La riunione fra vampiri si era conclusa, Bill, Jessica e
Sookie erano tornati a casa, il nuovo arrivato di nome Nate si era allontanato
con due guardie e si sarebbe rintanato per il giorno per conto suo.
Eric, invece, aveva deciso di rimanere al FangTasia, per
sicurezza. Pam era rimasta nella sala bar, mentre il biondo si era rifugiato
nel suo ufficio, non prima di essersi trascinato dietro la più piccola delle
sue progenie.
Asia si era seduta sulla scrivania ed osservava Eric
passeggiarle avanti e indietro, tanto che a poco avrebbe creato un solco sul
pavimento.
-Eric?- chiamò con un sorriso,
dondolando i piedi.
Il vampiro, in tutta risposta, le lanciò un’occhiataccia.
Asia alzò gli occhi al cielo. –Eric?-
-Devi dirmi chi è quello!-
-Il re del Texas!-
Eric la guardò seriamente e lei sospirò.
-Cosa c’è che non va?-
Eric si fermò di colpo davanti a lei, scrutandola in
cagnesco.
-Cosa c’è che non va? Il modo in cui vi siete salutati, ad
esempio!-
-Ci siamo abbracciati!- costatò lei tranquillamente.
-Lo definirei un abbraccio molto intimo. E cosa mi dici
del modo in cui ti guardava?-
-Che vuoi dire?- chiese lei, seria per la prima volta.
Eric sogghignò. –So come funzionano certe cose, il suo
sguardo era famelico ed anche… dolce, nei tuoi confronti. Cosa c’è che non so?
Cosa hai fatto mentre eri via?-
-Eric!- sbottò lei, indignata. –Questo
non è un interrogatorio, tu non sei un giudice ed io non ho fatto proprio
niente. Anche se…-
-Cosa?- esclamò il biondo voltandosi di scatto, quasi
spaventato.
Asia fece un sorrisetto furbo ed abbassò lo sguardo.
–Forse io, magari…avrei anche potuto… fare…-
-Cosa?- insistette lui, avvicinandola.
Asia gli lanciò uno sguardo eloquente e fece un sorriso
imbarazzato.
-Dannazione! Cazzo! Ma come hai potuto?- urlò Eric,
allontanandosi all’istante per calmarsi, peccato che dovette voltarsi quando
sentì Asia scoppiare a ridere. La guardò ad occhi sbarrati e rimase senza
parole.
-Oh Eric, sei geloso!-
Il biondo strabuzzò gli occhi. –Sei fuori di testa?-
-Sì, sei geloso. Ma guardati!- continuò lei ridendo.
Eric scosse il capo ed avanzò con le mani alzate,
avvicinandole ai lati del viso di Asia senza però toccarla.
-Tu… tu?-
-No Eric, ma che vai pensando?-
Il biondo sospirò profondamente e a quel punto le prese il
viso fra le mani.
-Perché tu sei mia, chiaro? Sei mia in ogni circostanza e,
per la precisione, ogni tua parte mi appartiene!-
-La smetti?- le disse guardandolo negli occhi.
Eric sogghignò, appoggiò la propria fronte su quella della
ragazza ed infine le scoccò un piccolo bacio a fior di labbra.
