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Autore: Tem_93    05/03/2011    4 recensioni
-Notte Berry- le sussurrò prima di schioccarle un bacio sulla fronte. Lei sgranò gli occhi preoccupata.
-Non andartene Noah, non voglio rimanere sola. I miei papà non ci sono stasera, resta con me –lo implorò tirandogli la maglia. Lui la guardò seccato.
-Veramente?- domandò alzando un sopraciglio. Lei annuì, facendogli spazio nel letto matrimoniale. Puck sospirò, si levò le scarpe e si sdraiò vicino a Rachel. Lei intanto si era persa a fissarlo, sorridendo maliziosamente. Lui non era Finn, no, lui era molto meglio pensò solo, confusamente. Gli si avvicinò sfiorandolo
- Sai Noah, se vuoi, stasera potremmo divertirci – sussurrò sensualmente al suo orecchio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedimelo domani
 
Aveva promesso ai sui papà di riportarla a casa sana e salva, e così avrebbe fatto.
Ovviamente però le avrebbe lasciato una certa libertà, dopotutto anche lui aveva i suoi problemi.
Erano andati in un bar poco distante da casa sua e si erano seduti al bancone. Rachel era dell’idea di sbronzarsi per affogare il suo dolore per Finn, e Puck era dell’idea di lasciarla fare e portarla a casa quando sarebbe stata troppo stanca o troppo vivace.
Rachel, presa da un suo monologo, aveva cominciato ad ordinare qualche drink e infastidita da Puck l’aveva cacciato, volendo rimanere sola. Puck ovviamente non l’aveva lasciata lì, si era solo spostato ed aveva iniziato una conversazione con una bionda alta e sorridente.
Era stato un errore farsi catturare da quegli occhi blu e perdere di vista Rachel.
Dopo il primo bicchiere era già molto allegra ed aveva iniziato a fare la carina con alcuni ragazzi che le si avvicinavano divertiti, figurati dopo tre o quattro. Si era velocemente tolta il maglioncino con le renne, scoprendo una canottiera nera e troppo scollata. Puck appena la vide dovette abbandonare la bionda e recuperare Rachel.
Le si avvicinò da dietro, lei rideva divertita mentre il ragazzo che aveva di fronte le passava un bicchiere pieno di una bevanda così attraente e profumata. Rachel aveva quasi afferrato il bicchiere quando si sentì sollevare.
-Ehi tu, lasciala – sbottò il ragazzo con ancora il drink in mano.
-Taci –rispose Puck gelido – lei ora viene a casa con me- continuò rivolgendosi a Rachel che si agitava sulle sue spalle e tirava deboli pugni sulla schiena dell’amico.
-Ma io voglio restare, quel ragazzo è così simpatico- brontolò, lasciando poi penzolare le braccia, arrendendosi.
-Più simpatico di me?- le chiese Puck sorridendo
-Oh, no Noah, nessuno è come te- ridacchiò lei. Noah l’appoggiò delicatamente sul sedile del passeggero, legandole la cintura , dopo averle fatto infilare il maglione. Si era poi messo al posto del guidatore ed aveva messo in moto. Rachel aveva acceso la radio e aveva cominciato a cantare ridacchiando e muovendo i capelli sciolti. Puck sorrideva divertito. In poco tempo furono a casa della ragazza. Puck la prese in braccio appena scese dalla macchina poiché non si reggeva in piedi. Lei si accovacciò comoda contro il suo petto, sentendo il suo buon profumo. Giunse nella camera troppo rosa e, dopo aver spostato le coperte, le tolse le scarpe e  l’adagiò sul letto lentamente, dopodiché la coprì.
-Notte Berry- le sussurrò prima di schioccarle un bacio sulla fronte. Lei sgranò gli occhi preoccupata.
-Non andartene Noah, non voglio rimanere sola. I miei papà non ci sono stasera, resta con me –lo implorò tirandogli la maglia. Lui la guardò seccato.
-Veramente?- domandò alzando un sopraciglio. Lei annuì, facendogli spazio nel letto matrimoniale. Puck sospirò, si levò le scarpe e si sdraiò vicino a Rachel. Lei intanto si era persa a fissarlo, sorridendo maliziosamente. Lui non era Finn, no, lui era molto meglio pensò solo, confusamente. Gli si avvicinò sfiorandolo
- Sai Noah, se vuoi, stasera potremmo divertirci – sussurrò sensualmente al suo orecchio. Puck sorrise amichevolmente.
-E’ un’offerta allettante, ma no Rachel. Ora tu dormirai e domani ti sveglierai ancora vergine – le rispose lui, fissando i suoi occhi nocciola. Lei mise il broncio.
-Sei cattivo, solo perché non sono sexy come Quinn o Santana- borbottò girandosi sull’altro lato.
-Chiedimelo domani quando sarai sobria ed io accetterò volentieri-le disse per poi abbracciarla da dietro.
-Notte Berry- le mormorò piano.
-Notte Noah- rispose lei, arrendendosi al sonno.
 
