Serie TV > Xena
Segui la storia  |       
Autore: the angelus    05/03/2011    3 recensioni
Vi è mai capitato di guardare un telefilm e dire: cavolo se ci fossi io farei.. Beh ecco, Renée una giovane ragazza del XXI secolo si ritroverà nell'antica Grecia all'interno dell'universo di Xena. La vita le riseverà questa avventura e lei dovrà risolvere l'enigma per tornare indietro, ma nel frattempo che accadrà? Come se la caverà al fianco della Principessa Guerriera e della sua metà karmica??
V stagione.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Yuri | Personaggi: Altro Personaggio, Gabrielle, Un po' tutti, Xena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buonasera a tutti voi, spero che la vostra settimana sia stata decisamente migliore della mia..

Tornando alla ff, beh devo avvertirvi di prestar molta attenzione a questo capitolo!!! mi raccomando!!

Tury: eheheh Renée ha fatto davvero tanta fatica per riuscire a raccontare a Gab ogni cosa, speriamo ci riesca in questo capitolo no?? =) Beh dimmi cosa ne pensi di questo capitolo..

Syriana94: Eh eh.. beh avevo avvertito, il capitolo precedente serviva per smorzare un pò i toni.. ora riprendiamo con l'effetto suspance .. spero!! occhio a questo capitolo nasconde cose importanti!!! Buona lettura e fammi sapere che ne pensi!!

Fe92: Xena è Xena, se starnuti in malo-modo capisce subito con quale piede ti sei alzata questa mattina... è una questione di geni xeniti credo, sinceramente non lo so.. ma la cara principessa ti frega sempre!! In questo capitolo abbiamo la continuazione del flash-back... che ci accompagnerà ancora per un pò! =) Buona lettura e fammi sapare!!

Bene, vi lascio alla lettura.. ringrazio tutti coloro che perdono anche cinque minuti di tempo per leggere questa mia pazzia.. se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate di questa ff... =) al prossimo capitolo!!!

Angelus

 

Finalmente ci stavamo avvicinando al villaggio natio della cara Principessa Guerriera, ed io iniziavo ad aver le scatole piene.. era ormai quasi un anno che girovagavo da queste parti e non avevo ancora capito come cavolo potessi fare per tornarmene a casuccia bella!! Avevo scoperto una cosa importante, cioè il legame tra me e Xena, credevo bastasse questo per tornare a casa.. avevo imparato un paio di cosette, avevo tirato fuori il coraggio, avevo aiutato il prossimo mettendo a rischio tutta me stessa, ma ancora non bastava.. avevo riscoperto l'amore.. avevo riscoperto la pace dentro, ma nemmeno questa era la via del ritorno. Cosa mancava in tutto ciò??

Il mio braccio stava lentamente guarendo, riuscivo a muoverlo senza sentire grossi dolori e la piccola Eve aveva raggiunto il suo primo mese di vita.. era proprio una bellissima bambina..!!! Xena era felice come non mai, quella bambina le aveva dato la completa speranza.. forse si sentiva completamente cambiata.. forse le sembrava che la nascita di sua figlia avesse definitivamente chiuso il passato cruente e demoniaco della malvagia Xena.

Già, ma tutto questo cosa c'entrava esattamente con me?? una ragazza del ventunesimo secolo, cinica, pessimista e pure stronza.. cosa c'entrava tutto ciò con me!!!

Quell'amazzone all'epoca aveva detto che tutto era legato, e la coscienza dei vari piani permetteva di viaggiare tra loro.. già ma come?? Io volevo tornarmene a casa, riabbracciare mia sorella.. tornare a litigare con lei per quei maledetti dvd che non volevo vedere ma che invece ora ringraziavo d'averli visti visto che mi avevano salvato la vita.

