Fanfic su artisti musicali > The Who
Ricorda la storia  |      
Autore: DazedAndConfused    09/03/2011    2 recensioni
John scosse la testa con il suo solito sorrisetto: se solo Townshend fosse stato sobrio, e se solo quel viaggio non fosse andato male, gliel’avrebbe fatto ingoiare in un sol boccone quel cazzo di boa di piume, ne era certo.
Fanfiction partecipante all'iniziativa "2010: a year together", indetta dal Fanfiction Contest ~ {Collection of Starlight}
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fanfiction partecipante all'iniziativa 2010: a year together, indetta dal Fanfiction Contest ~ {Collection of Starlight}




Shakespeare in Trip

William Townshend, per servirLa!

 

- 17 novembre - 
{Prompt #140: «Filma! Filma tutto!»}

Seduto scompostamente sullo sgabello, John stringeva la cinepresa tra le mani, facendo ben attenzione a non lasciarsela sfuggire dalle mani a causa di quel riso convulso che lo stava scuotendo.

Doveva solo concentrarsi e riprendere la vittima, nulla di più.

Nulla di più? È un’impresa degna di Ercole, con quel demente di Moonie che non la vuole piantare di ragliare e rotolarsi per tutta la stanza!

Distolse un attimo lo sguardo dall’obiettivo e fissò il batterista: i capelli arruffati, Keith giaceva sul pavimento, ficcandosi le dita in bocca e cacciando dei lunghi fischi di apprezzamento che assomigliavano a quelli delle locomotive in partenza.

-Moonie, la vuoi piantare di trapanarmi i timpani, porca di quella miseria?!- sbottò, ma l’amico non lo stette a sentire, e proseguì urlando dei vari “Oddio, che razza di figa che sei!” e “Ti scoperei sulla lavatrice!” al povero malcapitato, scoppiando poi in uno scroscio di risa argentine.

Entwistle non ce la fece più e rise sguaiatamente, venendo però subito assalito dal cantante:

-Enty, porcaccia di quella troia! Come cazzo te lo devo dire che non ti devi distrarre? Filma! Filma tutto!-

Il bassista alzò gli occhi al cielo e ubbidì, ringraziando il cielo di averlo dotato di una pazienza sufficiente ad evitargli un’incarcerazione istantanea per omicidio di frontman-alquanto-figaccione-e-altrettanto-babbeo.

-Avanti, Petey! Deliziaci con la tua performance!- sbraitò Daltrey, scostandosi una ciocca sudaticcia dall’occhio sinistro, mentre Keith, strisciando a fatica, riuscì a raggiungere la lattina di birra e a scolarsela in un nanosecondo.

Il chitarrista sventolò una mano in aria, con fare dantesco, e iniziò a proclamare fiero alcuni versi del MacBeth, mentre i suoi due compagni lo sbeffeggiavano.

John scosse la testa con il suo solito sorrisetto: se solo Townshend fosse stato sobrio, e se solo quel viaggio non fosse andato male, gliel’avrebbe fatto ingoiare in un sol boccone quel cazzo di boa di piume, ne era certo.

Ma purtroppo per lui era più fatto di una pera matura, e continuava imperterrito ad improvvisarsi scrittore provetto, passando ora ad Amleto, ora a Romeo e Giulietta.

-Oh Romeo, Romeo, perché sei tu, Romeo!?-

-Sono Roger, coglione!-

Keith riprese a ridere con più foga, mentre John lo imitò più sommessamente per evitare i rimproveri di Roger, giacché gli sembrava agitato di suo.

-Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome o, se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti!- Pete si aggrappò al cantante come una fan quindicenne in preda ad una crisi ormonale, mentre questi tentava di scrollarselo di dosso.

-Fino a prova contraria non mi piacciono le ragazze dotate di maniglia, quindi vedi di lasciarmi con i coglioni in pace, Townshend!-

-Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu!- il chitarrista sbatté le ciglia, allungate grazie al mascara gentilmente offerto dalla ditta MoonBurlone&Co.

