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Autore: kymyit    09/03/2011    4 recensioni
Grandi cose stanno per accadere alla WW Academy. La sorella del terribile Ivan Braginski, Natalia torna dai suoi fratelli... dall'oltre tomba! Chi l'ha uccisa? Riuscirà il russo a salvare la vita della sorella maggiore e a proteggere il suo "schiavetto" Toris? Ludwing riuscirà a vincere le elezioni e diventare il rappresentante degli studenti o Alfred e gli Alleati la spunteranno? Fine? Macché! Un altro fantasma torna a tormentare due ex studenti e il loro rapporto incrinato. Questo ed altro ancora in quest'assurda fan fiction!!
Genere: Drammatico, Comico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Russia/Ivan Braginski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: Боже мой!



-Ciao!- esclamò Mathias Køhler, un danese del terzo anno.
Il ragazzo biondo davanti a lui rimase come di sasso.
Povero, pensava di evitarlo in eterno…
-Ti ho cercato tutto il giorno, ma dov’eri, eh, Lukas?-
Quello sudò freddo. Effettivamente, poteva anche dirgli di essersene andato a mungere rospi, tanto quello se la sarebbe bevuta comunque.
Inutile dire però che, ora che l’aveva trovato, non l’avrebbe mollato più, purtroppo.
-Studiavo.- rispose freddo.
-Ma domani non abbiamo nulla da fare se non gli ultimi preparativi per la festa, perché non te la prendi un po’ meno seriamente?- gli diede una forte pacca sulle spalle che quasi gli sfondò le scapole.
Ma come faceva a non capire che non lo voleva fra i piedi?
Lui, Lukas Bondevik, secondo anno, ottimi voti, candidato a una cospicua borsa di studio e a un promettente futuro diplomatico, ormai sopportava il suo “caro amico d’infanzia” per un semplice motivo.
Mathias si era messo in testa di candidarsi alle elezioni in concorrenza a Beilschmidt e Jones.
Perché non lasciare tutte le grane a lui e manovrarlo comodamente da dietro le quinte?
Chissà che, una volta coronato dell’agognata carica, quel danese non ricevesse per grazia divina un poco più di sale in zucca.
-Uh?- fece d’un tratto Mathias –Ma quello non è Braginski?-
Lukas si voltò appena per scorgere, in effetti, il tiranno numero uno della scuola correre trafelato verso l’ala superiore dei dormitori.
Poi ebbe un fremito.
Beh, i brividi li aveva anche da prima, ma nel momento in cui il russo svanì oltre la tromba delle scale, la cattiva sensazione s’accentuò e non poté scacciarla via.


Quando Ivan sopraggiunse davanti alla porta della sua stanza, trovò Alfred che bussava trafelato.
-Apri, Toris!- esclamava angosciato ad ogni battito.
-Apri!-
-Che ci fai tu qui?- chiese il russo, infastidito, mentre una goccia di sudore gelido imperlava la sua fronte,
-Oh, Ivan!- esclamò l’americano accorgendosi di lui –Ho sentito Toris urlare, ma non apre la porta!-
Ivan Braginski impallidì e il suo cuore mancò un battito per l’improvvisa e rinnovata ansia.
-Spostati.- disse con un tono fermo che spaventò Alfred.

