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Autore: Arashinoharuka    09/03/2011    6 recensioni
Raccolta di oneshot sui pairing più svariati degli Avenged Sevenfold. Nothing great.
Enjoy 8D
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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{Genere: malinconico, introspettivo, romantico
Rating: verde
Avvertimenti: slash, what if?, one-shot
Personaggi: The Rev, Synyster Gates}
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Well I have so much to say but you’re so far away.
 
 
 
Io lo abbracciavo.
Lui sorrideva come un idiota.
Io sorridevo come un idiota.
Lui aspettava che Matt si girasse altrove con le sue manie da fotografo fallito e mi baciava. Le sue labbra si appoggiavano sulle mie per un attimo e poi come se non fosse successo niente si voltava di nuovo. Diceva qualcosa a Matt. Rimaneva seduto in braccio a me facendo finta che fosse per scherzo.
Diceva sempre che ero il suo migliore amico davanti agli altri. La prima volta che l’ha detto, dopo gli avevo chiesto che voleva dire. Mi aveva detto: “Non prenderla male,come amico sei al pari di Matt, Zacky e Johnny.. L’unica differenza è che sono totalmente innamorato di te, e questo tu lo sai.” Si era avvicinato lentamente e aveva appoggiato le labbra sulle mie. Una mano sulla mia guancia. Poi aveva aperto lentamente le labbra e cercato la mia lingua, movimenti conosciuti. Non era la prima volta. Immagino che di quella avrò voglia di parlare dopo, dopo, dopo.
Io non ho mai capito cosa provavo per Jimmy. Quando mi aveva detto così ero rimasto a fissarlo, con gli occhi adoranti, prima che mi baciasse; mi faceva sentire importante l’idea che lui mi amasse in un modo diverso rispetto agli altri. Che mi dedicasse qualche attenzione in più. Poi, se avete presente – ah, ora mi metto anche a parlare con qualche inesistente pubblico... – , una relazione del genere è sconsigliabile a tutti. Il perché io volessi comunque continuarla, rimane un’enorme incognita. Mi ero reso conto piuttosto presto di che cosa sarebbe significato assecondare Jimmy, lo conoscevo già troppo bene, però ho lasciato che strappasse via un pezzo del mio cuore giorno per giorno per anni, e se lo tenesse.
Credo di essermi dimenticato il giorno esatto in cui l’ho visto la prima volta, in giro per Huntington Beach, suppongo, o a scuola, fa lo stesso. Quella volta per me era solo un ragazzo strano che suonava la batteria in qualche sfigatissimo gruppo che non avrebbe mai fatto successo. Poi mi aveva chiesto di fargli vedere che sapevo fare con la chitarra (come sapesse che la suonavo non gliel’ho mai chiesto.), da quel punto siamo diventati amici, immagino.
Qualche anno dopo mi ha chiesto se mi andava di entrare in un gruppo serio. Uno di quelli che sarebbero finiti sui giornali come ‘nuova band promettente’, uno che stava producendo un cd. Non di quelli sfigati di prima.
Gli ho detto di sì. Dio – o qualsiasi altra cosa ci tenga d’occhio da lontano, ormai sono così abituato a sentire i suoi dubbi sulla religione che ho messo in discussione anche la mia, di fede – maledica e benedica quel cazzo di giorno, contemporaneamente.
Lo maledica perché se gli avessi detto che potevo fare strada da solo non sarei mai arrivato a tutto questo.
Lo benedica per lo stesso motivo.
Gli ho detto di sì. Sono entrato nella band. Ho registrato l’intro del primo cd con loro, perché ‘so fare cose incredibili con la chitarra’, ho la nausea dal sentirmelo ripetere. Ho cominciato a pensare automaticamente agli Avenged Sevenfold come la band a cui appartenevo.
In tutto quel tempo, quando non c’era nessuno che ci girava attorno, Jimmy mi aveva sempre fatto presente che era innamorato di me. Io per decidere se volevo dargli ascolto ci ho messo un po’. Ma alla fine ho acconsentito piuttosto presto, anche se non avevo ancora deciso esattamente cosa provavo per lui.
Quant’è ridicola tutta questa storia e io me ne accorgo solo quando è miseramente finita.
E allora tra la sua ragazza, quelle con cui uscivo io tanto per fare e le registrazioni di Waking The Fallen io e Jimmy rubavamo alla notte qualche ora, lui per amarmi, io per farmi amare. Mi sembra incredibile che non mi abbia mai detto nulla per tutta la mia freddezza quando lui mi ripeteva le solite due parole sussurrandomele nelle orecchie, al buio, abbracciato a me che mi nascondevo dai suoi occhi troppo espressivi dandogli le spalle come per caso.
Il suo problema erano gli occhi. Se non avesse avuto quegli occhi e non avesse saputo come usarli per farmi crollare, forse non sarebbe andata così.
E poi c’è stato Waking The Fallen, il primo timido successo, il primo ‘tour’ che fosse vagamente degno di essere chiamato così, la pausa in cui nuovi testi e melodie fremevano per essere pubblicati.
Poi c’è stato City Of Evil, il grande debutto nel mondo della gente seriamente famosa degli Avenged Sevenfold. E tutto succedeva così in fretta che non avevo tempo di fermarmi a riflettere quello che avevo rimandato prima. Un video, un’altro, un’altro ancora; eravamo così entusiasti, più di quanto non lo fosse la gente di noi. Tutto sembrava sorridere, i fan, i produttori, la casa discografica.
