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Autore: Yvaine    05/03/2011    0 recensioni
è il racconto del viaggio completamente assurdo che potrebbe capitare a chiunque di noi! Basta che sia un lui, una lei, o un'altra!
-LEI-
La ragazza sentì come se fosse entrata in una lavatrice in centrifuga, per la paura serrò gli occhi ,sentiva una nebbiolina profumata attorno a lei e poi...Nulla.Gigia cadde.Un tonfo annunciò il suo arrivo a terra.
-Ma che caz...?!-fu quello che riuscì a dire prima di accorgersi di essere in un posto sconosciuto.
-LUI-
Quando Bach si svegliò Si guardò è notò al posto dei suoi soliti vestiti un eccentrico costume rosa shocking, ecco cosa volevano fare quei vecchi bavosi!
-L'ALTRA-
“Ti risponderei che tu andresti bene per il mio scopo.” Estrasse un diadema su cui era inciso un simbolo nobiliare. Beh, una valeva l’altra.
“C’è forse un bel principe ricco da sposare?” chiese Lilian improvvisamente molto interessata, ma notando lo sguardo indignato dell’altro continuò sforzandosi di fare la persona seria “coraggio dimmi cosa vuoi, o meglio, cosa vuole il tuo signore”
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Gigia, Lilian e Bach'
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Pensavate che fossi morta? E invece no! Sono ancora qui con una longstory originale scritta a 4 mani con una carissima amica (conosciuta in tanti modi diversi, ha tanti nomi come Howl!). Come dire... in reatà la versione originale di Lui, lei e l'altra l'abbiamo scritta nel 2006, ma ci siamo decise a pubblicarlo solo ora che l'abbiamo ripreso in mano e corretto!
Che dire? Spero vi piaccia e vi prometto che la follia/demenza/humor/comicità di Lui, lei e l'altra crescerà in modo esponenziale mano che andrà avanti la storia!
Spero di vedere recensioni e commenti come sempre per poter migliorare!




PROLOGO

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Arrivata vicino ad un laghetto in mezzo agli alberi, dopo giorni di cammino, notai distesa sulla sponda una ragazza che doveva avere circa la mia età. Aveva capelli ed occhi scuri, labbra ben delineate e carnagione chiara. Sembrava stesse dormendo.
Mi accovacciai di fianco a lei chiedendomi come mai non fosse stata attaccata dagli abitanti della foresta pur non avendo eretto uno scudo magico come difesa.
Improvvisamente la sconosciuta si svegliò e, vedendomi, fece un balzo indietro spaventata.
Mi alzai e dissi con aria delusa:
”Allora non sei una bambola…” mi ripresi e un po’ arrabbiata chiesi “Chi sei?”
“Gigia…e tu? sei la ragazza della profezia?“ rispose un po’ tremante la sconosciuta.
“Non lo so…io sono Lilian, di quale profezia parli?”
“Come non la conosci? quella che narra del Grande Saggio e…”

