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Autore: MissysP    04/03/2011    2 recensioni
Volevo divertirmi come ogni altra donna della mia età ma con mio padre che mi teneva segregata in casa non era possibile. Mi ero rassegnata al mio destino: sposare un ragazzo che non conoscevo nemmeno. Per esperienza sapevo che tutti i figli dei collaboratori di mio padre erano de gran figli di papà viziati che prendevano tutto quello che volevano. PEr questo non sapevo cosa aspettarmi da lui. Ma quella sera non ci volevo pensare. Sarei uscit con la mia migliore amica Temari per celebrare il mio addio al nubilato. Per quella sera non avrei pensati altro che a divertirmi. Si quella sarebbe stata la parola chiave della serata: DIVERTIMENTO!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Divertimento



Ormai avevo deciso almeno per una volta nella mia vita, avrei fatto quello che volevo. Mi sarei sentita libera almeno per una sra prima di diventare una prigioniera volontaria. Avrei fatto tutto quello che mio padre mi avrebbe detto, come avevo sempre fatto. Ma non quella sera. Non il giorno del mio addio al nubilato. Ci sarei riuscita grazie alla mia migliore amica, Temari. Era l'unica che mi capiva. Condividiamo lo stesso destino. Sposare qualcuno che non conoscevamo nemmeno di vista e non ci era permesso di conoscere se non il giorno delle nozze. Ma aveva avuto la fortuna di sposare un ragazzo che col tempo aveva imparato ad apprezzare e lo stesso valeva per lui, Shikamaru.
Ero nella mia camera ad attendere che Temari venisse a chiamarmi. Eravamo riuscite ad artchitettare un piano niente male per ingannare mio padre. Avremmo finto di andare al cinema per vederci uno dei tani film che davano e una volta che le guardie ci avrebbero lasciate da sole in sala, avremmo fatto in modo di far uscire tutta la gente per creare del caos. Così saremmo passate innorsservate. Avevo deciso di andare in un night club: il Konoha's Disco. Più che una discoteca era un pub ma avevo sentito circolare delle voci su quel posto. Morivo dalla curiosità di verificare se fossero vere.
Sapevo che anche il marito della mia migliore amica lo frequentava di volta in volta, ci andavano sempre insieme.
Ero allo specchio a guardare la mia immagine riflessa mentre continuavo a passarmi la spazzola tra i capelli. Mi osservai attentamente. I miei lunghi capelli viola  brillavano di luce propria, i miei occhi erano bianco perla, la mia pelle color latte e molti dicevano cha al mio confronto la luna impallidiva. Mi piaceva l'idea di essere considerata più bella della luna e di appartenere alla notte. Mi faceva pensare di essere una creatura misteriosa ed affascinante. Per non destare sospetti in mio padre avevo indossato un abito lilla senza maniche ma che si allacciava dietro il collo e mi arrivava fin sotto le ginocchia e con dei sandali. Ma nella mia borsa avevo preparato il ricambio sia mio che di Temari. Mentre lei avrebbe pensato a tutto il resto come i trucchi e qualcosa per mettere in atto il nostro piano.
Sussultai quando sentii dei potenti colpi sbattere contro la porta della mia stanza. Quasi temetti che chiunque fosse avrebbe potuto buttare giù la porta senza tanti sforzi. Mi alzai e lentamente andai ad aprire la porta. Davanti a me si presentò un uomo, dall'età avanzata. Portava un paio di occhiali vecchio stile, l'uniforme da maggiordomo.
"Miss Hyuuga, la signorina Sabako No l'attende al piano di sotto, nell'atrio." mi informò, con la sua solita voce solenne. Annuii soltanto. Ero agitata, ormai ci mancava poco e il mio desiderio si sarebbe avverato. Ritornai nella stanza a prendere la borsa e uscii. Seguii Whilliam lungo il corridoio. Quella sera mio padre non c'era percui non dovevo temere di nascondere la mia agitazione per i miei piani di quella sera. Mi trattenevo a fatica dal sorridere divertita ed eccitata. Nell'atrio vidi Temari che mi attendeva. Appena mi vide mi sorrise, anche lei si contenne e si vedeva molto bene. ORmai la conoscevo abbastanza bene da dire quale pensiero le passasse per la testa in quel momento. Era eufrica per la nostra serata. Ringraziai il maggiordomo, che inchinandosi se ne andò. Io e Temari uscimmo dalla villa e ci dirigemmo verso la limousine che ci attendeva. Appena entrammo dentro ci abbracciammo tutte felici.
