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Autore: Karmensita    14/01/2006    5 recensioni

"... E che il nostro destino, il nostro amore non sia legato da un filtro.
Uno stupido, insensato, ma meraviglioso filtro.
Che amo e che odio, allo stesso tempo.
Ogni volta che sono con te, Tom, non fa che farmi sentire compiaciuta, felice, orgogliosa e soddisfatta di averlo creato, perché ti ha fatto innamorare di me…
Ma subito dopo, mentre mi sciolgo dai tuoi abbracci, mi fa sentire una lurida, sporca bugiarda, troppo infantile ed ingenua, ma estremamente innamorata e, soprattutto, una insulsa illusa.
Un’ illusa."

Dedicato ad Ellie e Blacky.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Eccomi qui, dopo questi lunghi mesi a scrivere una one-shot^^. So bene che dovrei continuare a scrivere le mie long- fic, ma rileggendo “Harry Potter ed il Principe Mezzosangue”, mi sono affezionata ad un personaggio che trovo molto affascinante: Merope Gaunt, la madre di Voldemort. Ho subito pensato a scrivere una one - shot su di lei, e di dedicarla a Blacky ed a Ellie. Beh, questo è il mio lavoro, a voi il giudizio ^__^. 

 

Taking my illusion away.

 

E’ quasi notte.

Il panorama che si scorge dal balcone della mia casa, di questo piccolo mondo in cui sono sempre vissuta, mi appare sotto una luce diversa da come l’ ho sempre osservato.

Piccole luci fioche si alimentano dalle piccole case di Great Hangleton, mentre si sentono vagamente voci di donna cantare dolci ninne-nanne ai loro piccoli, per farli addormentare.

Le musiche di sottofondo di questa serata uggiosa, ma tranquilla, e apparentemente solitaria.

Il sole è tramontato non da molto, lasciando spazio ad un’ estensione buia, tetra, ma romantica, e ad una lieve brezza di vento.

Sì.

Me lo sento.

Questa notte è la mia notte.

La notte in cui amerò.

La notte in cui mi lascerò tutto alle spalle.

Il mio passato, i miei timori, le mie vergogne saranno spazzate via, per sempre.

Le stelle sembrano rivolgere le loro scie luminose verso di me e sussurrarmi lentamente: “Questa notte potrai amare.”

Sorrido verso di loro, come se fossero mie sorelle: come sorelle che non ho mai avuto, o, anzi, come parenti rassicuranti, consolatori, dagli occhi comprensivi, che non ho mai avuto.

La luna, come una madre, è come se mi osservasse con occhi grandi, mi appare vigile, con una certa aura di severità, ma materna.

 

- Merope. -

 

Mi volto.

La tua sagoma, nel buio, si avvicina alla mia, illuminata da una piccola candela che reggi nelle tue mani affusolate.

La tua bellezza si mostra anche nella tua indistinta figura, che si avvicina e poggia le sue labbra sulle mie.

Sentire il loro contatto caldo sulle mie, che per tanto tempo sono state assetate del loro sapore, mi infonde gioia interiore, gaiezza nel sapere che almeno tu, in questo mondo, non provi disgusto a vedermi.

 

- Devo andare. – mi dici. – I miei mi stanno aspettando, devo tornare a casa. -

- Non andare, ti prego. – ti dico, trattenendoti con la mano. – Non privarmi della tua presenza ora. Non ora. Ho paura di rimanere sola. -

- Sai benissimo che non ti lascerei mai, per nulla al mondo, ma non tornare a casa desterebbe sospetti… -

- No! Ti prego… fallo per me. Solo per questa notte. -

 

Poggi la candela sul davanzale. Mi guardi, increspando le labbra in uno splendido sorriso, e carezzi la mia guancia.

- Lo farei. -

- Allora, perché no? -

- Te l’ ho detto. I miei s’ insospettirebbero. -

- Non è giusto. -

Chino il capo, consapevole che, per convincerlo a rimanere, devo porgli “la fatidica domanda”.

 

- Quindi, per te, i tuoi genitori sono più importanti di me? -

 

Mi guardi, leggermente interdetto, poi dici: - Merope, che cosa stai dicendo? Tu sei importantissima per me. E ti sto dimostrando che ci tengo a te ed al nostro amore. Desidero proteggerlo. –

- Allora, ti prego, rimani. Hai sempre protetto il nostro amore e l’ hai nascosto, ma ora dimostrami che ci tieni ad esso… rischiando. Per una volta sola, e basta. Non andare, Tom. Ti prego. -

 

Il tuo sguardo mi trafigge con un’occhiata poco speranzosa… ma con un’espressione fiduciosa e innamorata.