-Ma allora dimmi come fai ad essere così “intima” con il
re del Texas-
Eric andò a sedersi sul divanetto ed Asia iniziò il suo
racconto:
-Quando sono scappata mi sono rifugiata nel suo stato e un
giorno ho avuto una visione su di lui. Era in pericolo, volevano attaccarlo e
impadronirsi di un oggetto molto importante che custodisce nel suo castello. Il
mio sesto senso mi ha spinto a cercarlo ed aiutarlo, sapevo già come
convincerlo sfruttando i miei poteri e, quando ha capito che non mentivo, si è
fidato di me-
-Come hai fatto a convincerlo?-
-Nate ha predisposto delle strane trappole intorno al suo
castello, in verità sono dei sensori che non vanno fatti scattare, è come un
labirinto in cui se sbagli dove voltare sei finito. Era una specie di
scienziato da umano, ha creato quel congegno in modo tale che nessuno possa
entrare in casa sua senza conoscere il vero percorso da seguire. Il fatto di
essergli arrivata dritta in salotto, era la prova migliore delle mie capacità-
Eric fece un cenno ed Asia continuò:
-Ho vissuto nel suo castello per un po’, per aiutarlo con
le mie visioni a risolvere il suo problema e ci siamo conosciuti. Lui è molto
gentile e non aveva mai conosciuto una come me, semplice, dolce, simpatica,
solare e…-
-Quando hai finito di vantarti dimmelo!-
-In altre parole tutti gli ronzavano intorno per i suoi
soldi. La sera ci raccontavamo le nostre vite e, ad essere sincera, mi ha
aiutato dato che… bé, non avevo dove altro andare…-
Eric fece un’espressione che Asia preferì non studiare a
lungo, sapendo la rabbia che gli aveva procurato il discorso che stava facendo.
Forse però, Eric non era solo arrabbiato, ma anche triste.
-Siamo diventati amici, poi però io sono andata via perché
non volevo essere un peso.-
-Dimmi la verità-
-Cosa?-
Eric intensificò lo sguardo.
-Se eri sola, ed io so quanto odi la solitudine, perché
sei fuggita da lui se lo ritenevi un amico? Un povero re solo e depresso, non
poteva trovare fastidiosa la tua presenza in casa. Oh, scusa, castello!-
Asia abbassò lo sguardo. –Non potevo restare o illuderlo,
dovevo mettere le cose in chiaro…-
-Avevo ragione-
Asia lo guardò senza aggiungere altro.
-Il modo in cui ti guarda non lascia spazio ai dubbi-
disse con voce tetra.
-Eric, lui si è innamorato di me, è
vero. Io gli volevo davvero bene ma…-
-Ma cosa? Non era abbastanza bello? O ricco?-
-No!- sbottò guardando altrove, offesa.
-Cosa allora?-
-Lui non mi ha mai forzata, si è subito rassegnato e si è
comportato da vero amico-
-Ma che dolce!- disse con sarcasmo.
-Perché… ecco vedi, lui sapeva che…-
-Sapeva che cosa?- sbraitò.
-Che io amavo solo te…-
Eric sbarrò gli occhi.
La sua piccola Asia era ancora seduta sulla scrivania,
stretta nelle spalle e con lo sguardo basso.
Sorrise e scosse il capo. Si alzò e le si avvicinò
mettendole le mani sulle spalle e chinandosi per farsi guardare negli occhi.
-Scusa- le disse.
Asia fece un piccolo sorriso.
-Non sapevo che il tuo amore per me ti avesse impedito di
ricambiare le attenzioni di un re!- Disse Eric sghignazzando, ancora più
soddisfatto nel vedere l’espressione della sua vampira.
Asia voltò il capo, lasciando Eric e percorrerle la linea
elegante del collo con piccoli baci.
-Non darti troppe arie, avrei anche potuto cedere, se
avessi voluto. Potevo anche…-
Non riuscì a finire di parlare perché Eric le tappò la
bocca con un bacio.
Quando si staccarono lui la guardò negli occhi
accarezzandole il viso.
-Andiamo a dormire, è già giorno e il tuo sangue non dura
in eterno su di me. vorrei avere tutta l’energia che hai tu, ma non ce l’ho!-
Detto ciò la prese per mano e la guidò verso il divano.
Ma a quelle parole Asia lo guardò preoccupata, e poi, con
un cambio troppo rapido d’espressione, gli fece un sorriso ammaliante.
-Puoi sempre mordermi…-
-Non è necessario-
-Mordimi!- insistette lei, guardandolo quasi con rabbia.
