Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: danish    08/03/2011    3 recensioni
la storia si svolge in un angolo dell'universo chiamato "triangolo della pace" in cui gli abitanti vivono in perfetta armonia, o così almeno sembra. Il capo del triangolo è uno strano Governatore....
l'Arcadia con a bordo i nostri eroi si sta dirigendo proprio lì.
Leggete e lasciatemi i vostri commenti (anche negativi!!).
Piccola precisazione : ho deciso di modificare leggermente il nome del governatore da Arkan ad ARCAN in quanto oggi mi sono accorta che,dopo aver pubblicato i primi due capitoli, scritto nel primo modo richiama decisamente troppo il militare serbo noto con il soprannome di Arkan, riconosciuto colpevole di crimini di guerra. IL mio intento è quello invece di evocare un'aria di mistero intorno al governatore proprio attraverso il suono del suo nome (Arcan = arcano, misterioso).
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap.22
Il tempo sebra essere volato.
Con oggi sono trascorsi esattamente due anni da quando il professor Xanus iniettò ad Harlock la prima dose di Ehon. Finalmente la sua vita sarà fuori pericolo. Definitivamente. Ho avuto modo di entrare al centro di ricerche in cui lavora il professore  ed ho potuto appurare personalmente il protocollo di applicazione dell'Ehon.
Finalmente smetterò di addormentarmi con l'angoscia di sapere che la vita di Harlock è appesa ad un filo....per fortuna lui, per tutto il tempo, è rimasto all'oscuro di ogni cosa. Sono certa che Mimeh ha mantenuto il segreto.
Mi domando cosa sarebbe potuto accadere se avesse parlato....se Harlock fosse venuto qui a riprendermi....Probabilmente Arcan lo avrebbe ricattato e umiliato nuovamente sputandogli in faccia la verità sulla seconda dose, proprio come fece con me ..... 
E' stato straziante  rispondere ai videomessaggi provenienti dall'Arcadia,  fingere indifferenza o addirittura felicità quando in realtà avrei voluto implorarli di venirmi a salvare....
Poi, quando le mie condizioni sono diventate evidenti, ho preferito tagliare tutti i ponti . In nessuno di quei messaggi Harlock era presente....nessuna parola per me da parte sua. E credo che avesse tutte le ragioni del mondo per ritenersi offeso, ferito nell'orgoglio.

Per quanto mi riguarda.....beh, non so che cosa mi accadrà da domani.... non voglio pensarci .

Scorpio, Cales e Nexus sono nuovamente riuniti in armonia. Devo ammettere che non pensavo fosse possibile.
Quando arrivai qui la situazione era davvero caotica; troppe cose dovevano essere sistemate : Nedar era stato assassinato, Oxyria, ufficialmente ricercata dalle forze dell'ordine, si era nascosta da qualche parte sul suo pianeta dopo che Arcan era tornato al comando di Nexus. I popoli dei tre pianeti erano sconvolti, non avevano certezze sul loro futuro e su quello delle future generazioni. Ma Arcan diede il meglio di sè per ristabilire l'ordine e la calma...

Soprattutto dopo la nascita del mio piccolo Deneb.
E' solo grazie a lui che sono sopravvissuta fino ad ora, sopportando l'arroganza  e la vicinanza di un uomo che non ho mai imparato ad amare. Nemmeno per una frazione di secondo. Nemmeno quando diceva di volermi conquistare, di voler far breccia nel mio cuore tentando di lusingarmi con falsi complimenti o costosi regali.

Non ha mai capito niente. Quasi provo più pena per lui che per me stessa...ma ho sopportato rigando dritto, come voleva lui, fino a questo momento.

Ho pregato Kayra di avvisarmi nel momento in cui arriverà  l'Arcadia. So che il professor Xanus si è messo in contatto già da tempo con loro per comunicargli di scendere su Nexus e completare la cura.
Sempre Kayra mi ha riferito che il dottor Zero ha trattato parecchio male il professore, riversandogli contro una serie di insulti, a suo dire irripetibili, per non avergli detto, a suo tempo, tutto sulla cura.