 

Persa nei miei pensieri non mi ero per nulla accorta di ciò che stava succedendo nella realtà, ovviamente i guai ci avevano trovate... o forse eravamo noi che gli avevamo corso incontro?? Xena lanciò il chackram tagliando e bloccando una filza di frecce lanciate da..oh signore.. ero finita dentro alla pubblicità della carta stagnola della cuki?? ma come cavolo erano vestite.. un nuovo spot quindi.. forse lanciare il pollo attraverso una fontana non era il massimo dell’igiene.. oppure facevano parte di quei pazzoidi che temono l'arrivo degli extraterrestri.. sta di fatto che di fronte a me c’erano una dozzina di donne mezze nude con indosso un’armatura fatta di carta stagnola presumo e con strani archi in mano, tutte agguerrite e pronte a lottare nel fango, che stavo dicendo?

Gabrielle mi appioppò la piccola Eve in mano aggiungendo un.. “sta attenta!” grazie al cavolo come la tenevo con un braccio non ancora guarito?? Guardai quel pacchetto tra le mie braccia esibendo uno sguardo da “senti mica è colpa mia se ti hanno affidato a me!” e lei ricambiava con uno sguardo da “no..perchè proprio te?”

Le due guerriere erano ora in piena lotta mentre la piccola scassapalle iniziò a piangere...giusto per non farsi scoprire!!

-Sta buona... tua madre è occupata..e anche la sua amichetta!!-

Un pugno di qua, un cazzotto di la.. urla un po' ovunque.. ma che bella giornata...

-shh fa la brava dai.. o queste ci scoprono e ci ammazzano!- cercavo in tutti i modi di distrarre la piccola.. dai Principessa Guerriera, muoviti a far fuori quelle rappresentanti e torna a riprendere la piccola prima che inizi ad urlare!!

Xena ora stava combattendo contro quella che poteva sembrare la capogruppo ciò significava che il combattimento stava volgendo al termine, coraggio piccola Eve lascia che tua madre stermini queste e poi torna subito da te.. tu nel frattempo non vomitare, non fare rumori molesti o cose varie che voi neonati fate di solito.. resisti, ehm.. tieni duro!! Con un colpo di spada velocissimo Xena aveva sfregiato il muso della tipa di fronte a lei, eravamo in situazione tipica di stallo.. la tipa esaminava la ferita, Xena sfoggiava lo sguardo da “Ti uccido perché oggi mi gira così” e Gabrielle si stava occupando ovviamente dei feriti..

Questa poi non me l’aspettavo, si erano ritirate tutte dopo che la “capessa” aveva dato loro l’ordine… bene questo era il momento perfetto per uscire dal pseudo nascondiglio e riportare la creatura a chi di dovere, mi feci largo tra gli arbusti stando attenta che nessuna foglia sfiorasse la piccola o la vecchia Xena me l’avrebbe fatta pagare mooolto cara!!

Raggiunsi il gruppetto

-Xena…- prima di porgere la fanciulla a Gabrielle mi fermai a fissare dubbiosa un tizio con una freccia conficcata nel petto che stava tranquillamente parlando con le due eroine, a me bastava anche solo una scheggia conficcata sotto l’unghia per imprecare come un pirata e questi parlavano tranquillamente anche quando fanno da spiedi?? Non ha senso… solo nei film succedono ste cose!!

-Chi erano quelle guerriere?- Chiese Gabrielle dopo aver controllato per bene la piccola Eve, tsk.. malfidente.. non le avevo fatto nulla.. diciamo che era stata brava e non mi aveva costretta a nessun rimedio poco ortodosso.

-Non lo so… non ha senso.. a chi interesserebbe il passaggio per Anfipoli?- ehi ehi giovanotto.. cosa era quello sguardo verso Gabrielle?? Non t’azzardare nemmeno!!! Prova a rifarlo che ti faccio ingoiare quella freccia... il passaggio per Anfipoli aveva detto??

-Al Dio Marte!!!- e te pareva che quel bell’imbusto non c’entrasse anche questa volta! Magari era stato solamente una simulazione d'attacco e non c'entrava per nulla nessuna divinità che volesse attentare la vita della piccola, no.. non funziona così.. tanto lo avevo già capito, questo era l'inizio di una battaglia incastrati dentro ad un villaggio rischiando le penne per qualche signorotto della guerra sdentato e maleodorante.

