11. SOLITUDINE
Nella vita non sempre va tutto correttamente e secondo i piani.
Ogni mattina ti alzi con il buon proposito di non fare cazzate, ma appena ti trovi in quella situazione, tutte le cose che più detesti di te stessa vengono fuori, per quanto tu ti sforza di reprimerle. È sempre così.
Così la sera ti dici: da domani basta fare quello, smettila di dire questo. Ma la mattina del giorno dopo alle ore 10.00 hai già sbagliato una mossa e a quel punto ti dici: rimandiamo a domani; da domani sarò migliore. E va sempre avanti così, all’infinito, senza mai una fine.
Questo è più o meno quello che Caroline Forbes pensava di sé stessa.
Per fare una sintesi del groviglio di pensieri nel suo cervello si potevano dire tre parole: sensi di colpa.
Sì, perché tutto quello che Caroline pensava di aveva combinato nella vita erano guai.
Se pensava a quella che era stata da umana avrebbe avuto voglia di sprofondare in un buco nero e non fare più ritorno. Era stata civettuola, vanitosa, superficiale. Aveva usato la gente, l’aveva offesa e trattata come giocattoli da quattro soldi. Come se fossero nulla. Tutto per essere popolare, bella e fare la parte della star.
Caroline aveva voglia di vomitare pensando a quella che era stata; per reprimere il conato di vomito ordinò un altro bicchiere di scotch al barista. Lo scolò tutto in un sorso e riappoggiò il bicchierino sul tavolo con un tonfo.
Se Caroline pensava a quella che era ora, aveva bisogno dell’intero patrimonio alcolico del Mystic Grill per evitare di vomitare. Era una stronza di prima categoria.
Si era innamorata dell’ultima persona di cui doveva innamorarsi: Stefan Salvatore. Il ragazzo di Elena. Beh, tecnicamente, l’ex ragazzo di Elena, ormai. Ma è Elena! Come aveva potuto fare questo alla sua migliore amica? Perché Elena è la sua migliore amica, insieme a Bonnie. Le uniche amiche che aveva erano loro; erano le uniche a conoscere il suo “piccolo” segreto vampiresco. E cosa aveva fatto? Le aveva deluse, soprattutto Elena. Le aveva perse. Per sempre.
La tentazione di chiedere al barista un paletto di legno era opprimente, ma Caroline riuscì a reprimere nel profondo l’istinto suicida che le faceva compagnia da troppo tempo.
Stefan… beh, lo conosceva da tanto tempo. Le era stato vicino, l’aveva aiutata. Era stato un carissimo amico. Come aveva potuto innamorarsi di lui? Non riusciva a darsi una risposta, e sinceramente non voleva nemmeno darsela: l’avrebbe solo fatta stare peggio.
Caroline non aveva la forza necessaria per soggiogare il barista; per questa volta avrebbe lasciato due banconote sul banco.
Dopo aver lasciato i soldi, s’incamminò verso la pensione dei Salvatore.
Caroline arrivò. Non c’era nessuno; per forza, pensò. Saranno tutti alla Festa dei Fondatori a divertirsi. Stefan stava con lei praticamente tutto il tempo, ma aveva già messo in chiaro che doveva prendersi una sera per riflettere se stava facendo la cosa giusta. E Caroline lo aveva assecondato e lo aveva lasciato andare alla festa, sperando che si sarebbe chiarito le idee sul loro rapporto e su quello ormai finito con Elena.
Andò nella camera da letto di Stefan, che ora poteva tranquillamente considera anche sua, dove aveva il suo reparto personale per metterci i suoi vestiti e le sue cianfrusaglie. I vestiti erano tutti piegati e appesi, mentre i beauty, le spazzole e i profumi erano ammassati su uno scaffale, in completo disordine. Fra tutta quella roba, Caroline custodiva il suo diario. Lo aveva cominciato a scrivere da quando era vampira, per scrivere le memorie di un’eternità. Aveva pensato che fra qualche secolo, sarebbe stato interessante leggere quello che la sua mente partoriva anni prima.
Durante la sua ricerca trovò un calzino a righe che non le apparteneva. “Elena…”, sussurrò a se stessa Caroline. E quello non fece che ricordarle quanto era stata stupida, egoista e impulsiva.
Chiuse gli occhi e gettò il calzino sotto il letto, dove avrebbe potuto impolverarsi e dove non l’avrebbe più trovato. Non aveva motivo di andare a spolverare sotto il letto, non erano lavori da lei, quelli. “Smettila, Caroline. Perché non dovrebbero essere lavori per te?”, si rimproverò Caroline per la sua solita superficialità.
Aprì il diario, ma non per scrivere: per leggere.
