03/03/2011
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INGANNATA DALL’AMORE …
Sakura era appena uscita dalla clinica. Amava la freschezza dell’aria accarezzarle il viso e decise di godersela per un po’. Si incamminò verso casa lentamente, tanto, nessuno l’aspettava. Non aveva figli, e non aveva neanche più un marito. Ma forse era stato meglio così.
Quell’uomo non la meritava, le aveva tolto l’unica cosa di cui andava fiera : la dignità. Aveva pianto quando era andato via.
Ma secondo lei quelle erano lacrime più di gioia che di dolore.
Arrivò a casa. Un piccolo edificio non lontano dalla clinica in cui lavorava.
Aveva molti vicini, ma non aveva mai chiacchierato con nessuno, si sentiva ancora estranea. Infilò le chiavi nella serratura e le girò dolcemente. Aprì la porta, a prima vista sembrava tutto normale, ma qualcosa non quadrava.
Il tappeto non era precisamente a suo posto. Che ci fossero dei ladri? Impossibile, erano appena le sette di sera. Si incamminò lentamente, con passo ovattato ma svelto, verso la cucina. Niente! Decise di andare verso la camera. La porta era socchiusa. Sbirciò dalla fessura e vide un uomo. Un ragazzo sui venti anni, capelli corvini e uno sguardo truce rivolto verso la porta.
- Finalmente sei arrivata, è da un po’ che ti aspetto- disse accorgendosi della presenza della ragazza.
Sakura aprì violentemente la porta.
- Cosa ci fai qui???- chiese con aria schifata – va via Sasuke. Non voglio più vederti!!- - Uff … come la fai lunga. Sono solo venuto a vedere come sta la mia mogliettina.- disse con un ghigno.
- Non sono tua moglie e comunque stavo bene prima di vedere la tua faccia e adesso fuori!!- gli urlò contro.
- Mi cacci così?- disse fingendo tristezza.
- E prima di andartene posa le chiavi sul tavolo!- non fece neanche in tempo a girarsi, che subito lui le fu addosso.
- E no, cara Sakura! Questa volta non mi scappi- e così dicendo la scaraventò sul letto.
- Lasciami!!- urlava la ragazza tentando invano di difendersi.
- Sta ferma!- iniziò a strapparle di dosso i vestiti …
- No!!!-
- Non me lo ricordavo così eccitante sai??- le sfilò le mutandine di pizzo e la penetrò violentemente.
- Noo- dalla bocca di Sakura uscì un grido strozzato.
- Visto? Voglio lasciarti un bel ricordino, prima di andarmene. Mi ami Sakura??- chiese ansimando.
- Noo!! Vattene! Lasciami …-
- Su … è vero che mi ami Sakura … non mentire a te stessa-
- Si! E’ vero!!!- disse liberandosi da quel peso.
- Lo sapevo … - la baciò con forza e con la lingua si fece strada nella sua bocca. Sakura non reagì, era stanca … era stanca di tutto.
- Sono contento di averti vista … - disse riprendendo la sua roba e incamminandosi verso la porta. La ragazza sentì le sue ultime parole come un lamento.
- Addio Sakura! Ti amo … - fino a sentire la porta sbattere.
Rimase lì, sul letto, ancora mezza nuda e sudata.
Rimase lì, a pensare a quanto era stata stupida.
Una stupida ragazza ingannata dall’amore.
Rimase lì, e gli occhi le si chiusero dolcemente.
Si addormentò, con il viso rigato dalle lacrime …
" Ero un giocattolo? Sì, e sono rimasta tale"
Spazio Autore
Spero vi sia piaciuta!!!
Baci!