Ed ecco il solito lampo che preannunciava l'imminente arrivo della divinità, altezzoso e pieno di pomposità e di vanità.. lo ripeterò all'infinito.. Marte non sembrava per nulla una divinità, puzzava troppo di vizi mortali.. ve lo dice una che è stata a pochi centimetri dal viso di Giove.. ecco quella era una divinità con le palle e contro palle!!

-Xena..hai cambiato idea? La mia proposta è ancora valida! Sono disposto a proteggere te e la tua bambina ed a correre rischi personali non indifferenti!!-

Non sapevo se roteare gli occhi al cielo, tirarmi una manata metaforica in fronte, tirar fuori dal mio repertorio una perla di saggezza o se mandar al diavolo la divinità, uomini tutti uguali.. non fanno nulla per nulla, anzi non ti aiutano se in cambio non dai loro qualcosa o quel qualcosa, ma dove siamo finiti??

Distesa sul mio bel lettuccio stavo provando degli accordi di chitarra e quel cellulare non la smetteva di suonare, grugnii e misi il plettro tra le labbra e risposi al telefono senza nemmeno guardare chi fosse ma rischiando di soffocarmi con quel pezzo di plastica!

-PRONTO!!-

Dall’altro capo sentii la voce spezzata dal pianto di mia sorella che sussurrò il mio nome, lo sapevo quel bastardo l’aveva aggiunta tra le sue scopate.. un senso di rabbia mi cresceva, una belva dentro al petto squarciava il mio cuore mettendomi in testa solamente la parola VENDETTA!!

Céline era lì seduta su quella panchina del parco che mi aspettava, spensi il motore della moto e tolsi il casco.. ci scambiammo uno sguardo d’intesa.. no non potevo e non potrò mai esser arrabbiata con lei.. si lanciò tra le mie braccia e la strinsi forte.. l’oscurità del parco ci circondava, sentivo il suo dolore bruciarmi nel petto, sentivo chiaramente la sua fragilità, la sua vergogna. Questo mix esplosivo era come una belva che si agitava sotto la mia pelle che chiedeva solamente di sedare la sua sete.. vendetta!!

-Andiamo ora..- La staccai dolcemente da me e le sorrisi quasi freddamente mentre le passavo l’altro casco che avevo portato con me..

-Renée.. non farlo…ti prego!!-

-Andiamo!!- Risposi più seccamente, la mia belva aveva sete.. ed io avrei soddisfatto il suo bisogno.

-Sbagli divinità Xena, ce n’è un’altra assetata di sangue umano…-

Marte mi metteva sempre di ottimo umore, ovviamente ironicamente parlando.. si perché avevamo già tutte le divinità che volevano la piccola Eve morta, ed ora doveva esserci un altro scontro con un’altra divinità.. chi mancava all’appello? Giove e Giunone erano caput, Marte è un idiota, Plutone aveva già fatto la sua figura da idiota.. Diana, Apollo e Nettuno avevano messo del loro nella nostra ultima avventura.. chi mancava?

Xena tolse di cattiveria la freccia dal petto del tizio di prima, secondo me un po’ lo aveva fatto a posta, forse non le era sfuggito nemmeno a lei quel mezzo sorrisetto del tipo fatto al Bardo..

Però porello, non è che faccia proprio così gran bene…

-Minerva…- mi voltai verso Xena che ancora fissava la freccia tra le sue mani.. dunque cosa sappiamo di questa divinità?? Beh la leggenda narra che questa divinità uscì direttamente da una emicrania di Giove, qualcuno gli spaccò la testa a metà e da qui ne uscì fuori la cara dolce tenera Minerva già vestita di tutto punto e addobbata da elmo, lancia e scudo.. la figlia prediletta di Giove.. certo che se ad ogni mio mal di testa sbucasse fuori qualcuno che me la rompesse a metà e da qui saltasse fuori una persona.. beh divinità o meno io mi farei qualche domandina!!! Minerva era anche la protettrice di Atene, era la dea della saggezza e dell’intelligenza.. avere contro Minerva era un pessimo segno, era come sfidare Einstein in una gara di matematica, cioè non avevi alcuna possibilità di vittoria, eri quasi certamente spacciato, finito, morto caput!!!!

