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Autore: Lies_Of_My_Mind    08/03/2011    2 recensioni
[...] Avrebbe voluto mettersi a piangere, piangere fino allo sfinimento, fino a che ogni suo più piccolo dolore non fosse stato gettato fuori sotto forma di lacrime.
Lacrime che, sapeva, avrebbero bruciato, gli avrebbero fatto male, avrebbero solcato come acido le sue guance, lacrime che probabilmente lo avrebbero fatto star meglio, ma qualcosa di più potente dell’amor proprio lo spingeva a reprimere tutta quella disperazione, di accantonarla e di metterla da parte. [...]
[Storia scritta per il contest "New generation contest musicale" indetto da Mafra e MichaelNata98 ma poi annullato per insufficienza di partecipanti]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Fred Weasley ne aveva abbastanza dell’orgoglio

Di Lies_Of_My_Mind

 

 

 

 

Your defences were up high

Your walls built deep inside

Yeah I'm a selfish bastard

But at least I'm not alone

 

 

 

La sua spalla sbattè violentemente contro la parete gelida e la vista gli si annebbiò dal dolore. Correva da tempo ormai, la gola gli bruciava ardentemente e i muscoli delle gambe gli dolevano in modo terribile.

Quella corsa sfrenata che lo aveva condotto fino al luogo più infero della scuola era terminata con un doloroso scontro contro i mattoni umidi.

Si massaggiò lento e delicato la parte lesa e cercò di inspirare quanta più aria riusciva  flettendo leggermente le ginocchia doloranti. Con l’altra mano si appoggiò al muro socchiudendo gli occhi e cercando di stabilizzare il respiro.

Gocce di sudore freddo gli colavano per il collo e poi giù, giù fino alla schiena ed al bacino, brividi per tutta la colonna vertebrale lo scuotevano violentemente fino a costringerlo a lasciarsi cadere per terra.

Avrebbe voluto mettersi a piangere, piangere fino allo sfinimento, fino a che ogni suo più piccolo dolore non fosse stato gettato fuori sotto forma di lacrime.

Lacrime che, sapeva, avrebbero bruciato, gli avrebbero fatto male, avrebbero solcato come acido le sue guance, lacrime che probabilmente lo avrebbero fatto star meglio, ma qualcosa di più potente dell’amor proprio lo spingeva a reprimere tutta quella disperazione, di accantonarla e di metterla da parte.

Un sentimento forte e contrastante a cui non avrebbe voluto dar ascolto, ma era un Grifondoro ed un Weasley soprattutto e non avrebbe mai potuto farlo.

Un sentimento che lo spingeva a sorridere agli amici, rassicurare i parenti, freddare i nemici e ammiccare alle amanti tutto senza battere ciglio, tutto come se ogni cosa fosse normale, giusta, al proprio posto e come se tutto fosse perfetto.

Un sentimento chiamato orgoglio che in molti credevano un pregio, una fortuna, un privilegio, ma che per lui era soltanto un danno, una sfortuna ed una condanna.

Una condanna per Fred Weasley.

Una condanna che però presto avrebbe sovrastato. Aveva deciso. Aveva deciso finalmente, e quella decisione non comprendeva né la parola “sacrificio” né la parola “altruismo”.

Si portò una mano al viso strofinandosi le guance ed il mento, portandola poi sul lungo collo strofinando anch’esso.

I capelli castano-rossicci gli ricadevano sulla fronte mulatta ricoperta di piccole gocce di sudore. Si mise a fissare la parete dinnanzi a lui cercando di distrarsi.

Nera come il petrolio, sudicia e fredda come tutto, d’altronde, nei sotterranei di Hogwarts. Probabilmente se fosse stato un Serpeverde le avrebbe trovate affascinanti e intrise di magia misteriosamente accattivante, le avrebbe trovate non poi così tanto fredde, ma solo perché, se fosse stato un Serpeverde, avrebbe avuto il cuore ancora più gelido di esse.

Molti pensavano che quelli fossero solo pregiudizi, ma stando qualche mese a Hogwarts si riusciva a comprendere che forse tutte quelle cattiverie non erano poi così gratuite.

Aveva bisogno di riprendersi, solo qualche istante, di riprendersi da tutte quelle falsità che lo avvolgevano. Per anni era vissuto in una casata ipocrita e falsa, sì, perché, checché se ne dicesse su Grifondoro, la sua era una casata ipocrita.

I Corvonero, troppo intelligenti per non vedere la realtà così com’era, preferivano tralasciare gli argomenti più dolorosi, ma comunque non si raccontavano fandonie nel momento in cui il discorso veniva intrapreso.

I Tassorosso, ingenui e sentimentali, erano troppo immersi nel loro mondo di rose e fiori per accorgersi di cosa realmente stava accadendo e di certo non li si poteva incolpare per la loro ingenuità.

I Serpeverde, algidi e freddi, così orgogliosi del loro sangue puro potevano avere mille difetti, ed infatti li avevano, ma di certo non erano ipocriti o bugiardi, dicevano sempre tutta la verità su tutto e su tutti e più questa era dolorosa più loro vi andavano fieri.

