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Autore: Ale HP    04/03/2011    6 recensioni
Buonasera o buongiorno, lettori di EFP!
Be', devo dire che non ho molte parole per questa Fanfic che ho scritto, solo che è - in qualche modo - un tributo a Gred & Forge, che, a mio parere, sono morti entrambi -anche se uno non fisicamente- durante la battaglia di Hogwarts.
Questi dovrebbero essere i pensieri di George rivolti a un ipotetico Fred, spero vi piaccia!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Mi dispice, Fred, ma mi devi 10 Galeoni.

 



 La tana è, da giorni, immersa in un silenzio tombale, tutto è uguale, giorno per giorno. Nessuno si muove, se non per bere o andare in bagno.
 Harry e Ginny seduti fianco a fianco si tengono la mano piangendo in silenzio davanti a una foto.
 Ron accarezza con sguardo vuoto i capelli di Hermione, che nasconde il volto in un libro, fermo alla stessa pagina da tempo e bagnato dalle lacrime.
 Mamma e papà, ormai, non si vedono da giorni, sono chiusi nella loro camera, senza fiatare, anche se ogni tanto si sente un singhiozzo troppo forte della mamma, e i passi veloci di papà che corre ad abbracciarla.
 Per il resto la Tana è silenziosa, non un minuscolo rumore disturba la quiete che si è formata. Persino gli gnomi e il fantasma non fanno il loro solito baccano.
 Ma in assoluto, quello che sta peggio tra tutti sono io, ma nessuno sembra rendersene conto. Tutti mi evitano, perché sono troppo simile a te, hanno paura, sai?  Di cosa ancora non l’ho capito… insomma, è una paura irrazionale!
 Ma non me dispero, preferisco passare le mie giornate chiuso in quella che un tempo era la nostra camera, disteso sul pavimento immobile con le braccia e le gambe spalancate, proprio come gli occhi, che non chiudo per paura di vedere il tuo volto, che ancora non capisco cosa possa spaventarmi.
 
 Ho perso la voglia di vivere, come tutti in questo periodo, ma di più. La cosa che fa più male è che non pensavo potesse mai succedermi.
 Non ho ancora riaperto il negozio, e non lo aprirò per un po’ di tempo, cosa che tu non avresti mai fatto. Pensavi che nei tempi bui non c’era cosa migliore di uno scherzo.
 Ma io non la penso proprio così. Mi fa troppo male ritornare in quel luogo che io e te abbiamo creato, e poi, sai da quando tempo non sorrido? Tanto, troppo tempo per contarlo.
Ed è tutta colpa tua! Mi avevi promesso che saresti rimasto, che non saremmo morti, e che tutto sarebbe andato bene… me lo dicesti perché io avevo paura di morire, ma non avevo pensato, anzi non mi era proprio passato per la mente, che tu saresti potuto morire, proprio come è successo.
 Ed è sempre così, succede sempre quello che mai nessuno s’aspetta, avevo pensato a tutto, persino ad un Voldemort regnante e gigante e noi tanti piccoli schiavetti, ma mai avrei potuto pensare che tu - anzi noi - saresti morto.
 Ed ora ancora non lo voglio - e non lo riesco - ad ammettere, mi è impossibile. Mi sento strano, senza te. È una sensazione… orrenda, ecco. È orrendo pensare che tu, il mio gemello, la mia metà, il mio socio, il Froge che completava il Gred, sia morto.
 Perché ora il nome Gred non ha più senso, è semplicemente un nome normale, normalissimo, e noi non eravamo normali.
 
  Fred, penso ancora che tu sia partito con Angelina, come avevate programmato una volta vinto la guerra. Eri così sicuro di questo, lo davi quasi per scontato, avevamo persino scommesso… be’ Fred, mi dispiace, ma mi devi 10 galeoni.

   
 
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