Uh si un’altra cosa si narrava di Minerva, si diceva che non avesse mai avuto un amante né umano né tanto meno mortale, infatti gli antichi la chiamavano la Vergine.. il che mi portava qualche dubbio.. cioè è una divinità e non se l’è mai spassata?? Fa strano.. doveva esserci per forza qualcosa sotto!!!

Dopo aver abbandonato i miei pensieri ed aver seguito al trotto il giusto cammino, raggiungemmo Anfipoli.. un villaggio abbastanza grande e pieno di vita, attraversammo l’arcata principale e il vociare di mercanti, uomini e fanciulli ci colpì in pieno. Dei fanciulli giocavano sul bordo della strada scansandosi appena in tempo al nostro passaggio, erano sorridenti, impolverati e felici, alcune donne ci guardavano dubbiose, alcuni mercanti esponevano la loro merce ancora più in vista forse pensando a noi come possibili clienti. Ci fermammo di fronte ad una taverna e Gabrielle mi fece segno di scendere da cavallo… mi guardai un po’ attorno mentre il biondo Bardo slacciava la cinta a Xena.. che avete capito!! Semplicemente era una specie di porta bebè fatto in pelliccia che andava allacciato davanti e formava un marsupio sulla schiena.

-Xena!! –

La voce di Irene, quanto tempo.. l’ultima volta mi aveva fatto fare grasse risate.. Irene mi stava decisamente molto simpatica, le volevo bene.. era una donna veramente speciale, era così forte, decisa, sicura.. ma quando ti guardava leggevi tutto l’amore possibile.. la sua gentilezza ti spiazzava e la sua educazione ti faceva restare senza parole. Ovviamente sapeva metterci del suo sempre, vi ricordate con quale ardore voleva trovare quel benedetto compagno per la figlia?? Ma la cosa più bella è l’amore di Irene che esplode verso la figlia, infatti appena uscita dalla taverna il suo sorriso aveva illuminato l’intero universo.. un sorriso caldo e avvolgente.. aveva seppellito l’odio verso la figlia e il disonore che si sentiva addosso, aveva capito che il suo amore andava oltre ad ogni cosa. Irene era veramente una persona, una donna.. una madre speciale.. ed una nonna grandiosa. Anche ora che stringeva tra le sue mani quella piccola fanciulla esplodeva d’amore, magari le tornavano in mente quei flash della piccola Xena..semplicemente radiosa, racchiusa in quelle vesti azzurre e blu.. mamma.. perché mi hai lasciato sola.. rivedevo negli occhi di Irene quella tua stessa luce, vedevo nel suo sorriso il tuo stesso sorriso.. vedevo la luce di Irene, quella luce che emanavi anche tu..

-Madre.. ci sarà tempo per le effusioni, adesso dobbiamo metter in salvo il villaggio..- Ti prego Xena, aspetta.. volevo semplicemente perdermi ancora nella luce di tua madre e rinfrescare i miei ricordi più belli, spazzare via tutta la polvere che li aveva ricoperti fino ad oggi e portarli nuovamente alla luce.. piangere non per la scomparsa di mia madre.. ma per i ricordi felici passati assieme.. ti prego Xena.. lasciami ancora crogiolare sotto questo sole così caldo, troppo tempo son rimasta al buio… lasciami ancora un momento…

Xena ci aveva radunati tutti dentro la taverna della madre,gli abitanti di Anfipoli iniziavano a parlottare tra loro, forse avevano annusato nell’aria quell’odore classico che i guai portano con sé, forse il ricordo lontano di guerre passate li stava spaventando a morte.. in fondo non era una battaglia contro il signorotto di turno che rompeva, saccheggiava il villaggio e poi si dilettava a disonorare le vergini.. questa era una divinità!!