- Va bene. Questa notte non andrò via. -

Ti guardo, gioiosa, e ti abbraccio stretto.

Come vorrei che il tempo si fermasse.

Che rimanessimo sempre insieme, stretti l’uno all’ altra.

 

 

E che il nostro destino, il nostro amore non sia legato da un filtro.

Uno stupido, insensato, ma meraviglioso filtro.

Che amo e che odio, allo stesso tempo.

Ogni volta che sono con te, Tom, non fa che farmi sentire compiaciuta, felice, orgogliosa e soddisfatta di averlo creato, perché ti ha fatto innamorare di me… ma subito dopo, mentre mi sciolgo dai tuoi abbracci, mi fa sentire una lurida, sporca bugiarda, troppo infantile ed ingenua, ma estremamente innamorata e, soprattutto, una insulsa illusa.

Un’ illusa.

E’ questo che sono.

Fingo, fingo e fingo che tu mi ami allo stesso modo di quanto ti ami io… ma in fondo al cuore, so che non è così. Che tu non sei davvero innamorato di me, e non lo sei mai stato.

Non faccio altro che reprimere, opprimere la consapevolezza che tu sei semplicemente stregato, sotto il potente effetto di una pozione d’amore, di un’ Amortentia.

E fingo, fingo, fingo fino alla più estrema illusione… fino alla più estrema passione, per amore. Semplicemente per il mio inguaribile amore nei tuoi riguardi.

In realtà, tu mi odi, e ne sono consapevole.

Ma cancello subito dalla mente l’ affiorare di quel pensiero che ogni notte, mentre dormo, tramuta i miei sogni più profondi nei miei incubi peggiori .

Non riesco più a vivere senza te, Tom, come non riesco a vivere senza quel filtro.

E’ diventato la mia ossessione, la mia droga, sebbene non assunta da me.

Mi dispiace per te, per la tua vera personalità, che sempre ha provato ribrezzo nei mie confronti, e ciò mi rende così debole, così dispiaciuta, sempre più consapevole di essere diventata matta.

Mi dispiace non lasciarti vivere la tua vera vita, ma senza te morirei. Sapere di vivere senza alcuna possibilità di farti innamorare davvero di me mi distruggerebbe.

So di essere brutta.

So di essere la figlia dell’ uomo più odioso del villaggio, finito ad Azkaban e che ci resterà per altri quattro mesi.

So di essere la sorella di un povero malato mentale a cui ha sempre dovuto provvedere, che deve scontare anch’egli la sua pena ad Azkaban per tre anni.

So di apparirti semplicemente come una sporca sguattera, con vestiti luridi, con nulla che ti possa offrire, se non la più grande devozione di questa Terra.

Ho tradito la mia stessa dignità, i miei stessi principi di maga Purosangue, innamorandomi di te, un Babbano, scatenando le ire di mio padre e facendomi picchiare da lui a causa di questo.

Non ho niente da darti, solo il mio amore.

E voglio che stanotte si adempi.

Stanotte voglio lasciarmi alle spalle questi tristi pensieri, godendomi appieno la mia vita con te.

 

- Vieni con me. – ti dico, sorridendoti con un po’ di malizia e prendendoti anche l’ altra mano.

Tu mi guardi stranito, mentre ti trasporto via dal balcone.

- Dove mi stai portando? -

- Oh, presto lo saprai. -

Finalmente, arriviamo.

Apro la porta, e ti conduco nella camera da letto.

Sospiro, con il fiato leggermente spezzato dalla tensione, anche se so che non ne vale la pena di essere preoccupata sul fatto che potresti rifiutare il mio invito ad entrare.

Oh, che sciocca, so che tu non ti ritireresti mai dal mio invito ad entrare, dato che sei sotto l’effetto di una pozione d’amore molto potente, per cui... perché preoccuparmi?

Beh, in effetti non sono preoccupata… sono semplicemente emozionata.

Perché finalmente il mio sogno di rompere la mia verginità solo con l’ uomo giusto e che amo sta per avverarsi.

- Ehm…Tom. – ti chiamo, arrossita.