Lilian si svegliò per un raggio di sole che le illuminò il viso: la ragazza della locanda stava aprendo le persiane. Non appena si accorse che aveva aperto gli occhi, la salutò ed uscì.
Ancora mezza addormentata, Lilian si vestì e scese nella sala comune a fare colazione. Un uomo le si avvicinò e disse:
”Buongiorno, sei Lilian l’incantatrice?
“Potrebbe essere” gli rispose guardinga chiedendosi se era davvero quello il suo nome “chi la cerca?”
L’uomo fece un sorrisetto forse pensando che stesse facendo la ritrosa, e rispose:“Sei tu colei che cerco, vero?”
“Se ti dicessi che chi cerchi non è qui?” rispose noncurante la ragazza che ancora si chiedeva quale fosse il suo nome.
“Ti risponderei che tu andresti bene per il mio scopo.” Estrasse un diadema su cui era inciso un simbolo nobiliare. Beh, una valeva l’altra.
“C’è forse un bel principe ricco da sposare?” chiese Lilian improvvisamente molto interessata, ma notando lo sguardo indignato dell’altro continuò sforzandosi di fare la persona seria “coraggio dimmi cosa vuoi, o meglio, cosa vuole il tuo signore”
L’uomo si sedette, assumendo un aria da cospiratore felice e disse: “il mio padrone vuole parlarti alla taverna del Giovane Puledro nella stanza 7 quando il sole sarà alto. È successo qualcosa di grave nel tempio di Zurlì.”
“Qualcosa di zozzo insomma. Ci sarò.” rispose Lilian.
Sentito questo, l’uomo si alzò, fece un inchino, e uscì dall’osteria.
“Ottimo” pensò la ragazza “questo ricco nobile potrebbe pagarmi bene per i servigi che gli farò, mi chiedo però cosa sia successo al tempio.” Poi si ricordò che stava facendo finta di essere seria e aggiunse il pensiero: “È strano che abbiano attaccato proprio Zurlì, la divinità che ha il potere delle arti divinatorie ed aiuta sia i buoni che i malvagi.”
La ragazza uscì a sua volta dall’osteria per cercare informazioni su ciò che era accaduto, in modo da non arrivare all’appuntamento del tutto impreparata.
Per prima cosa si recò sul luogo dove sorgeva il tempio: lo trovò completamente bruciato. Sicuramente non era stata opera di guerrieri, era stato qualche mago ad essersi dato da fare.
Nell’aria si poteva ancora sentire il potente incantesimo che aveva ridotto il luogo di culto in macerie. Lilian provò a concentrarsi e lanciò l’incantesimo evoca memoria. Quel potere, in condizioni normali, le permetteva di vedere ciò che era accaduto nel luogo in cui si trovava attraverso delle immagini. In questo caso era distratta da altri pensieri, quindi vide solo qualcosa di molto confuso. C’era un uomo che avanzava nella notte, era avvolto in un mantello nero e parlava con il capo del tempio. Improvvisamente sembrava scoppiasse un litigio, e la persona con il mantello lanciava un incantesimo.
Le immagini si bloccarono senza mostrar né che incantesimo fosse né gli effetti ottenuti. Tuttavia Lilian aveva ottenuto un indizio prezioso: il capo del tempio avrebbe saputo raccontarle tutto l’accaduto. Doveva cercarlo e, se era ancora vivo, parlare con lui.
La ragazza vagò un po’ per le strade cercando qualcuno che avesse le vesti dell’ordine di Zurlì e, dopo una mezz’oretta, trovò un ragazzo che doveva essere un novizio.
“Carino!” Pensò, ma non avrebbe dovuto provarci perché si distrasse e scoprì solo che il priore del suo ordine era nel tempio di Humiles, dio medico. Sollevata dalla notizia, Lilian si recò dove era in cura il capo del tempio, ma lo trovò dormiente.
La ragazza cercò di fare un altro incantesimo (individuazione del magico) che le avrebbe dovuto dire se erano presenti auree magiche nella stanza, e che incantesimi potevano averle provocate. Scoprì però che il priore era protetto dal suo sortilegio. Provò anche ad entrare nei suoi sogni, ma il risultato fu lo stesso.
Ormai erano circa le undici del mattino, e Lilian sapeva di avere un’ora per cercare di scoprire qualche traccia sull’uomo avvolto dal mantello nero.
Andò in varie taverne chiedendo se qualcuno avesse dato alloggio a quello strano personaggio, ma la risposta fu sempre negativa.
Così, verso mezzogiorno, si trovò nella stanza numero 7 della taverna del Giovane Puledro a parlare con un nobile di nome Gillian. Parlare, non fare altro. E non c’era nessun principe da sposare.
Gillian le disse che, quel tempio, era sotto la protezione della sua famiglia, ma nonostante questo aveva subito un attacco improvviso la notte precedente. Lei avrebbe dovuto trovare ed uccidere il colpevole per risollevare l’onore perduto della famiglia. Il compenso sarebbero state 250 monete d’oro.
“Ok” pensò Lilian mentre usciva dalla taverna dopo aver accettato l’incarico “devo solo cercare di farmi dare dal priore qualche informazione sull’uomo in nero. Non sarà difficile scovarlo. L’unica cosa che mi preoccupa è la potenza della sua magia… il tempio aveva di sicuro delle protezioni magiche abbastanza forti. Però, se riesco in questa missione sarò favorita da Zurlì quando gli chiederò il significato del mio sogno ricorrente.”
Lilian tornò al tempio di Humiles. Scoprì che il priore si era svegliato, ma i chierici non volevano che nessuno ci parlasse perché era ancora debole.
Naturalmente non si diede per vinta, entrò nel tempio come qualsiasi fedele voglioso (di pregare), e riuscì ad introdursi di soppiatto nei corridoi che conducevano alle stanze dei malati. Si affacciò da dietro un angolo e vide che la stanza del priore era sorvegliata da due chierici che, fortunatamente, non l’avevano notata.
Guardandoli iniziò a sussurrare le parole di un incantesimo che li avrebbe congelati per qualche minuto, facendo in modo che non avessero percezione di ciò che accadeva all’esterno.
Tonc!
I corpi delle due guardie caddero a terra. La ragazza uscì da dietro l’angolo e si precipitò dentro la stanza, trascinandoci anche i due chierici: qualcuno poteva aver sentito i tonfi e non doveva trovarli congelati fuori. Per velocizzare le operazioni, tirò fuori una gru dal taschino.
Nella stanza trovò il priore del tempio di Zurlì in piedi vicino al letto. La osservava, ma fortunatamente non proferì parola vedendo cosa stava facendo.
Quando la ragazza chiuse la porta disse:
”Complimenti per l’abilità. Non è da tutti riuscire ad addormentare due chierici di tale potenza.”
“Non perdiamo il tempo in lusinghe” rispose Lilian non fidandosi del priore, magari ci voleva provare nonostante fosse vecchio “ sa perché sono qui vero?”
“Certo” rispose lui languido “ma non ho intenzione di darti alcuna informazione, ho giurato di mantenere il segreto.”
“Lei sa che le hanno distrutto il tempio?”
“Naturalmente, ma se loro sono ignobili perché lo devo essere anche io? ”
“Cosa intende dire alla famiglia che avrebbe dovuto proteggere la sua chiesa?” chiese Lilian cercando un motivo convincente per farlo parlare “hanno perso il proprio onore e non potranno recuperarlo finché non troveranno ed uccideranno il colpevole.”
“Per questo ci sei tu!” rispose ridendo “e comunque dovevano informarsi meglio al centro informazioni, questa era una cosa che poteva capitare.”
“Però sarebbe un bel guaio se in giro si sapesse che il priore nasconde il colpevole sotto la propria protezione…” Per la prima volta Lilian vide sul volto del suo interlocutore un lampo di preoccupazione, così continuò “però potrei scendere a patti: se lei mi desse un indizio significativo per il mio scopo, potrei tacere.”
“D’accordo” rispose amareggiato l’uomo “ti dirò un indovinello che dovrai risolvere per riuscire ad arrivare a chi cerchi:

