Ciao a tutti!
Io sono Dramy96123 e questa non è la mia prima storia
sui Malandrini, ma sono comunque abbastanza agitata..
Insomma, l’idea c’è, ma metterla su carta è un’altra
cosa!!
Allora, durante l’utilissima ora di matematica mi sono
chiesta…come hanno fatto i Malandrini ad arrivare ai loro soprannomi??
Cioè…è strano, no???
E così io ho pensato di fare una FF su questo, e spero
vi piaccia!
Baci!!
Malandrini : No, James, Io non mi chiamerò mai
Tartufo!!!
Era quasi mezzanotte in
quella calda (insomma) sera di ottobre, e nella camera dei Malandrini si
sentivano ancora risate e tonfi fragorosi.
Abitudini quotidiane,
difficili da eliminare.
La camera era tutto un
programma : c’erano calderoni lievitanti che andavano in giro per la stanza,
fuochi d’artificio che illuminavano il soffitto e le tende dei letti a
baldacchino erano state tutte arrotolate sulla sbarra alta, così da permettere
ad un fuocherello blu a mezz’aria di rallegrare la stanza.
James Potter, giovane
Cercatore coi capelli neri e un ego smisurato, ad un certo punto si alzò in
piedi sul letto di Peter, e con fare solenne guardò i compagni di stanza
- Ora che abbiamo creato la
Mappa del Malandrino, e siamo diventati ufficialmente Consiglieri e Alleati dei
magici Malfattori, propongo di darci dei nomi!
-
Sirius Black, un ragazzo
dall’aria affascinante, ribelle e un po’ scapestrata, guardò confuso l’amico.
Era sdraiato sul letto di
Remus, giustamente, perché il suo era libero e perfetto, senza una piega sul
copriletto.
- Hey, non so tu ma io un nome
ce l’ho! – esclamò.
L’unica cosa che forse amava
della dinastia Black erano i nomi di stella che davano agli eredi.
Affascinavano tantissimo le ragazze.
- Sir, non dico di andare di
nuovo all’anagrafe per farci cambiare nome! Io intendo…nomi in codice, nomi
segreti, che sappiamo solo e soltanto noi! – disse entusiasta James,
lasciandosi cadere mollemente sul letto.
Remus chiuse il libro che
stava leggendo, pensieroso
- Magari potremmo riferirci
anche alle nostre…passeggiate, nei nomi, no? – disse, sorridendo complice.
- E’ un’idea fantastica
ma..come? – chiese Peter, seduto vicino ai letti dei ragazzi.
James guardò il soffitto per
un po’, pensando intensamente.
Poi sorrise.
- Potrei chiamarmi…Belmanto,
Belmuso, Begliocchi, o…-
- O Belcornuto? – chiese Sirius,
scoppiando a ridere e contagiando anche gli altri due.
James sbuffò, trattenendo un
sorriso
- Ah. Ah. Ah. Divertente. Guarda che le corna, per i cervi,
indicano che…-
- …che la tua futura moglie
sarà una Casa e Chiesa votata al sacro Circolo delle Caste Benedette? –
completò Remus, ridendo come un matto.
Ecco, era quello che gli
piaceva in quelle serate.
No. Non prendere in giro
James…
…Vabbè, anche quello.
Ma anche ridere in compagnia,
senza che lo mettessero da parte!
- Però le idea di usare le corna
come parte del nome…mi piace! Insomma, un cervo si riconosce per le corna! –
considerò James, alzandosi dal letto di Peter e buttandosi su quello di Sirius,
disfacendolo subito.
- COSA STAI FACENDO AL MIO
LETTO? –
- Beh, mi pareva così solo…-
ghignò il ragazzo, abbandonandosi ad una risata.
Sirius si era messo a testa
in giù, sdraiato orizzontalmente sul letto di Remus. I capelli quasi sfioravano
il pavimento, e lui era già tutto rosso.
- Beh…assomigliano ai rami
del Platano picchiatore, però più chiari. E belli! – disse Peter, cercando di
essere d’aiuto.
- Si…Potrei chiamarmi
Ramoscelloso! – esclamò ironico James, imitando i rami di un albero
inginocchiato sul letto.
- Beh…- considerò Remus
– Ramoscelloso forse no…ma Ramoso si! – gli
occhi del ragazzo brillarono a quel nome, e subito si alzò in piedi sul letto,
e fece un inchino tanto profondo da toccare le coperte col naso
- Messer Ramoso al vostro
servizio! – esclamò, pomposo, e poi scoppiò a ridere, seguito subito da tutti
gli altri.
- Va bene, mio Cornuto amico,
spremiti quei ramoscelli d’olivo che ti ritrovi in testa e aiuta me! – gli urlò
Sirius.
Aveva abbandonato la
posizione a testa in giù, ora provava a mettersi i piedi dietro la testa.
- Tartufo. – disse subito
James, senza esitare un secondo.
Smisero tutti la loro
occupazione e guardarono il ragazzo stupiti.
- E questa da dove ti è
uscita? –
- Beh, lui...Insomma, non è
la razza che cerca il Tartufo? Li chiamano o no Cani da Tartufo? E poi il suo
pelo è nero come il tartufo, e a Sirius piace anche,il Tartufo! –
Esclamò James, nascondendo il
motivo più importante.
