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Autore: TheMadHatter16    08/03/2011    1 recensioni
E se il piccolo Seth, ormai cresciuto, si innamorasse?
E se si innamorasse della persona sbagliata?
E se si innamorasse della ragazza destinata... al suo migliore amico?
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute, Seth Clearwater | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Attenzione: questo capitolo è in associazione con un altro, cioè con l’epilogo, potete quindi recensire entrambi uno per uno o fare una doppia recensione sull’epilogo! Buona lettura! Un bacione! :D
 
CAPITOLO 28
“La fine della battaglia”
 
A un tratto la morsa che sembrava stritolarmi il corpo si allentò. Il dolore che mi percuoteva cessò troppo bruscamente, lasciandomi completamente vuota. Mi sembrava di essere chiusa in un pallone di ovatta, vedevo tutto grigio e nebuloso attorno a me. C’era troppo silenzio, troppa calma. Ero già morta? La mia anima aveva già abbandonato il mio corpo? No, impossibile, altrimenti se ne sarebbe andato anche quel tremito di spavento che mi possedeva.
Tentai di muovermi. No, troppo difficile, non capivo più nemmeno dove fossero i miei arti, sollevare la testa era un’impresa. Mi concentrai sulle mie sensazioni: il mio corpo, dov’era? Ma sì, era sdraiato su una superficie dura, asciutta, che odorava di.. di.. terra! Ora ricordavo, ero sdraiata in terra! Dovevo essere svenuta, forse in quel momento Igor mi stava dando il colpo di grazia, ma io non potevo sentirlo. Meglio una morte indolore, pensai, e mi sentii felice di non essere cosciente. Ma allora perché il terreno sotto di me lo sentivo?
Mossi il capo (sì, io avevo un capo), ma non vedevo niente, tutto era color grigio antracite.
Sentii frullare qualcosa sul mio viso.. ma sì, erano le mie palpebre! Potevo muoverle! Con sforzo le sollevai, come fossero due pesanti e arrugginite serrande e finalmente vidi.
Sussultai: Igor era ancora di fronte a me, ma non era con il mio corpo stremato che ce l’aveva, ora. Stava piuttosto fronteggiando un grosso lupo dal pelo color sabbia che stava cercando di schivare gli attacchi del biondo gigantesco e tentava di attaccarlo a sua volta.
Non feci neanche in tempo a realizzare cosa stesse succedendo che sentii due braccia stringersi attorno a me: non riuscivo a fare resistenza, ma forse non ce n’era bisogno.
Avvertii dei lunghi fili sfiorare il mio collo: erano i capelli di Cathy, la mia amica!
Mi aveva trascinata dentro la tenda.
“Nessie, sei sveglia, come stai?” mi domandò.
“G-g-g..”fu tutto ciò che riuscii a rispondere. Mi sentivo la lingua paralizzata, me la sentivo come se fosse attaccata al palato.
“Seth è arrivato mentre era semi-svenuta e ha attaccato Igor, salvandoti appena in tempo”.
Boccheggiai: Seth aveva lasciato la battaglia per me e stava fronteggiando il vampiro più forte e spaventoso che avessi mai visto!
Mi voltai verso l’entrata della tenda, col cuore in gola.
Seth, coraggioso e fedele Seth..
 
La lotta si consumava freneticamente, l’unico suono che udivo era quello dei ringhi dei due duellanti e il fruscio del vento che seguiva i loro rapidissimi movimenti. Non riuscivo a capire cosa stava succedendo, i loro movimenti erano troppo veloci per i miei occhi, l’unica cosa di cui ero conscia era l’ansia che mi consumava.
All’improvviso un calcio possente di Igor catapultò Seth lontano, colpendolo con forza allo stomaco e mandandolo a sbattere contro un albero che crollò, spinto dal peso del mastodontico lupo che da quello stesso abete venne travolto.
Era finita! Avevo perso tutto! Tutti e tutto e in un attimo!
Seth si era rialzato, ma era dolorante e molto, troppo lento. Igor si voltò ghignando verso di lui e avanzò un passo minaccioso, deciso a finirlo una volta per tutte.
Orripilata, mi coprii gli occhi con le mani: non volevo vedere in che modo l’avrebbe fatto a pezzi.
Quanto a me, ormai quell’assassino aveva tutto il tempo del mondo per farmi straziarmi come pensava mi meritassi.  
 
