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Autore: AriStone06    03/03/2011    3 recensioni
Storia revisionata da GuineverexXx.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tu provochi io picchio

 
  Taylor Swift Pictures, Images and Photos 
 


 
<< Ladies and Gentlemen, fasten yourseat belts. We're going to make the process of landing.>>
 
<< Amore, svegliati...siamo arrivati>> aprii lentamente gli occhi uno ad uno guardandomi attorno spaesata. Ma dove cavolo…Ah già…ci trovavamo in aereo. Mi girai dalla parte del mio ragazzo e lo trovai intento a fissarmi dolcemente. Rivolsi lo sguardo attorno a me ancora assonnata e notai che la maggior parte dei passeggeri cercava di allacciarsi le cinture di sicurezza. Caspita, erano già passate sei ore?
<< Che ore sono?>> domandai a Daniel con la voce ancora impastata dal sonno. Sei ore senza neanche svegliarmi. Strano che non ci fu neanche un po’ di turbolenza a ridestarmi. Dopotutto non ho un sonno così profondo.
<< Sono le tre e mezza…siamo arrivati persino in anticipo! Ma fa conto che dovremmo rimanere circa un’ora all’aeroporto! Giusto il tempo per prendere i bagagli e radunarci tutti…>> annuii pensierosa. Dunque da adesso in poi incomincerà la mia nuova vita…
<< E anche il tempo per andare in bagno e truccarci! Giusto Vivy??>> sussultai nel sentire la voce della mia migliore amica nel sedile davanti. Miseria ero proprio distratta dal non sapere neanche che Céline si trovava davanti a me. La guardai sorridendo apertamente. I cappelli boccolosi le ricadevano davanti il viso, coprendole la maggior parte delle guance. Era una persona bellissima, sia esteriormente che interiormente ed era l’unica a capirmi fino in fondo. Le mandai un bacio in aria e lei lo prese prontamente e se lo porto alle labbra, facendomi poi l’occhiolino.
<< Ragazze poi m’ingelosisco…>> scoppiammo a ridere dalla rivelazione del mio ragazzo che s’imbronciò ulteriormente quando gli diedi un buffetto sulla guancia.
<< Idiota forse non lo sai, ma io e Vivy abbiamo intenzione di sposarci! Se vuoi, potresti essere il suo testimone…>>
<< Céline un giorno di questi non la passi liscia con me…solo per rispetto della mia ragazza me ne sto zitto!>> tanto si sapeva che i due stavano solo scherzando, dopotutto erano cugini! Scorreva lo stesso sangue nelle loro vene, quindi non mi preoccupai nemmeno dei loro battibecchi quotidiani.
Mi allacciai la cintura di sicurezza aspettando ansiosa l’imminente atterraggio.
 
 
 
 
 
 
 
