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Autore: CheshireClown    06/03/2011    0 recensioni
Convivere non è semplice, per niente. Se aggiungiamo anche personalità opposte riunite in uno spazio ristretto, la situazione si complica. Non dimentichiamoci orari diversi, occupazioni differenti ed età che divergono.
No, la convivenza non è una cosa semplice.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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è tutta questione di convivenza E' tutta questione di convivenza.





Convivere non è semplice, per niente.
Se aggiungiamo anche personalità opposte riunite in uno spazio ristretto, la situazione si complica.
Non dimentichiamoci orari diversi, occupazioni differenti ed età che divergono.
No, la convivenza non è una cosa semplice.

Interno 7 del condominio numero 49, in una via alberata poco lontana dal centro.
E’ arrivato il lunedì mattina. Crudele ed inevitabile.
Dal mucchio di coperte sul letto giunge un mugolio. No, Fantine non si vuole alzare.
Insomma: non basta la domenica per oziare e il lavoro non è poi così importante da costringere la gente a strisciare fuori di casa il lunedì mattina alle sette, senza contare che ogni lunedì le coperte sono più morbide e calde del solito.
E’ il momento di attuare il progetto che da settimane la tenta: rimanere a casa il lunedì.
E lo attuerebbe, se non fosse per Amelia.
E’ lei che sta bussando alla porta di Fantine per ricordarle che deve alzarsi, senza obiezioni.
Lo fa tutte le mattine, ma il lunedì è particolarmente insopportabile.
Tutto per colpa del suo forte senso del dovere, senza non darebbe tanta importanza al lavoro e permetterebbe a Fantine di dormire un po’ di più. Un bel po’ di più.
Amelia, però, non può fare a meno di essere così. Prima il dovere e poi il piacere, questa è la regola che ne governa la routine. Alzarsi presto la mattina, andare al lavoro, svolgere con impegno le proprie mansioni, tornare a casa e finalmente rilassarsi.
Abitudini perfette, calcolate al minuto e ordinate con cura… Con così tanta cura che l’attenzione si focalizza su una routine ideale e non vengono tenute in conto alcune variabili.
Come Freya, che occupa il bagno per mezz’ora e impiega altrettanto tempo per vestirsi. Il tipico stereotipo femminile, interessato al gossip e alle novità della moda.
Il lunedì mattina, tra l’altro, è il momento in cui dà il peggio di sé: il primo giorno della settimana bisogna apparire impeccabili a lavoro. Ecco che i tempi di preparazione si allungano, tra un controllo al meteo e un ripasso delle ultime tendenze tra un sorso di caffè e l’altro, cercando di non farsi sottrarre il giornale da Sophia, avida di notizie sin dalla mattina presto.
La sera un libro e la mattina un buon aggiornamento sulla situazione attuale, questa è la regola. E magari una lettura leggera da portarsi dietro per il viaggio in metropolitana, ma solo quello di andata. Al ritorno, a tenerle compagnia, c’è sempre infatti il quotidiano pieno di notizie fresche fresche. La sua vivace curiosità è diventata col tempo quasi un ossessione in astratto, in concreto un mucchio di libri sul comodino.
Sophia terrebbe gli occhi incollati alle pagine dei libri tutto il giorno, se non fosse per alcuni ostacoli.
Quell’uragano di Bellatrix è uno di questi.
Non sta mai ferma, anche il lunedì mattina si presenta in cucina sveglia e attiva, vestita di tutto punto e pronta a dedicarsi a nuove attività. “Arrendersi” è una parola che non si può trovare nel suo vocabolario, e forse neanche il termine “riposarsi”.
Probabilmente vede ogni giorno come una prova d’addestramento militare e il lunedì rappresenta la verifica settimanale: o la fai bene o il resto della settimana sarà pessimo.
Bellatrix è una testa calda, metterle i piedi in testa non è possibile e il solo tentativo potrebbe portare a conseguenze…dolorose.
Non la pensa così Placido, abituato a considerare il lunedì un giorno come tutti gli altri. Non ha tenute da battaglia, non occupa il bagno per ore e non indulge nei piaceri delle coperte morbide e soffici. Vuole mantenere un profilo basso ed un’apparenza semplice: per rimanere in uno stato di quiete non ci si deve esporre troppo né si deve eccedere o permettere alle proprie piccole ossessioni di prendere il sopravvento.  Placido affronta tutto con calma, rimanendo fin troppo impassibile di fronte a certe situazioni, in cui tutto gli scivola addosso e reagire è proibito affinché si possa mantenere quella quiete tanto voluta.
Non è un uomo che fa sentire la sua presenza, Placido, a differenza di Charles, il tipico uomo un po’ rozzo e grossolano.
Si parcheggia davanti alla televisione nei momenti in cui trasmettono i programmi sportivi; si sofferma davanti alle vetrine di videogiochi per sbirciare l’ultimo gioco uscito, che finirà per prendersi perché no, non riesce a resistere; si stravaccherà sul divano con le scarpe ancora ai piedi e si rifiuterà di mettere in ordine ciò che lui definisce camera, ma che può benissimo essere scambiata per una trincea di vestiti sporchi e oggetti di vario genere.
Merita comunque un po’ di compassione, in quanto maschio circondato da femmine. Si sentirà oppresso, soprattutto il lunedì mattina, quando tutte le donne di casa si avventano sull’unico bagno o prendono possesso del sacro telecomando. Non c’è da stupirsi se Charles non apprezza il lunedì mattina.
Alla fine però, a furia di sopravvivere ogni lunedì al trauma del risveglio, un certo equilibrio sono riusciti a costruirlo.
Ma evidentemente qualcuno lassù si diverte a scombinare i momenti di calma: come si spiegherebbe altrimenti il suono del campanello che scuote l’appartamento.
Panico.
Si deve correre ad aprire e fare in fretta, la routine non va distrutta, non ora che era diventata finalmente equilibrata.
Se vogliono fare pubblicità vanno insultati, sostiene Bellatrix, ma se è il postino è naturale ed obbligatorio controllare subito qual è il contenuto di ciò che è stato recapitato, pensano Sophia e Freya, per una volta d’accordo.

-Arrivo!-
La porta dell’interno 7 del numero 49, in una via alberata poco lontana dal centro, si apre.
Un libro in mano, il telecomando fra i denti e l’altra mano che traffica per poter infilare la scarpa.
-Scì?-
Il postino guarda la ragazza, leggermente divertito.
-E’ lei la signorina Jo Scott?-
Con un’acrobazia strana la scarpa viene infilata e il telecomando finisce stretto tra il pollice e la copertina del libro.
-Sì, sono io, Jo Scott. –
Fu la risposta dell’unico inquilino dell’interno 7.
 
 


***

Temo sia troppo criptica, per capirne il senso potrebbero essere necessari due minuti di riflessione.
  
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