Nome
autore : Baboshine
sul forum –
Slab
su EFP
Titolo
della storia: Pagine
Personaggio
scelto: Narcissa
Black/Malfoy
Prompt
scelti: Paura,
Amore
Genere:
One
Shot
Rating:
Giallo
Avvertimenti:
è
una raccolta di pagine del diario di Narcissa Malfoy. Ho delineato la
sua
figura di ragazza, moglie, madre. La ‘Testa di
Porco’ fa da sfondo alla vita di
Narcissa e Lucius.. spero che l’idea sia buona e che ti
piaccia ;)
Pagine.
Tasto
d’accensione, lucina verde: on!
Hogsmade, 6 Luglio.
Sono alla ‘Testa di
Porco’, tu mi hai invitata ad uscire.
Questo posto è fantastico, è il posto
più elegante che abbia mai visto. Ci sono
io , che ti aspetto in un fantastico vestito nero che mette in risalto
i miei
capelli biondi. Quanto ho penato per trovare un vestito per questa
sera. Volevo
essere alla tua altezza. Volevo essere perfetta, semplicemente. E poi ci sei tu, che entri
dalla porta della
locanda. Bello, con la tua aurea di mistero. Bello e misterioso coi
tuoi
capelli biondo platino. Bello, nella tua giacca elegante. Riesci a
render
prezioso anche uno straccio scuro. Ma sei sempre ricercato, sempre
perfetto. Mi
hai chiesto di uscire, senza troppe parole. Tu che sei così
taciturno e così
trattenuto. Tu, così opportuno e controllato.
Tu, Lucius, il mio primo grande amore.
Abbiamo sedici anni e la vita davanti.
Abbiamo sedici anni, qui, alla ‘Testa di Porco’,
mentre ti aspetto sognante su una sedia, mentre ti vedo entrare col tuo
fare
elegante.
Ti vedo entrare, mi vedi. La tua faccia non cambia di una virgola, ma
i tuoi occhi si illuminano. I tuoi occhi profondi. I tuoi occhi azzurro
ghiaccio.
Due pozze che mi hanno subito colpita.
Hogsmade, 18 Marzo.
Vorrei soltanto poter respirare.
Vorrei soltanto poter
tranquillizzare le mie ansie, le mie preoccupazioni. Vorrei soltanto
potermi
fidare di me, di ciò che sento, di ciò che penso.
Vorrei soltanto scavalcare
gli attimi in cui riesco a vedere nient'altro che buio.
Mi hai detto
chiaramente che hai in mente un progetto ambizioso.
Che se voglio stare con te
devo accettarti così come sei, con tutto ciò che
vuoi. Con tutto ciò che puoi
essere.
Sono qui seduta, ad un
tavolo della ‘Testa di porco’, in un soggiorno che
ci hanno concesso tra le
lezioni. Questo locale che ha visto la nostra storia nascere e crescere.
Il
nostro primo appuntamento. Ricordo tutto. Ricordo i tuoi occhi. Mi hai
detto
che mi ami.
Hai diciassette anni e hai detto che mi ami. Anche io ti amo ed
è per questo
che ti appoggerò.
Ti amo.
E ti appoggerò.
Hogsmade, 27 Gennaio.
Vorrei una macchina del tempo, non
per andare indietro, non
per andare nel futuro. Del futuro, sinceramente, me ne frego. Del
passato, beh.
Il passato sta bene dove sta. Meglio non riviverlo. E meglio non
cambiarlo,
dopotutto. Che poi se cambi una cosa, cambiano anche le altre. Vorrei
rimanere
bloccata.
Non muovermi.
Non respirare.
Niente.
Lascio che le cose passino e mi
sfiorino. Perché mi sfiorano.
Sono qui, seduta ancora ‘Alla Testa di porco’, il
luogo della nostra storia. Anche qui sta cambiando qualcosa. Non
è più così
elegante e raffinato. Non ci viene quasi più nessuno.
Ho paura per te.
Hai
detto che devi lasciare il paese per qualche tempo. Devi seguire il tuo
Signore.
