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Autore: Elysa    13/01/2006    1 recensioni
"Happy memories are the treasures of heart"
Questo dice una palla di vetro che c'è sulla mensola in camera mia. E ha ragione, ne sono perfettamente convinta.
Quello che però non dice è che, a volte, quegli stessi ricordi, belli, importanti, che rappresentano il tesoro del nostro cuore, sono gli stessi che che provocano in noi dolore accompagnato da una nostalgia struggente.
Ho scritto queste riflessioni di getto, come uno sfogo, nel momento in cui i ricordi mi hanno assalita, lasciandomi di nuovo sola con la mia tristezza e i miei rimpianti.
L'ho scritto per ricordare la ragazza che ero e che, forse, non sarò mai più.
L'ho scritto per ricordare una persona a cui tenevo tanto... vorrei solo aver avuto il tempo di dirglielo.
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Wish You Were Here”


So, so you think you can tell Heaven from Hell,
blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail? A smile from a veil?
Do you think you can tell?
Come vorrei che tu fossi qui…. Sono trascorsi ormai sette anni da quando te ne sei andato. Così… all’improvviso e inaspettatamente… lasciando me e tutte le persone che ti amavano nello sconforto.
E mi manchi ancora tanto… il dolore che provo da allora non è diminuito. E’ sempre lì, che mi osserva dall’alto… e a lui si è ormai unita la nostalgia… un’accoppiata che non riesco sconfiggere, nonostante ci provi continuamente. Perdonami, ma non ce l’ho ancora fatta.


And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change? And did you exchange
a walk on part in the war for a lead role in a cage?
Come vorrei che tu fossi qui… Da quando non ci sei più, ho come l’impressione -vabbé, quasi una certezza- che una parte di me si sia fermata e si rifiuti di andare avanti e vivere la vita come dovrebbe. Da quel maledetto giorno, ho una paura tremenda di soffrire ancora… il solo pensiero del dolore che si prova quando si perde una persona a cui si è voluto bene mi terrorizza. Ed è, forse, per questo che scappo sempre. Quando esco con una persona, nel momento in cui inizio ad affezionarmici… tac… nella mia testa scatta quel qualcosa che mi fa dare alla fuga…. Oppure, accade che nessuno di quelli che incontro mi sembri giusto per me…
Il vero problema è che… io in loro io cerco te… cerco continuamente una parte di loro che mi ricordi te…
Cerco te in un sorriso, in un atteggiamento, in un’espressione… io ti cerco ma non ti trovo mai. Mai.
Non è bello da dire, ma è come se tu fossi diventato il termine di paragone per tutto… al tuo confronto nessuno pare reggere.
Non è giusto, lo so bene anch’io.
Non è giusto per loro, che dovrebbero essere accettati per quello che sono, e non perché assomigliano a qualcun altro.
E non è giusto per me, perché non riesco inconsciamente ad accettare il fatto che non tornerai più.


How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground. What have we found?
The same old fears,
wish you were here.
Come vorrei che tu fossi qui… Che mi abbracciassi ancora… Che mi dicessi che tutto andrà bene e di non aver paura.
Chissà, magari la nostra storia comunque non sarebbe durata… in fondo eravamo solo due ragazzini. Ma il fatto di non averlo potuto scoprire mi fa ancora più male, perché te ne sei andato proprio nel momento in cui stavo iniziando a innamorarmi di te.
Ti prego, aiutami tu. Se puoi aiutami tu a guardare avanti. Non a dimenticare, perché io non voglio assolutamente dimenticarmi di te. Ma a credere ancora che ci sia un futuro felice anche per me che sono rimasta quaggiù, perché ora proprio non ne vedo neppure l’ombra…
Come vorrei, come vorrei che tu fossi qui... Ancora a fianco a me.


- FINE-



Nota:la canzone che fa da base alle mie riflessioni è “Wish you were here” ed è © dei Pink Floyd.
Mi è sembrato giusto inserirla, visto che è stato proprio mentre la ascoltavo che ho iniziato a scrivere.
  
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