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Autore: 96opal    05/03/2011    8 recensioni
Elaine Bennett è una ragazza simpatica e dolce che vive una vita normale e tranquilla, fra amiche e gli amati bambini dell’asilo estivo nella quale insegna.
In un'esistenza fatta di semplicità e piccoli segreti celati, cosa succederebbe se, un giorno, proprio grazie ad una bambina, il suo sguardo si incrociasse con quello di una persona molto speciale? Che lei, Elaine, possa costituire il pezzo che per questa persona è mancato da tutta una vita???
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sperando di arrivare alle 100 recensioni... <3 <3

 

 

The Missing Piece

 

Capitolo 16

"Perfetto"

 

 

“Dimmi qualcosa che mi faccia capire che tu saresti una bambinaia capace.”

.........

 

POV ELAINE:

Rimasi di stucco alla domanda di Michael. Cosa potevo dire?

Ero indecisa: Elencare le mie esperienze, dargli una dimostrazione pratica, andarmene e basta?

Non avevo idea di cosa fare finchè un’idea mi sfrecciò nella mente, veloce come quando le mamme accendono la luce nella camera dei figli alla mattina nel tentativo di svegliarli.

“Sinceramente non saprei come dimostrarti il mio legame con i bambini né la mia esperienza.” Dissi con rammarico. “Ma penso che ho trovato un buon esempio da dirti, cioè il motivo per cui non sono venuta al colloquio.”

Michael mi ascoltava e mi fece cenno di continuare.

“Una bambina è stata maltrattata da delle persone a lei vicine."

"La bimba triste della foto.." sussurrò Michael.

Annuii.

"Sono corsa a casa sua, ho aiutato lei e sua sorella e l’ho portata all’ospedale. Adesso mi manca solo scoprire chi sia stato, e…”

Mi fermai un attimo, per vedere la reazione di Michael.

Mi fissava, impassibile.

“Non so veramente che dire.”

“Hem…eh, già.” Dissi per coprire il silenzio che si era alzato. “Forse ora è meglio che tolgo il disturbo…ma ti ringrazio molto…”

Mi avvicinai alla porta, in imbarazzo. Michael non sapeva che dirmi. Credeva forse che ero un’impicciona?? Che mi ero intrufolata troppo nella vita di Lilian e sua sorella?

“Elle. Hai frainteso il mio silenzio…” mi fermò, imbarazzato. “Non riesco a credere che tu abbia fatto una cosa così coraggiosa e così buona per qualcuno in pericolo…”

Spalancai gli occhi, lusingata.

“Sul serio. Non ne potrei trovare di persone come te…”

Non ci potevo credere.

“Quindi, ecco…se vuoi rimanere ne sarei davvero felice.”

Disse le ultime frasi con un sorriso buono, soddisfatto. Non lo faceva perché gli facevo pena, lo diceva perché sapeva che cosa voleva.

Come un bambino che aveva trovato finalmente la figurina che gli mancava...

“Sì!!” esclamai decisamente troppo forte, sorridendo a trentadue denti.

Michael mi strinse la mano, facendo contrasto con la mia carnagione pallida.

“Bello smalto.” Commentò, facendomi sorridere della tinta giallo acceso.

“Se tutto va bene, potrei venire tra una settimana…devo sistemare delle cose all’asilo…”

“Perfetto.”

“Perfetto.” Sussurrai.

“così potrò parlarne con i miei figli.”

Gli rivolsi un sorriso felice.

“Allora, ciao…”

“Un’ultima cosa.” Sussurrai, con espressione costernata. “Potresti farmi un autografo?? La mia migliore amica mi uccide se torno a mani vuote…”

Michael scoppiò a ridere e mi accontentò aggiungendo anche un “with LOVE” mentre mi riaccompagnava al portone.


Il giorno dopo andai a trovare Lilian all’ospedale. I bambini erano già andati il giorno prima, (per essere precisi Mary, Natalie, Mahalia, Chris e Sam con due mamme ad accompagnarli) ma io con vari impegni non ero ancora passata.

Arrivata nel reparto pediatrico, vidi la stanza 102, quella che Lilian condivideva con un ragazzino molto più grande. Sulla porta c’era un disegno della Disney.