Abbiamo diciotto anni e siamo già divisi.
Hogsmade, 19 Aprile.
Come la pioggia, arrivi
silenziosamente sbattendo alla mia
finestra. Mi stai chiamando?
Mi chiedi di sposarti. E io dico sì. Ti amo, e ti
dico di sì. Ti amo e voglio sposarti.
Me lo chiedi qui, nella locanda che ci ha
visto crescere. Nella nostra locanda e io ti dico
sì.
Abbiamo diciotto anni e un
matrimonio davanti.
Con il cuore
risucchiato rimango a
guardarti mentre sparisci piano piano.
Cerco disperatamente di ricordare ogni
particolare di questo momento, ogni particolare di te. Ma presto,
sempre troppo
presto, la tua immagine svanisce e la nebbia ritorna da dove
è venuta, e io
resto sola e non m'importa di ciò che pensano gli altri
mentre chino la testa e
piango, piango, piango.
Mi rifugio sempre qui, alla ‘Testa di Porco’, dove
mi
hai invitata la prima volta, dove mi hai chiesto di sposarti, dove ti
ho detto
che aspettavamo un bambino. Tu sorridi, fiero nella tua compostezza. Ma
sei felice,
lo vedo dalle tue pozze azzurre.
Sarai un padre, a ventidue anni, un padre felice. Spero
che il bambino li abbia uguali ai tuoi. Due pozze di infinita freddezza
che mi
ha sciolto il cuore.
Ora sei andato via. Tornerai tra quattro mesi. Sei andato
in Danimarca con il tuo Signore, a parlare coi Giganti.
Già mi
manchi, ma più di così non urlerò.
Hogsmade, 16 Agosto.
Oggi è il
mio compleanno.
Ho venticinque anni e un figlio che mi ronza attorno.
Tu sei vicino a me, e mi prendi
per mano, mentre cerco disperatamente di tener fermo nostro
figlio.
Nostro
figlio, questo bambino che porta i tuoi occhi. Che ha imparato a
cavalcare una
scopa. Che ha imparato a leggere e contare.
Nostro figlio.
La tua fotocopia.
Draco.
Un nome importante, mi hai detto. Mi sorridi e mi baci. E metti a letto
tuo figlio.
Guardo i tuoi occhi, pieni di calore ghiacciato. Sento le tue mani
su per la schiena. Calde e piene di ardore. Ti sento addosso, sento il
tuo
peso. Mi perdo nel vortice di piacere che mi regali. Mentre Draco
è nella
camera affianco dormendo. Mi accoccolo accanto a te. Mi abbracci e mi
baci. E
mi guardi, con quegli occhi che mi hanno stregata.
Hogsmade, 12 Dicembre.
Ed è
arrivato il momento
della tisana nella tazza di Natale. Anche se mi manca il freddo quello
vero,
quello che punge la pelle. quello che ti scivola nelle ossa e che viene
riscaldato
dalle cioccolate con panna. Ed è arrivato il momento delle
lucine.
Delle
vetrine addobbate.
Delle persone schizzate.
Di quelli che lo odiano, dicembre.
Ed io penso che è il mio disordine speciale, questo. E che
lo amo. Immensamente.
È così. Inspiegabile. Illogico. Irrazionale.
Sarà per questo, che tu in questo
dicembre ci stai a pennello.
Sei il mio dicembre, tu.
Ed è perchè oggi mi sono risentita viva.
Mentre
parlavo e guardavo con occhi di un decenne. Ascoltando le gioie e le
frustrazioni preadolescenziali nascoste tra una Nimbus e un gioco di
Natale. È
perchè ieri sera ho riso di nuovo con le lacrime agli occhi.
Perchè la parola
innamoratissima si accosta a me come la panna sul gelato.
Guardo Draco, mi
chiedo se sarà come te da grande. Ha soli dieci anni, ma ha
i tuoi occhi, i tuoi
profondi occhi azzurri. Mi dici che il peggio è passato. Mi
dici. Ripassiamo
davanti alla ‘Testa di Porco’, nel nostro giro per
le vie festose di Hogsmade.