"Allora sei emozionata?" mi chiese, i suoi occhi stavano brillando.
"Si un pò" ammisi, diventando leggermente rossa. Ero imbarazzata all'idea di entrare in una discoteca ed incontrare tanti ragazzi. Con mio padre che mi impediva di avere contatti con il mondo esterno, potevo soltanto confrontarlo con quello che vedevo in televisione e sapevo bene che anche era sbagliata la visione dei film. Quelle poche volte che uscivo ero scortata da guardie del corpo e l'unico contatto che avevo era con delle done e non sempre molto cortesi.
"Non ti agitare, andrà tutto bene. Ci sarò io con te e non permetterò che ti succeda qualcosa di male." mi incoraggò vedendo il mio volto. "Lo sai che possiamo sempre cambiare idea." Si vedeva che avevo paura, ma non volevo cambiare idea. Scossi la testa con forza. Volevo sembrare decisa per una volta nella mia vita. La bionda mi sorrise. L'adoravo troppo quella ragazza. Il resto del viaggio lo passammo a parlare delle solite cose. Temari mi diceva sempre come passava le sue giornate e cosa, cosa più importante per me, succedeva nel mondo che conosceva lei. Arrivammo al cinema in perfetto orario, giusto in tempo per entrare in sala per l'inizio del film.
Entrammo in sale e come prevedibile tutti si girarono verso di noi. Colpa delle guardie del corpo.
"Ragazzi almeno per oggi vorrei passare una serata normale, con la mia amica. Per cui ragazzi vedete di andarvene senza spaventare ulteriormente la gente" ordinai alla guardia alla mia destra, Jake.
"Ma signorina vostro padre ci ha ordinato di sorvegliarvi per tutto il tempo..." iniziò a protestare. Ma alzai la mano per fermalo. Un'improvvisa fiducia in me stessa mi invase.
"No, non mi interessa. Se volete potrete stare fuori dalla sala ma io voglio passare una serata in pace da tutto e da tutti. Per cui adesso eseguisci il mio ordine." gli imposi. Mi guardò stupito, lo vedevo, ma alla fine eseguì quanto gli dissi. Sorrisi soddisfatta. Si ritirarono fuori dalla sala e Temari ed io ci sedemmo da qualche parte.
"Allora cosa hai in mente di fare per farci uscire di qui?" le chiesi. Ero curiosa di sapere e ormai non stavo più nella pelle.
"Non ti preoccupare ci penso io a tutto." mi disse. Mi fece l'occhiolino e poco dopo se ne andò, lascianodmi lì tutta sola. mi guardavo attorno. Ero fuori, senza scorta e senza Temari a farmi da sostegno. La gente mi guardava, curiosa. Ma come dargli torto, ero entrata nella sala con delle guardie al mio seguito. In quel momento mi accorsi accorsi che c'era qualcosa di strano. Sentiva odore di bruciato nell'aria. Temari mi raggiunse in tutta fretta. Mi prese per il polso ma si sedette vicino a me.
"Tieniti pronta." mi avvisò. Io annuii anche se un pò confusa. Chissà cosa aveva in mente. Il tempo passava e più passava, più l'odore di bruciato aumentava. Continuavo a guardare la bionda seduta al mio fianco. Ad un tratto sentimmo suonare la campanella anti-incendio. Guardai Temari, ero stupita.
"Temari, cosa hai fatto?" chiesi un pò in ansia. Lei mi sorrise soltanto.
