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Autore: Magotik    06/03/2011    1 recensioni
Quano si soffre per colpa degli altri si arriva a fare cose che non avermmo mai pensato di fare.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sangue e dolore

 
Guardo la lama del coltello che stringo nelle mie flebili mani, sporco di un rosso vermiglio, che lascio cadere sul pavimento. 
Osservo l’aula, e una distesa di corpi senza vita occupa la mia visuale. Ogni muro di quella stanza è macchiato di rosso,
il pavimento è un immenso lago formato dal sangue che sgorga dai corpi senza vita.
Sento una voce in lontananza, mi giro verso di essa e vedo che è una delle mie compagne di classe, se così la posso definire dopo tutto il male che mi ha fatto.
È esanime distesa sul pavimento, i suoi capelli biondi si sono macchiati di sangue.
Mi avvicino a lei, camminando tra i cadaveri distesi per terra.
La raggiungo e mi chino al suo fianco per ascoltare cosa ha da dirmi.
Lei mi fissa con occhi pieni di terrore e con voce flebile mi dice:

Perché? Perché l’hai fatto?

Quella domanda, la stesso che gli feci io non tempo fa.

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Inizio Flash Back

Ragazzi venite qua, c’è la timidona piagnucolona.

Un gruppo di ragazzi e ragazze della mia classe mi accerchia.

Che cosa volete da me?

Niente, solo divertirci un po’.

Un ragazzo mi prende il mio diario e lo lancia agli altri,
fino  a quando una ragazza dai capelli biondi prende un accendino e gli da fuoco e tutti insieme ridono.

Perché? Perche l’hai fatto? Gli chiedo

Vuoi sapere perche l’ho fatto!

Perché tu sei una nullità e le nullità come te, non meritano niente nella vita.

Fine Flash Back
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La guardo negli occhi con rabbia e gli rispondo:

Vuoi sapere perche l’ho fatto?

La colpa è semplicemente la vostra. È da quando sono venuta in questa scuola, che la mia vita è diventata un inferno.
Per voi sono stata solo un oggetto d’attrazione per bullismo e delle vostre prese in giro.
Voi vi divertivate, io invece ho sofferto da morire per colpa vostra. Mi avete fatto soffrire tanto, da desiderare di uccidervi.
Dopo tanti tentativi di farmi accettare, di essere capita, e di farmi degli amici, sono semplicemente impazzita per colpa vostra.

Sono sempre stata sola, nascosta nell’ombra e per anni ho riserbato nel cuore odio, rancore e il desiderio di vendetta.
Un giorno mi ero ripromessa che ve l’avrei fatta pagare per tutto il male che mi avete fatto, e quel giorno è arrivato.


E con quest’ultima frase mi alzo guardando la ragazza che è sotto di me. Mi volto dandogli le spalle, lei con le sue ultime forze afferra la mia caviglia e mi chiede:

Non ti penti per quello che hai fatto?

Incurvo le mie labbra verso l’alto e gli rispondo:

Non mi pento di quello che ho fatto e mai mi pentirò.

Sento la presa alla caviglia scomparire e la mano della ragazza ricadde a terra, provocando un rumore secco che si propagò per tutta l’aula.


 

“Un angelo che odia ben presto diverrà un demone”.
 

   
 
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