XXXX CAPITOLO
Sabato sera dalle 8 in punto la casa di Giovanni cominciò a
riempirsi sempre di più di ragazzi,
anche sconosciuti.
Simona e Silvia erano andate al cinema e la casa era stata
adibita a festa: enormi ghirlande cingevano i muri e un grosso albero di natale
si stagliava in sala. In opposizione a questa atmosfera natalizia, Giovanni
aveva provveduto ad installare grossi fari e luci colorate da discoteca. La
casa poi, era immersa da una musica forte, martellante. Già alle nove la sala
era invasa dal fumo e da ragazzi scatenati che ballavano. Giovanni sperò che
quel fumo di innocenti sigarette non si sarebbe tramutato in fumo di altro
genere.
Passò un’ora buona insieme a Francesca, ad andare avanti e
indietro a riempire ciotole di pop corn e altri snacks che venivano eliminati
alla velocità della luce. Poi tutti due
si godettero la festa. Francesca si mise a parlare con un gruppo di amiche di
altri corsi, mentre Giovanni venne coinvolto in una discussione riguardante
l’ultima partita del campionato di basket italiano.
Dopo un po’ il fumo, le luci e la musica fecero girare la
testa a Giovanni. Salì in camera sua per sdraiarsi un attimo. Tanto la sua
assenza non sarebbe stata sicuramente notata, tranne che a Francesca.
Lo vide salire particolarmente pallido, mentre veniva sepolta
da domande su dove avesse comprato l’abito, quanto costava… lasciò poco
dispiaciuta le amiche e seguì Giovanni.
Non era mai stata al piano superiore. La casa era molto
grande e bella. Le pareti del piano superiore erano piene di foto ritraenti
Giovanni con in braccio Silvia neonata, e molte altre, quasi tutti che
ritraevano il papà di Giovanni. Francesca però, notò con stupore che in tutte
le foto dove c’era il padre, Giovanni era molto piccolo e Silvia non c’era
neanche. Non c’era una foto recente col padre.
Venne richiamata alla realtà da un rumore in una stanza.
Bussò ed entrò. C’era Giovanni seduto sul letto, un po’ provato.
-non stai bene?- chiese allarmata la ragazza.
-no no…- rispose lui
prendendosi la testa fra le mani.
-sono solo un po’ stordito dal fumo e dalle luci-
-ah…- disse la ragazza sedendosi sul letto di fianco a lui.
Passarono così quasi mezz’ora sdraiati sul letto uno di
fianco all’altro a parlare e ad osservare le stelle e i pianeti fosforescenti
attaccati sul soffitto.
-sai…- cominciò lui – ho dato un nome ad ogni stella, tipo:
quella li piccolina a sinistra è Silvia, quella a fianco è mia mamma- disse
indicando il soffitto.
-quel pianeta li a destra, il più grosso è mio papà…-
-a proposito- lo interruppe Francesca. –come sta tuo padre?
Dov’è?-
Giovanni ebbe un tuffo al cuore. Si era completamente
dimenticato che Francesca non sapeva della morte del padre.
-bene. È in America- tagliò corto il ragazzo , ricominciando
a indicare il soffitto e ad elencare le stelle.
-io chi sono?- chiese con un tono ironico Francesca.
-quella stella là in alto, quella più in alto- indicò
Giovanni.
-quella più grossa?- chiese incuriosita lei, notando che
quella stella era veramente la più grossa in assoluto nel gruppo.
-si…- disse Giovanni sussurrando.
Francesca sorrise. Le faceva piacere. Si girò verso Giovanni
che sorrideva. Si avvicinò alla ragazza e cominciò a baciarla molto dolcemente.
Mentre stavano li, abbracciati, la porta si spalancò. Giovanni fece un salto.
Sulla porta si stagliava la figurina esile di Silvia.
-che vuoi- chiese in tono brusco il ragazzo sperando
vivamente che la bambina non corresse dalla madre urlandole “Giovanni è sul
letto che bacia una ragazza”.
-siamo tornate- disse con una vocina dolce.
-ah…- Giovanni sentì il caos al piano terra e si ricordò che
c’era una festa di natale a casa sua…
-io vado a letto…- concluse Silvia.
-dov’è mamma?- chiese Giovanni ormai in piedi e abbastanza
imbarazzato come Francesca.
-è giù che sta raccontando ai tuoi amici il film. Le è
piaciuto molto- finì Silvia prima di andarsene.
-oddio….- sussurrò Giovanni prima di prendere per mano
Francesca e di scendere velocemente in sala.
Li trovò suo mamma che imitava un cavallo, evidentemente il
protagonista del film, davanti agli sguardi incuriositi di qualche ragazzo.
-oddio, quella è sbronza- disse Giovanni a Francesca mentre
correva verso la madre.