"Si prega la gentile clientela di uscire in modo ordinato dalle sale. E' in corso un incendio- viva la sincerità, così si che la gente si calma, pensai- e vi preghiamo di uscire in modo da mettervi al sicuro fino all'arrivo dei vigili del fuoco" esortò una voce metallica. La gente si alzò e si fece prendere dal panico. Iniziarono a correre fuori spingendosi e gridando a più non posso. Temari mi tirò per il polso, in modo che la seguissi senza che ci perdessimo. Mi trascinò verso una porta e poi corremmo a più non posso verso chissà dove. Dopo un pò ci ritrovammo all'aperto. L'aria fredda della notte mi colpì in pieno. Guardai la mia amica ma non dissi nulla. Ero in preda alla paura del gesto che stavo per fare. Se avessi aperto la bocca di sicuro l'avrei pregata di ritornare indietro e fare finta che nulla fosse mai successo. Ma siccome non volevo rovinare tutto strinsi forte i denti e continuai a seguirla in silenzio. Alla fine arrivammo di fronte alla discoteca. Ci infilammo in un bar li vicino per cambiarci.
Mi guardai allo specchio d quel bagno sporco e lurido. Avevo fatto un pò di resistenza decisi di entrare. Continuavo ad osservarmi attentamente. Sicuramente se mi avesse visto in quel momento mio padre mi avrebbe messo in punizione a vita. Sorrisi a quell'idea. Avevo un topo nero abbastanza stretto e questo metteva in risalto le mie forme e dei jeans neri, come il top, e delle scarpe col tacco. Avevo deciso di raccogliere i capelli in una treccia alta. Temari mi aveva anche truccato per l'occasione. Uscii dal bagno e subito mi sentii puntati addosso tutti gli sguardi del bar. Arrossii visibilmente. Temari mi trascinò verso il Konoha. Era ora di dare inizio ai giochi.
Il locale era strapieno, c'era gente dappertutto, gente che ballava in pista e su dei cubi, gente seduta su dei tavoli a parlare o anche al bancone del bar per bere.
"Bè che ti dicevo? Il locale è magnifico!" esclamò piena di enfasi la mia compagna. Mi guardavo attorno un pò spaesata. Almeno quel mondo nelle discoteche erano uguali. Girammo per il locale fino ad arrivare al bar. Ci sedemmo su dei sgabelli.
"Cosa posso portavi fanciulle?" ci chiese il barrista. Era molto giovane, doveva avere la mia stessa età. I capelli neri come la pece, così come i suoi occhi. Erano ipnotizzanti.
"Sasuke! Ciao. Come te la passi? Dammi il solito." lo salutò Temari sorridendogli.
"Temari, non ti avevo vista. Tutto bene. E' da un pò che non ti vediamo da queste parti, dove lo hai lasciato il dolce consorte?" gli chiese il ragazzo. Nel frattempo gli versò in un bicchiere un liquido rosso. Chissà cosa era?
"Chi è la tua amica? Non l'ho mai vista da queste parti. Sembra nuova." mi indicò col pollice. Temari prese un sorso dal bicchiere prendendosela con calma.
"E' la mia migliore amica. Per il suo addio al nubilato ha deciso di disertare suo padre!" disse con semplicità alzando le spalle. Il moro si sporse verso di me sorridendomi. Un sorriso malizioso. Abbassai un pochi lo sguardo ma mi feci forza.
"Allora piccola e tu chi saresti?" mi domandò.
"Mi chiamo Hinata." dissi con il tono giusto per farmi sentire sopra quella musica.
"E cosa ti posso offrire?"   "Quello che ha preso lei."
Mentre mi preparava il bicchiere mi guardaii attorno. C'erano dele ballerine che ballavano sopra dei cubi e come prevedibile tutti i ragazzi erano lì a sbavare per loro. Notai che una ragazza stava camminando verso di noi. Aveva i capelli corti e rosa, un strano colore. Gli occhi color verde brillante. Doveva essere una cameriera visto che era più coperta di una di quelle allerine sul cubo.
"Sasuke, dei clienti mi stanno rompendo per la loro ordinazione. Allora arriva?" gli chiese un pò scocciata. Poggiò con un tonfo il vassoio sul bancone. Guardò chi era seduto e mi vide, mi sorrise. Ricambiai. Poi notò Temari.