***
 
-Starà ancora dormendo, non svegliarla – disse l’uomo trattenendo l’altro.
-Rachel starà già facendo la sua corsetta mattutina, come minimo- rispose Leroy sorridendo ed aprendo la porta. I due uomini sgranarono gli occhi allibiti.
-Puckerman!- strillò uno.
Puck sentendo l’urlo stropicciò gli occhi e sbadigliò. Vicino sentiva la calda schiena di Rachel e il suo profumo dolce. Appena capì che i papà della ragazza non erano un sogno si staccò da lei sgranando gli occhi.
-Non è come sembra- cominciò mentre quattro occhi lo stavano fulminando- vi posso spiegare tutto, e come potete vedere- continuò alzandosi- siamo entrambi vestiti.- cercò di spiegare. Gli sguardi dei due uomini non cambiarono.
-Abbiamo solo dormito, giuro su quello che volete che non ho fatto altro che dormire a fianco di vostra figlia. Nient’altro!- cercò di precisare senza fare troppo rumore per non svegliare la ragazza.
-Non sono ancora sicuro- borbottò Hiram –però intanto vieni giù a fare colazione, lasciamo riposare Rach – disse facendo uscire il ragazzo dalla camera.
 
***
Qualche ora dopo Rachel si alzò dal letto stordita. Si voltò per cercare Noah, ma lui non c’era. Sospirò delusa, avrebbe dovuto sapere che non l’avrebbe trovato lì a tenerle compagnia. Probabilmente se ne era andato poco dopo che lei si era addormentata. Decise di farsi una doccia e cambiarsi prima di scendere per fare colazione con i genitori che sicuramente la stavano aspettando. Scendendo le scale sentì delle risate provenire dalla cucina. La raggiunse in fretta, incuriosita.
-Buongiorno- disse sorridendo. Vedere Noah che sorseggiava un cappuccino con i suoi papà la lasciò di stucco.
-Buongiorno tesoro – la salutarono i due uomini passandole lo yogurt e il succo di frutta. Noah le sorrise solamente. Lei si sedette, distogliendo lo sguardo.
-Come mai stavate ridendo?- chiese rivolta a Leroy.
-Bè, parlavamo di te- le rispose lui accarezzandole la testolina mentre lei spalancava la bocca contrariata.
-Di me?- sapeva che non era un buon segno.
-Già, mi raccontavano alcune tue avventure molto divertenti, mentre io raccontavo loro alcune che si erano persi – ridacchiò Puck seduto di fronte a lei. Rachel era visibilmente irritata.
-Vi odio- sbottò cominciando a mangiare lo yogurt. I tre risero.
-E non sto scherzando- aggiunse lei seriamente.
-Sì, certo cara- annuì Hiram – Noi pensavamo di andare a fare una a passeggiata- disse –pensi di riuscire a restare sobria finchè non torniamo?- chiese ironicamente il padre infilandosi il cappotto.
-Puckerman!- urlò Rachel lanciandogli contro il cucchiaino che lo colpì al petto mentre lui sogghignava.
-A dopo cara- disse Leroy per poi darle un dolce bacio sulla fronte.
-A dopo papà- rispose lei tenendo il broncio. Dopo poco i due uomini furono fuori.
Rachel era arrabbiata, fissava imbronciata Puck  che invece sorrideva tranquillo.
-Dovevi raccontargli proprio di ieri sera?- domandò acida stringendo il pugno.
-Sono entrati in camera tua e ci hanno visti abbracciati nel tuo letto. Volevano spiegazioni – rispose lui alzando le spalle.
-Oddio- sospirò lei arrossendo -Ma, noi non abbiamo fatto nulla vero? Dormivamo solo, no?- chiese per accertarsi dell’accaduto. Non ricordava granchè a parte il fatto di aver diviso il letto con Noah.
-Mah!- rispose lui, alzando le spalle ancora, trattenendo un sorriso.
-Noah- strillò lei alzandosi in piedi – Cosa hai fatto?- chiese ansiosamente.
-Io nulla- disse scuotendo il capo – Eri tu quella che “voleva divertirsi”- le spiegò. Rachel si prese il viso tra le mani, respirando lentamente. Tutto ciò divertiva molto il ragazzo. Lei cominciò ad andare avanti e indietro, mordendosi il labbro inferiore, senza proferire parola.