Lui voleva un amico -
dolcetto.
E avrebbe avuto un amico –
dolcetto!
Era un genio.
- Io…t-tu…IO NON SONO UN CANE
DA TARTUFO!– esclamò Sirius, guardandolo offeso.
- Ma io voglio un amico –
dolcetto! – si lagnò Ramoso, guardandolo implorante.
- Non ho intenzione di
chiamarmi come un dolcetto, che oltretutto è anche sotterrato! – chiarì subito
il ragazzo, cercando di alzarsi dal letto. Ottenne solo una testata contro il
pavimento.
- Ok…-
Niente amico – dolcetto.
La crudeltà di Sirius lo
stupiva sempre.
La mente di Sirius si perse
nel pensare a dei bei soprannomi
- Potrei chiamarmi…cane
Rubacuori! O…Sexdog! O anche…-
- CanTartufo? –
- No, James. –
- Ma perché? –
- Perché sembra l’etichetta
di un liquore! –
- Quanti liquori conosci che
hanno come etichetta “Can” ? – gli chiese Remus, curioso
- Troppi, per essere nominati
tutti – ribatté sdegnoso Sirius.
- Potresti
chiamarti…CanFelpato! –
disse ancora Remus,
entusiasta
- Perché? Che ha di Felpato
lui? –
- Ramoso, non ricordi di
quando ha legato mani e piedi Mocciosus senza che lui se ne accorgesse? –
esclamò il ragazzo
- Solo perché aveva messo
l’Incantesimo Silencio alle scarpe prima – gli ricordò James.
- Calpesti sempre la poeticità
e l’eroismo dei miei gesti audaci, James - sbuffò Sirius.
- Allora, CanFelpato ti
piace? –
- Si! E’ il soprannome
perfetto per me! – gli rispose euforico il ragazzo, ma venne interrotto da
Peter.
- Però…non si potrebbe levare
il “Can”? ci potrebbero scoprire! – balbettò Peter. Sirius gli sorrise
- Accordato per Felpato! –
- Sicuro che Tartufo non…-
- NO. –
- Uff. –
- E ora tocca al nostro
Peter!!! – urlò Sirius, lanciandosi
sopra James e cominciando a soffocarlo.
Ordinaria amministrazione.
- Sir…offoc…FELP…!!!! –
- Oh, scusa! – ghignò l’altro, e si sdraiarono fissando Peter.
- Mm…- disse James..
- Mm…- disse Sirius.
- Mm…- disse Remus.
- Trasformati, magari ci
vengono idee più chiare –
Peter seguì il consiglio, e
in pochi minti al posto del ragazzo grassoccio c’era un topolino grigio
spaparanzato su una sedia.
- Mm…Pelogrigio? – azzardò Remus.
- Baffettoso? –
- Zampettinomane fognario! –
urlò Sirius con un sorrisone.
Peter squittì con aria di
disapprovazione.
- Ok! Era solo un’idea… -
- CodaAdAnelli? – provò
James, guardando indeciso la coda dell’animaletto, che si era elegantemente
seduto sulla sedia.
-Non è un po’ troppo lungo? –
obiettò Remus.
- Codanello, allora! –
- Bah…-
- Codarosa!!! – urlò di nuovo
Sirius.
Peter squittì di nuovo e incrociò
le zampette
- E va bene! Anche se per me
non è un nome da femmina! . borbottò Sirius, guardando storto il topo.
- Codaliscia! – strillò James, euforico.
- In effetti la coda sembra
davvero sinuosa – considerò Remus.
Peter si lisciò la coda.
- E ora tu Remussino! –
esclamò Sirius, sedendosi ( buttandosi con un triplo salto carpiato) vicino al
ragazzo, che già si stava mettendo le mani fra i capelli.
- Lupacchiotto? –
- PiccoloProblemaPeloso? –
- James, dimmi che non
sprechi di notte il tempo per studiare questi nomi. – disse funereo Remus.
- L’Essere della Stamberga? –
azzardò Sirius
- Non ho ancora voglia di
essere scambiato per un fantasma. –
- Hai la luna di traverso,
Rem? –
James e Sirius si guardarono.
- LUNADITRAVERSO!!!! –
- No. –
- LunaInBilico? –
- No. –
- Lunaindiagonale? –
- NO! –
- Lunastorta? –
- Mm…forse…-
Peter scrollò le spalle
- Mi sa che è il suo
consenso. –
- Oh, vedrete…Lunastorta, Codaliscia, Felpato
e Ramoso passeranno alla storia! –
- Non lo metto in dubbio, Ramoso…-
- Tecnicamente già saremo
ricordati a lungo da Gazza. –
- Si, beh, ma lui non conta!
–
- Felpato? –
- Dimmi, Jam –
- Potrei chiamarti Tartufo? –
- No, Jam. –
- Solo qualche volta! –
- No, Jam. –
- Ti prego!! –
- No. –
- Uff. -
Finito!!!
Allora, che ne pensate???
Fatemi sapere, baci!!
Dramy96123