“Perché?!” si chiese Toris mentre l’acqua scorreva vorticosa sul suo corpo .
“Perché?!” si chiese mentre cercava di liberarsi da quelle braccia.
“Perché?!” si chiese mentre l’acqua entrava nei suoi polmoni gelandoli e opprimendoli.
Era Natalia quella, non vi erano dubbi. Sul perché però si accanisse tanto contro Ivan non lo capiva.
Perché Toris aveva ben compreso i motivi dell’odio della ragazza nei suoi confronti.
Ma Ivan… Da quel che ricordava, lui le voleva bene, ma era come… intimorito da lei… perché non si confidava mai, quello?!
Non aveva il tempo di infuriarsi.
Ormai la sua mente era ottenebrata dal freddo abbraccio di madama Morte.
Il dolore delle spire di Natalia era come ovattato. Si sentì sospeso in aria. Leggero. E si faceva freddo, ma trovava più facile arrendersi piuttosto che protrarre quell’inutile resistenza.
Poi, due braccia forti lo strapparono da tutto ciò, persino dai suoi pensieri.
Sentì due mani afferrargli la testa e l’aria entrare a forza dai polmoni.
Sentì ancora quelle stesse mani strappargli la camicia e premere sul suo petto. Com’erano calde…
L’acqua dentro i suoi polmoni si agitò, fu sospinta potentemente fuori da quell’aria rovente.
Da quel fiato conosciuto.
Con un forte scossone Toris cedette all’impulso di tossire violentemente.
-Cough cough!-
Si portò le mani alla gola e continuò a tenere gli occhi chiusi, inginocchiato a terra per il bruciore al petto.


-Va tutto bene?- gli chiese allora Mathias, preoccupato.
“Non mettere su quella faccia!” pensò Lukas –Sì…- esitò.
Qualcosa gravava sopra le loro teste. Lo sentiva.
Era come essere schiacciati da un qualcosa d’indefinito e angosciante.
Non sapeva spiegarselo, ma lui era molto sensibile a certe cose.
-Usciamo fuori.- disse, piano, sudando freddo.
Tanto Mathias non l’avrebbe preso sul serio.
-Un altro cattivo presagio dal tuo troll?-
Ecco, appunto!
Lui assentiva sempre, ma non ci credeva affatto che lui potesse vedere gli spiriti.

-Fammi capire…- Berwald Oxenstierna si premette indice e pollice sul setto nasale –Oggi che dovevamo terminare la ricerca, te ne sei andato in giro per l’accademia a cercare fate?!-
-Si.- rispose candido, il danese –Non ci vedo nulla di male.-
Lo svedese gli lanciò una delle sue occhiate truci in grado di far impallidire il diavolo in persona (era secondo solo a Ivan! Neppure Ludwig era capace di tale rabbia concentrata nello sguardo.)
-Domani dobbiamo presentare la relazione finale del progetto per cui stiamo lavorando da tre mesi, Køhler…- cercò invano di trasmettergli un minimo di buonsenso -…e tu ti permetti di andare in giro a perder tempo?!-
-A parte che la relazione è bella che finita.- fece quello sorridendo, ma col tono fermo di chi non ammette repliche –Se poi, me ne vado in giro a cercare qualcosa che non esiste, vuol dire che ho i miei motivi, no?-

Se non avesse sentito quell’ultima frase, probabilmente Lukas avrebbe continuato a sorridere al suo amico danese come un tempo. Ma Mathias fingeva di credergli per compiacerlo.
Benché non potesse dargli torto fino in fondo, non riusciva più ad aprirsi con lui. Si sentiva preso in giro, anche se con le più buone intenzioni.
Meditava di troncare la loro storia da un pezzo ma per un motivo o per l’altro non era ancora passato all’azione. Poi, Mathias non sapeva che lui aveva origliato per caso quel predicozzo di Berwald con conseguente rivelazione, quindi era come elargirgli un non gradito colpo basso.
-Ho solo un leggero capogiro…- mentì.
Però gli venne in mente che forse coinvolgendo Mathias in quello che accadeva, mostrandogli le evidenze sull’esistenza degli spiriti e creature affini, forse il loro rapporto si sarebbe salvato. Dopotutto erano amici fin da piccoli. Per quanto quel pazzo sconclusionato fosse un piombo, aveva pur sempre i suoi lati positivi!
-Ci ho ripensato… andiamo in camera… - disse piano –Mi sdraio un poco, prima di cena…-
Il danese annuì e dopo qualche secondo il norvegese si ritrovò sottosopra sulle spalle forti dell’altro.
-Ehi!-
-Hai capogiro, no? Dai, ti porto io in camera. Vuoi anche la cena a letto? O ordiniamo una pizza?-
-Non c’è bisogno…- protestò.
Inutile.
Quello non lo ascoltava già più.