Lei ed io siamo diventate amiche. Ci siamo scontrate spesso su diversi argomenti ma alla fine ho dovuto riconoscere che era molto in gamba e capiva Arcan molto più di quanto lo capissi io. Grazie alla sua intercessione ho ottenuto molte 'permissioni'   che il  rigido protocollo di palazzo normalmente non consentiva e in cambio io ...diciamo che l'ho spinta tra le braccia di Arcan. Lui sfogava i suoi bollenti spiriti con lei  ogni volta che io lo rifiutavo....Dopo quell'approccio violento di due anni fa, appena arrivati al palazzo,non si permise mai più di usarmi un simile trattamento. Posso dire che le volte che io ed Arcan ci siamo "uniti" si possono contare sulle dita di una mano....per mia fortuna. Non nego che sia un uomo fisicamente attraente e  molto bello ma non è di quella bellezza  che ho bisogno....
L'unica necessità che ho sempre veramente sentito è quella di sapere Harlock finalmente guarito.

"signora Kei, La signorina Kayra vi attende in terrazzo. Andate pure, mi occuperò io del piccolo Deneb!" disse una donna del personale di servizio del palazzo governativo.

"Grazie. Ci vado subito ma tornerò tra pochi minuti." rispose Kei sentendo il cuore che cominciava a batterle più velocemente.
Era d'accordo con l'amica che l'avrebbe avvisata se avesse avuto notizie dell'Arcadia. Uscì dalla camera in cui si trovava ed attraversò il lungo corridoio che conduceva alla terrazza affacciata sul cortile interno della casa.
Come annunciatole, Kayra l'attendeva seduta su un divanetto bianco.

"Signora Kei, ho preparato il binocolo in terrazzo ed ho controllato che il governatore si trovi ancora fuori per la missione diplomatica che sa." disse l'assistente di Arcan.

"Kayra, siamo sole, puoi rilassarti. Hai preparato un binocolo? L'Arcadia si vedrà ad occhio nudo!" rispose sorridendole.

"Si, ma con quello magari riesci a dare un'occhiata più approfondita...e magari vedere qualcuno che t'interessa..." rispose lei sorridendo a sua volta.

"Grazie. Arcan si trova ancora in missione, ne sei sicura? Possibile che non si aggiri dalle parti del centro ricerche per vedere se io tento di incontrare i miei amici?" chiese Kei con apprensione.

"Sicura. Si trova alla base di Trayda. Nessun volo di ritorno previsto fino a domattina. Kei....io non so come tu possa resistere... al tuo posto sarei già corsa là per incontrarlo!" azzardò Kayra.

"Non posso e non devo andarci. Almeno fino a quando avrò la certezza che l'Ehon è stato iniettato." rispose decisa

"Ma potresti non avere il tempo! So che Arcan ha dato disposizione al personale dell'aeroporto che l'Arcadia lasci tassativamente Nexus tre ore dopo che Harlock avrà ricevuto il siero. Arriveranno al centro ricerche due ore prima dell'iniezione , quindi in tutto resteranno qui per poco più di cinque ore." insistette Kayra.

"Io non mi muoverò per nessuna ragione. Ma tu adesso vai e assicurati che ad Harlock venga garantito un trattamento di riguardo....e ti prego di non accennargli niente di me se avrai modo di parlargli......"  si raccomandò Kei.

Anche un solo sguardo verso il cielo le sarebbe bastato. Si sarebbe accontentata anche solo di immaginare Harlock all'interno della nave. Non sarebbe andata al centro di ricerche per incontrarlo. Se Arcan l' avesse sorpresa lì, avrebbe potuto anche far marcia indietro e negare la seconda dose. Non poteva rischiare. O forse le mancava il coraggio di affrontare il capitano, di scoprire che magari lui in questi due anni l' aveva odiata per quello che gli aveva fatto....
Lo aveva abbandonato per un altro uomo. Ufficialmente quello era stato il motivo della sua partenza.

Pochi minuti dopo Kei scorse nel cielo in lontananza l'inconfondibile sagoma dell'Arcadia. Si stava dirigendo lentamente verso le montagne per atterrare nel punto in cui Arcan aveva loro indicato. Corse verso il parapetto dove l'aspettava il binocolo che Kayra le aveva lasciato ma quando fu sul punto di usarlo ebbe un ripensamento.
'Se davvero riuscissi a vedere Harlock a bordo della nave anche per un solo secondo...non so se avrei la forza di rimanere qui...' pensò tra sé e sé mentre con le dita sfiorava le lenti dei binocolo. Senza esitazione, un attimo dopo diede una spinta all'oggetto facendolo cadere di sotto, riducendolo in frantumi.

