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Autore: telesette    07/03/2011    3 recensioni
Amelia deve presenziare al matrimonio di una nobildonna di Seillune, tale contessa Corneille, nonostante tra le due NON corra buon sangue. Ovviamente dove c'è un matrimonio ( e un banchetto di nozze! ) non possono mancare la maga e lo spadaccino più golosi in circolazione. Eppure, nonostante sembri tutto tranquillo, questo evento nasconde qualcosa di molto strano...
Genere: Azione, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Amelia, Gourry Gabriev, Lina Inverse, Zelgadis Greywords
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Amelia x Zelgadis'
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Quando Amelia lesse la pergamena firmata e sigillata da re Philiberto in persona, per poco non le cascarono le braccia.

 

- Ma... Ma è terribile...

 

Rina e gli altri la guardarono preoccupati.

 

- E' successo qualcosa ? - domandò la maga.

- N... Non può essere - balbettò Amelia.

- E' davvero così grave ?

- E'... una catastrofe...

- Basta adesso - tagliò corto Zelgadis spazientito. - Dicci chiaro e tondo cosa è successo!

- Beh...

- Hm ? - tutti pendevano dalle sue labbra.

- I... Il fatto è che...

- Allora ?!?

- La contessa Corneille di Seillune mi ha invitata al suo matrimonio!

 

Svenimento collettivo.

 

- E... Ti sembra il caso di farci preoccupare per una STUPIDAGGINE del genere ?!? - fece Zelgadis furibondo.

- Ma voi non la conoscete, è un'arpia: mi tirava sempre i capelli da bambina e mi faceva un mucchio di dispetti...

- Beh - sorrise Guido comprensivo. - Ma se si tratta di un invito ufficiale, credo che ti toccherà partecipare!

- Infatti - sospirò Amelia rassegnata. - La cosa che mi fa più rabbia è che non perderà occasione per prendermi in giro... O peggio ancora, ricomincerà a vantarsi come ha sempre fatto: la sua bellezza, i suoi tesori, il suo castello, la sua carrozza, i suoi servi, il suo cuoco...

 

Alla parola "cuoco", Rina e Guido rizzarono le orecchie.

 

- Sbaglio o hai detto cuoco ?!?

- Sì, Maxime Chefierre è il più grande cuoco di tutta Seillune!

- E... cucinerà lui al banchetto di nozze ?

- Immagino proprio di sì, ma...

- TI-PREGO-AMELIA-DEVI-ASSOLUTAMENTE-PORTARCI-CON-TE !!!

 

Prima che potesse dire qualcosa, la principessa si ritrovò afferrata e sballottata come un sacco di patate.

 

- Tiprego!Tiprego!Tiprego!

- Va... Va bene, d'a... d'accordo, la... lasciatemi andare...

 

Al pensiero di assaggiare prelibatezze raffinate fino a scoppiare, i due amici non stavano più nella pelle.

 

- Ci pensi, Rina ? Un banchetto meraviglioso che non aspetta che noi...

- Non me lo dire, ho già l'acquolina in bocca!

- Hmpf - sbuffò Zelgadis. - Sempre i soliti... Possibile che non sappiate pensare ad altro ?

- Però, ehm... C'è un "piccolo" problema...

- Quale ?!?

- Beh - Amelia si rigirò nervosamente il pollice e l'indice. - Insomma, dovrete vestirvi in un certo modo, se volete partecipare al banchetto!

 

***

 

- Sei sicura che qui troveremo quello che ci serve ? - domandò Rina, guardandosi intorno.

- Fidati - rispose Amelia, sollevando l'indice con orgoglio. - Questa è la migliore sartoria di tutto il paese, il posto ideale per trovare i vestiti che fanno per voi!

- Ehm, non per essere maleducato - la interruppe Guido. - Ma come faremo a pagare ?

- Oh, non si preoccupi, giovanotto - intervenne la commessa: una vecchina sorridente con gli occhi che scintillavano attraverso le spesse lenti degli occhiali. - Poter servire un membro della famiglia reale è un immenso onore per il mio umile negozio! Prendete tutto quello che vi serve...

- FANTASTICO - esultò Rina, al settimo cielo. - Allora prenderò questo, e questo, e questo, e poi...

- Io invece voglio proprio vedere uno di quei vestiti scuri con le code - fece Guido. - Ho sempre sognato di indossarne uno.

- A te invece ci penso io - esclamò Amelia, afferrando Zelgadis per il braccio. - Ti fidi del mio gusto, vero ?

- Cosa ? Beh, io veramente...

- Allora andiamo, forza!

 

Un attimo dopo, Zel si ritrovò catapultato nel camerino di prova, con una pila di capi da indossare.

 

- Fai con calma - sorrise Amelia. - Ti aspetto qua fuori!

- Oooh - gemette Zel imbarazzato, portandosi una mano alla fronte.

 

La chimera si era appena sfilato la tunica, rimanendo praticamente a torso nudo, quando Amelia fece capolino attraverso la tenda senza preavviso.

