Fanfic su artisti musicali > Three Days Grace
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Autore: _thunderstorm_    07/03/2011    2 recensioni
Quando la musica è l'ossigeno che si respira, quando si vive di essa.
Quando essa viene infettata, contaminata, resa velenosa.
Ciò che prima era euforia si tramuta in dolore, ciò che era Vita diventa fiele mortale.
Ma, si dice, dalle cadute ci si può rialzare. E da ciò che poteva diventare Morte definitiva, c'è la Rinascita.
Perchè non è mai troppo tardi.
Tre missing moments sulla vita di Adam Gontier, il cantante dei Three Days Grace. Consigliato caldamente andarsi a guardare il documentario sulla tossicodipendenza di Adam, "Behind the pain". Hope you like it ;)
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Vita.

 

Morte.

 

                          Rinascita.

 

 

 

 

 

 

Cazzo. Sbagliato l’accordo. Ancora.

Ben* stavolta gli lanciò un’occhiata accigliata, continuando comunque a cantare.

Cercò di prendere un respiro profondo, cercando di schiarirsi la mente. Concentrarsi.

Ma le mani erano sudate, la testa girava, si sentiva rabbrividire. Non stava bene. E il pensiero era fisso, non riusciva a cancellarlo. Si sentiva marcio.

 

I am loosing you again, let me out and let me in, ‘cause you’re not alone here, not at all…**

 

Toccava a lui cantare? Fra quanto? E che cazzo di canzone era, quella? Non si ricordava, non gli interessava, del resto. Si asciugò la fronte con il dorso della mano. Voleva smetterla. Voleva solo quella. Gli serviva.

Finita.

Il pensiero faceva ancora più male.

 

Ben terminò il ritornello con un urlo potente, allontanando il microfono dalla bocca.

I Breaking Benjamin erano in forma, quell’anno, l’ultimo album aveva gran successo.

… Ma ora toccava a lui. Seconda strofa. Cercava di ricordarsi le parole, ma il pensiero era fisso, marcio, totalizzante. Alzò gli occhi verso Ben, respirando affannosamente, scuotendo la testa.

L’altro cantante inveì, facendo segno agli altri di fermarsi.

“Stop, stop…”

“Ehi, Adam, tutto ok?” Brad lo guardava allarmato, come sempre, ultimamente. Sapeva qualcosa? L’aveva intuito? Adam si irrigidì, cercando di controllare la sua espressione. Non poteva lavorare in quel modo. Doveva recuperarne una dose, in un modo o nell’altro, così non ce la faceva. Si sarebbe fatto scoprire.

“Non va bene. - Ben si avvicinò, prendendolo per una spalla con una certa fermezza. - Adam, abbiamo un concerto assieme, o sbaglio?”

Il cantante canadese sorrise in modo piuttosto vacuo, fregandosi la mano sul volto e la barba sfatta.

“Scusa, amico, non mi sento bene.”

Si liberò dalla stretta con una scrollata, allontanandosi.

I componenti delle due band lo guardarono chinarsi a mettere la chitarra nella custodia, un’espressione tra il preoccupato e l’irritato.

“Me ne vado a casa. Continuate senza di me.”

“Oh no, Adam. Sei il cantante, dobbiamo ancora provare tutte le nostre canzoni, scegliere la scaletta, scegliere le parti da far cantare a Ben…” sbottò allucinato Neil, alzandosi in piedi.

“Decidete voi.”

Ben rise, quando lo vide aprire la porta del locale. Non ci credeva.  

Via, via, via. Non ce la faccio. Mi serve. Starò meglio. Mi serve, mi serve.

Adam si sentì afferrare per la manica.

Non capivano, che doveva andare? Che non stava bene? Non gli importava nulla, nulla di loro, adesso.

Mi serve, mi serve, mi serve, io…

Si sentì tirare indietro. Grugnì, quando fu sbattuto contro il muro. Aveva la faccia di Neil a pochi centimetri dalla sua. E non era una bella faccia.

“Cazzo, Adam, finiscila! E’ sempre la stessa storia, stai mandando all’aria tutto, tutto!! La band, gli amici, Naomi… Apri quella fogna di bocca, dicci che problemi c’hai e fatti aiutare!”

Il pugno scattò automatico, non ci pensò neanche. Del resto, ultimamente non pensava più, non era più padrone di se stesso.

Neil si accasciò al suolo, bestemmiando e tenendosi il naso sanguinante.

Adam barcollò, confuso. Ebbe paura. Non era lui, quello, non lo voleva, no, no, no.

Aprì la bocca, la richiuse, le pupille dilatate fisse sul sangue sul pavimento.

Poi, scappò. Scappò da se stesso, da quel che era diventato. Non lo voleva.

Scappava dal buio della notte, dall’unico angelo che lo poteva aiutare. Non si accorse delle lacrime che gli si seccavano sulle guance, non si accorse della gente che imprecava quando correndo la spingeva, non si accorse di essere senza la sua chitarra. Voleva solo tornare a casa. Voleva tornare ad essere se stesso. Voleva uscire dall’incubo.

La porta si spalancò.

“Adam! Che è successo? Barry ha telefona…”

L’abbracciò d’impeto, affondò il naso sul suo collo, inspirandone il profumo, profondamente, come nel tentativo di purificarsi, di ritornare a sentire ciò che sentiva una volta. Naomi.

Non voleva quella. Voleva lei. Voleva la Vita.

“Aiutami.” Disse con voce strozzata.

Aiutami.”

 

 

*************************************

** Break my fall - Breaking Benjamin (2004) --> Non l'ho scelta proprio a caso, a dire il vero...

*cantante dei Breaking Benjamin. Ho immaginato che queste due band dovessero fare qualche data assieme prima che Adam venisse ricoverato. In effetti, si conoscono e suonano spesso assieme. Anche nel tour di quest’anno coopereranno  felicemente. ^^ Chi non conosce i Breaking Benjamin e ama i 3dg, vada ad ascoltarsi comunque qualcosa. Breaking Benjamin, 3dg, Seether ecc. Il genere è quello ;)

 

Recensite! Criticate! Mi va bene tutto =)

 

Baci,

_thunderstorm_

   
 
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