Lui guarda la stanza leggermente interdetto, poi mi guarda, leggermente sorridente. – Sì? –

Stringo di più le tue mani. – Vorresti regalare alla donna che ami la notte più bella che lei abbia mai vissuto? La notte in cui potrà sentirsi libera, felice, in cui possa dimostrare quanto ti ama…? – Porto le nostre mani intrecciate sul mio petto, vicino al cuore. – Senti come batte. Non esitare a rispondere, il mio cuore ne soffrirebbe troppo ed a lungo. –

Ti guardo con occhi speranzosi, ma sono consapevole di continuare a fingere di averli così, dato che in fondo già so che tecnicamente non puoi dirmi di no .

Il tuo sorriso si allarga di più e riporta le nostre mani unite sul suo petto, vicino al suo cuore.

- Anche il mio cuore batte forte, e non riesce ad aspettare oltre, non vuole far altro che esaudire i desideri dell’altro cuore amato. Il tuo. -

Ti sorrido ancora, con le lacrime agli occhi e ti abbraccio. – Quindi, mi ameresti per tutta la notte, per la prima volta in tutta la mia vita? –

Annuisci.

Sospiro.

Ti trascino nella camera e chiudo la porta.

Tu cominci a baciarmi.

Prima lentamente e in modo garbato, poi più velocemente ed ardentemente.

Ci stendiamo sul letto e una lieve scossa attraversa la mia spina dorsale, mentre ci spogliamo.

Ho la pelle d’oca, non riesco ancora a credere di averti, qui con me.

Le tue mani e braccia accarezzano ed indugiano sulle parti del mio corpo, come lisce e leggere stoffe di seta, che fasciano il mio corpo magro.

Fra gli ansimi ed i sospiri, ti bacio, ti dimostro il mio amore, approfondisco il nostro rapporto.

L’ uno dentro l’altra, petto contro petto, i nostri battiti cardiaci aumentano, mentre le mie labbra diventano sempre più assetate delle tue.

- Ti amo… - mi sussurri all’ orecchio, sorridendo, e una lacrima felice scorre lungo il mio viso.

- Ti prego, Tom, non fermarti. Non smettere di dirmelo. -

- Ti amo, ti amo, ti amo… -

Quando vorrei che fosse vero.

No, basta, voglio smetterla di pensare alla realtà, voglio semplicemente vivere il mio sogno… semplicemente perdermi nella mia illusione…semplicemente perdermi in te, Tom .

Il tempo sembra non andare mai avanti, o forse questo è il mio desiderio più forte.

Ogni minimo tocco, ogni minima carezza, ogni minimo bacio diventano man, mano più indispensabili, mi sembra quasi di vivere sostenuta solo da questi, come se camminassi su una corda tesa orizzontalmente e questi fossero il mio unico equilibrio.

Ci fissiamo negli occhi per due secondi interminabili.

Sono così belli i tuoi, Tom. Di un verde/castano splendido, con una certa sfumatura rossastra. Mi ricordano le belle e malinconiche mattine autunnali, passate ad osservare alla finestra le foglie degli alberi cadere. I miei non saranno mai belli come i tuoi. Così spenti, troppo tristi e cupi per meritarti. Da tempo esprimenti la mia solitudine. Che hanno visto il dolore di non avere una famiglia che mi abbia amata sul serio, rincuorati soltanto dalla tua presenza.

Anche i tuoi capelli neri profumano di un’essenza che mi ricorda l’autunno.

So di non meritarti né come persona, per il male che ti ho fatto e che ti sto facendo, né per bellezza.

So soltanto che ti amo, e che non voglio che la mia passione e sofferenza siano vane.

- Giura di amarmi per sempre, Tom. -

Mi guardi di nuovo, con il tuo sguardo penetrante.

- Per sempre. -

- Per sempre. – ripeto, sorridendo più intensamente, opprimendo la consapevolezza che non mi hai mai amato, né mi ami, né mi amerai mai.

 

 

Note: Come one-shot è un po’ piccola, ma tutto sommato è una delle più “romanticamente sofferte” che abbia mai scritto XD. Spero che vi sia piaciuta, anche se forse è stato un lavoro un po’ troppo sdolcinato (in effetti è il mio peggior difetto^^””). Ciao^^, alla prossima.

 

CarmenJ

 

 

 

 

 

  
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