"Temari!" Esclamò sorpresa. "Era da iìun bel pò che ti si vedeva qui in giro. Sembravi sparita. E il tuo adorabile marito?" sembrava una parlantina. A quanto pare Temari era molto conosciuta da queste parti.
"Sakura è un piacere rivederti dolcezza. Scusa ma il mio amore ha molto da fare col lavoro ultimamente. E poi sono qui con la mia amica." le disse indicandomi.
"Ciao io sono Sakura." si presentò porgendomi la mano. Io gliela strinsi. "Hinata!" risposi.
"Sakura, tesoro, le tue ordinazioni!" la richiamò il moro. Li guardai sorpresa. Erano fidanzati. Eppure lei sembrava così solare mentre lui era il totale opposto. La rosa vide la mia espressione e mi sorrise. "Eh si siamo fidanzati. Ma non ti preoccupare tutti si stupiscono. MA in realtà il Sasu-chan e dolce come  il miele." mi disse prendendo una guancia del ragazzo. Mi sembrava di averlo visto arrossire, ma solo per un attimo.
"Basta ritorna a lavorare." la rimproverò dolcemente. Prima di separarsi la rosa si alzò in punta di piedi e si stese sul banco , per dare un dolce bacio a Sasuke. Si staccarono dopo un pò. La rosa prese il vassoio. "Ciao Hinata spero di rivederti presto da queste parti." mi salutò per poi ritornare in mezzo alla mischia. Presi il bicchiere che Sasuek mi porse e ne bevvi un lungo sorso. Aveva un sapore amaro. Ma mi obbligai a mandarlo giù tutto. Temari scoppiò a ridere quando vide la mia faccia schifata.
"Tesoro ti ci devi abituare!" disse mentre continuava a ridere.
"Chi non muore si rivede, ver Temari?" disse una voce femminile alle nostre salle. Ci girammo insieme ad osservare la nuova arrivata. Era una balletina. Top e gminigonna erano di un blu scuro coi brillantini attaccati. I capelli biondi raccolti in una coda alta e un ciuffo davanti ad un occhio. Il loro colore era un pò insolito: verde acqua. Temari e la nuova arrivata si guardarono con odio.
"A quanto pare, purtroppo, ti devo dare ragione, Ino." disse con un sibllio. "Ma pensavo che il proprietario ti avesse sbattuto fuori, visto che un'oca è più utile di te." Sul viso della bionda si dipinse la rabbia. Rabbia pura nei confronti della mia amica. Mi voltai verso il moro con aria confusa. Lui alzò semplicemente le spalle. "Fanno sempre così." mi disse, mantre puliva un bicchiere.
"Temari io vado a buttarmi in mezzo alla folla." le dissi. Avevo la strana sensazione che sarebbe rimasta lì a litigare per un bel pò con quella ballerina. Non aspettai nemmeno che facesse un segno se mi avesse capito si o no. Finii il liquido rosso dentro il bicchiere tutto di un fiato e mi incamminai verso la pista da ballo. Iniziai a ballare a ritmo della musica e piano piano mi feci prendere da essa. Più ballavo più mi accorgevo che quel mondo mi piaceva. E anche tanto. Notai che i ragazzi mi guardavano e alcuni si fecero avanti a ballare insieme a me. Respinsi tutti quelli che ci provavano. Volevo soltanto divertirmi e nient'altro. Presto mi sarei dovuta sposare. Forse con un uomo despota come mio padre senon di più. Scossi la testa non volevo pensare a cose del genere. Ero venuta per divertirmi e basta. Continuai a ballare finchè non sentivo che i piedi mi facevano male. Volevo ritornare al bancone da Temari, ma qualcuno mi bloccò per il polso. mi girai per vedere chi fosse. Era un ragazzo alto capelli bianchi e occhi viola. Mi fece un pò paura.
"Ehi bellezza perchè non balli un pò con me?" mi chiese. Il suo tono di voce era roco e non promettevano niente di buono. "No!" dissi. Grazie al cielo non avevo balbettavo come ero solita a fare con gli sconosciuti. Cercai di ritirare il braccio ma la sua resa si fece più pesante. Mi faceva male.
