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Autore: Eikochin    06/03/2011    8 recensioni
Hayato imprecò mentalmente contro quella forza oscura che quella stessa mattina l'aveva convinto ad accettare l'invito di quello scemo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: G, Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tra bottiglie e caffè. Titolo: Tra bottiglie e caffè
Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Generi: Romantico, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic [510 parole], Shonen-ai


Questa è la prima storia che ho scritto su questo fandom. La pubblico solo adesso, dopo giorni di incertezza. Lo so che dico sempre che fanno schifo le cose che scrivo, ma l'autocritica è una parte immancabile di me. Da sempre. Avrei solo voluto che uscisse in un altro modo. 

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato la drabble D18. Siete tutti carinissimi. E dire che mi avete dato il coraggio di pubblicare anche questo scempio, è poco. Quindi un grazie doveroso, ci sta. <3
E come sempre, sempre, sempre.. Grazie a Spes, che è la prima persona che ha letto questa cosa. Ho sempre promesso a me stessa che, se mai avessi pubblicato qualsiasicosa, avrei sempre ringraziato lei. Mi sembra il minimo.
Oggi sono sentimentale. Mi odio.
Buona lettura, spero di non annoiarvi (e che non vi faccia vomitare). Alla prossima.. Se ci sarà (è una minaccia).


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Akira Amano. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.




In piedi dietro al bancone, l'anziana proprietaria del bar guardava curiosa i due ragazzi seduti al tavolo. Erano più di dieci minuti che sedevano in silenzio, uno guardando i passanti attraverso la vetrina, l'altro fissando sorridente il suo compagno. Un occhio più attento si sarebbe accorto del rossore sulle guance del ragazzo più diffidente, di certo non dovuto al freddo. Sembrava avesse un'aria assente, in realtà era molto concentrato a non incontrare lo sguardo dell'altro, che al contrario se la rideva sotto i baffi.

Gokudera diede l'ennesimo sorso al caffè scadente e acquoso che aveva ordinato, poi decise di darci un taglio.
“Quindi?”
“Quindi cosa?” Yamamoto sorrideva quieto. Come se non avesse appena dichiarato amore eterno al suo amico di sempre (se così si poteva definire colui che minacciava di farti scoppiare in aria ogni mezz'ora).
“Non hai nient'altro da dire?” Gokudera alzò gli occhi chiari, frustrati, fin'ora tenuti bassi per l'imbarazzo. “Vieni qui e mi dici.. Quello che mi hai detto.. E poi mi fissi con quella faccia da schiaffi!”
Yamamoto rise. Una risata genuina, bella, come tutte quelle che lo contraddistinguevano. Ma Gokudera, che lo conosceva bene, notò il tremolio nella voce quando gli rispose.
“Non devi prenderla seriamente, se non vuoi. Io.. Insomma.. Ti ho detto ciò che sento. Ora sta a te.”
Hayato imprecò mentalmente contro quella forza oscura che quella stessa mattina l'aveva convinto ad accettare l'invito di quello scemo. Non si capacitava di come potesse esprimere i suoi sentimenti così liberamente e senza vergogna. Per lui era così facile tenersi tutto dentro.
“Vi porto qualcos'altro, ragazzi?”
Sussultò, risvegliato dalla cameriera. Fece un gesto impaziente, facendo intuire che non volevano niente se non rimanere in pace. Yamamoto al contrario rise ancora (e Gokudera lo guardò male) e mormorò gentilmente che erano a posto così.


“Sei bello.”
Se ne uscì così Takeshi, in un sussurro, dopo altri immensi minuti passati in silenzio. L'altro, in un primo momento avvampò, poi in un sussurro minacciò di accendere tutti i candelotti che aveva in tasca, se solo avesse avuto il coraggio di ripeterlo. Poi, guardando il suo schifosissimo caffè ormai freddo, decise che forse -ma forse- poteva dargli una chance. In fondo poteva andare peggio di così?
“Domani.”
“Mm?” Yamamoto lo guardò confuso, con il cuore che batteva fortissimo.
“Domani. Alle 17. Andiamo al cinema.” Lo sguardo che passava in rassegna ogni centimetro del bar. “Ma non ti aspettare smancerie da ragazzina adolescente in fase ormonale.. E il film lo scelgo io.”
“Ahahah, sei proprio strano Hayato.”
“Ha-Hayato? Ma come ti permetti razza di-? Non prenderti tanta confidenza, non ci metto niente a cambiare idea.”
Yamamoto sorrise, cercando di mascherare il disagio che l'aveva colto per un attimo, immaginando di perdere quell'occasione. Gli mise una mano sulla testa, scompigliandogli i capelli. “Va bene, sei tu il capo.”
“Idiota.” Con il viso scarlatto, Gokudera si alzò per pagare.
Intanto la proprietaria si godeva tutta la scena, nascosta tra la marea di bicchieri e bottiglie.
Sorrise.





Se siete arrivati fin qui, tanto di cappello. Volevo solo dire a Vetro che è una bella persona. Ecco. L'ho detto. Ora ciao.




Ho detto ciao!! u_u
   
 
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