“permesso..?”

“Entra pure.” Mi rispose la voce del ragazzo.

Entrai, chiudendomi la porta alle spalle. Il ragazzo che stava sdraiato nel letto vicino alla porta doveva avere sui quattordici anni, uno più uno meno. Mi guardò come a dire: “e chi è questa?”

“Sono venuta per Lilian.” Dissi gentilmente.

“Ah, certo. È nel suo letto.” Mi disse, indicandomi il lettino qualche metro più in là. “Non sente niente perché gli ho dato il mio Ipod e le piace tenerlo a tutto volume.”

“Che gentile da parte tua…”

“Ah, beh, non si tratta di gentilezza. Se non glielo davo non la piantava più di singhiozzare in quel lettino, quindi mi ha specie ricattato. Comanda lei, qua.”

Mentre disse questa frase il ragazzino mi fece l’occhiolino, facendomi sentire grata verso di lui.

“Lilian??” la chiamai. Nessuna risposta. “LILIAAN!!”

Il fagotto nel lettino si alzò di scatto, togliendosi una cuffia.

“Ellie!”

Mi avvicinai al lettino, abbracciandola forte. All’inizio la piccola si divincolò, lamentandosi, ma dopo pochissimo si arrese e mi circondò il collo con le braccia.

“Come stai?” chiesi stupidamente.

“Tanto, tanto male.”

Una piccola parte del mio cuore si spezzò. I dottori mi avevano assicurato che non c’era nulla di grave e che essendo una bambina sana Lilian sarebbe potuta uscire dall’ospedale di lì a poco…aveva però subito alcune cose:

-una commozione cerebrale, che per fortuna già dopo un giorno stava passando. Dovuta di certo al colpo che l’ha fatta finire stesa dove l’ho trovata,

- un’occhietto nero, gonfio e mezzo chiuso,

- vari lividi sul corpo.

“…Il mio coniglietto.” Spiegò.

Capii tutto. La piccola non parlava della sua salute…frugai velocemente nella borsa, e con orgoglio tirai fuori il piccolo, un po’ sporco coniglio di Lilian.

Vidi il suo viso illuminarsi come non mai.

“Coniglio! Coniglio! Coniglio!” ripetè almeno dieci volte, coccolandolo.

Poi, voltandosi lentamente verso il ragazzo nell’altro letto, disse: “Puoi tenere l’ipoddo, ora.”

Il ragazzo si alzò dal letto, sotto il mio sguardo preoccupato.

“Se vuoi te lo passo…”

“Si figuri, sto bene. Ho solo avuto un attacco d’asma.” Disse, confermando il tutto con un colpo di tosse forte.

“Io sono Ellie.” Gli sorrisi, mentre controllava che il suo Ipod fosse in ordine.

“Io sono Mark. Ti sono in debito grazie a quel orsetto…”

“CONIGLIO.” Ribattè Lilian.

“Quel che è.” Ridacchiò lui, “senza quello questa bimbetta si sarebbe impossessata delle mie cose una ad una.”

Sorrisi: Lilian era in buona compagnia. Parlai con lei per un po’ e le promisi che sarei tornata a trovarla presto.

 

 

 

 

Angolo Autrice: 

Ciao, carissime lettrici!! Visto che puntualità stavolta??

Un bacio a tutte per le 7 recensioni!!

Mi farebbe piacere se metteste la mia storia tra le preferite, o le seguite, o le ricordate….

lo fate per me??? *occhioni dolci* XD (no, lo facciamo per Mike nd voi) (uufff nd me)

Ora che ci sono le vacanze di carnevale avrò più tempo per le mie storie : )

Grazie a tutte!! LOVE

SONDAGGIO: da cosa vestireste a Carnevale i miei personaggi?? Rispondete numerose : )

Metto alcune possibilità:

 

MICHAEL: peter pan

ELLIE: angelo

NATALIE: principessa

LILIAN: coniglietto

MAHALIA: fiorellino o fatina

CHRIS: cavaliere

SAM: superman

MARY: orsacchiotto

.....e chi più ne ha più ne metta xD

  
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