Stavamo aspettando gli ultimi ritardatari e poi Xena avrebbe iniziato uno dei suoi discorsi profondi e pieni di buoni sentimenti.. Irene stava stringendo a sé la piccola Eve, era veramente una gioia per gli occhi e per il cuore vedere quella scena così piena d’amore, mentre Gabrielle si guardava attorno..

-Senti Gabrielle.. posso parlarti più tardi di una cosa importante?- ero quasi imbarazzata nel porle questa domanda, anche perché era un argomento particolarmente importante, ok forse non importante come una divinità che ti vuole morto.. però ha una certa importanza..

-Magari in un altro momento..-

-Si..beh certo.. ovvio..-

Ultimamente mi trovavo un po’ troppo spesso ad imbarazzarmi e sentirmi nuovamente fragile, sarà perché sapevo che Xena sapeva.. perdonate il gioco idiota di parole.. Raggiunsi Irene,vicino a lei mi sentivo protetta grazie anche al calore che emanava, alzò un attimo lo sguardo dalla bimba per posare i suoi occhi su di me..sorridendomi, il mio cuore si bloccò, averla vicino era come avere mia madre vicino.. sentivo lo stesso calore..e così mi trovai a ricambiare quel sorriso. Già.. sorrisi, vi rendete conto?? Non era un sorriso forzato, non era un sorriso ebete da innamorata della propria metà karmica.. no era un sorriso felice e spensierato, quelli sani.. quelli che ti provengono dal cuore e ti fanno sentire leggera.. quelli che usi quando semplicemente cammini per strada in una fantastica giornata di sole e ti ritrovi persa nei tuoi pensieri felici. Mi ritrovai così quasi involontariamente spinta come da un ordine soffiato dal vento a baciare la piccola Eve, era un quadretto quasi familiare un misto fra passati presenti e futuri, un misto fra ere e Karma, ma non mi perdo nemmeno a ricapitolare la situazione, mi bastava veramente e solamente perdermi in questo momento così idilliaco.

-Abitanti di Anfipoli…l’ultima cosa che volevo era trascinarvi addosso una armata ma non intendo sacrificare la mia creatura!! Per colpa di alcune divinità che ridono delle sofferenze che infliggono a noi-

Xena stava mettendo al corrente gli abitanti del villaggio riguardo a quello che stava succedendo fuori dalle muro, tutti guardavano la Principessa Guerriera cercando di capire se seguirla ancora una volta o se mandarla al diavolo, infondo Minerva era la loro protettrice o almeno lo era fino a quel momento.

-Noi non siamo guerrieri, ma se tua figlia dovrà diffondere la parola di Belur.. allora faremo di tutto per difenderla..-

-Vi ringrazio…-

Un fascio di luce gialla accecante illuminò la taverna, stavo per far conoscenza anche con la cara Minerva?? A quanto pare si.. una donna fece la sua comparsa fra il popolo circondata da quel bagliore divino, non era molto alta.. capelli rossicci, occhi di ghiaccio che lasciavano trasparire intelligenza e astuzia.. era vestita con una specie d’armatura dell’epoca, una guerriera, una divinità.. è vero metteva quasi soggezione , iniziavo a temere che l’unico idiota fosse Marte!!

-Xena…- la divinità puntava dritta verso la Principessa Guerriera

-Minerva.. ti direi che è un onore, ma visto che sei qui per uccidere mia figlia farò a meno delle formalità..-

-Hai la mia comprensione..- Oh Signore adesso sarebbe saltata fuori una conversazione a due..