Eric fraintese, pensò di averla offesa e la baciò ancora.
–Non posso morderti sempre, il tuo sangue è prezioso-
-Ma io voglio essere morsa da te, adesso!-
Il vampiro inarcò un sopracciglio, non capiva perché fosse
tanto arrabbiata e decisa a farsi mordere. Ghignò furbo.
-Vuoi farmi eccitare, Asia?-
La vampira si mise in punta di piedi e gli baciò
sensualmente il collo, scendendo verso la muscolatura pressante. Eric la bloccò
prendola dai polsi.
-Tu mi fai impazzire. Se bevo il tuo sangue sai cosa
succederà dopo, vero?-
Asia sorrise furba e lo attirò a sé dalla canottiera nera
che indossava.
-Forse inizi a capire cosa voglio realmente…-
Eric ghignò e in un secondo la vampira si ritrovò distesa
sul divano con Eric su di lei, già intendo a spogliarsi.
Lei gli offrì il collo, ma lui si fermò.
-Ti piace così tanto farti mordere?- Le chiese con
arroganza.
-No!- squittì lei, imbarazzata.
Eric sogghignò soddisfatto, in quel suo modo a metà fra
l’arrogante e il divertito. La immobilizzò tenendole le mani ai lati del viso e
si chinò sfiorandole la guancia con le labbra, spostandosi verso il suo
orecchio.
-Dillo che ti faccio impazzire…- le sussurrò con voce
rauca.
Asia rimase ostinatamente in silenzio, bloccata dal
vampiro che la sovrastava.
-Dillo o non ti mordo-
Asia chiuse gli occhi e gemette: -Eric
mi fai impazzire-
Travolto dall’eccitazione, Eric la morse.
Nonostante il sole fosse già alto nel cielo, Asia si
svegliò con facilità, d'altronde, aveva imparato a dosare il sonno fra giorno e
notte e, come diceva Eric, lei non cadeva in uno stato di coma quando arrivava
il giorno.
Si mise a sedere sul piccolo divanetto e si voltò lentamente
per osservare il suo Eric, il suo bellissimo creatore biondo e forte, che
rimaneva immobile senza emettere un solo respiro.
La vampira fece scorrere le sue dita su quel viso perfetto
e marmoreo, soffermandosi sulle labbra abilmente disegnate e lasciandovi sopra
una carezza più delicata.
Si chinò in fine a baciargli prima la fronte e poi le
labbra, con delicatezza. Lo guardò per diversi secondi ma non pianse, doveva
essere forte.
Sapeva ciò che doveva fare, e non poteva ripensarci.
Infondo, nelle sue visioni, il suo piano avrebbe
funzionato.
Ma, se per caso si fosse tirata indietro dalla paura,
sapeva già ciò che sarebbe accaduto. Aveva visto Russell arrivare, uccidere,
sterminare. Aveva visto Eric morire, ancora. Aveva visto Pam ferita, Nate
ferito, le sue guardie atterrate e distrutte.
Non potevano farcela contro quel vampiro di tremila anni,
neppure unendo le forze.
Jessica era stata incatenata, Bill era sparito e Sookie
tremava davanti al re del Mississippi.
Sarebbero morti tutti, le visioni di Asia non sbagliavano
mai.
E lei lo sapeva.
Lo sapeva anche quando suo fratello l’aveva uccisa,
spingendola accidentalmente contro un’asta appuntita dopo averla definita una
strega. E, ovviamente, lo sapeva anche in quel momento, mentre stava per
separarsi dal suo amato Eric per la seconda volta.
Si alzò in piedi e si sentì cento volte più pensate, ogni
suo muscolo sembrava di cemento, non aveva neppure la forza per rivestirsi. Era
come se tutto il suo corpo le dicesse di cambiare idea, ma non era possibile.
Prese un foglietto che aveva già scritto, lo piegò e lo mise
nella mano di Eric. Il vampiro dormiva ignaro di ciò che stava per accedere, il
petto pallido e scolpito lasciato scoperto dalla trapunta rossa.