-Tranquilla, non è successo niente- la rassicurò vedendola nel panico – Ti ho risposto che non avremmo fatto nulla-. Rachel tirò un sospiro di sollievo, rasserenandosi.
-Ma certo, avrei dovuto pensarci- mormorò – io non sono come Quinn, non ti attraggo minimamente- disse annuendo. Puck si alzò e le si avvicinò.
-La vuoi smettere con questa storia? Tu sei sexy almeno quanto Quinn, se non di più – le disse – Ed io, essendo Puckzilla, ho fatto un grande sforzo a rifiutarti, perché sei molto eccitante Berry – esclamò.
-Allora perché mi hai detto di no? Non è affatto da te!- disse sbalordita, arrossendo visibilmente per il complimento.
-Perché io sono tuo amico, sapevo che se l’avessi fatto ti avrei privato di una cosa che tu consideri molto importante. Mi avresti odiato per sempre. Ti ho detto di no perché eri ubriaca e non sapevi quello che facevi- sorrise ebete – se me lo chiedessi ora risponderei sì senza pensarci due volte – le spiegò.
-Eppure quando sei stato con Quinn lei era ubriaca- ribattè lei incrociando le braccia.
-Ero una persona diversa, e poi Quinn era Quinn- le rispose. Rachel si voltò di scatto.
-Ma certo, Quinn è Quinn. Allora vedi che avevo ragione io- esclamò. Lui la fermò facendola voltare, dopodiché le prese il volto tra le grandi mani.
-Possibile che tu non capisca mai Berry. Tengo molto di più a te di quanto tenessi a Quinn allora. Volevo solo portarmela a letto. Con te è diverso, noi due abbiamo un buon rapporto- le chiarì, accarezzandole le guance calde.
Certo che quella ragazza era proprio complicata; se non avesse capito così sarebbe dovuto arrivare a confessarle che l’amava, pensò.
-E che rapporto abbiamo noi?- domandò lei, non ancora contenta. Era proprio testarda a volte, inoltre i loro volti erano così vicini che Puck riusciva a trattenersi a malapena dal baciarla.
Lui ciondolò la testa sorridendo.
-Bè, per ora siamo amici- sospirò- poi, quando avrai dimenticato Finn, si vedrà-.
A Rachel le si illuminarono gli occhi. Noah stava dicendo che voleva essere più che amici? Aprì leggermente la bocca, non riuscendo a trovare le parole per replicare. Lui intanto si era staccato e si era infilato il giubbotto.
-Bè penso che ora tornerò a casa- disse – aspettando che tu torni la Rachel forte, decisa e che ti dimentichi quell’imbecille di Hudson- mormorò avvicinandosi alla porta.
-Noah aspetta!- lo fermò lei, prendendogli la mano – Posso chiederti una cosa su ieri sera, perché ho solo ricordi sfocati- domandò tenendo bassi gli occhi.
-Quello che vuoi- rispose lui.
-Cosa mi hai risposto esattamente ieri sera quando io ti ho chiesto quella cosa? – bonfichiò imbarazzata.
-Chiedimelo domani da sbronza e accetterò- ripetè lui, non capendo la domanda dell’amica. Rachel alzò gli occhi, coraggiosamente, buttandoli in quelli del ragazzo.
Respirò lentamente e sorrise.
 
-E se te lo chiedessi ora?-

 

***
 

Bè nella mia testa loro sono felicemente sposati, quindi potete capire come la continuerei =)
Questa ff è dedicata a JJ_28 che in cambio di una Puckleberry ha promesso di sposarmi U.U
Non so se accetterò perché il suo amore per Artie potrebbe farci litigare XD
Coooomunque facendo le persone serie, Leroy e Hiram sono i nomi dei papà di Rachel, Leroy sarebbe quello di colore e Hiram quello con gli occhiali. I nomi li ho visti su wiki.glee ma non so quanto sia affidabile -.-‘
Spero vi piaccia e mi scuso per gli errori di battitura :)
Ah, e a tutti voi che non state scrivendo ff Brittana o Puckleberry, cosa state aspettando? XD
Anyway, baci Miky :)
  
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