Capitolo 1: Torre
"Ma dobbiamo trasferirci per forza?" urlò Giovanni a sua mia madre mentre preparava la valigia. Lei lo guardò esasperata, era come minimo la quinta volta che glielo domandava. Torre Archirafi. Ma che razza di posto sarà mai si domandava. "Magari troverò soltanto un gruppo di vecchi impegnati a fare ualche partita a briscola o a scopa." i suoi genitori avevano acquistato da poco una casa nella zona marittima di Torre Archirafi, un piccolo paese vicino il più affollato Riposto. Non voleva andarci. Temeva di non riuscire a farsi nemmeno un amico. "Vedrai che ti farai tanti amici, e poi c'è Angelo. Ti ricordi di lui vero?" gli ricordava in continuazione la madre. Giovanni ricordava a stento Angelo. Giocavano assieme quando erano piccoli, erano da circa quattro anni che non si vedevano. "Certo...come se lui si ricordasse di me, è una vita che non lo vedo. Poi ti ricordi quanto era caldo quel paese? Soffocheremo la notte." Cercava di trovare ogni scusa possibile ed immaginabile ma non c'era verso. I suoi genitori avevano già caricato le varie valigie e i vari borsoni in macchina e lui a malincuore fu costretto a salirci. Nel tragitto pensava a cosa sarebbe successo, a come avrebbe trascorso la sua estate in un paese a lui sconosciuto. Ma Giovanni decise di essere un po' più ottimista: si sarebbe fatto almeno un amico e poi c'era Angelo che sicuramente si sarebbe ricordato di lui. Si, forse questa nuova meta lo avrebbe aiutato a crescere e a fare nuove esperienze, in un mondo a lui sconosciuto...anche troppo
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 Per le vie Di Torre un gruppo di ragazzi passeggiava costeggiano il lungo mare. Tutti di età compresa tra i 14 e i 17 anni. "Avete saputo? Pare che abbiano acquistato la casa vicina a quella del barone Terzi." disse Sara, la ragazza più carina del gruppo, quella dagli occhi smeraldo e dai capelli color miele. "Sicuramente sarà un'altra coppia di vecchi rincoglioniti che chiamerà i carabinieri ogni volta che proveremo ad entrare dal barone" rispose Enrico, il ragazzo più bello del gruppo ma scontroso e antipatico a molti. Il resto del gruppo formato da Salvo, suo fratello Roberto, Angelo, Patrizia, Gabriele e Veronica non disse una parola, forse poco interessati all'argomento e più inclini a discutere dell'imminente ferragosto. "Io propongo di andare a festeggiarlo sulla scogliera come ogni anno" propose Salvo, il ragazzo più grande del gruppo. "Certo così ci ritroveremo a fare il falò coi topi e le blatte. No grazie meglio stare a casa a vedere un qualche film e mangiare gelato" fu il velenosissimo commento di Patrizia, famosa a Torre per dire tutto quello che gli passava sulla testa. "Allora dove dovremmo andare? Io vorrei passarlo come l'anno scorso. E' stato grandioso" chi parlò fu Angelo, il migliore amico di Salvo ed Enrico. Un ragazzo dai penetranti occhi verdi e dai denti bianchissimi. "poi se ci sei tu con me sarà ancora più divertente" disse rivolgendosi a Veronica che stizzita e indignata gli fece un gestaccio e raggiunse Sara che aveva allungato il passo. "eh si sono irresistibile caro Gabriele." "A me fai solo ribrezzo eh scansati maniaco" Gabriele spinse Angelo che andò addosso a Patrizia sfiorandogli il sedere con una mano. Patrizia sfiorò molto più forte la sua mano con la faccia di Angelo. "Ma è stato lui a spingermi, non l'ho fatto apposta" si scusò. "E ci mancava...appunto mi sono limitata allo schiaffo...pensa a cosa avrei potuto farti se fosse stato un gesto premeditato" gli rispose schiacciandogli l'occhio destro. Angelo scosse la testa e raggiunse il suo gruppo. Strambo, si, ma forse sincero. Nessuno di loro immaginava che l'arrivo di Giovanni avrebbe modificato radicalmente le loro vite.