-No, aspetta!- esclamò Francis, con gli occhi ancora più stretti a fessura –Tu e quel cosino mangiatore di pasta siete venuti qua per dirmi che tuo fratello Gilbert ti è apparso in sogno dicendoti che siamo tutti in pericolo?-
-Esatto.- fece il tedesco. Era schifosamente imbarazzante, perché tanto quel cretino francese non ci avrebbe creduto.
-E secondo te io dovrei credere a una storia simile di… di cosa poi? Chi sarebbe questa lei?-
Ecco, come volevasi dimostrare.
-Non è questo il punto!- lo interruppe Ludwig alzandosi di scatto e spaventando il povero Feliciano.
-Anche a me questa storia sembra solo un’idiozia, ma ciò che mi preme sapere ora è che rapporti c’erano fra mio fratello e quel Braginski!-
Francis ammutolì e si carezzò il pizzetto.
-Non ti seguo… comunque… ricordi che io, Gilbert e Antonio avevamo un complessino?-
-Aha…- annuì Ludwig buttandosi sul divano.
Feliciano terminò la sua pasta e si appoggiò al petto del tedesco come se questo fosse un cuscino. Quello arrossì di colpo e Francis, godendosi la cosa come una sorta di vendetta personale, continuò a parlare sorridendo maliziosamente. Glielo dovette ripetere diverse volte, ma alla fine Ludwig recepì il succo del discorso.
-Ha avuto un po’ di screzi con Ivan, poi hanno iniziato ad andare d’accordo, mentre i rapporti con me e Antonio si sono un poco raffreddati… -
-Mmmm…- Ludwig si mise a riflettere.
C’era qualcosa di oscuro in tutta la faccenda.
Quasi quasi preferiva che Gilbo se lo fosse rotto da solo l’osso del collo.
-E la sera che è morto, com’era?- chiese poi, fissando Francis che rimase come spiazzato.
-Ehm…- disse –Beh… lui era… come al solito… un po’ ubriaco… ma nella norma, ecco.-


Ivan scostò in malo modo Alfred dalla porta e con una poderosa spallata la buttò giù.
Corse nel bagno.
Toris era nella vasca.
Immobile.
-Боже мой!- esclamò.                                                                                                                                                                             -Bozhe moĭ!/Oh mio Dio!-
S’affrettò ad afferrarlo e a trascinarlo fuori. Percepì una certa resistenza.
Una resistenza non ignorabile e per un attimo vide due braccia esili stringere il corpo del suo ragazzo.
E quelle mani impugnavano dei coltelli!
Ma fu giusto un istante. Perché Ivan strattonò il corpo magro di Toris e lo sottrasse all’acqua.
Aveva smesso di respirare ed era bianco come se fosse morto.
-Toris!- esclamò Alfred sulla porta del bagno.
Ivan strinse il corpicino del lituano a sé e gli prese il capo fra le mani.
Gli diede la sua aria.
Fu un gesto dettato dall’istinto. Non voleva che morisse.
Non voleva perdere anche lui!
Non così.
Dopo quel primo ed infantile tentativo di restituirgli il fiato, il russo mise l’altro sul pavimento. Gli strappò la camicia, gli impose le mani sul petto, premette le labbra contro le sue e svuotò i polmoni.
Poi premette il suo corpo fradicio, ripetutamente.
“Ti prego… ti prego….”
Non riusciva a mettere due pensieri in croce.
Sapeva solo che doveva dargli aria e spingere l’acqua fuori dai polmoni.
Doveva riportarlo indietro.
Doveva…
Poi Toris quasi si mise a sedere tossendo come un dannato e sputando una grossa quantità d’acqua.
Ivan rimase quasi di sasso.
In quel momento l’ansia e il terrore avevano raggiunto l’apice.
Tremò e afferrò con mani malferme le spalle strette del lituano.
-Va tutto bene?- chiese Alfred, inginocchiatosi accanto a lui e a Ivan.
-To…Toris…- emise il russo con quella sua voce sottile e così inadatta a lui.
Il suo corpo era come collassato. Ivan non lo sentiva più.
Il lituano aprì finalmente gli occhi e alzò lo sguardo.
Incrociò le due ametiste sul viso dell’altro e si gettò su di lui, impaurito, in cerca di protezione.
-Era lei!- esclamò premendo la testa sul suo petto –Era lei! Era Natalia! Era…-
Ivan gli mise la mano dietro la nuca, per tranquillizzarlo.
-Lo so, ma ora va tutto bene. Tranquillo. Ci sono io…-


