Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Antiva    09/03/2011    5 recensioni
"Lei l’avrebbe sempre odiato.
Lui, invece, avrebbe dovuto.
Gli scappò un sorriso ironico sulle labbra umide e salate,
Che vita maledetta era la sua. [...]
Perché anche se quel cuore era fatto a brandelli e sepolto dietro tonnellate di ghiaccio, quella Mezzosangue glielo faceva ancora battere, e lui sapeva bene che sarebbe stato per sempre così, non importava che quello di lei battesse per un altro..."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non importava quanto quel cuore fosse logoro:

 

Draco Malfoy non era stato abbastanza attento. Aveva abbassato la sua maschera, aveva abbassato le difese per lui sempre così alte e impenetrabili… Ma le persone attorno a lui non se ne erano certo accorte. Non riuscivano neanche a pensare che Draco Malfoy avesse abbassato il muro davanti al suo petto, muro di cui forse alcuni non sapevano l’esistenza. Ma lui non avrebbe mai voluto succedesse… Lui era un Purosangue, un Serpeverde, un futuro seguace dell’Oscuro,… Era Draco Malfoy. Perché allora, proprio lui si comportava così? Perché reagiva a quel modo?

Con lei non riusciva mai ad evitare un sussulto; con lei  tutte le sensazioni sembravano amplificate; quando si trattava di lei quelle sensazioni erano una cosa così inevitabile da sembrare già parte scritta e incisa del suo destino da tempo, erano la sua maledizione. Tutte quelle sensazioni che in sua presenza provava si accendevano quasi come fossero un riflesso involontario, ma lui non avrebbe mai permesso alle sue difese di abbassarsi, così ogni volta che la vedeva cercava con le unghie e con i denti di rimettersi quella maledetta maschera, ma se la sentiva scivolare sul viso, non sapeva più come fermarla,… Scivolava e scivolava, e graffiava… Graffiava sempre di più e non si fermava mai. E allora la insultava, la umiliava, la odiava,… Perché doveva ritrovare la maschera e spingerla sul suo viso, spingerla così forte fino a farsi male. Lui non avrebbe mai mostrato il suo vero volto, i suoi veri pensieri, i suoi più profondi sentimenti a nessuno,…

Lei era la sua umiliazione, il suo più unto disonore di Purosangue. Ogni volta che sentiva le difese scendere, sentiva anche l’animo degradarsi per quel disonore e crollargli ai piedi pezzo per pezzo… E doveva odiarla, doveva farlo ancora e sempre di più perché quelle difese rimanessero abbastanza alte da riuscire a proteggerlo dal mondo, da lei. Ma non poteva funzionare per sempre. Non con lei.

 

Quella maledetta sera era stata la peggiore, si era sentito morire dentro. Aveva sentito il suo animo sgretolarsi fino alla cenere, cenere che sotto le braci ancora bruciava.

Quella era stata la sera in cui aveva dovuto ammettere quanto quella ragazza gli avesse trafitto il cuore, anno per anno, giorno per giorno,… Scavava sempre più in fondo; e ora era impossibile allontanarla da sé,

forse perché non ci riusciva,

forse perché non lo voleva,…

 

Quella sera aveva scoperto che Weasley e la Granger si erano messi insieme, stavolta per davvero. Hermione era lì, al loro tavolo, vicino a Weasley tornato da poco dall’infermeria, e si preoccupava per lui in modo così protettivo e gentile da sembrare una madre, forse anche troppo apprensiva –come solo lei sapeva fare-. Attraverso i suoi occhi si capiva quanto profondamente fosse presa da lui, un ragazzo così piatto, insignificante. Era presa in un modo così sincero che quando Draco se ne accorse credette di starsi spezzando in due dal dolore. Non riuscì a non immaginarsi per un attimo al posto di Weasley, una persona così inferiore a lui, sotto a quel suo sguardo caldo, e sentì una morsa a stringergli lo stomaco; poi aveva lasciato la sala senza dire una parola, non poteva sopportare di vederli un solo attimo di più. Nessuno, comunque, era venuto a cercarlo, ed era meglio così.