L'Arcadia attraversò l'orizzonte per scomparire a poco a poco dietro il profilo delle montagne di Nexus.

'E' meglio così....' si ripeté Kei più volte nel tentativo di autoconvincersi di aver agito per il meglio.
Tornò nelle sue stanze dove l'aspettava il piccolo Deneb che se ne stava seduto su di un prezioso tappeto a giocare con costruzioni di legno colorato in compagnia della donna di prima.

"Potete andare. Ci penso io al mio piccolo!" disse Kei ancora visibilmente scossa.
"Siete sicura signora? Non avete un bell'aspetto....vi posso portare qualcosa?" chiese la cameriera

"No, sto bene. Ho solo bisogno di starmene un po' qui con lui! " rispose indicando il figlio.

Kei si mise accanto al bimbo e prese tra le mani alcuni mattoncini di legno, aiutandolo in una costruzione la cui forma, guarda caso, le ricordava l'Arcadia. Due lacrime le sfuggirono improvvisamente dagli occhi. Anche Deneb se ne accorse ed allungò le manine verso il viso di Kei guardandola con aria smarrita.

"Piccolo mio, non fare quella faccia! La tua mamma sta bene, ha solo un po' di male qui..." disse Kei indicandosi il centro del petto. "Ma non ti preoccupare, tra poco mi passerà! Ti va di mangiare un biscotto? Andiamo a vedere in cucina se Sallian li ha preparati!!"  disse sollevando il piccolo tra le braccia.

"sciii! b-coto!!"  farfugliò Deneb.

"Allora andiamo! scommetto che lo vuoi al cioccolato, vero? "

Si avviarono lentamente verso la scalinata del palazzo che conduceva ai piani inferiori dove si trovava la cucina.
All'interno la cuoca era indaffarata a preparare la cena. Aveva appena sfornato dei biscotti e questo particolare non era certo sfuggito a Deneb che cominciò a scalpitare tra le braccia di Kei.

"Vuoi questo al cioccolato piccolino?"
chiese la cuoca mentre porgeva il dolcetto a Deneb che lo afferrò velocemente con la manina, portandoselo alla bocca.

"Ehi, hai solo tre o quattro dentini ma sei già un gran mangione!" disse la cuoca ridendo di gusto!

"Adora i biscotti al cioccolato!" commentò Kei guardandolo divertita.

"Beh, allora non ha certo preso dal padre! Il governatore Arcan preferisce quelli con le marmellate!"
aggiunse la cuoca mentre tornava alle sue faccende.

"....già..." mormorò Kei. "ora torniamo a giocare in camera, ti va?"  chiese rivolta al figlio, carezzandogli i capelli castani.
Aveva un ciuffo ribelle che gli ricadeva sempre sulla fronte e gli dava un'aria da vero monello. I suoi occhi scuri erano sempre vispi e attenti a tutto quello che lo circondava, sembrava essere molto più grande dei suoi quindici mesi.
Deneb non rispose, era troppo impegnato nella sua opera di degustazione.
Salirono al piano superiore per tornare nella camera di Kei ma, giunti all'ingresso, lei notò che la porta era stranamente spalancata. Era sicura di averla chiusa prima di uscire e a quell'ora non era previsto alcun servizio di pulizia.

Kei entrò lentamente, guardandosi bene intorno e scrutando ogni angolo. Lo sguardo si fermò in direzione del terrazzo dove un uomo stava seduto di spalle rispetto a lei. Si avvicinò lentamente riconoscendone all'istante la figura.

"Arcan...che succede? Non dovevi essere alla base di Trayda?" chiese stupita Kei nel vederlo.

"si...." rispose brevemente.

Kei andò a sedersi accanto a lui tenendo Deneb sulle gambe. Arcan aveva lo sguardo smarrito, sembrava essere estremamente preoccupato. In due anni era la prima volta che lo vedeva in quello stato.

"...sono tornato perché...siamo tutti in grave pericolo...." mormorò tenendosi il capo con le mani, i gomiti appoggiati alle ginocchia, quasi dovesse reggere un peso immane.