lo qual'è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore.”



“Cos’è ‘sta cosa?!?!” pensò subito la ragazza con fervore, ma non ebbe il tempo di fiatare perché dei passi all’esterno le rivelarono l’arrivo di alcune persone.
Si mosse verso l’unica finestra della stanza che dava all’esterno, e si lanciò giù. Mentre cadeva pronunciò l’incantesimo caduta morbida, e planò dolcemente al suolo senza farsi alcun danno.
Corse via mentre sentiva il priore dire che era arrivato un ladro, ma che lo aveva costretto alla fuga.
Non appena ebbe la sicurezza di non essere seguita, si diresse verso l’osteria in cui alloggiava.
“lo qual’è iorno…e radiante cum grande splendore…potrebbe essere il sole” pensò Lilian mentre camminava “et ellu è bellu…qui si riferisce sempre al sole”
Arrivò in una piazza con un mercato, ma ci passò senza notarlo tanto era immersa nei propri pensieri
“et allumini noi per lui…chi è lui?” uscì dalla piazza ed arrivò in una stradina con ai lati case abitate.
“Ma certo!” esultò improvvisamente illuminata da una rivelazione interiore “ et allumini noi per lui…qui il soggetto è senza dubbio Dio!! Ma questo a cosa mi porta?” la ragazza si intristì di nuovo.
Continuò a camminare ed arrivò nella pizza centrale dove c’era la biblioteca. Vide un frate e continuò il filo dei suoi pensieri:“ È un famoso passo del cantico di frate sole scritto da san Francesco, un componente di quella setta che rifiuta tutti gli dei tranne il proprio!” si incamminò verso la biblioteca ed entrò “questo vuol dire che è uno dei membri della biblioteca dedicata a San Francesco, o comunque un assiduo visitatore.”
Si diresse in sala lettura con in mano un libro qualunque e, una volta seduta, iniziò ad analizzare tutti coloro che erano nella sala con lo scanner. Prese appunti su chi, come e quando arrivava o andava via e, dopo aver fatto fotocopie, appese il foglio in giro per far un dispetto a tutti.
Ripeté questo procedimento per una settimana e scoprì che l’unica persona che si presentava tutti i giorni e si fermava per tre ore circa era un uomo con i capelli neri e gli occhi grigi. Lo pedinò all’uscita e lo vide andare a minacciare il priore che, dopo essersi rimesso, era andato ad abitare in una casa provvisoria finché non avessero ricostruito il tempio.
Con un incantesimo paralizzò l’uomo dai capelli neri e lo consegnò al priore che chiamò le guardie cittadine.
La ragazza riscosse il compenso che le era stato offerto da Gillian. Purtroppo, nonostante avesse pregato il priore di interpretare il suo sogno, riuscì a farsi dire solo che, per il momento non avrebbe sposato nessun principe, ma si sarebbe diretta nel paese dei venerabili saggi.




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IL PROSSIMO MESE ARRIVEREMO AL CAPITOLO 1!

LEI
Milano,4 Giugno 2006. Ore 7.00.DRIIN!!!

La città era già sveglia. Gigia no .
IDENTIKIT: Gigia .
anni 16 nata il 6/4/89
note particolari: psicopatica
   
 
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