"Io dico che ti va.Su dai, bella, non farti pregare." insistette. Iniziai a temere il peggio. Avevo paura.
"Lasciami stare Non ne ho voglia." continuai ad oppormi. Il ragazzo non mollava la presa e mi strattonò a sè.
"Ehi! Non hai sentito la signorina? Non vuole ballare con te" si intromise qualcuno. Ci girammo verso di lui, o lei. Era un ragazzo. Alto occhi azzurro cielo e capelli biondo, di un biondo spledente. Rimasi incantata a quella visione angelica.
"Sparisci moccioso, non vedi che siamo occupati e poi non ti impicciare di cose che non ti riguardano!" esclamò seccato. Ritornò a guardarmi e mi sorrise maligno.
"Ha detto di lasciarla stare!" ripetè il ragazzo. Il mio aggressore si girò verso di lui. Fece per tirargli un pugno, ma il ragazzo lo bloccò prima senza molta difficoltà. Poi era il suo turno. Gli tirò un pugno diritto in pancia che lo fece piegare in due. Mi fece segno di seguirlo, poi trascinò l'uomo verso il bancone.
"Naruto anche questa sera?" domandò scocciato il moro appena lo vide. Quello gli sorrise, non sembrava dispiaciuto e cos altro.
"Aiutami piuttosto a buttarlo fuori." disse il biondo. Sasuke prese l'altro braccio e insieme lo trascinarono verso l'uscita. Nel frattempo mi sedetti su uno sgabello. Mi guardai attorno alla ricerca di Temari, ma non la vedevo da nessuna parte. I due ragazzi ritornarono.
"Allora mi vuoi dire perchè questa volta hai fatto a botte con qualcuno?" chiese il moro ritornando dietro il bancone. Il biondo si sedette vicino a me.
"Stava importunando questa ragazza. E sai che io non permetto certi comportamenti nella mia discoteca." rispose. Fece cenno verso di me e il barrista mi guardò. A quanto pare il biondo si chiamava Naruto ed è pure il proprietario di questa discoteca.
"Oh, sei tu. Temari ti stava cercando." mi disse. Annuii soltanto.
"La conosci?" "Si e l'amica di Temari. Sono venute qui stasera, per il suo addio al nubilato. Approposito tu non dovresti  andare a casa a prepararti. Dopo domani è il tuo matrimonio." gli disse. Ne rimasi un pò delusa. Un giovane e bel ragazzo come lui era ovvio che avesse la fidanzata.
"Non me lo ricordare. Lasciastare quell'argomento che stasera non ne ho proprio voglia. In questo momento odio Jiraya con tutte le mie forze." si lamentò. Poi si girò verso di me. "Che maleducato che sono stato, non mi sono nemmeno presentato. Piacere mi chiamo naruto:" mi diede la mano e mi sorrise. Era un sorriso che mi mozzò il fiato. Presi la sua mano e risposi al sorriso.
"Hinata" sussurro quasi ma riesce a sentirmi lo stesso.
"E così tu saresti un'amica di Temari e dimmi come se la passa? E' da un pò che non si vede in giro." mi domandò.
"Bè è molto presa con suo marito, è un socio di mio padre, per cui non so molto bene come mai cosa le prende. Ma devo dire che non se la assa male. Questo posto è stupendo." gli feci il miei complimenti.
"GRazie" disse sorridendomi. Ancora una volta ne rimasi abbagliata. Proprio in quel momento arrivò Temari.
"Temari è da un pò che non ti vediamo!" la salutò Naruto.
"Naruto, ciao. COme te la passi?"
"Bah le solite cose. Sai che ormai come gira da queste parti, ma devo dire che ci manchi molto. Senza di te Ino non sa con chi prendersela e a men mancano le vostre risse. Un pò di sane scommesse. E tuo marito. Sempre dietro la scivania?" incalzarono una discussione in cui io non avevo posto e mi sentivo a disgio. Certo che doveva essere passato molto tempo per restare a parlare fino alle quattro del mattino. E quando me ne accorsi il mio cuore si bloccò. Chi lo calmava adesso mio padre?