"Spiegati meglio, cosa significa che siamo in grave pericolo?" chiese Kei allarmata.

"Non te l'ho mai detto perché non volevo farti preoccupare...ma la nostra stella, Hisys, presenta fenomeni preoccupanti già da qualche mese. Nelle ultime settimane questi fenomeni si sono moltiplicati in maniera esponenziale..."  disse Arcan in tono grave. " non abbiamo scampo, siamo condannati ad una fine atroce....tutti e tre i pianeti sono destinati ad essere assorbiti dalla stella nel momento stesso in cui esploderà!!"

Kei rimase allibita nell'udire quelle parole ed il suo sguardo si posò immediatamente sul piccolo Deneb.

"Non c'è qualcosa che si può fare? " chiese con preoccupazione, cercando di mantenere la calma, per quanto fosse possibile data la situazione.

"Possiamo solo fuggire il più in fretta possibile. La flotta di Nexus è già stata avvisata." rispose Arcan guardandola in viso.
Poi prese un lungo respiro ed aggiunse : "Tra poco verrà un auto a prendere te e Deneb. Vi porterà all'aeroporto dove si trova la Chronos. Salirete a bordo della nave e partirete allontanandovi alla massima velocità. Ho già dato istruzioni al comandante Zendel."

"Cosa??" chiese Kei colta alla sprovvista. Credeva di non aver udito bene le parole appena pronunciate da Arcan.
"....e...tu..che cosa farai?" mormorò guardandolo.

Arcan si alzò dal divanetto e fece alcuni passi verso il centro della terrazza. Aveva l'aria smarrita, non sembrava la stessa persona sicura e spavalda che Kei aveva conosciuto due anni prima.

"io resterò qui a coordinare i piani per l'evacuazione di Nexus. "

"le navi della tua flotta non saranno in grado di trasportare tutti gli abitanti del pianeta....è un piano impossibile!!" osservò Kei cominciando a sentirsi invadere da un senso di angoscia.

"Non ho detto che ci salveremo tutti, so benissimo che non possiedo abbastanza navi..." rispose Arcan.
 
"ma....non esiste un'altra soluzione? Non si può arrestare o perlomeno rallentare il processo di autodistruzione di Hisys?"
continuò Kei alzandosi e raggiungendo Arcan al centro della terrazza.

"Esiste un modo ma è solo una teoria degli scienziati. Non c'è nessuna certezza pratica..." rispose poco convinto mentre prendeva tra le sue braccia il piccolo Deneb.

"Dovremmo sparare al centro della stella un raggio particolare, non conosco i dettagli tecnici ovviamente. Ma per farlo è necessario utilizzare un cannone a matrice di densità...o qualcosa del genere. Purtroppo nessuna delle nostre navi supporta più quel tipo di arma. E' una tecnologia sorpassata da diverse decine di anni..."

"Hai detto....un cannone a matrice di densità?? Sei sicuro??" chiese Kei con espressione incredula.

"Si....ma perché mi guardi così? Sai dove trovarne uno?"

"Certamente....ma non so se ti farà piacere saperlo!"

Arcan rimase a fissarla per qualche istante con aria interrogativa. Di colpo la sua espressione cambiò, intuendo quello che Kei stava per rivelargli.

"L'Arcadia ha quel tipo di cannoni. Basterà chiedere ad Harlock di...."  

"No." rispose secco Arcan. "Non lo farò mai. Non chiederò aiuto a quell'uomo."

"Invece lo farai. Se c'è anche solo una piccola possibilità di salvare i tre pianeti, o almeno di prolungarne l'esistenza, è tuo dovere sfruttarla!" ribatté Kei risoluta.

"Ti sembra possibile che, dopo l'offesa che gli ho fatto, Harlock acconsenta ad aiutarmi?" constatò Arcan.

"Non lo farà per te ma per aiutare la popolazione innocente del triangolo. Avanti Arcan, fai almeno un tentativo!" insistette Kei.

"...davvero credi che accetterà di aiutarmi?" domandò arrendendosi all'insistenza di Kei.

"Si, se saprai offrirgli la giusta ricompensa!" rispose con aria di vittoria.










   
 
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