Sentivo il cuore battermi veloce nel petto. Sapevo che nessuno di noi sarebbe uscito vivo da quell’antro nella boscaglia ed era tutto incredibilmente ridicolo! Era stato tutto calcolato, i lupi erano due contro uno, anzi,  tre contro uno dopo l’arrivo di Seth, ma Igor li aveva spazzati via in un lampo, accecato dalla sua furia cieca e omicida.
Non ci sarebbe stato alcun futuro, né per me, né per Jake, né per gli altri tre che avevano avuto la sfortuna di trovarsi lì assieme a me. Sì, assieme a me, perché non riuscivo a dare tutta la colpa alla pazzia di Igor, era soprattutto a causa mia se la loro fine sarebbe stata così drammatica. Cosa provavo? Dolore? Paura? No, solo un terribile peso sullo stomaco. Ero consapevole di essere maledetta e la mia maledizione colpiva chiunque mi stesse attorno.
Intenta com’ero a biasimarmi, non mi accorsi del fatto che erano passati troppi secondi e ancora non avevo udito il latrato disperato di Seth.
“Nessie..” bisbigliò Cathy appoggiando una mano sulla mia spalla.
Di scatto tolsi le mani dai miei occhi. Fu un attimo: vidi Jake erigersi, anche se un po’ malfermo, sulle quattro zampe, stringere i denti e radunare le forze per un ultimo salto, quello finale, quello che avrebbe fatto la differenza fra la vita e la morte, fra la vittoria e la sconfitta.
 
E ci riuscì: mentre era ancora in aria, Jacob spalancò le enormi fauci, deciso a mordere, a dilaniare, a uccidere. E la buona bestia si avvicinava sempre di più alla malvagia e ignobile preda..
Solo un momento dopo vidi i lunghi capelli dorati del vampiro russo cadere a terra, attaccati ad una spaventosa testa mozza ormai priva di sguardo.
Rimaneva, davanti a Seth, solo un possente corpo decapitato che crollò dopo pochi attimi a terra in una posa scomposta.
Ero salva! Igor era morto! Finalmente sentii gli occhi inumidirsi e tutte le mie emozioni di paura e di terrore, prima represse per via dello shock, esplosero  sotto forma di una isterica crisi di pianto accompagnata dai singhiozzi di una spaventata Catherine che piangeva sommessamente già da un po’.  
“Oh, Jake!” riuscii a mormorare con la voce rotta dal pianto e, malgrado fossi ancora  e stralunata, corsi verso l’enorme lupo del pelo bronzeo abbracciandolo come fosse un gigantesco peluche. Ogni tanto, fra le lacrime, riuscivo a biascicare anche un accorato “grazie, amore mio”.
Poco dopo, il mio stremato eroe crollò a terra, esausto.
“Nessie..” fece Catherine con voce preoccupata.
“Che c’è?” le domandai un po’ tesa. Che altro poteva esserci? Che altro poteva rovinare quell’attimo di sollievo e felicità ritrovata?
“Seth non è più sotto l’albero dove Igor l’aveva scagliato, è.. è sparito!".
 
 
“Ahi, Carlisle! Così mi fai male!” si lamentò Jake mentre mio nonno gli fasciava il capo.
“Ops, scusami Jacob, sono stato indelicato. Dicevo, Renesmee, che non siamo riusciti ad uccidere Vasilisa perché ha battuto in ritirata prima della fine della battaglia. Temiamo che possa tornare per vendicarsi della morte del fratello, speriamo solo che la lezione che i suoi compagni hanno avuto le sia bastata” spiegò nonno Carlisle.
Allontanai dalla mia mente il pensiero di una vendetta della degna sorella di Igor Sokolov. Non ero proprio psicologicamente pronta a pensare anche ad una simile eventualità.
“E.. Seth? Sapete dove sia?” chiesi, un po’ sulle spine.
Non appena ebbi formulato la domanda dietro di me spuntò Embry che rispose: “Mi ha appena telefonato, ha detto che è partito e che starà un paio di mesi a Everett da suo cugino Richard e suo zio Arnold. Dice che vuole staccare la spina, per di più era da tanto che lo zio e il cugino desideravano che passasse un po’ di tempo da loro. Probabilmente tornerà a gennaio. Ah, ha detto anche che vi saluta tutti e ringrazia Jake per avergli salvato la vita”
“E tu fagli sapere che lo ringrazio per aver salvato la vita della mia ragazza” ribatté Jacob. Certo, ora non aveva più scuse per odiarlo, ma solo per essergli riconoscente.
Embry annuì e lasciò la stanza.
Sospirai. Ero certa che avrei amato e temuto il mese di gennaio.

  
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