Caro diario,
sono innamorata di
Matt. Me lo sento. Insomma… quando ero
all’ospedale e l’ho trattato male, beh…
dopo sono stata così triste per averlo mandato via. Ma
voleva aprire la tenda e
farmi bruciare! Che dovevo fare? Ok che lui non sa quello che sono
diventata,
ma non potevo bruciare davanti a lui. Poi alla festa l’ho
raggiunto, e sono
dovuta andarmene. La sete. Questa dannata e stupida sete. Mi tormenta,
ho la
gola che arde ogni minuto di ogni lungo giorno. È una
tortura che non riesco a
placare se non a un caro prezzo. Uccidere. Riesco a malapena a
controllarmi,
ma… diario, Stefan. Sì lui, Stefan Salvatore. Mi
ha aiutata, mi ha spiegato
come fare a non uccidere (sì, ho ucciso un ragazzo
innocente). Mi ha spiegato
come essere me e basta, rimanere legata alla mia umanità.
È un grandissimo
amico, diario. Mi aiuta. Elena è davvero fortunata!
Buona notte
Care
Già… Caroline pensava a quanto era stato facile quel giorno, in confronto a quello che stava passando ora. Il ricordo della sete che la perseguitava, del battito del cuore di Matt, l’istinto di penetrare il suo collo con i canini… Ma in confronto a quello che stava affrontando adesso, quella era una passeggiata in discesa. Voltò la pagina del diario.
Diario!
Oggi sono un po’ fuori
di testa. Ho provato a mangiare (a cacciare, ma non mi piace questa
parola),
dei coniglietti. Sì, hai capito bene. Coniglietti. Stefan mi
ha aiutata, mentre
Damon e Elena erano chissà dove a fare qualche ricerca, mi
pare di aver capito…
boh. Non capisco perché Elena si ostini a dire che non sia
cotta di Damon.
Cerca di negare tutta quell’attrazione innegabile con la
solita e noiosa storia
di Stefan. Stefan di qui, Stefan di là.
Non voglio dirglielo io, lo deve capire da sola. Vedo Damon soffrire,
perché
lui è davvero innamorato di lei. Non che me ne freghi molto
di quello che provi
o passi lui, anzi. Ma lo vedo davvero così preso da Elena.
È protettivo nei
suoi confronti. Le si parerebbe davanti e morirebbe al suo posto.
È dolce, ma
Elena deve fare attenzione: è dolce, ma è pur
sempre Damon! Ma se si mettessero
insieme io allora potrei stare con Stefan?
Care, che vai a pensare?
Devo dormire, la
caccia ai conigli mi ha distrutta.
Baci
Tua Care
Caroline si rese conto che l’interesse per Stefan era incominciato presto. Era strano innamorarsi di qualcuno solo perché le aveva mostrato come ammazzare dei coniglietti, ma lei non la vedeva esattamente così: per lei Stefan non era stato un insegnante, bensì colui che le aveva spiegato che c’era una strada alternativa. Perché si ha sempre una scelta. C’è quella facile noto anche come il sentiero di Damon, e c’è quella in cui bisogna combattere a lungo, ma che però garantisce una vita normale e umana nei limiti del possibile. Non uccidere non significava per lei rinnegare la sua natura; era semplicemente un altro modo di vivere. Come dire un vegetariano: non è che uno smette di mangiare carne perché vuole rinnegare il fatto di essere umano.
Caroline riprese a leggere.
Caro diario,
ho cominciato ad avere
un rapporto piuttosto strano con Tyler. Lo sto aiutando: è
un lupo mannaro.
Capisci? Si è trasformato questa notte e io… sono
rimasta con lui. E sapevo
benissimo che mi avrebbe potuto uccidere con un solo morso.
Eppure… sono rimasta con lui. Sono così fiera di
me
stessa e inizio davvero a capire cosa intendeva mamma prima che le
cancellassi
la memoria: sono davvero un’altra persona, mi sento migliore.
Come se per la prima volta facessi del bene, aiutassi le
persone. Non sono più così superficiale e penso
agli altri prima di tutto. Sono
una nuova Care. Me lo sento. E ne vado fiera. Spero di continuare
sempre così.
Augurami buona fortuna
Care
Caroline si ricordava il piacere che l’aveva avvolta quando si era sentita migliore. Aveva potuto sentire tutti i nuovi lati positivi del uso carattere splendere orgogliosi sulla sua pelle, pronti a rendersi utili e a farsi valere nei momenti di bisogno.
Caroline voltò la pagina, questa volta con un certo timore e con le mani tremolanti: la pagina dove tutto era cominciato stava per arrivare.
Mi sento uno schifo.
No, di più. Diario, ho combinato un casino.
Sai, con tutte le
persone con cui potevo andare a letto, sai chi ho scelto?
Sì, lui. Stefan
Salvatore. Il ragazzo di Elena.
Ma non è finita qui:
lei mi ha (o meglio, ci) ha beccati. È rimasta paralizzata,
ed è corsa fuori
dalla stanza. Ci credo! Dio che idiota che sono stata.
Care migliorata? Ma
che avevo bevuto? Questo gesto cancella tutte le buone azioni che ho
compiuto
negli ultimi mesi… Sono andata a scusarmi, ma… mi
sono comportata ancora
peggio. Ho dato a Elena della vecchia raggrinzita e ho fatto il
paragone con
me. Posso essere così deficiente? Da quello che ho sentito
ha lasciato Stefan.
