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Autore: Sheennyra_chan    03/03/2011    2 recensioni
Il piccolo gemeva e tremava, tenendosi le mani sulla testa, come a proteggersi da qualcosa che lo stesse per picchiare.
- Ti ho detto di levarti di torno! – una mano lo afferrò per il braccio e violentemente lo cacciò fuori dalla porta che dava sulla veranda.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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“ Qui tutto il tormento dei miei pensieri trova pace.”

Un bambino biondo singhiozzava sulla riva di un lago.

“Ha ragione lui … Non sarei dovuto nascere io! Se non fossi nato mamma sarebbe ancora qui e papà sarebbe felice di stare con me … “ pensieri tra le copiose lacrime.

*~*~*~**~*~*~**~*~*~*

- Naruto vattene via! Non riesco neanche a guardarti! Mostro! L’hai uccisa e ne hai prese le sembianze! – le parole ubriache del padre risuonavano nella stanza, trafiggendo il biondo bambino che si era rannicchiato in un angolo, come lame affilate.
Il piccolo gemeva e tremava, tenendosi le mani sulla testa, come a proteggersi da qualcosa che lo stesse per picchiare.

- Ti ho detto di levarti di torno! – una mano lo afferrò per il braccio e violentemente lo cacciò fuori dalla porta che dava sulla veranda.

*~*~*~**~*~*~**~*~*~*

Si odono piccoli passi in lontananza, attutiti dal manto di erba che ricopre il prato circostante al lago.
I singhiozzi non s’interrompono.
Incuriosito il nuovo arrivato, un piccolo dai capelli neri e con grandi occhioni dello stesso colore, si avvicina alla piccola figura raggomitolata su se stessa.

- Oi che fai piangi? I maschietti non dovrebbero mai piangere! Me lo dice sempre nii-chan –

Le lacrime correvano ancora senza sosta.

- Ehi non ignorarmi! Non ti hanno mai detto che è da maleducati? – il moretto fa una smorfia infastidito dalla mancanza di attenzioni.

-Sono un mostro! Nessuno vuole starmi accanto! Vattene prima che possa fare male anche a te! – sbottò tutto di un fiato Naruto.

Il moro si accovacciò vicino a lui e tirandogli le mani dal viso lo costrinse a farsi guardare in volto.

- Io invece credo che tu sia molto carino, sembri uno dei girasoli che coltiva oto-san nel nostro giardino – disse sorridendo – forza … guarda! – spingendolo verso l’argine lo obbligò a vedere il suo volto riflesso sullo specchio di acqua cristallina.

- Hai degli occhi davvero belli, se piangi, però ti diventano tutti rossi … kaa-san mi dice sempre di non piangere, e dice anche che se li uso troppo quando sono triste, si possono rovinare –

Il moro non ottenne la reazione desiderata e le lacrime, che non si erano fermate neanche per un secondo, continuano a scendere inesorabili.

- L’hai voluto tu! Dovrò usare la tecnica segreta! – di scatto si avvicinò a Naruto e gli posò un bacio sulle piccole labbra.
Per lo shock il biondo si congelò e come per magia anche le gocce di pianto si bloccarono.

- Ahah! Hai visto? Ha funzionato alla perfezione! L’ho vista fare a nii-chan quando la sua ragazza si era arrabbiata con lui e piangeva. –

Naruto continuava a fissarlo sbigottito.

- E smettila con quella faccia baka! Andiamo a giocare dai! Nii-chan mi ha regalato un nuovo gioco. Vieni te lo faccio vedere. – senza aspettare una risposta, il piccolo moro si alzò, trascinando l’altro con sé.

- Come ti chiami? – disse infine in un sussurro.

- Oh! Io sono Sasuke Uchiha. E tu come ti chiami? – sorrise.

- Naruto … - non si sforzò di alzare il tono della voce.

- Non ti sento se parli così piano! – si avvicinò al piccolo biondo.

- Naruto … ho detto … - mormorò ancora una volta.

- Naruto -chan … - ripeté l’altro.

- Si? –

- Sai di biscotti … - affermò per poi continuare a trascinarlo verso la strada che portava a casa sua.

*~*~*~**~*~*~**~*~*~*

Casa Uchiha era davvero enorme, circondata da un giardino molto curato e pieno di fiori.

- Guarda che ti avevo detto? – disse Sasuke indicando un girasole vicino all’ingresso – ti assomiglia. Forza sbrigati, entriamo in casa. –

Il moro afferrò quindi nuovamente il braccio del bambino biondo e si catapultò alla porta.

- Kaa - san sono tornatooooooo. –

Una bella donna dai lunghi capelli neri accolse Sasuke affacciandosi dalla cucina e andando incontro ai due bambini.

- Sasu -chan chi è questo bambino? Un tuo nuovo amico? –

- Buonasera signora, scusi per il disturbo –

- Oh che bambino educato! – disse la donna.

- Kaa – san noi andiamo in camera mia – disse il moretto mentre trascinava Naruto su per le scale.

La camera di Sasuke era la stanza più grande che il biondo avesse mai visto. Era piena di giochi e di libri, ma nonostante il numero enorme di oggetti che conteneva, era veramente ordinata.