Ecco. In una situazione leggermente diversa, Toris a quelle parole sarebbe fuggito in preda ai mal di stomaci d’ansia cronica. Mai come in quel momento il corpo di Ivan gli dava così tanta sicurezza.
C’era anche Alfred, ma non voleva davvero separarsi dal russo.
Il suo odore pungente e fresco lo stava inebriando e il calore del suo corpo placava i suoi tremori.
-Ivan…- lo abbracciò, anche se un poco titubante. Ma si strinse a lui.


-Che sarà successo?- chiese, più a se stesso che al norvegese, Mathias.
Allora Lukas si rimise dritto e, dall’altezza in cui si trovava sulle spalle del danese, sentenziò.
-Non lo so. Vuoi andare a vedere?-
-Ovvio.- rispose quello.
Era troppo infantile e curioso.
Ma almeno tutto andava secondo il suo improvvisato piano di conversione del miscredente.


Fine Capitolo 6


Non so se ho reso bene la parte della bocca a bocca. Volevo dargli velocità e non soffermarmi su quanto sono carucci Ivan e Toris insieme XD
In questo capitolo entrano in scena, per un mio capriccio, Mathias e Lukas, alias Danimarca e Norvegia.
Perché, lo sapete, la bellissima me ama Danimarca.
Riguardo ai nomi, ho visitato  il sito wiki di Hetalia e ho guadato. Però Mathias non era fra quelli indicati dall'autore. Dopo un attento esame ho deciso di lasciare quello che comunque sembra il più usato fra noi italiani e al quale ero più legata.
Mettetela così, uno esperto in fatto di spiriti ci vuole. E non dite che c'è Iggy. Lui deve ancora risvegliarsi dall'incubo di un marito perverso U_U
Bene.
Al prossimo capitolo!!

Feli92: Grazie mille, spero continuerai a seguirmi ^^
DarkshielD: Si, è un fantasma XD Quanto a fargli il culo ci vorrà un poco, ma pazienta ^_-
Kurohime: Ecco Dan ^^ E come hai visto l'ho chiamato Mathias, anche se fra me e me lo chiamo Dan o Den XDD
Yandereness: Ovvio che c'è. Forse in secondo piano, ma è la mia prima coppia Hetaliana. Beh, hai visto che Feliciano è un coccolone XD
ChibItaliaSweet: Il matrimonio a Las Vegas colpisce ancora. XD Io che sono l'autrice del misfatto ancor mi chiedo cosa cavolo ci facevano lì quei due. Mah...
Chibi_: Oh bene, vedo che riesco a trasmettere immagini malefiche di bimbe malefiche XD Mis pavento di me stessa O_O No, perché, come già detto, io l'horror lo evito come la peste. Dato che me lo chiedi con così tanti lacrimoni... beh... Liet e Kat soffrono perché io sono malvagia, ecco.

Rinnovo i saluti e al prossimo capitolo con la confessione di Ivan XDD
O almeno una parte XDD
In effetti sto gettando un sacco di carne sul fuoco, perciò vedrò di definire meglio i vari ruoli nella storia o finirò per incasinarvi con tutti questi accenni  a vari personaggi XD
Adoro troppo le scene idiote per non metterle ahahaha!!


Bacini bacilli e grazie a chi mi ama e mi segue!!
   
 
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