QUARZO
La Cuddy, accompagnata dal risuonare
dei suoi tacchi, passò il lungo corridoio, poggiò distrattamente
una cartella alla reception e si chiuse nel suo ufficio. Si abbandonò
sulla poltrona, tastandosi le tempie con le dita, disegnando sulla
sua testa cerchi concentrici-precisi e ordinati.
Fu solo
quando riaprì gli occhi dopo questo suo meticoloso rilassamento che
scorse un piccolo pacchetto, appoggiato quasi casualmente tra il suo
computer e l'agenda.
Fissò il regalo per qualche secondo, il rumore
dell'orologio a scandire quel tempo- troppo simile al
ticchettare di una bomba.
Poi finalmente decise di allungare una
mano verso quel pacchetto; sciolse con lentezza il nastro, malamente
arricciato, e si ritrovò tra le mani una scatolina.
Le mani presero
quasi a tremarle, mentre sollevava il coperchio: appoggiato su un
cuscinetto bianco, un piccolo anello brillava davanti i suoi occhi.
Con un sorriso quasi ebete stampato il viso, la Cuddy infilò
l'anello nell'anulare, si alzò dalla poltrona e uscì. Lo trovò nel
suo ufficio, intento a guardare fuori dalla finestra. Si sedette sul
suo tavolo, accavallando le gambe, e sventolando davanti gli occhi
del diagnosta il dito.
“Spiegami questo?”
“Oh non te l'ho detto?” chiese House, una voce fintamente sorpresa. “Noi ci sposiamo!”
“E chi l'avrebbe deciso, precisamente?”
“Mah, Wilson forse?” l'espressione di House diventò quasi angelica, e la Cuddy non riuscì a trattenere una risata.
“Ho fatto una ricerca comunque: secondo una tradizione popolare questa pietra è legata al cuore, ai sentimenti e all'amore. Sei diventato un romanticone?”
Lui la guardò, quasi schifato “Dannazione, ma allora mi hanno fregato! A me la commessa aveva detto che il quarzo potenzia gli organi sessuali!”
Spazio autrice:
[1]Non sono abituata a scrivere su House e Cuddy in un futuro ipotetico: ho fatto davvero così schifo? Bene, lì ci sono i pomodori, prendeteli e tiratemeli pure.
[2] Non ho nient'altro da dire: solo che prometto che la prossima storia sarà migliore. Grazie a chi commenta.