Lui era semplicemente scappato. Era scappato perché era più semplice andarsene fino a camera sua che imparare a sopportare quel supplizio. Era meno doloroso stare nella sua camera così, con la testa fra le mani a torturarsi pensando a ciò che lui provava: alle sensazioni, ai ricordi, alla confusione, a Lei,… A tutto. Lei era la sua croce, e l’avrebbe continuata a portare con sé, in silenzio, da solo,... Anche tra la disperazione e le lacrime più amare, se necessario.

Draco continuava a portare con sé quel supplizio che alcuni si ostinavano a chiamare “amore” ma che per lui poteva essere solo un tormento, Draco non riusciva a cogliere la differenza tra l’amore e la sofferenza. Ma in fondo come poteva percepirla un Malfoy che può avere tutto e non può avere niente? Lui, poteva possedere tutto ciò che c’era al mondo tranne ciò che l’avrebbe reso felice… E anche se sembrava strano lui voleva proprio Lei… Lei, la stessa donna che gli faceva portare quella croce.

 

Ma lui si ripeteva ancora e ancora che non era vero… Che non l’amava. Però sapeva bene quanto era grande quella bugia, ma se la ripeteva comunque… Lui non poteva amarla…

…Perché era sbagliato. Perché lui era un Malfoy. Perché lei era una Mezzosangue…

Ma erano tutte scuse su scuse accantonate una sopra l’altra per coprire fintamente i suoi dubbi. Lui non poteva amarla… Non poteva perché lei era Hermione Granger e lui era Draco Malfoy.

Lei l’avrebbe sempre odiato.

Lui, invece, avrebbe dovuto.

Gli scappò un sorriso ironico sulle labbra umide e salate,

Che vita maledetta era la sua.

 

Quelle stupide difese con lei non avevano funzionato e se non lo avevano fatto prima non lo avrebbero fatto più tardi… Questo perché lei era diversa, con lei era tutto così diverso. Perfino lui era diverso: nei pensieri, nei sentimenti,… Una diversità più grande di quanto potesse sopportare, ma che ormai si era fatta la sua realtà; ed era proprio per evitare di far scoprire quella sua realtà che la sua maschera esisteva, ma davanti a lei se la sentiva scivolare sul viso. Con lei non funzionava niente, dalle offese alle umiliazioni,… Non riusciva ad odiarla davvero, all’inizio si illudeva di farlo, ma era solo un’altra inutile bugia.

Ed ora Draco non poteva far altro che tormentarsi, da solo, nella sua camera, perché sapeva bene che quei due non si sarebbero mai più lasciati questa volta… E lo sentiva: sapeva che quelle sensazioni che solo lei gli procurava non avrebbero mai abbandonato il suo animo, e poteva solo immaginare quanto avrebbero pesato sul suo cuore logoro… Perché anche se era fatto a brandelli e sepolto dietro tonnellate di ghiaccio, quella Mezzosangue glielo faceva ancora battere, e lui sapeva bene che sarebbe stato per sempre così, anche se il cuore di lei batteva per un altro.

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice:

Prima FF introspettiva/malinconica… ^^”

Spero con tutta me stessa di non aver fatto troppo schifo! xD Ci sono stata sopra un bel po’ tenendo conto che è da un solo capitolo e che ha poco più di mille parole…

Spero di non aver scritto in modo troppo “sconfusionato” xD Ma non sono ancora molto pratica! Sono aperta ai consigli e anche alle critiche, tutto ciò che chiedo è, per favore, che siano costruttive! So bene di aver tanto da migliorare! Non c’è dubbio!

Grazie mille per la lettura!

(Lunga vita alla Dramione *_*)

 

GiadyRoronoa

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Antiva