-ma considera quali saranno le sorti dell’Olimpo, vuoi privare questa gente delle sue divinità? Delle sue credenze? Per la vita di una sola creatura?-

-Anfipoli ha dovuto rinunciare già a troppi figli..- Irene era intervenuta, la guardavo con orgoglio, come avevo detto.. Irene era forte, coraggiosa e giusta… - io personalmente ne ho già perso uno, oltre ad un nipote che non ho mai conosciuto.. questa volta non rinuncerò a lei! Nemmeno in nome delle divinità! –

Minerva si sentiva colpita nell’orgoglio degli umani che osavano contraddirla? Eppure dai racconti questa divinità doveva esser quella più vicina agli umani.. colei che donava le scoperte tecnologiche (tecnologiche???) agli antichi.. ed ora vederla così combattiva nell’uccidere una fanciulla per paura di perder la sua divinità, senza nemmeno rischiare.. era assurdo!!

-E tutti voi? Siete così ansiosi di morire per questa creatura? –

Il popolo non sapeva che fare, mettersi contro la propria divinità a parole è facile.. ma dirglielo in faccia non è proprio il massimo!!

Irene intonò un canto.. già combatteremo per la libertà.. combatteremo per la vita.. è inutile Minerva, tu non vuoi che le persone soffrano? Ma falla finita, voi divinità siete fatte così.. giocate con le sofferenze altrui.. Minerva non sapeva come reagire, ora tutti cantavano forse non sapendo nemmeno cosa volesse dire entrar in guerra, forse non erano nemmeno sicuri di voler proteggere la bambina.. ma per ora bastava questo.. un canto da intonare e la forza di restare uniti fino alla fine!!

-Sia come volete.. hai scelto tu il tuo destino.. Xena!!-

Minerva scomparve nuovamente usando quel raggio dorato e molto accecante, ora però iniziava la vera sfida.. ora iniziava la vera guerra, non quella fatta con stupide parole, no quella fatta con sangue, morte e innocenti.. non era certo facile come situazione, nessuno vuole perdere e tutti vogliono vincere. Guardarsi attorno e vedere semplici contadini o commercianti o allevatori, vedere la paura nei loro occhi.. come fare per vincere anche questa volta? Sopravvivere al destino? Non è mai facile accettare la propria morte, non è certo facile accettare il fatto che in guerra si muore o si vince!! L’aria era molto pesante, non era come le altre volte, non era una stupida battaglia contro un signore della guerra.. c’era un qualcosa di mistico, elettricità nell’aria e dentro il mio petto avevo uno stranissimo presentimento..

Uscii dalla taverna, guardai il sole tramontare.. nessuno si ferma mai un attimo a guardare la bellezza del tramonto, domani sarebbe sorta una nuova alba fatta di guerra e morte.. Belur vieni qui se hai il coraggio a spiegare a quei soldati cosa vuol dire non fate la guerra ma l’amore… la pace andava conquistata con la guerra, purtroppo perdendo anche delle vite in nome della pace.. ma così doveva essere!! Troppo comodo parlare alla gente, ora dovevi dimostrare il tuo valore!!

 

Il sole era sorto e con lui anche tutto il villaggio, tutti erano pronti all’imminente scontro, uomini.. donne e qualche ragazzo si schieravano pronti a dimostrare il loro valore o semplicemente per difendere le loro terre e le loro case dalla furia di una divinità. Mi ero procurata dei sais simili a quelli di Gabrielle, avevo imparato ad usarli ed erano un’ottima arma per la difesa e per l’attacco ed inoltre potevo ringraziare qualcuno lassù del fatto che non esistevano armi da fuoco come pistole, mitra o che ne so io!! Tenere in mano il sai con il braccio sinistro era alquanto doloroso, non era del tutto guarito ma dovevo resistere magari movimenti lenti o comunque usandolo il meno possibile dovevo solo sopravvivere e cercare di dare una mano a questi poveri sprovveduti finiti dentro ad una guerra santa.

