Crossover
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Autore: SLAPPYplatypus    06/03/2011    1 recensioni
è una piccola cavolata, la prima del genere che scrivo. i personaggi sono presi dal libro Non Lasciarmi, di Kazuo Ishiguro, e beh, i Green Day. già.
la vita di Kathy adesso è perfetta: Ruth se n'è andata, sì; ma adesso vive felice con Tommy in un piccolo appartamento. continua a fare l'assistente, di un solo donatore per volta. il suo donatore viene improvvisamente spostato, e a lei ne viene affidato un altro, che non sembra troppo amichevole..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Libri
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Varcai la soglia del centro di riabilitazione svogliata; non avevo chiuso occhio tutta notte, e la cosa si ripeteva da giorni e giorni. Andava tutto bene con Tommy, questo era certo: erano anni che non mi sentivo così felice, eppure non riuscivo a dormire. Era come se fossi... troppo stanca per addormentarmi, o come se temessi che mi sarei svegliata dal sogno bellissimo che era diventata la mia vita con lui.
Trascinai i piedi lungo il pavimento pulitissimo e splendente fino alla stanza del mio donatore, e aprii la porta esitante. Non era sua abitudine, tenerla chiusa. Gli piaceva vedere la gente prima che entrasse, suppongo. La camera era ordinatissima, di quel bianco soffocante che avvolgeva tutto, qui; il letto era in ordine e un raggio di luce filtrava dalla finestra, cadendo su un biglietto.
Mi avvicinai e lo afferrai piano; era scritto con una vecchia macchina da scrivere, o così sembrava.


Il suo donatore è stato trasferito in un nuovo centro di riabilitazione; lei è stata sollevata dall'incarico di assistente per quel caso. Il suo nuovo donatore la aspetta nella camera 21B.
Distinti saluti


Non avevo mai trovato un bigliettino del genere; forse perchè non ero mai stata rimossa da un incarico. Uscii dalla stanza senza rifletterci troppo, diretta verso quella indicata dal pezzetto di carta.
21B.
Mi ci vollero diversi minuti per raggiungerla; si trovava nell'altra ala dell'ospedale, nonostante sembrasse che non mi fossi mossa di un centimetro. Stesso pavimento pulito, stesso bianco che mi circondava.
La porta della camera era aperta, lasciava scorgere un letto, sul quale era seduto un ragazzo con le gambe penzoloni, che mi dava le spalle, osservando il paesaggio dalla finestra che dava sul piccolo balconcino.
- Hey. - sussurrai piano, sicura di essere udita in quel silenzio glaciale, mentre muovevo il primo passo all'interno della stanzetta.
Il ragazzo non rispose, né distolse i suoi occhi verdi dal tramonto.
- Io sono Kathy. - mi presentai, schiarendomi la voce. Cercavo di convincere me stessa che il ragazzo non mi fosse ostile. Poteva avere un milione di ragioni per non rispondermi; poteva avere appena perso un assistente a cui era legato, o magari aveva appena subito la sua prima donazione...
Tossicchiando per attirare la sua attenzione, afferrai una sedia metallica e la spostai davanti al letto, sedendomi.
- Come va? - chiesi, sforzandomi di usare un tono il più allegro possibile. Era passato troppo tempo, dall'ultima volta che non seguivo un donatore che non avessi scelto io, che non conoscessi già; troppo tempo dall'ultima volta in cui non ero stata accolta nella stanza con un grande sorriso.
Non rispose, lasciando cadere tra di noi un immenso, imbarazzante e interminabile silenzio. Non si mosse di un centimentro, sembrava quasi non essersi accorto che fossi entrata.
- Non ti affezionare a me. - sussurrò, qualche minuto dopo. - Io morirò, o tu te ne andrai. Avremo perso tempo entrambi. - concluse, con uno sguardo vagamente cinico e un'alzata di spalle, guardandomi con i suoi occhi verdissimi.
- Io non me ne andrò. - risposi ferma, senza pensarci.
- Io sono Billie Joe. - si presentò dopo qualche secondo, con un piccolo sorriso che nasceva in un angolo della bocca.

   
 
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