Quando succede così, poi, accade per forza che ti fermi un attimo a respirare e il cervello ti si riaccende all’improvviso e tu ti poni delle domande e una voce ti dice che stai sbagliando tutto, che gli ideali che ti eri costruito a fatica crescendo li stai buttando nel cesso uno dopo l’altro, che quello che stai facendo è una fottuta merda. Mentre, forse, ti rendi conto che la persona che frequenti da tanto tempo la ami davvero, che i tuoi amici sono i migliori dell’universo, che suoni come un dio e la gente se ne accorge, che la tua vita è un percorso destinato solo a salire, salire, salire verso l’apice del successo, tu, allora, ti fermi a pensare.
Ed è la peggiore cosa che possa succederti.
Ed è la cosa che è successa a Jimmy. Ed è la cosa che l’ha portato all’apatia.
È la cosa che gli ha fatto scrivere Afterlife, è la fottuta cosa che gli ha fatto scrivere Almost Easy. È la cosa che l’ha convinto che la vita è tutta soltanto una gigantesca finzione, una gigantesca bugia spudorata. Ma lui preferiva chiamarla ‘finzione’.
I momenti in cui viveva e basta come noi e quelli in cui si fermava a pensare si alternavano con una velocità spaventosa. Io volevo solo farlo sentire meglio. E allora rimandavo i momenti in cui volevo parlargli perché non si fermasse ancora a pensare.
E allora ho continuato a farmi amare in silenzio, forse un po’ meno freddamente di prima.
Ma gli Avenged Sevenfold non si erano fermati. Gli Avenged Sevenfold, come gruppo, non si sarebbero per nulla fermati a pensare. Andavano avanti. A una velocità spaventosa noi insieme andavamo avanti, vincevamo premi a destra e a manca, pubblicavamo l’album con il nostro stesso nome, facevamo un tour mondiale. Una piccola pausa, niente di più, ci eravamo presi un respiro nell’aria piacevole del successo. Pubblicavamo Diamonds In The Rough, un live. Ci lasciavamo piacevolmente trasportare dal successo.
Poi ci siamo resi conto che non avevamo più idee. Eravamo vuoti. E per questo ci siamo fermati a pensare tutti quanti, ci siamo presi qualche tempo di pausa tra un album e l’altro di qualche anno. Per questo l’ha fatto di nuovo anche Jimmy e per questo, io ancora non trovavo il coraggio di dirgli che avevo deciso che lo amavo.
Non volevo complicargli ancora le idee. Volevo che fosse fottutamente felice, ma lui non lo era. Cominciava a dire cose strane. Cose che di solito dice la gente che vuole suicidarsi.
Un giorno, eravamo insieme per decidere che fare della nostra vita di rocker indecisi. Ha detto: ‘se un giorno non sarò più qui,vorrei che sapeste che siete i miei fottutissimi migliori amici.’ Noi gli abbiamo detto che non doveva preoccuparsi. Che noi lo amavamo. Che saremmo rimasti insieme, Fino Alla Fine.
Quanto ci sbagliavamo. Tutti quanti, tranne lui.
Un giorno, il giorno dopo Natale, ha detto che aveva scritto qualcosa. Ce l’ha letto.
Era fantastico, come sempre, ma io sentivo  una familiare sensazione di allarme mentre lo ascoltavo. Perché diceva di aver capito come fa il mondo a sopraffare un uomo? Perché ci chiedeva di non avere paura, quando lui si sarebbe liberato dalla vita? Perché voleva che dicessimo a tutti che sperava trovassero la loro strada, quando lui non ci sarebbe più stato?
Naturalmente che si riferisse a noi l’ho capito dopo.
Non dico che si sia suicidato, non lui, non l’avrebbe mai fatto. Solo che sapeva che stava per morire e non ha comunque cercato di cambiare le cose. L’ha lasciato succedere perché gli andava bene così, non aveva più la smania di vivere che avevamo noi.
Quella sera sono andato da lui. Era felice di vedermi, o almeno lo sembrava. L’ho abbracciato. Ha detto, “Ti mancavo, Brian?”, ha ricambiato l’abbraccio, l’ho sentito nascondere il viso contro la mia spalla. Mi ha chiesto perché ero venuto da lui, mentre mi prendeva la mano e mi tirava verso il divano, dove ci siamo messi a parlare. Gli ho detto che volevo parlargli.
Lui aveva appoggiato la testa sulla mia spalla, mi teneva ancora la mano. “Domani”.
“Jim, è una cosa importante..”
“Appunto, possiamo parlarne domani, no?”.
Le sue labbra contro le mie. Ancora. Ancora.
“O il giorno dopo”.
La mia mano appoggiata piano sulla sua guancia, i suoi occhi piantati nei miei. “E se proprio non riuscissi ad aspettare fino a domani? O al giorno dopo?”. Avevo aspettato per qualcosa come quattro anni, ma ora non riuscivo ad aspettare un altro minuto.
Di nuovo le sue labbra sulle mie, l’umido della sua lingua che incontrava la mia. “Eri venuto solo per quello?”
“Ero venuto per te.”,ho replicato.
Altro bacio. “Ti amo.”
“Lo so. Jimmy,io..”
“Mmmh, abbiamo detto domani..”
“Non posso. Ti amo, Jimmy. Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.”
Era rimasto in silenzio, la testa appoggiata sulla mia spalla, abbracciato a me. Ogni tanto mi giravo e gli appoggiavo qualche bacio sulla fronte, sulla guancia, sulle labbra, ogni tanto li ricambiava. Finché non si era addormentato. Finché non mi ero addormentato anche io. Ero rimasto lì fino alla mattina dopo, Michelle non si era preoccupata di dove fossi, siamo andati in studio insieme, il giorno dopo.
Oltre la sua malinconia di fondo che mi contagiava mi sentivo felice. Lo amavo. Lui lo sapeva. Avevamo davanti la registrazione di un album, un nuovo anno, il suo prossimo compleanno, un altro tour...
Quando Matt aveva chiamato anche me per dirmi che l’avevano trovato morto, mi è crollato il mondo addosso. E al posto di tutta quella bella roba là davanti mi sono trovato un muro su cui non faccio altro che sbattere la testa, giorno dopo giorno.
Avevo visto le pastiglie, sul tavolino di fronte al divano. Piccole, rotonde e azzurrine, con la ‘v’ nel mezzo. Sapevo che le prendeva. Non avrei dovuto essere sorpreso di niente.
Invece lo ero. E lo sono ancora.
Non riesco a capacitarmene.
Non ci riuscirò mai.
 
