dolci braccia di Morfeo , sotto le coperte morbide che per tutta la notte l'avevano scaldata .


I suoi sogni danzavano felici nella sua mente ancora addormentata , correvano liberi , senza la minima voglia di voler sparire .


<<    Avanti dolcezza, togli quel tuo bel pigiama caldo posto sul tuo corpo, levati di dosso le coperte  che non vuoi abbandonare più, ti ricordo che devi fare una bella corsa sulla strada per non perdere il pullman, e con questo tempo se non ti muovi c'è la pioggia che ti bagnerà tutta... ma non mi sembra giusto svegliarti sta mattina perchè starai facendo sicuramente un sogno nuovo , maledicimi appena ti alzerai anche se dopo tutto questo da un orecchio mi penetrerà e dall'altro evaderà  e arrivata l'ora di a scuola andar ...    >>     Bill irruppe nella stanza con questa bella canzoncina inventata dal suo bel cervellino , con le bacchette di Gustav tra le mani e al collo appeso  un tamburo


<<     sveglia, svegli, sveglia, che oggi hai la consegna, sveglia , sveglia,sveglia e il giorno della merla, sveglia, sveglia, sveglia, che ti regalo una bella caramella...     >>

continuava il cantante battendo le bacchette sul tamburo sempre più forte tentando di svegliare la bella Alessandra addormentata


<<    Bubo !    >>    esclamò irritata la ragazza con il cuscino sul capo che le copriva i timpani, era stufa ogni mattina della solita routine, alle 7 spaccate cantava la sveglia e alle 07:05 cantava Bill ogni giorno con una nuova invenzione, quest'oggi si era cimentato a suonare il tamburo , ieri si era arrampicato come una scimmia sulla scrivania e lanciava mele per la stanza urlando : " marlele" , domani sicuramente sarebbe entrato in stanza strillando: " è arrivato il marino!"


<<     va bene, va bene... mi alzo...mi alzo...    >>     si arrese Alessandra sbuffando, con la voce ancora assonnata , un occhio aperto e l'altro chiuso ed ogni tanto faceva cambio.


Così, rassegnata e soprattutto controvoglia la sedicenne dopo aver truccato il suo volto da bambina, si mise la cartella in spalle e si avviò per quell'istituto che da 3 anni frequentava.


La bionda arrivò con circa 20 minuti di ritardo-  a causa del mezzo di trasporto che ogni santo giorni si divertiva a lasciarla in fermata- dinanzi a quell'enorme istituto dalle mura giallognole e le finestre pericolanti.


Entrò attraverso il cancellone enorme dipinto di grigio , che le incuteva ansia  ogni volta che vi entrava nella sua mente sentiva una di quelle inquietanti musichette da film horror.


Alessandra entrò nell'edificio, salì le scale per arrivare al secondo piano dove era posizionata la sua classe, percorse il lungo corridoio polveroso e si bloccò davanti alla porta della sua aula : 3°B , rivelò la sua mano, nascosta nelle tasche del cappotto nero e la posizionò sulla maniglia la quale si piegò facendo si che la porta si spalancasse.


la ragazza sparì in quell'aula chiudendosi la porta alle spalle


<<    sei in ritardo !    >>     strillò la signorina Mordrik , una donnina tozza, con il naso ad uncino  e gli occhietti neri  , penetranti, la bionda odiava quella voce  da ranocchia  che Mordrik emanava ; ma quella mattina non riusciva a darle retta, era rimasta sull'uscio a fissare quella ragazza dai capelli scuri e boccolati che le ricadevano selvaggiamente sulla schiena , la pelle olivastra e  gli occhietti  a mandorla color caffè , che si trovava di fianco alla professoressa dai capelli rosso fuoco ; aveva un aria così famigliare , quegli occhi scuri che si riflettevano nei suoi  avevano un non so cosa di conosciuto, doveva pur averla vista da qualche parte, ma dove?


<<    siediti !    >>    esclamò la professoressa indicandole il suo banco in fondo alla classe


<<     stavo dicendo ragazzi, prima che la signorina Alessandra ci interrompesse che questa ragazza è una vostra nuova compagna... vuoi dire qualcosa tu cara?     >>


<<    beh... mi chiamo Jessica...e...boh...    >>    la ragazza alzò le spalle timidamente scrutando i volti incuriositi dei suoi nuovi compagni


<<    è di poche parole...    >>     sussurrò Elisabetta  all'orecchio della bionda - Elisabetta era la sua migliore amica, condivideva con lei le lezioni di quella scuola da tre anni , era una ragazza allegra, dai capelli lisci  come spaghetti , il viso coperto da una pioggia di lentiggini e gli occhioni di un marrone intenso sempre truccati  con colori chiari -  ma lei non le diede ascolto, era rapita, incantata, quella ragazza non gliela raccontava giusta, era così simile a lei ma allo stesso tempo così diversa, Alessandra aveva la strana sensazione di averla già incontrata, forse in una vita precedente o forse era il sonno che le giocava brutti scherzi.


<<    Bene Jessica, vai a sederti là vicino alla ritardataria    >>     disse la donnina tozza indicandole la fanciulla che ancora la stava scrutando rapita, Jessica annuì e con passo felino si avviò verso l'ultimo banco  della classe affianco a quella ragazza che poco tempo prima era arrivata in ritardo beccandosi una strigliata dalla signorina Mordrik.



CONTINUA




  
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