Asia lo guardò un ultima volta, prese un bel respiro e
poi, in silenzio, se ne andò.
Russell Edgington sedeva davanti al camino, il vaso con
ciò che rimaneva del suo unico amore lì di fianco, sul tavolo.
Quando sentì quei passi che si avvicinavano il re si votò
appena, incuriosito, vedendo avanzare verso di lui una graziosa giovane con
lunghi capelli d’ebano ed occhi scuri e profondi. Era molto carina, esile, la pelle
appena dorata e le labbra sottili.
La giovane avanzò con disinvoltura guardandolo dritto
negli occhi. Con la punta delle dita accarezzò un mobile e vi si appoggiò con
la schiena per poter guardare l’uomo.
-A cosa devo la vostra visita, di grazia?- chiese lui,
stranamente ironico.
Lei fece un sorriso freddo ed incrociò le braccia. –Talbot vi amava molto, più di sé stesso. Il vostro vero
rimpianto è quello di non avergli potuto dire che anche voi lo amavate, e di
averlo lasciato mentre era ancora arrabbiato con voi, di averlo lasciato a
divertirsi… nelle mani del suo assassino-
Russell assottigliò lo sguardo, fissando i suoi occhi in
quelli profondi della ragazza.
-Siete cosciente, signorina, che vi siete introdotte in
casa mia e, come se questo non bastasse per darmi il diritto di staccarvi la
testa, state parlando di cose che non conoscete e di cui non avete il diritto
di intromettervi? Potrei davvero uccidervi, sapete?-
Asia sorrise. –Uccidere una ragazzina? E dove le mettiamo
le buone maniere?-
Russell ricambiò il sorriso con una vena sinistra nello
sguardo. –Ci sono ancora, sono pur sempre un gentiluomo e, infatti, non mi sono
ancora mosso. Volete accomodarvi qui con me?-
Le disse indicando la sedia di fronte a lui.
Asia rimase immobile. –Non sarà necessario. Volevo solo
dirvi che, anche se cinque minuti fa avete deciso di andare a fare un giro
sulla vostra vecchia Porsche, ve lo sconsiglio: si fermerà in mezzo alla strada
lasciandovi a piedi. È davvero vecchia quell’auto!- Fece una pausa
avvicinandosi lentamente al tavolo. –Volevo anche dirvi che la decisione che
avete preso un minuto fa, ovvero quella di andare a trovare la regina della
Louisiana domani notte per chiederle come stanno i suoi amati pappagalli e
aggiornarla sugli ultimi fatti avvenuti, sarà inutile. La regina Sophie-Anne è
partita per un breve viaggio-
Russell scoppiò in una sonora risata, battendo le mani.
-Mia cara, ne ho visti di talenti nei miei tremila anni,
ma tu li batti tutti. Cosa sei, una veggente?-
-Credo di sì signore, volete altre prove?-
-Stupiscimi!-
Asia lo guardò intensamente e si fermò solo quando arrivò
al tavolo.
-Il giorno dopo che Eric Northman è venuto qui, avete
avuto una discussione con Talbot, il quale vi ha
espresso chiaramente tutto il suo rancore. Non c’eravate mai per lui e, per
farvi perdonare, gli avete promesso un viaggio nella sua amata Cina. Quando vi
siete ritrovato davanti ai resti del vostro amato, la prima cosa a cui avete
pensato, è stato di raccogliere ciò che ne rimaneva e custodirlo da qualche
parte per poterlo comunque portare in Cina-
Russell rimase immobile, lo sguardo vuoto e la mascella
contratta.
-Ho scoperto quanto siete abile, complimenti. Ora potete
dirmi cosa volete esattamente?-
Asia sospirò ma non si lasciò scoraggiare, al contrario,
gli sorrise.