-E lui è lui, e io sono lui, e tu sei lui, e tu sei me, e noi siamo tutti insieme! Piantala!-

-Che vuol dire "Montecchi"?-

-Non lo so, forse è un modo più elegante per mandarti affanculo? Bada bene, Townshend, se al mio tre non mi lasci stare te ne farò pentire amaramente! Uno, due…-

-Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo! Prendi un altr-

Ma il chitarrista non fece in tempo a continuare il suo monologo, perché gli arrivò in pieno volto una scarpata degna di uno dei migliori film di Jackie Chan, che lo fece ruzzolare per terra.

-E questo cos’era, allora? Una violacciocca?- gli ghignò spavaldo in faccia Daltrey, squadrandolo dall’alto.

John si sbatté la mano sulla fronte e abbandonò la cinepresa sullo sgabello per precipitarsi da Pete, mentre Keith quasi se la faceva addosso dalle risate.

-Occazzo, Daltrey! Ma che cazzo hai, al posto del cervello?! Gommapiuma?!-

-Ma gli ho dato una spintarella innocua, che vuoi che sia!-

-Ma spintarella ‘sto cazzo! Guardalo, l’hai messo K.O.!-

I due si avvicinarono intimoriti a Pete che, proprio in quell’istante, si alzò di scatto e prese a correre all’impazzata, scappando fuori dalla porta e dirigendosi verso il giardino.

-Ahia, ahia! Mi sa che ‘sto giro Romeo si beccherà una bella denuncia per maltrattamenti da parte di Giulietta!- sghignazzò Moon, beccandosi un medio da parte di Daltrey che, nel frattempo, si lanciò all’inseguimento del chitarrista trascinandosi dietro il povero Entwistle.

-Tienti pronto a riprendere tutto, Enty! ‘Sto giro è la volta buona che diventiamo miliardari!-

I tre arrivarono finalmente a destinazione e, tra gli aghi dei pini e lo sferzare del vento autunnale, trovarono Townshend, intento a istruire dei passanti attoniti.

-Eccellente, veramente eccellente: Entwistle, fai una bella zoomata che così l’opera d’arte vien fuori perfetta!-

-Ma sei fuori? Vado a prendere Pete: siamo a novembre inoltrato, c’è un freddo della malora e quel coglione è in minigonna!-

-The show must go on, Entwistle: lascia quella cinepresa e io ti sbatto fuori dalla band, è una promessa.- sentenziò serio Daltrey.

John lo stette a fissare incredulo: sapeva che Roger non gli avrebbe mai fatto un tiro del genere, ma conosceva altrettanto bene anche la sua pazzia; così decise a malincuore di assecondare la sua richiesta.

-E sia, ma quando avrà la nausea, dovrà dragare e non riuscirà ad alzarsi dal letto con le sue gambe, non sarà a me che dovrai chiedere di reggergli la bacinella, intesi?-

Il cantante scosse la testa con assenso, mentre Moon continuava a guardarli uno alla volta, muovendo la testa come una pallina da tennis nel bel mezzo del set point.

Solo quando sentirono degli schiamazzi provenire dal cancelletto gli altri due lasciarono da parte i loro litigi e si precipitarono a salvare il chitarrista dalle figure di merda che sicuramente aveva già iniziato a collezionare.

-Le dico che hic! è tutto hic! a posto!-

-Ne è sicuro, Sir? Gradirei condurLa con noi in centrale, giusto per qualche accertamento…- il gendarme fece per afferrarlo per il braccio ma Pete, forse in un guizzo di lucidità, si scostò bruscamente ed esclamò burbero:

-Lei non sa chi sono io! Io sono il sommo poeta William Shakespeare, nato a Stratford-upon-Avon li 23 aprile 1564 da Mary e Joh-

-Sì sì, va bene, e io sono Pete Townshend, mentre lui è Roger Daltrey!- fece il poliziotto, indicando il collega al suo fianco.

-Non mi somiglia nemmeno nel buco del culo, quello.- borbottò Roger sottovoce, beccandosi una gomitata da John, che si avvicinò agli agenti e, schiarendosi la voce, tentò di salvare il salvabile.

-Ehm, buonasera… Desiderano?-

I due gendarmi lo fissarono con aria sospetta, finché uno si decise ad intervenire:

-Niente, stavamo facendo un giro di ricognizione quando siamo stati attirati da alcuni schiamazzi provenienti da questo giardino, e allora siamo venuti a dare una controllata.-

-Apprezzo il vostro gentil pensiero ma, come potete ben constatare da voi, non c’è nulla fuori posto. Potete pure continuare la vostra ronda: grazie mille e buona serata!- si affrettò a rispondere il bassista, provando a trascinarsi appresso Townshend, che però oppose resistenza.

