Lui era alto. Lei era bassa. Lui era magro. Lei era magra. Lui aveva gli occhi grigi. Lei aveva gli occhi azzurri. Lui aveva i capelli biondo ossigenato. Lei aveva i capelli biondo sporco. Lui era freddo e distaccato, il prepotente. Lei era svampita e soprattutto diversa, la lunatica. Lui odiava i Mezzosangue. Lei non faceva distinzioni. Entrambi erano Purosangue.

Luna Lovegood, non aveva mai avuto a che fare con Draco Malfoy. Era sempre stato l’acerrimo nemico di Harry Potter, non avrebbe mai potuto nemmeno lontanamente pensare di instaurare un rapporto di amicizia con lui. E nemmeno voleva farlo. Anzi, per dirla tutta, non dava nemmeno troppo peso al fatto che fosse nemico di Harry. Dava più importanza al fatto che fosse sempre il primo a prenderla in giro per il suo carattere e il modo di comportarsi. E così inzuppava il cuscino di lacrime senza pensare che lui probabilmente si comportava in quel modo perché voleva sembrare grosso davanti ai suoi amici. E ogni qualvolta che piangeva, doveva inventare una scusa, per il cuscino bagnato fradicio. Oh, non saprei, saranno stati i Nargilli.. diceva con fare disinvolto. Oppure tirava fuori la vecchia scusa degli spregi dei suoi compagni, ma ogni volta che pensava alle notti insonni passate a lacrimare, non poteva che sentire di nuovo le lacrime che volevano uscire dagli occhi e finalmente far vedere a tutti che non era la forte che non se la prendeva se qualcuno la prendeva in giro. Lei era debole. Voleva avere la stessa capacità di Draco di rimanere impassibile di fronte a qualsiasi avvenimento.

Draco Malfoy usava Luna Lovegood. La usava per far vedere quanto era forte, anche se non era mai riuscito a farla scoppiare in lacrime davanti a tutti e umiliarla. Per due semplicissimi motivi che lo facevano infuriare. Il primo era che Luna sembrava non ascoltare quello che gli altri dicevano. E il secondo, quello per lui più importante, era che Luna era sempre felice. Non piangeva. Non lasciava trasparire altre emozioni che non fossero felicità o tranquillità. Nient’altro che questo. Lui la vedeva come la persona più fortunata del mondo. Lui voleva essere sempre così spensierato e felice. La notte sognava di essere un tranquillo e taciturno Tassorosso, ma poi la mattina si pentiva di aver sognato di appartenere a quella Casa e si chiedeva se fosse stato davvero adatto a quel posto di insonnoliti dalla mattina alla sera, flaccidi e con pazienza illimitata. No. La risposta era sempre che non ce l’avrebbe mai fatta, era pieno di energie, e la sua Casa era il Serpeverde, ed era più che azzeccata. Era nato per diventare un Serpeverde passato alla storia, e i Tassorosso, a parte Tosca, non passano alla storia. Lui voleva diventare un Mangiamorte al servizio del Signore Oscuro. Diabolico e Maligno. Perfido. Spietato.

Erano Diversi. Segretamente rivali. Lui la ammirava così tanto al punto di odiarla. Lei lo odiava.                                
Erano Uguali. Segretamente amici. Lui voleva essere lei, per essere sempre felice. Lei voleva essere lui, per poter avere sempre tutto sotto controllo, e riuscire a non piangere.