Effettivamente, non
capisco perché lui non mi abbia fermata; ho agito
d’impulso, senza sapere con
esattezza quello che stavo facendo. E lui non era ubriaco o
chissà che cosa
(Stefan ubriaco? Per favore…)! Che si sia davvero innamorato
di me? No, Care.
Ma che vai a pensare? Però inizio a credere che sia
così, perché anch’io sento
qualcosa di nuovo nei suoi confronti. Mi ha aiutata, mi ha confortata,
mi ha
fatto sentire meno sola. Tutto questo credo che mi abbia portato
all’amore.
Era da tempo, inoltre,
che il mio radar aveva captato cose che non andavano fra Elena e
Stefan: meno
passione, meno sguardi intensi, meno scambi di effusioni. Forse
è per quello
che Stefan si è lasciato andare?
Diario, ho perso
Bonnie ed Elena: le mie migliori amiche. Tyler è partito.
Sì. Proprio così. E
non so per dove. L’unica mia consolazione è che
Bonnie ha Elena, una buona
amica. E Elena ha Bonnie per riprendersi da quello che ho combinato. Ma
non
solo: ha Damon. Spero che lui riesca a rimettere a posto e a ricucire
il cuore
di Elena: perché lei amava Stefan e io l’ho
delusa. Ho deluso tutti quanti.
Matt, mamma, Tyler, Bonnie, Elena. Non ho più nessuno.
Care
Caroline chiuse di scatto il diario e lo lanciò dall’altra parte della stanza, facendolo rimbalzare sulla parete per poi farlo ricadere sul tappeto con un tonfo appena accennato.
La vampira stava guardando il suo triste riflesso nello specchio, e appena vide una lacrima solcarle la guancia, distolse lo sguardo. Non voleva piangere per la sua solitudine; solitudine che si era creata da sola. Sì, perché era colpa sua se aveva fatto lasciare Elena e Stefan. Era colpa sua se Bonnie non le mandava più i messaggi prima di andare a dormire. Era colpa sua se Matt non la voleva più nemmeno stare a sentire. Era colpa sua se Tyler se n’era andato. Era colpa sua se mamma non le parlava praticamente mai. Era colpa sua se era così sola. Nessuno voleva sapere come stava, che faceva, quali erano i suoi programmi per il sabato sera. Nessuno le telefonava, le mandava messaggi o le lasciava qualche parola sulla segreteria.
Caroline si alzò dal letto e frugò di nuovo dentro l’armadio, cercando il suo adorato coniglietto rosa, Pinky. Era morbido, soffice, caldo. Quando era bambina amava metterselo davanti a se e provare a insegnargli le materie che imparava a scuola, usando libri e quaderni.
Quando era cresciuta, Caroline lo aveva tenuto come consigliere segreto sui ragazzi.
Ma Caroline mai avrebbe pensato che lo avrebbe dovuto chiamare per la solitudine, perché Caroline, la bella e popolare Caroline, aveva sempre avuto qualcuno su cui contare. Ora non più.
Angolino della Matta Fra o.O
Ciao!
Chiedo umilmente perdono per questo immenso ritardo. Scusatemi, ma questo capitolo lo ritengo davvero importante. Non potevo assolutamente far passare Caroline per una stronza senza almeno farle dare le sue motivazioni, più o meno valide.
Come vedete, Care è in conflitto con sé stessa. Non può chiamare Stefan perché gli ha dato la sera per riflettere. E a parte lui non ha nessun altro.
Spero che non vi abbia annoiato troppo, ma come ho già detto è un capitolo importante ed è stato molto difficile da scrivere perché quando non ci sono dialoghi, è molto complicato per me non addormentarmi davanti al computer XD! Il prossimo capitolo… tutti a Forks. E lì ci saranno dei passi avanti importanti nei prossimi capitoli!
Ringrazio tutte coloro che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate. Grazie a chi legge in silenzio e grazie un milione di volte a chi recensisce.
Ovviamente le pazze che mi seguono ovunque sono quelle a cui dedico il capitolo insieme a SalamancaTreeHiddle, che nonostante abbia paura di essere ripetitiva nelle recensioni ha recensito lo stesso. Grazie di ♥.
Ovviamente le pazze che mi seguono ovunque sono le mitiche TVD, GLObulesROUGE, Laura the vampire slayer, Giuls_Salvatore e elviraj. Grazie di ♥ ragazze!
E infine le altre mitiche ragazze Samirina, che non manca mai. Ti voglio bene. E ovviamente a kija_salvatore, che c’è sempre! Grazie infinite.
Uh e anche a kiss88 che arriva sempre, prima o poi. In questo ci assomigliamo molto. Veramente grazie!
Bacioni e al prossimo capitolo!
Fra
Uh e vi segnalo ♥Damon&Elena♥, la mia raccolta di OneShot demenziali. Visto che in questa storia i Delena non ci sono per un bel po’, ho deciso di pubblicare questa raccolta “deleniosa”. Spero vi piaccia! Fatemi sapere!