Prologo…(rivisto)
Settimo anno, 21 ottobre
Era notte fonda e nella sala comune di Serpeverde non v’era nessuno, anzi c’era una ragazza, dai capelli biondi.Daphne era seduta sulla sua solita poltrona davanti al fuoco, la debole luce illuminava i suoi lineamenti e la sua pelle quasi trasparente, si era accoccolata lì da almeno due ore con in mano un libro, le piaceva leggere, ma non studiare…altrimenti avrebbe fatto concorrenza alla Grifondoro, già, quella brava, com’è che si chiamava? Oh! Giusto, Draco, la chiamava ‘Mezzosangue’ ma la Greengrass dubitava fortemente che fosse quello il suo cognome…allora…bah, non si ricordava, tanto valeva lasciare perdere,. Odiava suo padre, quel patetico servo di Voldemort, che, oltretutto era finito ad Azkaban. Sbuffò. Pi sentì il quadro aprirsi. Strano, pensò, a quell’ora era praticamente impossibile che ci fosse qualcuno fuori dalla Sala comune. Si alzò di scatto sentendo la persona entrata cadere pesantemente. Corse verso la suddetta. Emise un lieve urlo, era Draco. Era tutto insanguinato, e per di più era a malapena riuscito ad arrivare nella Sala. Daphne si accostò a lui. «Draco…» lo chiamò. Nessuna risposta. Il ragazzo infatti a stento respirava. « Draco, svegliati!» lo chiamò di nuovo. Lo scuote un poco fino a che il ragazzo non aprì gli occhi. La guardò ma per un attimo non parve riconoscerla. Poi però il riverbero tornò nei suoi occhi prima spenti. «Dap…hne» finalmente le rispose, anche se il suo sussurro era appena percettibile all’orecchio umano. Sembrava costargli molto faticoso parlare. «E’ stato Lucius?» gli chiese posando la testa del ragazzo sulle ginocchia. Un debole accenno confermò il timore di Daphne. « Ti porto in infermeria?» chiese ancora, Draco emise un gemito di dolore. « No, portami nella torre dei prefetti» rispose Draco. Daphne sembrava aver perfettamente capito ciò che voleva il ragazzo. Voleva vedere lei. Daphne recitò una formula per far lievitare Draco da terra, poi un altro per renderli entrambi invisibili. Si avviò verso la torre, con la bacchetta a portata di mano, in caso di eventuali spiacevoli incontri.
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Hermione stava studiando Transfigurazioe per la lezione successiva, e quindi fece un sobbalzo quando sentì la porta aprirsi, e sbiancò quando Daphne pose sul letto Draco, e lo rese visibile. Hermione si avvicinò con cautela, al letto sul quale Draco era disteso. Scoppiò in un pianto a dirotto, e lo abbracciò. La sua veste era intrisa di sangue, così che anche lei si macchiò. « Draco…» disse tra i singhiozzi. « che ti è successo?» chiese ancora. Draco voleva accarezzarle i lunghi capelli, ma non aveva la forza di muovere nemmeno un muscolo. « Perdonami…di averti fatto piangere» riuscì a dire in un soffio. Il pianto di Hermione non cessò, anzi aumentò, non comprendeva chi potesse essere stato. Ma poi finalmente comprese, era stato Lucius… « Devo…portarti in infermeria, con o senza il tuo permesso» gli sussurrò Hermione all’orecchio. Draco sorrise, sapeva che legarsi a quella leonessa il primo anno, e dimostrarle il suo amore, non faceva che renderla più forte nel far valere la propria volontà. Acconsentì, e appena dieci minuti dopo, era steso sul letto dell’Infermeria, con Madama Chips che lo stava curando. Hermione lo aveva salutato con un bacio sulla fronte e aveva lasciato che l’infermiera lo guarisse. Lui l’aveva vista abbandonare la sala e chiudere dietro di sé la porta. Poi si sentì sprofondare nel sonno.
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Daphne ed Hermione erano uscite dall’infermeria, per tratto si strada non si parlarono, poi Daphne chiese ad Hermione: « Weasley e Potter sanno?» la risposta più che ovvia di Hermione fu:« No, non sanno nulla di me e Draco.» quando pronunciò il nome del ragazzo che amava da quasi sette anni, si sentì inondare da una terribile tristezza, perché? Perché suo padre era così? Già alcune volte lo aveva visto in quelle condizioni, ma mai era tornato al punto di dover andare in infermeria…Lo aveva previsto quel giorno, quando non si era presentato al loro appuntamento davanti alla Stamberga strillante…la domanda di Daphne la riportò bruscamente alla realtà. « Da quando dura?» chiese. « Da quando l’ho notato litigare con Ron prima dello smistamento…quasi sette anni…è stato difficile fingere di odiarlo, quando lo amavo più della mia vita…ma suo padre…» « Che farai? Lucius non è da sottovalutare, ora che è fuggito da Azkaban…» le fece notare Daphne. « Lo so.» rispose Hermione. Erano arrivate davanti alla scalinata principale. Si congedarono, e le loro strade si divisero.
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Francis: Grazie per il sostegno, ma ti devo confessare che neanche io gradivo la precedente versione…grazie di leggere quella che pubblicherò!
Judeau: Questa è mooolto più romantica…^-^
Gaia 4ever: grazie Gaia ma effettivamente, devo crearmi un mio stile! E non scopiazzare in giro!
Scarlet Blood: ho seguito il tuo consiglio, ora è molto diverso! E il carattere di Daphne deve ancora venir fuori! Spero ti piaccia!
Agnese88: Spero che comunque tu la continui a leggere!
Un bacione a tutte,sempre vostra Joy Wyatt.