- Guarda! – disse allegramente il bimbo moro mostrando tra le mani un grande robot giocattolo, alto la sua metà – me l’ha portato nii- chan dal suo ultimo viaggio – continuò orgoglioso.
Naruto appariva visibilmente in imbarazzo e non si muoveva dalla soglia della porta.

- Se non ti piace, possiamo giocare con un altro gioco – il moro posò per terra il robot – vieni cerchiamone uno insieme –

Una ventina di minuti più tardi…


Toc Toc

La porta si aprì mostrando, prima un vassoio con delle tazze e due fette di torta, poi la stessa donna che li aveva accolti all’ingresso.

“Kaa – san” pensò il biondino “ chissà come sarebbe stata brava la mia”.

- Vi ho portato il the e la torta, perché non fate una pausa Sasu – chan? –

- Oh fragole – disse Sasuke con l’acquolina in bocca – ti piacciono le fragole Naru –chan? Io le adoro! –

- Io torno a preparare la cena –

- Kaa –san! Naru – chan può rimanere a mangiare da noi? E anche a dormire? Perfavoreeeeeee–

- Certo, perchè no – disse mentre lasciava la stanza.

Il moretto si fiondò sulla sua fetta, divorandola.

- Forza mangia anche tu Naru – chan. Non hai fame? –

- Veramente non molta – nello stesso istante un gorgoglio improvviso del suo stomaco lo contraddisse.

- Naru -schan non shi dichiono le bughie – disse il moretto, con la forchetta in bocca, porgendo il piattino all’altro bimbo.

- Itadakimasu -

*~*~*~**~*~*~**~*~*~*

Il pomeriggio passò velocemente, tra mille giochi e chiacchiere del moro, giacché Naruto sembrava non essere molto loquace. La cena si era svolta altrettanto tranquillamente e il biondo poté finalmente conoscere i famosi nii – chan e oto -san di cui Sasuke gli aveva tanto parlato.
Itachi, era il nome del fratello, si era rivelato molto gentile e a fine cena aveva addirittura accettato di giocare con loro.

- Sasu – chan i futon sono pronti, lavatevi i denti e andate a dormire – disse amorevolmente la mamma che si era affacciata alla porta del bagno, dove si trovavano i due bimbi – Buonanotte Sasu –chan, buonanotte Naru – chan! –

Ritornati in camera i due piccoli s’infilarono velocemente nei rispettivi futon, che la mamma aveva sistemato vicini.

- Uhm non ho sonno – si lamentò Sasuke – che ne dici di leggere una storia? Nii – chan mi regala sempre tanti libri di favole – disse avvicinandosi alla libreria stracolma di volumi.

- Questo non l’ho ancora letto … - disse sfogliando un piccolo libricino dalla copertina colorata – fammi spazio Naru –chan – e s’infilò nel futon dell’altro bimbo, poggiando il testo sul cuscino.

Sasuke lesse qualche racconto, mentre Naruto lo ascoltava estasiato e cercava di non perdere neanche una sillaba. Il sonno però si fece sempre più forte, aiutato dalla stanchezza derivata dal pomeriggio intenso e pieno di attività.

- Naru – chan? Dormi? – chiese il moro sporgendosi verso l’amichetto ormai addormentato – uhm allora dormo anch’io – posò il libro fuori dal futon e si accovacciò vicino a Naruto, che sentendo il calore di quella presenza si rannicchiò di più, verso quest’ultima.

Dormirono profondamente, abbracciati stretti.

  
15 Anni dopo…  

Naruto in piedi sulla stessa riva solitaria, che non era per nulla cambiata.
Sembrava aspettare qualcuno.

Le cose però erano davvero diverse da quando erano un bambino, che si disperava per le meschine e crudeli parole del padre.
Lui però era morto, lo avevano trovato qualche giorno prima di allora nel suo appartamento, solo e puzzolente d’alcool.

“ Mi dispiace oto - san ” pensò il biondo mentre spargeva le ceneri dentro l’acqua limpida del lago “Adesso sto bene, Sasuke mi vuole bene ed io ne voglio a lui. Non sono più solo. Non lo sono più da molto tempo ormai. La mia famiglia è lui adesso.”

Un giovane uomo dai capelli mori lo raggiunse pochi minuti dopo.

- Sapevo che ti avrei trovato qui. – lo abbracciò da dietro e gli posò una leggera carezza, seguita da un bacio, sul retro del collo.

- Già … “Qui tutto il tormento dei miei pensieri trova pace“… mi disse questo, la prima volta che mi portò qui–

*~*~*~**~*~*~**~*~*~*

VOCABOLARIO:
Oto –san: papà
Kaa –san: mamma
Nii- chan: fratello
Itadakimasu: formula usata prima del pasto, si può tradurre come un buon appetito italiano ma questo giapponese è rivolto a se stessi piuttosto che hai commensali.

NOTE:
Il linguaggio dei primi dialoghi è volutamente ripetitivo e semplicistico (spero si sia notato xD) perché volevo dare l’impressione di un vero dialogo tra due piccoli bambini. E’ davvero una mini mini ma è stata un’idea random e volevo proprio scriverla ù.ù
 
Come al solito ringrazio tutti quelli che hanno letto fino in fondo questa mini one-shot :D Come al solito se vi va lasciate un piccolo commento :D
Bye Bye alla prossima! ;) Sheen-chan
   
 
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