Fanfiction partecipante all'iniziativa 2010: a year together, indetta dal Fanfiction Contest ~ {Collection of Starlight}
Shakespeare in Trip
William
Townshend, per servirLa!
- 17 novembre -
{Prompt #140: «Filma! Filma tutto!»}
Seduto scompostamente sullo sgabello, John stringeva la
cinepresa tra le mani, facendo ben attenzione a non lasciarsela sfuggire dalle
mani a causa di quel riso convulso che lo stava scuotendo.
Doveva solo concentrarsi e riprendere la vittima, nulla di
più.
Nulla di più? È
un’impresa degna di Ercole, con quel demente di Moonie che non la vuole
piantare di ragliare e rotolarsi per tutta la stanza!
Distolse un attimo lo sguardo dall’obiettivo e fissò il
batterista: i capelli arruffati, Keith giaceva sul pavimento, ficcandosi le
dita in bocca e cacciando dei lunghi fischi di apprezzamento che assomigliavano
a quelli delle locomotive in partenza.
-Moonie,
la vuoi piantare di trapanarmi i timpani, porca di quella miseria?!- sbottò, ma
l’amico non lo stette a sentire, e proseguì urlando dei vari “Oddio, che razza
di figa che sei!” e “Ti scoperei sulla lavatrice!” al povero malcapitato,
scoppiando poi in uno scroscio di risa argentine.
Entwistle non ce la fece più e rise sguaiatamente, venendo
però subito assalito dal cantante:
-Enty,
porcaccia di quella troia! Come cazzo te lo devo dire che non ti devi
distrarre? Filma! Filma tutto!-
Il bassista alzò gli occhi al cielo e ubbidì, ringraziando
il cielo di averlo dotato di una pazienza sufficiente ad evitargli
un’incarcerazione istantanea per omicidio di frontman-alquanto-figaccione-e-altrettanto-babbeo.
-Avanti, Petey! Deliziaci con la tua performance!- sbraitò
Daltrey, scostandosi una ciocca sudaticcia dall’occhio sinistro, mentre Keith,
strisciando a fatica, riuscì a raggiungere la lattina di birra e a scolarsela in un nanosecondo.
Il chitarrista sventolò una mano in aria, con fare dantesco,
e iniziò a proclamare fiero alcuni versi del MacBeth, mentre i suoi due
compagni lo sbeffeggiavano.
John scosse la testa con il suo solito sorrisetto: se solo
Townshend fosse stato sobrio, e se solo quel viaggio non fosse andato male,
gliel’avrebbe fatto ingoiare in un sol boccone quel cazzo di boa di piume, ne
era certo.
Ma purtroppo per lui era più fatto di una pera matura, e
continuava imperterrito ad improvvisarsi scrittore provetto, passando ora ad Amleto, ora a Romeo e Giulietta.
-Oh Romeo, Romeo, perché sei tu, Romeo!?-
-Sono Roger,
coglione!-
Keith riprese a
ridere con più foga, mentre John lo imitò più sommessamente per evitare i
rimproveri di Roger, giacché gli sembrava agitato di suo.
-Rinnega tuo padre,
rifiuta il tuo nome o, se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti!- Pete si aggrappò al cantante come una fan
quindicenne in preda ad una crisi ormonale, mentre questi tentava di
scrollarselo di dosso.
-Fino a prova
contraria non mi piacciono le ragazze dotate di maniglia, quindi vedi di
lasciarmi con i coglioni in pace, Townshend!-
-Solo il tuo nome è
mio nemico: tu sei tu!- il chitarrista sbatté le ciglia, allungate grazie al
mascara gentilmente offerto dalla ditta MoonBurlone&Co.
-E lui è lui, e io sono lui, e tu sei lui, e tu sei me, e
noi siamo tutti insieme! Piantala!-
-Che vuol dire
"Montecchi"?-
-Non lo so, forse è
un modo più elegante per mandarti affanculo? Bada bene, Townshend, se al mio
tre non mi lasci stare te ne farò pentire amaramente! Uno, due…-
-Non è una mano, né
un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo! Prendi un
altr-
Ma il chitarrista non
fece in tempo a continuare il suo monologo, perché gli arrivò in pieno volto
una scarpata degna di uno dei migliori film di Jackie Chan, che lo fece
ruzzolare per terra.