È tutto buio adesso. Come i tempi che abbiamo
superato.
Tutto buio.
Tutto
cambiato.
Hogsmade,23 Maggio
Tu sei stata la
speranza
dei miei giorni di solitudine, l'angoscia dei miei momenti di dubbio,
la
certezza dei miei istanti di fede. Mi chiedi di starti vicino, di non
lasciarti
mai. E io questo lo so fare. Mi chiedi di starti vicino mentre vengo a
ripescarti alla ‘Testa di Porco’.
Ti starò vicino Lucius, non perché me
l’hai
chiesto in lacrime in quella locanda, la nostra locanda, quando pensavi
che il
mondo che avevi lasciato a tuo figlio fosse un cumulo di macerie, ma
perché con
te io sono al sicuro.
Draco ha sedici anni e un futuro ormai vecchio.
Il tuo
Signore si è arrabbiato con te, con lui, con noi. Ho paura
Lucius, ho paura.
Ho
paura della tua paura. La sento di notte quando torni a casa tardi e ti
stendi
nel letto.
L’ho sentita quando alla locanda ti ho ripescato da cumuli di
bicchieri di wisky.
Ti starò vicino, perché te l’ho
promesso. Ti starò vicino
Lucius, perché ti amo. Ti amo e ti starò
vicino.
Ti starò vicino mentre
combatti ad Hogwarts al fianco del tuo Signore. Ti starò
vicino quando in
lacrime vedi Draco, il nostro piccolo Draco in quella scuola in fiamme.
Ti
starò vicino quando cerchi di fermare la battaglia per
salvare tuo figlio. Ti
starò vicino Lucius, perché sai essere un buon
marito.
Un buon padre.
Un buon
uomo.
Hogsmade, 18 Ottobre.
Draco viene a
trovarci
spesso. Il suo bellissimo bambino, il piccolo Scorpius che corre in
giardino e
mi chiama ‘nonna, nonna!’! E non
posso
fare a meno di corrergli dietro, con la voglia di mangiarmi quelle sue
belle
guanciotte, uguali a quelle di Draco quando era un bambino.
Mi vedo riflessa
negli occhi di mio nipote, profondi e grigi come quelli di suo padre,
come
quelli di suo nonno.
Abbiamo settant' anni e tu vieni in giardino sorridendo con
Draco, mentre io corro dietro al piccolo Scorpius.
Abbiamo settant' anni e mi prendi
per mano.
Abbiamo settant' anni e i tuoi occhi ancora mi fanno sciogliere il
cuore. I
tuoi occhi freddi come il ghiaccio.
I tuoi occhi, Lucius. Ti starò vicina.
Perché amo i tuoi occhi. Perché sei il mio
passato e il mio presente.
Qui, sul terreno della ‘Testa di Porco’
abbattuta durante la II guerra magica, abbiamo costruito la nostra
casa.
Ad
Hogsmade, abbiamo ricostruito la nostra vita.
Ti starò vicino Lucius.
Adesso e
per sempre.
Per i tuoi occhi.
Profondi come il ghiaccio.
Tasto di accensione, lucina rossa: off.
L'angolo dell'autrice:
Ciao ragazze. Ok, adesso le lettrici di "Once in a lifetime" mi uccideranno perchè sono due settimane che non aggiorno .. chiedo venia.. ma vorrei che leggeste questa, che mi ha coinvolto particolarmente mentre la scrivevo. è uscita così di getto, all'improvviso. Era chiusa in un angolino. Spero vi piaccia :)
Vi allego anche il punteggio che mi ha permesso di arrivare seconda al contest "Alla testa di Porco" indetto da ClaireTheSnitch. Ringrazio anche lei che mi ha permesso di sfornare roba su Narcissa Malfoy, che mi piace tanto come personaggio:
Pagine,
di Slab (Baboshine)
Grammatica
8,5/10
Originalità 10/10
IC 14/15
Uso dei prompt 5/5
Gradimento personale 7,5/10
un bacio :*
Slab*