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Autore: Fluxx    04/03/2011    3 recensioni
Mi chiamo Desmond Miles. Veramente ora mi conoscono come Desmond Rivera, ma di nomi ne ho avuti tanti: Jack Scott, Frank Parker, Matthew Johns e così via...
Mi sono ribellato al mio destino, scappando in sella alla mia moto.
Sono nove anni che scappo dal mondo ormai: i Templari non mi avranno.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Desmond Miles
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cambio di programma




L'ammorbante sveglia cominciò a suonare, come tutte le mattine. In realtà Desmond non la sentì nemmeno... Cominciò a sentirla in lontananza solo quando sentì qualcuno mugugnare qualcosa accanto a lui e muoversi sul suo petto, poi la voce alta di un uomo.
“Desmond! Sono le otto, alzati! Il bar non si gestisce da solo!”
Desmond aprì gli occhi all'istante, era la voce di Bob!
“Mmh... Buongiorno...” Disse la ragazza bionda e nuda al suo fianco, coperta solo dalle lenzuola. Lui la guardò. “O-oh.. Buongiorno..”
Bob si affacciò alla porta, “Vuoi sbrigarti o no?” Chiese. Quando vide la ragazza al suo fianco non sembrò farsi alcun problema, ciò poteva voler dire solo due cose: o che se lo aspettava, o che già l'aveva vista entrando e quindi 'ciao ciao' discrezione nel portarsi una bella pollastrella in appartamento.
“Sì! Certo..!” Rispose Desmond prima che Bob con un sorriso tranquillo se ne andò nell'altra stanza. Era simpatico, dopotutto. Era il classico uomo di mezza età, capelli grigi, un po' di barba e con la pancia. Non lavorava al suo locale, si limitava a gestire gli affari. Beh, tutto sommato gli era andata bene.
“... Potresti anche dirmelo comunque quando vieni!” Si lamentò Des.
“Rompi poco! Ti aspetto di sotto!” Disse Bob prima di chiudersi la porta alle spalle.
“Mmmhh... Devi già andare..?” Chiese la biondona al suo fianco, accarezzando il petto nudo di Desmond con l'indice.
“Eh già.. A quanto pare...” Rispose lui, pensando se era il caso o no di usare una delle sue solite scuse per non rivedersi più. Forse no. Già era in ritardo.
“Comunque stanotte... E' stato veramente... Bello.” Disse la donna a bassa voce, con un tono anche abbastanza sensuale.
“Ah sì?” Desmond ridacchiò, tirandosi su. Doveva prepararsi. “Beh.. Anche tu.. Non eri male.. O... Non credo, almeno...” Disse dopo essersi infilato un paio di boxer. Si passò una mano sulla fronte, poi si grattò i capelli. Non si ricordava nulla della notte precedente. Doveva smetterla di bere anche lui durante le serate. Era lì per fare il barista/barman, non l'ubriacone... Beh, anche se ogni tanto una sbronza poteva concedersela.
“Non... Credi?” Chiese lei. Il suo tono cambiò. Fu quasi un tono da funerale.
Ecco. Era di nuovo punto e a capo. Si finì chiudere la cinta dei pantaloni, voltandosi verso di lei. “Senti...” Sospirò, con un lieve sorriso incerto. “A dire la verità... Nemmeno mi ricordo come ti chiami..”
Le labbra della ragazza si schiusero, come dopo aver ricevuto una terribile notizia. Era imbarazzante, oltre che demotivante.
“Mi... Dispiace..?” Continuò incerto Desmond.
“... Che porco schifoso...” Fu tutto quello che riuscì a dire lei, alzandosi e ricominciando a vestirsi.
“Io?!” Chiese lui, lievemente stranito da quella affermazione. “Beh, non credo che tu sia molto lontana da quello che si usa definirsi 'donna dai facili costumi' dal momento che prima di ieri non ti abbia mai visto e me l'hai data la prima notte!”
“COSA?!” Sbottò lei, guardandolo incredula. Chissà cosa la trattenne ma fu talmente tanto l'odio che provò per Desmond in quel momento che la portò a prendere la camicia, la borsa e le scarpe e ad uscire così di casa, vestendosi poi strada facendo per il portone.
Lui sospirò rumorosamente, scuotendo il capo. “Cominciamo bene...! Buongiorno mondo!” Mormorò.

Una decina di minuti dopo Desmond era giù al bar. Era una settimanella oramai che era lì in California e per ora filava tutto liscio, si divertiva e il posto gli piaceva... In più il suo superiore non era uno stronzo come molti.
La giornata passò lentamente. Il bar era uno di quelli che di giorno erano semplici caffè, la sera locali con musica e una piccola sala per feste o per ballare.
Erano le sette di sera quando finalmente la noiosa giornata di lavoro per Desmond era finita. Non c'era stata chissà quanta gente.
Stava passando il panno umido sul bancone per poi andare a prendere le sue cose e cambiarsi quando arrivò Sally, un'altra barista che lavorava lì dai capelli biondi e corti e con due grandi occhioni blu.
“Dessy...” Lo chiamava sempre.
Desmond alzò lo sguardo dal bancone, fermando la mano. “Sì, dimmi..”
“Chuck ha chiamato, ha detto che sta male e che stasera non può venire..”
“Aahh... Capisco. Beh, mi dispiace..” Voleva divertirsi quella sera e non passarla al bar.
“Senti, Dessy..” Cominciò lei con voce dolce e carina. “Stasera in sala c'è la festa di una ragazza, hanno prenotato.. Ricordi? Erano venuti e hanno parlato con te.”
Desmond annuì, intanto aveva ripreso a pulire il bancone e a sciacquare alcune stoviglie.
“Più tutta la gente che verrà per prendersi qualcosa... Lo sai che andiamo forte come bar...”
“Dove vuoi arrivare?” Chiese lui sospirando e guardando la bionda.
“Semplicemente mi chiedevo se rimani a darmi una mano, Bob te lo paga come straordinario, tranquillo!”
Desmond espirò rumorosamente. “Non se ne parla.” Disse con tono fermo.
“Daaai!!!” Sally passò da davanti a dietro il bancone, tirandolo per il braccio. “Per favoreee!!!”
“Dai, smettila! Mi fai bagnare tutto il pavimento!” Si lamentò Desmond, ridacchiando.
“Ti prego Dessyyy!!!!” Continuò lei.
Lui sospirò, rassegnato. “E va bene! Va bene!!! Ma solo perché sei tu e... Non farci l'abitudine eh!”
“Grazie Des! Sei il migliore!” Disse la ragazza schioccandogli un bacio sulla guancia.
“Beh, comunque non prima delle dieci vengo. Devo farmi una doccia e voglio riposarmi un po'.”
“Va beeene! Ora vai a riposarti allora, ci vediamo dopo!”
“Seh...” Mormorò Desmond appoggiando il panno accanto al lavandino e andando a prendere la felpa, poi salì.
Era stanco morto, più che altro la giornata era stata noiosa ed era passata molto lentamente... Il che aveva contribuito ad aumentare la sua stanchezza. Sperava solamente che la sera avrebbe trovato qualcuno o qualcosa di simpatico da fare.
Arrivò al bagno e si tolse la felpetta leggera, la maglietta ed i pantaloni. Aprì l'acqua della vasca, mettendoci il tappo. Altro che doccia, si sarebbe fatto un bel bagno rilassante.


***
Notate bene: il cambio da prima a terza persona è voluto, userò nuovamente la prima persona solamente nell'ultimo capitolo!

   
 
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