-E questo cos’era,
allora? Una violacciocca?- gli ghignò spavaldo in faccia Daltrey, squadrandolo
dall’alto.
John si sbatté la
mano sulla fronte e abbandonò la cinepresa sullo sgabello per precipitarsi da
Pete, mentre Keith quasi se la faceva addosso dalle risate.
-Occazzo, Daltrey! Ma che cazzo hai, al posto
del cervello?! Gommapiuma?!-
-Ma gli ho dato una
spintarella innocua, che vuoi che sia!-
-Ma spintarella ‘sto cazzo! Guardalo, l’hai
messo K.O.!-
I due si avvicinarono
intimoriti a Pete che, proprio in quell’istante, si alzò di scatto e prese a
correre all’impazzata, scappando fuori dalla porta e dirigendosi verso il
giardino.
-Ahia, ahia! Mi sa
che ‘sto giro Romeo si beccherà una bella denuncia per maltrattamenti da parte
di Giulietta!- sghignazzò Moon, beccandosi un medio da parte di Daltrey che,
nel frattempo, si lanciò all’inseguimento del chitarrista trascinandosi dietro
il povero Entwistle.
-Tienti pronto a riprendere tutto, Enty! ‘Sto
giro è la volta buona che diventiamo miliardari!-
I tre arrivarono
finalmente a destinazione e, tra gli aghi dei pini e lo sferzare del vento
autunnale, trovarono Townshend, intento a istruire dei passanti attoniti.
-Eccellente,
veramente eccellente: Entwistle, fai una bella zoomata che così l’opera d’arte
vien fuori perfetta!-
-Ma sei fuori? Vado a
prendere Pete: siamo a novembre inoltrato, c’è un freddo della malora e quel
coglione è in minigonna!-
-The show must go on, Entwistle: lascia quella cinepresa e io ti
sbatto fuori dalla band, è una promessa.- sentenziò serio Daltrey.
John lo stette a
fissare incredulo: sapeva che Roger non gli avrebbe mai fatto un tiro del
genere, ma conosceva altrettanto bene anche la sua pazzia; così decise a
malincuore di assecondare la sua richiesta.
-E sia, ma quando
avrà la nausea, dovrà dragare e non riuscirà ad alzarsi dal letto con le sue
gambe, non sarà a me che dovrai chiedere di reggergli la bacinella, intesi?-
Il cantante scosse la
testa con assenso, mentre Moon continuava a guardarli uno alla volta, muovendo
la testa come una pallina da tennis nel bel mezzo del set point.
Solo quando sentirono
degli schiamazzi provenire dal cancelletto gli altri due lasciarono da parte i
loro litigi e si precipitarono a salvare il chitarrista dalle figure di merda
che sicuramente aveva già iniziato a collezionare.
-Le dico che hic! è tutto hic! a posto!-
-Ne è sicuro, Sir?
Gradirei condurLa con noi in centrale, giusto per
qualche accertamento…- il gendarme fece per
afferrarlo per il braccio ma Pete, forse in un guizzo di lucidità, si scostò
bruscamente ed esclamò burbero:
-Lei non sa chi sono
io! Io sono il sommo poeta William Shakespeare, nato a Stratford-upon-Avon
li 23 aprile 1564 da Mary e Joh-
-Sì sì, va bene, e io
sono Pete Townshend, mentre lui è Roger Daltrey!- fece il poliziotto, indicando
il collega al suo fianco.
-Non mi somiglia
nemmeno nel buco del culo, quello.- borbottò Roger sottovoce, beccandosi una
gomitata da John, che si avvicinò agli agenti e, schiarendosi la voce, tentò di
salvare il salvabile.
-Ehm, buonasera… Desiderano?-
I due gendarmi lo
fissarono con aria sospetta, finché uno si decise ad intervenire:
-Niente, stavamo
facendo un giro di ricognizione quando siamo stati attirati da alcuni
schiamazzi provenienti da questo giardino, e allora siamo venuti a dare una
controllata.-
-Apprezzo il vostro gentil
pensiero ma, come potete ben constatare da voi, non c’è nulla fuori posto.
