CAPITOLO 3

Terza ora. Educazione fisica.
“Correre!! Hanae muovi quelle chiappe!!”
“Ma professoressa, non ce la faccio più!”
La odio educazione fisica, perché bisogna correre e io non ho resistenza! A me correre non piace per niente. Nelle gare di corsa non partecipo neanche perché tanto, so che arriverò ultima. Ecco perché i miei voti sono così bassi.
“Professoressa posso andare a bere?”
“Si, vai! Così la smetti di frignare. E ricorda che devi rimanere con me questo pomeriggio, dobbiamo allenarci.”
“Certo, non me lo scorderò.”
Ma dico, per recuperare il voto devo perfino rimanere di pomeriggio qui a correre, mi pare un po’ eccessivo.
“AAAH! ACQUA FINALMENTE!!” Questa sensazione di bagnato mi piace, le mie guancie sono tutte rosse, le odio!
“Parli anche da sola. Che bella cosa!”
“Row! Che ci fai qui? Perché non sei a lezione?” Sono in pessime condizioni: capelli bagnati, sudore dappertutto e perfino le guancie tutte rosse! Ma sono così sfortunata?!
“Sono uscito per andare in bagno e sono venuto a fare una passeggiata. Ho visto che stavi venendo qui e ho pensato di aspettarti. Sai, ci siamo sempre incontrati in modo poco piacevole.” Sospiro, infondo mi piace ascoltarlo, sono l’unica ragazza con cui si degna di parlare da quanto dicono Akane e le altre mie compagne. Anche se tutte le ragazze gli gironzolano intorno.
“Ti diverte tanto prendermi in giro?” Gli accenno un sorriso.
“Io non ti sto prendendo in giro, penso veramente questo.”
“Dicono tutti così, ma poi alla fine…”
“Alla fine cosa, Hanae? Ti lasciano senza nessuna spiegazione?”
“No, la spiegazione c’è, ed è sempre la stessa!”
“Cioè?” Pare molto interessato alle mie parole, vedo che si sta avvicinando sempre di più a me.
“Cioè che se non gli lasci avere ciò che vogliono, loro ti buttano via come un oggetto che hai comprato, ma che poi scopri che alla fine non volevi.”
Il suo sguardo ad un tratto è diventato dolce, comprensivo. Sembra capisca quello che voglio dire. Mi accarezza la guancia con una mano sorridendomi dolcemente. Questo ragazzo può essere pericoloso, non riesco a staccarmi da lui. E se mi toccasse?
“Il tuo aspetto fisico a me non interessa. Sinceramente non capisco perché sei così fredda con me, io non voglio il tuo corpo Hanae.”
E se è veramente così? Se a lui veramente non interessa il mio corpo? Che cosa posso fare? Cosa gli dico adesso? Come mi comporto con lui?
“Row io…” Il suo viso si avvicina dolcemente al mio, sento il suo respiro, il suo profumo. Appena il tempo di sfiorargli le labbra che sento il suono della campanella. Ad un tratto Row apre gli occhi, io mi distacco. Lui mi sorride.
“Ma che palleee!! Ciao Hanae.”  E si allontana, andandosene via.
UFF! Per poco non mi baciava, anche se, non credo che mi sarei opposta. Mi piace davvero e mi dispiacerebbe se scoprissi che lui è uguale a tutti gli altri.
“Dai Hanae, andiamo in classe.” L’urlo di Akane mi ha distratto. Sorridendole mi precipito da lei.
Al suono dell’ultima campanella mi sono precipitata giù in palestra correndo, perché sennò avrei fatto tardi. Stavo per sbattere addosso ad Akane, ma lei mi ferma.
“Dove stai correndo?”
“Vado dalla professoressa giù in palestra, devo correre…”
“An sì, è vero! Beh, ti lascio allora… e non ti aspetto dopo la scuola, vado a studiare per il compito.”
Mentre mi diceva questo, accanto a noi è passato Row con alcuni suoi amici, mi ha lanciato uno sguardo, ma poi si è girato perché il suo amico l’ha spinto. Si è già fatto molti amici, e molte amiche. BAH!