<< Questa non è…nemmeno quell’altra…uffa, ma dove cavolo è finita la mia valigia!>> misi la mia ultima valigia nel carrello insieme a quelle di Daniel, girandomi poi verso Céline che era in tenta a buttare all’aria tutte le valige delle persone.
<< Céline la vuoi smettere di comportarti da poppante? Sicuramente la tua ultima valigia sarà ancora fuori quindi sta zitta cretina! Che ci fai fare la figura degli imbecilli!>> era buffo vedere le scenette delle due persone più importanti della mia vita.
<< Poppante a chi?! Oh, ma guarda cosa devo sopportare!  Va via idiota che mi fai perdere quel briciolo di pazienza che mi rimane!>> li lasciai li intenti nelle loro stupide litigate e mi avviai verso i bagni pubblici. Per prima cosa mi catapultai nel water, dato che erano undici ore che non andavo in bagno. Dopodiché mi lavai le mani e tirai fuori i miei trucchi dalla borsa. Mi specchiai nello specchio e ciò che vidi m’inorridii. Due occhiaie profonde e violacee come ustioni s’intravedevano sotto i miei occhi color zaffiro, pelle giallastra manco fossi uno zombi e ciliegina sulla torta matita tutta sbavata che mi dava un perfetto look da Emo drogata.
<< Cazzo…>> fu l’unica cosa che riuscii a dire vedendomi in quell’immenso specchio grande quanto un muro. Ma come fa Daniel a stare ancora con me? Bene! Qui ci tocca rincominciare la faccia da zero! Presi in mano il latte e mi struccai in un baleno. Mi sciacquai velocemente la faccia con dell’acqua ghiacciata prendendo poi in mano il fondotinta e cercai di coprire alla ben in meglio le occhiaie.
<< Ma che stronza che sei! Ti avevo detto di aspettarmi!>> mi gridò contro la mia migliore amica guardando torva il mio riflesso.
<< Stronza è il mio secondo nome! Non te l’hanno mai detto? >> le risposi mettendo da parte il fondotinta e prendendo di slancio la matita nera. Ne misi solamente un filo per abbellire poi i miei occhi con il mascara.
<< Non era Chantal? Mmh, come sempre la più figa dell’università si vuol far vedere agli occhi della famiglia! Ci pensi se ci sarà un figo della madonna ad aspettarci?? Mmmh passerei un anno da urlo!>>
<< Per te mia cara! Io sono già felicemente fidanzata! Non troverei meglio di Daniel…>> le risposi senza neanche pensarci. Perché era vero. Amavo con tutta me stessa Daniel e non sarebbe un ragazzo tutto muscoli e niente cervello a farmi capitolare.
<< Come se foste sposati…mmh te lo dico io che c’è molto di meglio di Daniel!>> mi disse marcando sul “molto” e lanciandomi un’occhiata maliziosa.
<< Se ti sente tuo cugino t’ammazza tesoro!>> le dissi scoppiando poi a ridere con lei e finendo di truccarmi, uscimmo insieme dal bagno ridendo e scherzando come sceme. Céline mi fece segno di voltarmi e notai il mio ragazzo quasi disteso sul carrello dei bagagli mezzo addormentato. Mi avvicinai silenziosamente con un sorriso sadico a dipingermi il viso e mi piegai su di lui per dargli un bacio a stampo.
<< Svegliati bell’addormentato!>> gli gridai all’orecchio. Lo vidi spalancare gli occhi di botto mostrandomi i suoi bellissimi occhi. Non appena vide il mio sorriso di scherno comincio a ripetere come un imbecille “ci sono, ci sono!”, ma era per questo che l’amavo! Il mio scemo!
<< Ragazzi! Ci hanno appena chiamati i professori! Hanno detto che le famiglie sono già fuori ad aspettarci!>> a parlare fu la “secchiona” del nostro anno. Dopotutto i professori si fidavano solo di lei proprio per questo. Appena finì la frase, un coro di sospiri s’innalzò, tra cui pure il mio. Ah…potevo riposarmi in un vero letto finalmente! Slacciai la coda e mi passai tutte e due le mani tra i capelli biondi. Ah…cosi mi sentivo più libera. M’incamminai mano nella mano col mio ragazzo e con Céline accanto e insieme ci avvicinammo verso le uscite dove trovammo tutte le famiglie. Ognuno di loro aveva un cartello con il cognome del ragazzo a cui gli era stato affidato. Notai che Céline trovò subito la famiglia e la stessa cosa valeva per Daniel e tutti e due mi salutarono con un bacio avviandosi verso le uscite. I miei compagni se ne andavo lentamente finché non rimasi da sola in quell’ immensa stanza. Mi sedetti in una sedia libera aspettando pazientemente l’arrivo della mia famiglia. Forse sono rimasti bloccati per colpa del traffico… si Geneviève come no! Le quattro del mattino è l’ora di punta ovviamente! Quasi mi misi a ridere da sola per il mio pensiero alquanto stupido. Passarono venti minuti in cui cambiai posizione in quella sedia di ferro almeno 5 volte e nemmeno l’ombra della mia famiglia. Presi in mano il foglietto dove c’era scritto l’indirizzo della loro casa e prendendo le mie due valige in mano e la mia borsa, uscii dall’aeroporto sicura della mia decisione. Ok… Non volevano venire a prendermi? Bene, sarò io a bussare alla loro porta! Presi un taxi con un fischio. Poverini, lavorano già di prima mattina. Entrai nell’abitacolo e li diedi il biglietto aspettando pazientemente il suo consenso. Stranamente si girò a guardarmi torvo tenendo sempre in mano il biglietto. Prese gli occhiali da vista dal cruscotto titubante e si mise a rileggere di nuovo. Stavolta ero io a guardarlo accigliata. Cos’è non riusciva a leggere poche righe? E poi era scritto bello che grosso, non li servivano gli occhiali per decifrare il contenuto!