Potete pure continuare la vostra ronda: grazie mille e buona serata!- si
affrettò a rispondere il bassista, provando a trascinarsi appresso Townshend,
che però oppose resistenza.
-Non avete sentito il
mio amicone Otello? È tutto a posto, quindi sciò, smammate!- Pete alitò in
faccia ai poliziotti tutto il vinazzo che si era
scolato, e per fortuna che l’acido non puzzava!
-Mmmm, a giudicare dal tanfo qua qualcuno ha
alzato il gomito…-
John fissò con aria
supplichevole Roger, che si affrettò ad intervenire per, a suo dire, prendere
in mano la situazione e darle una bella raddrizzata.
-Ma quale gomito e
gomito alzato! Non vede che ha le mani dietro alla schiena?!-
Entwistle non poté
trattenersi dallo sbattersi la mano sulla fronte, mentre alle sue spalle un
Keith Moon alquanto euforico
continuava ad inondare l’aria con la sua cascata di risate.
-Sì, Riccioli d’Oro, Lei è molto spiritosa,
ma mi duole confessarle che in queste situazioni occorr-
SBEM.
Ti prego, fa’ che non abbia combinato una cazzata-ti prego, fa’
che non abbia combinato una cazzata-ti prego, fa’ che non abb-
Il flusso di
preghiere silenziose di John venne interrotto da un -Ops!-
esclamato con sorpresa da Roger, che stava a fissare sia il poliziotto per
terra che il pugno che lo aveva steso.
E la mano era la sua.
John non fece nemmeno
in tempo a riempirlo d’insulti che pure l’altro agente era al tappeto: a quanto
pare Pete aveva deciso di esibirsi nel suo celebre movimento circolare
dell’avambraccio, pur non avendo la chitarra a disposizione; poi, come se nulla
fosse, crollò sulle foglie secche, la bocca aperta e un russare profondo.
-Oddio, Rog, dammi una mano a sollev-
-Mi sa che ho bevuto
un goccino di troppo pure io!- sentenziò il biondo, prima di andare a fare
compagnia all’amico chitarrista tra le braccia di Morfeo.
John si voltò in
cerca dell’aiuto di Keith, ma questo soffiò con aria candida:
-Ah, non aspettarti
che ti dia una mano a caricarti sulle spalle quei due scimmioni! Sono piccino, io.-
Il bassista alzò gli
occhi al cielo, invocando una profonda pazienza e, presi i due musicisti a mo’
di gatti randagi, se li trascinò appresso come due sacchi di patate, mentre il
batterista lo seguiva saltellando.
-Oh, ma quale luce
irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'Oriente, e Giulietta è il Sole!
Sorgi, bel Sole, e uccidi l'invidiosa Luna, già malata e livida di rabbia,
perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei!-
Un’occhiata inceneritrice di Entwistle fece tacere il giullare Keith,
che continuò a seguirlo per il vialetto di casa cantando un motivetto
abbastanza noto ad entrambi.
-Teenage
wasteland, it’s only teenage wasteland…-
-Kif, se non taci ti ficco quella cazzo di
cinepresa dove non batte il Sole.-
-Ah, in Patagonia?-
John tirò una
bestemmia mentalmente, pregando che quella nottataccia novembresca del cazzo volgesse il
più presto possibile alla fine.
Teenage wasteland, it’s only teenage wasteland♪
Buonssalve
a tutti!
Finalmente sono riuscita a partecipare a questo contest
fantasmagorico *hero*
Beh, che dirvi? Era da un po’ che desideravo cimentarmi
in una ff dedicata a Daltrey&Co,
e ho colto la palla al balzo, prendendo due piccioni con una fava u.u
Ok, la pianto di parlare a vanvera.
Mi scuso per l’alto tasso di demenzialità di questa one-shot, nata inizialmente come flashfic,
e anche per il fatto che essa non abbia né capo né coda, ma c’est la vie : D
I siparietti degli Who mi
frullavano in testa da un bel po’ di tempo, e quindi ho dovuto assecondare i
voleri del mio cervello *coff coff*
Bene, so che qualcuno di voi avrà colto il riferimento ad
un’altra band che adoro, e direi che mi è venuta un po’ così, come idea x°D
Anygay,
now vi saluto e vi chiedo di essere abbastanza
clementi x°D
Adiè
(:
Dazed;