La gente si stava preparando all’offensiva, tutti nascosti dietro le barricate in attesa del segnale del Bardo.. era un’azione suicida anche perché dovevamo tener testa ai migliori soldati.. Xena però ci aveva detto d’aver fiducia, che lei ci avrebbe raggiunti assieme a metà abitanti alle spalle del nemico costringendolo alla ritirata. Tutto era pronto, ma pochi erano veramente pronti all’attacco, respiri profondi, bisognava star tranquilli.. magari aggiungendo quel briciolo di pazzia che aiuta sempre! Una catapulta rudimentale faceva bella mostra davanti a me, degli uomini stavano caricando dei barili con del fuoco greco dentro, io guardavo Gabrielle.. mi fece un segnale, bene era giunto il momento!! Tolsi il mantello restando in canotta e jeans, guadagnai qualche strana occhiata da quelli seduti vicino a me, così sarei stata più libera nei movimenti..

-FUOOOCOOOO- Gabrielle aveva dato l’ordine.. ecco l’inizio..

Ecco, la miccia fu accesa e la catapulta fatta scattare.. guardai quasi incantata la parabola in aria compiuta dal piccolo barile.. che atterrò perfetto sopra lo schieramento dei soldati, si sentirono delle urla.. partì anche il secondo proiettile colpendo dei romani poco più in là.. fantastico, pochi secondi e Gabrielle avrebbe dato il via ai giochi.. Come ho già detto, questa guerra sapeva di diverso.. sapeva da..destino, non so come spiegarvelo.. guardavo le facce dei poveri disgraziati che mi circondavano e mi sentivo in colpa, mi sentivo la causa della morte di qualcuno di loro eppure io non c’entravo nulla in tutto ciò…

-CAARICCAAAA!!-

Mi alzai ed iniziai a correre.. sentivo le urla della guerra esplodermi nella testa, sentivo la paura della gente, sentivo l’odio dei soldati…sentivo il mio cuore pulsare all’impazzata, il dado era stato lanciato ed ora spettava solamente al destino compiere il suo dovere. Pochi istanti all’impatto, mentre le nostre retrovie continuavano a lanciare il fuoco greco per disperdere o comunque rallentare la forza dei soldati.. i miei sai cozzarono contro le spade producendo un rumore quasi da far paura, l’odio brillava negli occhi del mio nemico.. ma io non avevo la forza di uccidere!! La polvere creava un effetto nebbia attorno a noi, penetrava con cattiveria nei polmoni impedendoti quasi di respirare, il mio cervello sparava miliardi di informazioni.. urla, sangue.. “abbassati idiota” e molto altro.. Guardavo la gente cadere come mosche “camarade…camarade” mi risuonava nella testa solamente quelle due parole.. “camarade..camarade” come quel racconto del soldato tedesco costretto per tutta una notte a subire il respiro della morte, morte che lui aveva procurato al soldato francese.. “camarade…camarade”

 

Paravo i colpi ma dentro urlavo dal dolore fisico e morale.. il braccio sembrava volersi spezzare da un momento all’altro.. mentre la mia anima era appesa ad un filo.. stavo sopravvivendo in attesa dell’arrivo di Xena.. dovevo sopravvivere.. dovevo restar accanto al Bardo fino alla fine!!

-Gab…dove è finita Xena?- le chiesi sentendola così vicina quasi da trovarci a combattere spalla contro spalla.. stavamo soccombendo sotto la forza e l’esperienza dei soldati.. mentre il biondo Bardo cercava ovunque un segno dell’arrivo di Xena.. la nostra unica ancora di salvezza al momento! Sopravvivere.. bisognava resistere e combattere!!

-Presto sarà qui…resisti!!-

Una parola.. qui ci avrebbero ammazzato da un momento all’altro!!! Gabrielle si allontanò da me cercando d’aiutare delle persone.. cazzo.. errore.. fatale errore.. mi ero distratta!! Qualcuno mi aveva colpito forte sulla zucca, le orecchie fischiavano fortissimo e sentii una voglia matta di vomitare l'anima...non sentivo nulla se non quel fastidioso fischio, mi portai la mano sulla zona colpita restando ancora a boccheggiare alla ricerca d’aria.. feci qualche passo in avanti e mi lasciai cadere verso il buio e lo spegnersi dei miei pensieri.

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Xena / Vai alla pagina dell'autore: the angelus