Ma i Grifondoro, oh loro erano i peggiori, loro sapevano tutto, comprendevano tutto, soffrivano di tutto, ma negavano anche tutto.

Così orgogliosi della sopraffazione del bene sul male, così orgogliosi di far parte dell’unica casa che aveva combattuto le forze oscure e di averle sconfitte, così orgogliosi dei loro parenti che avevano combattuto, a volte persino fino alla morte, per ciò in cui credevano.

Talmente orgogliosi di tutto ciò che erano arrivati anche al punto di negare, negare ciò che stava palesemente succedendo.

Negavano che le forze oscure stessero tornando nel loro mondo, forse deboli e minimamente accennate, ma che si stavano trascinando appresso un eco di morte. Non vi erano state sparizioni insolite o morti truculente, ma di certo la gente era diventata sempre più diffidente e sospettosa ed il ministero aveva iniziato a seppellire molti fatti che non avrebbero fatto piacere alla popolazione.

Già, anche a lui sarebbe piaciuto seppellire tutto quel mondo fatto d’odio che non riusciva a mantenere la pace più di qualche anno. La guerra a cosa era servita allora?

Lo zio Fred e tutti gli altri avevano sacrificato la propria vita per cosa? Per vedere tutto crollare nuovamente sotto i propri piedi, per vedere nuove vittime, nuovi morti e nuove famiglie distrutte?

No, non l’avevano fatto per vedere tutto tornare esattamente come prima, ma probabilmente non tutti capivano ciò che lui aveva compreso ormai da troppo tempo.

Si alzò tremante appoggiandosi al muro e facendo strisciare dolorosamente i polpastrelli delle dita contro la superficie ruvida, tagliente e gelida, lasciando che un peso inimmaginabile gli crollasse sullo stomaco.

Si lasciò andare ad un sospiro pesante e prolungato fino a che i suoi polmoni non si furono svuotati, così da poterli riempire d’aria nuova, fresca e piena d’iniziative.

Iniziative per un futuro migliore, un futuro che lo vedeva in prima linea a combattere contro l’ipocrisia e la cecità di persone troppo deboli per sopportare il peso di un futuro che si stava avviando verso una direzione piena di scelte dolorose e distruttive.

Gli occhi di Fred si accesero di una nuova luce, speranza e voglia di cambiare lo invasero come un’onda cristallina di un mare caldo e seducente, la testa gli girava leggermente sotto il peso di cotanto coraggio.

Sì, perché ci voleva coraggio ad essere diverso dagli altri, a pensare diversamente dagli altri, ad agire diversamente dagli altri e soprattutto ad essere diverso dalla propria famiglia, ma lui quel coraggio lo aveva, in un luogo profondo e remoto del cuore, un luogo che per anni aveva tenuto sotto chiave e sigillato e che ora aveva finalmente deciso di aprire.

Prese a camminare velocemente verso le ripide scale in pietra che lo avrebbero portato fuori dai sotterranei, fuori dalla menzogna e fuori dall’ignoranza.

Le scale che lo avrebbero reso un uomo nuovo, un uomo degno di tale appellativo, un uomo che avrebbe lottato per i suoi ideali di pace.

Sì, perché Fred Weasley ne aveva abbastanza di soffrire, ne aveva abbastanza di dare tutto senza mai ricevere nulla in cambio, aveva sofferto abbastanza per una vita intera, Fred Weasley ne aveva abbastanza di soffrire… Fred Weasley ne aveva abbastanza dell’orgoglio…

 

 

My intentions never ch’ange

What I want still stays the same

And I know what I should do

It's time to set myself on fire

 

Was it a dream - 30 Seconds To Mars

 

 

 

 

 

*_*_*_*_*_*_*_*_*_*


DANDO LIBERO SFOGO ALL'AUTRICE

 

Salve a tutti, qui è Lies_Of_My_Mind che vi parla! Bene, questa è una piccola e modesta One-shot che scrissi l'anno scorso, verso fine dicembre, per un concorso musicale sulla nuova generazione.

Purtroppo il contest non andò a buon fine poichè le autrici non si fecero più sentire non rispondendo a molte domande di ragazze/i  che perciò non poterono scrivere nè inviar l'oro le loro opere e quindi tutto si concluse con un: "con solo due storie da giudicare non possiamo rendere valido il contest".        

 Beeeene, mi trattengo dal dirvi ciò che penso in proposito visto anche che sarebbe stato il mio primo concorso e che sono rimasta alquanto delusa...

Ok, come tutti sappiamo i personaggi appartengono alla cara Zia J.K. Rowling e che io sono solo un umile fan/scrittrice da quattro soldi a cui piacerebbe tanto arrivare alla sua altezza... anche alle ginocchia mi andrebbe bene! ;D

Ora vi lascio e la smetto con tutte queste stupidaggini! La canzone che trovate nel testo è "Was it a dream" dei FANTASTICI 30 Seconds To Mars, i quali ringrazio per donarci sempre splendide canzoni.

Spero abbiate gradito ciò che ho scritto!

Baci Baci Lies

 

 


  
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