 

- Allora, come ti sembrano ?

 

I due restarono a fissarsi per qualche istante, rossi in volto con gli occhi sgranati, dopodiché Amelia ritirò velocemente il capo, coprendosi gli occhi.

 

- Scusami, non volevo, scusami !!!

 

Zelgadis si affrettò a indossare un'elegante camicia bianca col colletto inamidato e, tirando e chiudendo velocemente la tenda, uscì fuori dal camerino con gli occhi chiusi per l'imbarazzo.

 

- Che ne dici ? - mormorò sottovoce.

 

Amelia si voltò a fissarlo ammirata.

 

- Oh, stai benissimo Zel - esclamò sincera. - Aspetta, il colletto va chiuso e...

- Fai piano - protestò la chimera, sollevando il mento. - Mi fai il solletico!

- Oh - fece Amelia stupita. - Tu... soffri il solletico ?!?

 

Per tutta risposta, Zel  chinò il capo e divenne scuro in viso. - Per tua informazione, la mia parte demoniaca aumenta notevolmente la mia sensibilità tattile, di conseguenza ANCH'IO sono suscettibile al... Ma che stai facendo ?!? Ferma!

- Ghiri-ghiri-ghiri !!!

- No-ferma-basta... ahahahahahah! Ti-prego, non-lo-sopporto... ahahahahahah! Smettila-smettila-subito... ahahahahahah

 

Malgrado le suppliche di Zel, la tentazione di "solleticarlo" era troppo forte. Alla fine però quest'ultimo era furibondo.

 

- Ops - provò a scusarsi Amelia inutilmente. - Scusa, non ho resistito...

- Grrr !!!

 

Poco dopo, vestito di tutto punto, Zelgadis si guardò allo specchio: la giacca smocking color porpora, camicia bianca e cravatta a farfalla; spiccavano abbastanza elegantemente sulla sua carnagione grigio/cenere.

 

- Uhm, sì non male - mormorò soddisfatto. - E tu Amelia, sei pronta ?

- Eccomi qua!

- Gh - a Zel per poco non gli si mozzò il fiato.

 

Il vestito che Amelia aveva scelto era indubbiamente elegante, di raso e seta con sfumature tra il bianco e il rosa, ma il succinto corpetto ricamato metteva ancora più in evidenza l'abbondante seno della ragazza; lo stesso dicasi per la gonna aperta sul davanti che lasciava scoperte le gambe.

 

- Beh, non mi dici niente - esclamò lei, delusa. - Ho capito, non ti piace...

- No, non è questo - si affrettò a dire Zel. - Non fraintendermi, stai benissimo, è solo che... Non sono abituato a vederti così!

 

Amelia sorrise, facendo una piroetta.

 

- Anche tu stai benissimo così, credimi!

 

La chimera distolse velocemente lo sguardo, cercando di non dare a vedere che era arrossito.

 

- A proposito, dove sono Rina e Guido ?

- Voilà, che ve ne pare ?!?

 

Subito comparve una Rina con i capelli elegantemente pettinati, le labbra rosso ciliegia, e avvolta in un meraviglioso abito lungo color blu elettrico, le spalle nude e lunghi guanti da nobildonna a coprire le braccia.

 

- Non male, vero ?

- Stai benissimo, Rina - sospirò Amelia.

- Eccomi, ci sono anch'io!

 

Nello stesso momento arrivò anche Guido, con indosso uno splendido frac nero e fazzoletti in tinta a taschino; per non parlare dei gemelli d'oro e del cappello a cilindro.

 

- Il solito esagerato - lo rimproverò Zelgadis.

- Non dargli retta Guido, sei perfetto!

- Grazie Amelia e... Hm, Rina ?!?

 

La maga si passò la mano sui capelli sciolti, con fare malizioso.

 

- Lo so, lo so - esclamò raggiante. - Non esagerare con i complimenti, però!

- Oh no, certo - rispose Guido candidamente. - Solo... non ti sembra un po' troppo "audace" per la tua età ?

- Eh ?!?

- Ho capito, non c'erano più le taglie per bambini, giusto ? Strano però, sembra un negozio così ben fornito...

- Grrr... RAZZA-DI-DEFICIENTE !!!

 

Il pugno di Rina si abbatté micidiale sul biondo malcapitato.

 

- Te la sei cercata, Guido - sussurrò Zelgadis con noncuranza.

- Ma... Che ho detto di male ? Ahio...

- Ci conviene muoverci allora - ricordò loro Amelia. - Il matrimonio comincia tra meno di un'ora!

- D'accordo allora - tagliò corto Rina, afferrando Guido per un orecchio e trascinandolo fuori dal negozio.

- Mi offri il braccio, Zel ? - domandò Amelia speranzosa.

 

Sulle prime Zelgadis esitò, tuttavia non poteva certo rifiutare di comportarsi da gentiluomo.Una volta ringraziata la proprietaria, i quattro si avviarono verso il luogo ove si sarebbero celebrate le nozze della contessa Corneille.

 

( continua )

   
 
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