-Non avete sentito il mio amicone Otello? È tutto a posto, quindi sciò, smammate!- Pete alitò in faccia ai poliziotti tutto il vinazzo che si era scolato, e per fortuna che l’acido non puzzava!

-Mmmm, a giudicare dal tanfo qua qualcuno ha alzato il gomito…-

John fissò con aria supplichevole Roger, che si affrettò ad intervenire per, a suo dire, prendere in mano la situazione e darle una bella raddrizzata.

-Ma quale gomito e gomito alzato! Non vede che ha le mani dietro alla schiena?!-

Entwistle non poté trattenersi dallo sbattersi la mano sulla fronte, mentre alle sue spalle un Keith Moon alquanto euforico continuava ad inondare l’aria con la sua cascata di risate.

-Sì, Riccioli d’Oro, Lei è molto spiritosa, ma mi duole confessarle che in queste situazioni occorr-

SBEM.

Ti prego, fa’ che non abbia combinato una cazzata-ti prego, fa’ che non abbia combinato una cazzata-ti prego, fa’ che non abb-

Il flusso di preghiere silenziose di John venne interrotto da un -Ops!- esclamato con sorpresa da Roger, che stava a fissare sia il poliziotto per terra che il pugno che lo aveva steso.

E la mano era la sua.

John non fece nemmeno in tempo a riempirlo d’insulti che pure l’altro agente era al tappeto: a quanto pare Pete aveva deciso di esibirsi nel suo celebre movimento circolare dell’avambraccio, pur non avendo la chitarra a disposizione; poi, come se nulla fosse, crollò sulle foglie secche, la bocca aperta e un russare profondo.

-Oddio, Rog, dammi una mano a sollev-

-Mi sa che ho bevuto un goccino di troppo pure io!- sentenziò il biondo, prima di andare a fare compagnia all’amico chitarrista tra le braccia di Morfeo.

John si voltò in cerca dell’aiuto di Keith, ma questo soffiò con aria candida:

-Ah, non aspettarti che ti dia una mano a caricarti sulle spalle quei due scimmioni! Sono piccino, io.-

Il bassista alzò gli occhi al cielo, invocando una profonda pazienza e, presi i due musicisti a mo’ di gatti randagi, se li trascinò appresso come due sacchi di patate, mentre il batterista lo seguiva saltellando.

-Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'Oriente, e Giulietta è il Sole! Sorgi, bel Sole, e uccidi l'invidiosa Luna, già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei!-

Un’occhiata inceneritrice di Entwistle fece tacere il giullare Keith, che continuò a seguirlo per il vialetto di casa cantando un motivetto abbastanza noto ad entrambi.

-Teenage wasteland, it’s only teenage wasteland…-

-Kif, se non taci ti ficco quella cazzo di cinepresa dove non batte il Sole.-

-Ah, in Patagonia?-

John tirò una bestemmia mentalmente, pregando che quella nottataccia novembresca del cazzo volgesse il più presto possibile alla fine.

 

 

 

Teenage wasteland, it’s only teenage wasteland

Buonssalve a tutti!

Finalmente sono riuscita a partecipare a questo contest fantasmagorico *hero*

Beh, che dirvi? Era da un po’ che desideravo cimentarmi in una ff dedicata a Daltrey&Co, e ho colto la palla al balzo, prendendo due piccioni con una fava u.u

Ok, la pianto di parlare a vanvera.

Mi scuso per l’alto tasso di demenzialità di questa one-shot, nata inizialmente come flashfic, e anche per il fatto che essa non abbia né capo né coda, ma c’est la vie : D

I siparietti degli Who mi frullavano in testa da un bel po’ di tempo, e quindi ho dovuto assecondare i voleri del mio cervello *coff coff*

Bene, so che qualcuno di voi avrà colto il riferimento ad un’altra band che adoro, e direi che mi è venuta un po’ così, come idea x°D

Anygay, now vi saluto e vi chiedo di essere abbastanza clementi x°D

Adiè (:

 

Dazed;

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Who / Vai alla pagina dell'autore: DazedAndConfused