"Temari dobbiamo andar subito." li interruppi. Temari guardò l'orologio e annuì.
"Scusa Naruto ma si è fatto troppo tardi. Ti prometto che apena riseco trascinerò qui Shika." lo salutò. Corremmo verso il barr in cui ci eravamo cambiate e lo rifacemmo. Poi corremmo verso il cinema. C'erano ancora dei pompieri e una macchina della polizia. "Agente" chiamò Temari. Un uomo si girò verso di noi. Aveva dei strani segni rossi sulla faccia. "Si signorine?" ci domandò. "Vede nella confusione dell'incendi di qualche ora fa qualcuno ci ha trascinate via dal cinema e ci siamo perse, non è che potrebbe riaccompagnarci a casa?" cheise con un tono melenso la rosa. Come prevedibile il poliziotto accettò. Ma forse era meglio se non lo avesse fatto. Arrivata a casa mio padre mi urlò contro di tutto e di più, perfino mi diede uno schiaffo. Restai chiusa in camera per ben due giorni fino a lgiorno del mio matrmonio.
Ero davanti allo specchi che mi osservavo. Nell'abito tradizionale di mia madre. Bianco. Dentro di me stavo piangendo. Non volevo sposarmi, non con uno sconosciuto.
"Siamo nel XXI secolo e ancora si organizzano matrimoni?" domandò una voce maschile. Mi girai di scatto. Era mio cugino.
"Neji?" dissi stupita. Non mi aspettavo che mio cugini, che mi odia profondamente, sarebbe venuto al mio matrimonio.
"Cosa ci fai qui?" gli chiesi incerta.
"Sono qui per il tuo matrimonio cugina, mi sembra ovvio!" disse. Accompagnò la su a frase alzando gli occhi al soffitto.
"Tu mi odi." gli feci notare.
"Bè Ten mi ha fatto cambiareidea e tutto sommato mi dispiace per quello che devi subire da parte di tuo padre." mi rispose. Rimasi stupita dalla sua confessione. Bussarono alla porta. Whilliam.
"Miss? E' l'ora di scendere. Suo cugino Neji l'accompagnerà fino all'altare." disse. Noi annuimmo soltanto. Neji mi porse il braccio e io glielo afferrai incerta. Scendemmo lungo le scale.
"Lo sai che sei bellissima?" mi disse mio cugino. Abbassai lo sguardo ed arossii. Non mi sarei mai aspettata questo comportamento. Non da lui. Arrivammo verso il giardino. Neji mi tirò giù il velo e riprendemmo a camminare. Percrremmo tutta la navata fino ad arrivare di fronte all'altare. Lì guardai il mio promesso sposo. Mi mancò un battito: aveva i capelli biondi. La musica inizò. Quei capelli mi fecero ricordare Naruto. Il mio promesso si girò e per pco non svenni. Arrivammo all'altare e mo cugino mise la mia mano in quella del ragazzo. Fui agitata per tutto il tempo, fino a quando la cerimonia non fu finita. "ora puoi baciare la sposa." recitò il prete. Il mio sposo mi tirò su il velo. E quando mi vide spalancò gli occhi.
"Hinata?" mormorò. Io gli sorrisi timidamente. "Non sapevo che fossi tu."
Non sapevo cosa rispondere, ero nel completo e più totale imbarazzo. Avvicinò i nostri volti fino a quando non mi baciò. Ero sorpresa, non me lo sarei mai aspettata. Quando ci staccammo ci oservammo a lungo.
"Perchè?"
"E' fin dalla prima volta che ti ho vista al Konoha che desideravo farlo." mi confessò.
In quel momento ebbi il presentimento che in qualche modo quel matrimonio non sarebbe stato terribile come lo avevo immaginato. Avevamo tempo per conoscerci. Per la prima volta in tutta la mia vita ero felice della scelta di mio padre. Lo ringraziai mentalmente. Sorrisi di gioia. PEr una volta nella mia vita anch'io avevo il mio lieto finito.
  
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