<< Signorina, non posso portarla qua…>> uscì con questa frase che mi fece solo ribollire il sangue nella testa.  Respirai profondamente chiedendoli poi gentilmente il motivo, ma non voleva dirmelo. Bene…senza nemmeno rendermene conto gli buttai addosso 2 banconote da 50 dollari. Ora vediamo se non mi ci porta. Ma guarda un po’ te! Devo ricordarmi di dire alla mia famiglia del cazzo di ripagarmi. Vedendo le banconote, i suoi occhi si accesero partendo poi la macchina con una sgommata da fare invidia a Fast&Furious. Tzé…questi americani ragionano solo con i soldi sotto il naso. In meno di cinque minuti ero già davanti alla casa della mia nuova famiglia ingrata. Dovevano essere dei ricconi se abitavano in ville di questo rango. Presi le valige da sola senza rivolgere parola a quello stupido tassista. Mi avviai verso il vialetto a testa alta pronta a fare una strage davanti a tutti. Bastardi…l’aeroporto era a due passi e non potevano neanche venirmi a prendere?!
Sbuffai sonoramente sbattendo le valige vicino la porta e notando che sotto il campanello vi era il cognome della famiglia : “ Somerhalder ”. Ma chi cazzo ha un cognome più strano di questo? E come cavolo si pronuncia? Bene bene…se già il cognome è difficile figuriamoci il nome! Penso che non mi basti neanche un anno per distinguere uno ad uno. Chissà quanti erano…oh cavolo, adesso che ci penso… e se mi ritrovo degli adolescenti suscettibili da dover dividere la stanza?? Beh, mi sembra improbabile data la grandezza di questa reggia. Mi feci coraggio e suonai. Niente. suonai nuovamente. Un leggero venticello mi fece svolazzare il vestitino…nada…ok se il campanello non li svegliava, vediamo come la mettiamo con i miei pugni. Iniziai a bussare talmente forte e ripetutamente che quasi quasi ebbi paura di sfondarla. Tzé, almeno in questo modo posso entrare in casa!
<< E un attimo idiota! Ma chi è sto stronzo che suona di prima mattina…>> idiota? Stronzo?…a chi?... alzai un sopraciglio aspettando che quest’uomo si faccia avanti. So solo che appena aprirà la porta si troverà un mio destro a presentarsi per me. La porta si aprì in un colpo secco e mentre io caricavo la forza sul mio braccio, due occhi azzurri come il cielo m’inotizzarono sul posto, ma non servirono per bloccare il pugno.
<< Oh cazzo…>> senza rendermene conto, dato che avevo caricato fin troppo, un cazzotto gli arrivò in pieno naso e lo fece barcollare all’indietro. La paura m’invase in quel momento. E se avessi rotto il naso a quell’angelo? Un senso di colpa mi fece chiudere gli occhi e sospirare. Mi ricordo in Francia di aver rischiato più volte di essere espulsa dalla scuola per le risse, dunque non mi meraviglio di aver deformato la faccia di quella creatura celeste…creatura celeste?! Quello mi aveva insultato senza neanche vedermi in faccia! Aprii di botto gli occhi guardando orgogliosa del lavoro fatto. Il povero uomo era intento a controllare se gli uscisse un po’ di sangue. Strano…mi sembra di averlo già visto da qualche parte…
<< Ma sei pazza?! Idiota! Mi hai quasi rotto il naso!>> mi gridò contro, fulminandomi con gli occhi. Io rimasi zitta a guardarlo con un sorriso sadico. Bello o non bello, ho fatto un buon lavoro. Un rivolo di sangue gli usciva dalle narici. Mmmh…peccato, non sembra rotto!
<< Ma chi cazzo sei?!>>
<< Che finezza! È cosi che si trattano gli ospiti? Su avanti bamboccio chiama i tuoi genitori!>> detto questo feci per entrare, ma una sua spinta secca mi fece fare tre passi all’indietro.
<< Guarda da che pulpito! Se è per questo dovrei prenderti a calci nel sedere fino da dove sei venuta!>> ormai l’odio nei suoi occhi si era congelato.
<< Beh allora arriveremo fino in Francia!>> il suo sguardo si fece interrogativo, fino a che un velo di comprensione gli illuminò gli occhi.
<< Ah, quindi tu sei la rompi scatole che rovinerà la mia esistenza!>> senza neanche accorgermene di nuovo, un calcio mi partì di slancio verso i gioielli di famiglia. Bastardo!
 





Ed eccomi di nuovo qua a rompere! "non ricevi recensioni quindi molla l'osso!" mi direte voi...beh, non vi do torto! dovrei proprio lasciar stare! ma continuo lo stesso. beh volevo comunque ringraziare tutti i lettori silenziosi che leggono senza recensire e volevo anche ringraziare con tutta me stessa buffy46 l'unica che si è fatta sentire, incoraggiandomi ad andare avanti! beh ci sto andando come vedi! sperando anche di sentire il parere delle altre...
Un Bacione a tutte!


Nada650

   
 
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