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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    05/03/2011    1 recensioni
[Raymond Chandler Tribute]
“Parole bellissime, ma non vedo come queste possano avere a che fare con me.” gli rispondo, versandomi ancora da bere e versandone anche a lui, non posso fare a meno di notare la sfumatura che l’alcool assume quando sposto il bicchiere semivuoto sotto il raggio di sole che entra dalla finestra.
Lui poggia i palmi sulla scrivania, avvicinando il suo viso a me: “Voglio lei come modello per il mio romanzo.” afferma senza giri di parole."
Un piccolo esperimento innocente, un tentativo di dare voce alla miriade di ideuzze che mi balzellano in testa su Marlowe in questo periodo...
Perchè dopo Shotaro e Philip, il passo da Kamen Rider W a Chandler è breve.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL DETECTIVE E LO SCRITTORE

A Philip Marlowe Short-Story

“Raymond Chandler”

Il nome elegantemente vergato sul biglietto da visita che questo strano tipo, seduto di fronte a me, non mi dice assolutamente nulla, ma credo sia normale.

Si è presentato come scrittore e sceneggiatore.

Mai visto un film in vita mia e i libri non sono proprio il mio pane quotidiano.

Gli restituisco il bigliettino, mentre lui non mi perde d’occhio un solo istante, è quasi snervante: “Allora,” esordisco, poggiando i gomiti sulla scrivania, “Non mi avete ancora detto per quale motivo avete bisogno di me.”  dico, osservandolo con attenzione; con la pelle abbronzata dal sole che qui in California picchia più di un whisky come si deve, non sembra essere molto più vecchio di me.

Entrambi i nostri bicchieri di liquore sono già stati svuotati due volte e presumo che da qui, alla fine di questo strano incontro, lo saranno almeno altre due volte.

“Ho letto di alcuni casi di cui si è occupato sul giornale, e mi interessava moltissimo scambiare due chiacchiere con lei, soprattutto dopo il caso del Generale Sternwood e il suo presunto coinvolgimento nella morte di Sylvia Lennox.” I suoi occhi sembrano brillare mentre parla mentre il mio stomaco decide improvvisamente di stringersi.

Perché deve riaprire la fossa dove sono seppelliti tutti quei ricordi?

Maledetto impiccione.

“Ascolti un attimo, prima di giudicarmi.” Mi dice, lasciandomi sorpreso: la mia faccia è così maledettamente espressiva?

Tento di riacquistare la mia calma, eppure non posso negare:  sono curioso.

Cosa diavolo vuole questo tipo da me?

“Vede, io credo nella forza della parola stampata e nella sua capacità di restituire il sorriso. Forse le sembrerà stupido, ma è così, ho la ferma convinzione che una storia, una qualunque storia, se sapientemente raccontata, può essere in grado di curare gli animi, mettere in contatto le persone solo attraverso le vibrazioni dell’anima e far si che da ogni storia, si possano ricavare insegnamenti utili e imparare qualcosa. Ho questa ferma convinzione.”.

“Parole bellissime, ma non vedo come queste possano avere a che fare con me.” gli rispondo, versandomi ancora da bere e versandone anche a lui, non posso fare a meno di notare la sfumatura che l’alcool assume quando sposto il bicchiere semivuoto sotto il raggio di sole che entra dalla finestra.

Lui poggia i palmi sulla scrivania, avvicinando il suo viso a me: “Voglio lei come modello per il mio romanzo.” afferma senza giri di parole.

Resto spiazzato.

Che accidenti vuol dire?

“Mi scusi, credo di non aver capito bene.” gli rispondo, cercando di mostrarmi il più possibile tranquillo ma la situazione mi sembra alquanto assurda, forse troppo.

Il suo sorriso abbagliante va da orecchio a orecchio: “Ha capito benissimo invece, lei è il modello che ho da sempre cercato e ora, all’età di cinquant’anni, finalmente l’ho trovato! Ho sempre desiderato di diventare un autore di successo come Roger Wade,” eh, quello ve lo raccomando, “Ma non ho mai trovato l’idea giusta, non posso lasciarmela sfuggire proprio ora che mi è capitata tra le mani, potete capirmi?”.

Santo cielo quanto parla…

“E tutto questo cosa comporterebbe a me?” chiedo, tutte queste parole mi hanno intontito, decisamente.

“Vi farò diventare famoso, il suo personaggio, opportunamente limato qua e là di qualche fronzoletto, modificato e rimescolato leggermente, potrebbe essere il più grande successo dopo Miss Marple e Hercule Poirot!” esclama entusiasta.

Molto gentilmente, lo metto alla porta.

Decisamente, tutto questo non fa per me.

   
 
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