09/03/2011
9 recensioniSCARLET
Guardò con un moto di soddisfazione e imperturabilità i suoi polsi percorsi da segni e graffi sanguinolenti, percorrendone i contorni con un dito ossuto, quasi questi fossero dei tatuaggi da cui trarre orgoglio.
Esci, esci. Sta uscendo tutta la sporcizia, sì.
Ai suoi piedi, chiazze vermiglie macchiavano il bianco impeccabile del pavimento del bagno, offrendo agli occhi di un estraneo un contrasto quasi spettrale e demoniaco. Temari sorrise con un luccichio particolare nelle iridi smeraldine, abbassandosi su di esse in cerca di un oggetto.
Dove sei? Dove?
Si sedette a terra senza far caso al sangue che si appiccicava alle sue ginocchia nude, tastando il suolo con le mani ceree e spargendo il liquido scarlatto tutt'intorno al suo corpo, quasi questo fosse solo semplice sugo riverso sul pavimento della cucina.
<< Eccoti >> mormorò entusiasta tra sé e sé, raccogliendo da una pozza cremisi una lametta da barba leggermente erosa dall'uso. Lentamente, se la portò ancora una volta verso i polsi, premendo con forza sulla pelle maltrattata.
Odio questo sangue, è sporco, è sporco! Lui... Lui me l'ha sporcato e io devo ripulirlo!
Spinse la lama all'interno del suo braccio, procurandosi una nuova ferita, più profonda delle precedenti, che fece sì che diversi schizzi di sangue macchiassero il suo viso acceso da una luce folle.
<< Temari! Temari apri la porta del bagno! >> Una voce lontana raggiunse le sue orecchie, ma Temari non ci prestò la benché minima attenzione, troppo presa dalla sua opera di risanamento. Neanche quando diversi colpi si abbatterono sulla porta serrata del bagno, distolse il suo sguardo dalla lama che lacerava la carne con una precisione spaventosa.
Mi hai toccato con le tue mani sporche e mi hai contagiato. Ma tra poco sarò di nuovo come prima.
La lametta da barba penetrò completamente nel suo polso sinistro, e Temari si riversò sul pavimento ormai scarlatto, mentre una pozza densa e porporea si allargava ai suoi fianchi, chiazzandole completamente la vestaglia di un rosso acceso.
Adesso, adesso sono pulita.
Spazio dell'autrice
Ok, no, no, non sono impazzita.
Mi vergogno un pò a tornare con questa fic un pò nonsense, ma non la disprezzo del tutto, a dire la verità. Forse dovrei.
Ho voluto rappresentare la pazzia di Temari, che dopo essere stata abusata fisicamente (sì, non si capisce molto, lo so), cerca di ripulire il suo corpo dalle impronte che quel mostro le ha lasciato nell'anima, e nel corpo.
Per tutti quelli che seguivano "Fiori di Ciliegio", invece, vorrei chiedere a loro umilmente scusa. L'ho rimossa dopo che in seguito alla stupidità di mio fratello maggiore, i capitoli che avevo scritto e tenevo segregati nella mia cartella sul pc, sono stati cancellati.
Spero comunque di tornare a scrivere qualcosa di più decente e ringrazio tutti quelli che hanno letto questa breve shot, e quelli che -con gran coraggio e altruismo- la recensiranno.
Baci, Giulia.