-Voglio essere al vostro completo servizio. Sarò la vostra
veggente personale, la vostra sfera di cristallo-
Russell alzò il capo e sorrise. –Mi piace l’idea. Cosa
vuoi in cambio?-
-Niente!-
Per Edgington quelle parole furono peggio di un’offesa, si
fece avanti e batté il pugno sulla superficie del tavolo.
-Ti rendi conto che l’ultima persona che si è offerto di
servirmi fedelmente senza chiedere nulla in cambio, è la stessa persona che ha
ucciso Talbot?-
Asia batte entrambe le mani sul tavolo e si avvicinò a
lui.
-Voi sapete che quella stessa persona, è il mio creatore?-
Russell indietreggiò e sul suo volto si delineò
un’espressione gelida.
-Siete cosciente del fatto che potrei uccidervi
all’istante? Eric ha ucciso il mio creato, io potrei uccidere la sua per
pareggiare i conti-
-Dimenticate che sono una veggente? So già che non lo
farete-
-Davvero? E perché?-
-Perché sarebbe un vero spreco gettar via così le mia
capacità e, soprattutto, perché non siete uno sciocco-
Il re rimase in silenzio.
-Se diventerò vostra Eric ne soffrirà. La sua condanna
sarà quella di dover convivere per sempre con la consapevolezza di aver perso
la sua progenie e di averla lasciata nelle vostre mani. Se ucciderete prima me
e poi lui non otterrete nulla, lui ha ucciso Talbot e
voi siete costretto a piangerlo per sempre. Restituitegli il favore, lasciatelo
in agonia, sapendo di non potermi salvare-
Russell fece un cenno e guardò il fuoco nel camino, con
uno strano sorriso. –Questa vostra idea mi piace, mi soddisfa. Tuttavia, chi vi
dice, signorina, che non correrò ad uccidere Eric domani stesso, tenendovi
comunque mia prigioniera con la forza?-
-Perché se ucciderete il mio creatore io troverò un modo
per suicidarmi oppure non vi dirò mai nulla e, vi garantisco, che torturarmi sarà
inutile. Oltretutto ho già previsto la mia morte, volete sapere come avverrà?
Domai sera andrete al FangTasia per vendicarvi ma io eluderò le guardie,
fuggirò, scapperò via nella notte e non mi fermerò fino al sorgere del sole per
poi lasciarmi bruciare. Morirò davanti ad un negozio con un’insegna rosa e
verde, un bar. Mi credete?-
Russell scoppiò a ridere battendo le mani. –Mia cara
ragazza la tua capacità stuzzica la mia sete di potere. Con te al mio fianco
sarò invincibile. Sai, però, quel’è il vero motivo per cui ti lascio in vita?-
Asia indietreggiò, seria. –Perché vi piace l’idea di far
soffrire Eric in eterno. Uccidendolo gli risparmiereste le pene, invece volete
che viva per sempre con il dolore di non potermi mai più rivedere. Solo così
pagherà per Talbot-
-Esatto: in un colpo solo ottengo la mia vendetta e più
forza- Detto ciò Russell Edgington tese la mano alla vampira. –Benvenuta nel
mio reame, piccola…?-
-Asia- rispose lei accettando la stretta
di mano.
-Asia…- Pronunciò il re, con un sorriso
maligno fra le labbra.
Nel frattempo, in uno stato confinante, un vampiro biondo
si risvegliava senza nessuno al suo fianco e si accorgeva, con una fitta al
cuore, del pezzo di carta che aveva stranamente in mano.
Continua…
Grazie
a chi ha letto.
Chi
ha notato l’anomalia nelle ultime parole di Asia??? Se la trovate fatemelo
sapere. Sono bene accette ipotesi su cosa succederà adesso, grazie e a presto
^^
Un
saluto a chi ha gentilmente recensito:
Laura the vampire slayer
Marti_scanu
ShiroHime
Xtoomuchlove
Ada Wong
Anny45