 
 
 
Bene.
No,anzi, male, malissimo.
Che cazzo è questa roba,eh?
Qualcuno me lo spieghi. Io e le promesse con me stessa non andiamo d’accordo,va bene. Mi ero promessa che non avrei mai scritto riguardo la morte di Jimmy. Invece,ta-tarataan, l’ho fatto! Mi sembra naturale.
Scusate,ma sono seriamente furiosa con me stessa.
E,ah si, scusate se pubblico oggi {mercoledì}, e non il martedì ovvero ieri, ma per una serie di motivi che blablabla non ci sono riuscita. Per la serie di motivi blablabla oggi sono anche con l’incazzatura facile,EVVIVA,perché mi ci mancava qualcos’altro in ‘sto schifo di vita eh °-°
Dunque,riguardo la storia e mettendo da parte i miei problemi personali e la mia famiglia di psicotici depressi: non ho troppo da dire, solo che penso che quello che ho scritto sia più o meno successo. Ho cercato di essere il più realista possibile {a parte con la storia che Jimmy stava con Syn},anche se qualcosina comunque l’ho cambiato perché sennò la storia era ancora più campata in aria di quanto non sia già.
Hm,altro? Direi di no.
Ringraziamenti! friem, Josie 182, two_dollar_bill, Vibeke Vengeance_Sevenfold e Teardrop on the Fire ovvero i santi che perseverano a recensire. Senza di voi avrei già chiuso da secoli questa inutilissima raccolta D: E, naturalmente, persa tra i meandri di Efp c’è anche EmilyFICTION che non recensisce mai,quella peripoatetica ù_ù
Ok,ho finito di monologare.
Ciaociao a tutti *entusiasmo alle stelle*
 
*Frankie.
 
P.s: {per Teardrop è.é} ...Mi ricordo che in una delle prime recensioni avevi detto che ti sarebbe piaciuto leggere anche una jimmyxbrian e mi dispiace di aver scritto questa storia insulsa proprio su questo pairing °-° Chiedo venia çWç mancavo di ispirazione alternativa,scusorry.
   
 
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