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Autore: Unsub    09/03/2011    2 recensioni
Il nuovo team è finalmente tornato a casa. Ognuno di loro ha preso la propria decisione. Ma saranno tutte rose e fiori ? Avranno fatto la scelta giusta? Perchè questo nuovo caso sembra mettere in discussione tutte le loro vite?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emily Prentiss, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Profiler'
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14 Capitolo XIV. Different points of view

Vi osservo da qui, non visto, ignorato. Osservo specialmente te, con quell’aria superiore e quel vestito elegante che mette in risalto il tuo corpo, tu che osservi tutti dall’alto in basso. Nessuno è alla tua altezza, sei tu che decidi con chi giocare e chi tenere in panchina ad attendere. Beh, stavolta hai trovato un giocatore che non rispetta le regole e non obbedisce scodinzolando in attesa di un tuo sorriso o di una tua carezza.
Tu mi hai ignorato finora, mera tappezzeria nella tua vita, una di quelle cose che nessuno guarda mai, a cui nessuno fa caso. Ora mi vedi? Ora mi senti? Urla e piangi, fammi sentire che finalmente non sono più sullo sfondo, finalmente sono in prima fila sul palcoscenico e tutto il pubblico aspetta la mia battuta. Eccomi qui, miei cari, pronto a recitare la mia parte fino in fondo.
Osservo i tuoi bei capelli biondi, solitamente così ordinati, aggrovigliati e che escono dalle forcine. Sei troppo concentrata sul fatto di dimenarti, di impedirmi di prendere quello che è già mio, per accorgerti che così facendo distruggi la sottile impalcatura che regge insieme la finzione.
Io vi conosco, mie care signore. Tutte uguali, tutte finte, nascoste dietro il vostro trucco e dietro acconciature elaborate che attirano l’attenzione, abiti eleganti e costosi che mettono in risalto i vostri corpi scolpiti da ore di palestra e da sedute presso i centri estetici. Tutta questa fatica per niente?
So che in realtà vi serve, ne avete un disperato bisogno. Dietro tutto quell’effetto scenico nascondete il nulla che vi contraddistingue, voi mere illusioni desiderate dagli uomini che vogliono solo un po’ di compagnia per una notte. Vuoti involucri di vanità e stupidità, che cercate di sembrare migliori di quanto siete.
Io per voi non ho mai rappresentato niente, io non ero degno di assaggiare quel mondo effimero. Bene, mi sono dato da solo questo privilegio. Siete mie, ognuna di voi può essere la prossima e voglio che mi conosciate.
Tu, sgualdrina, che continui a supplicarmi, tu mi conosci? Sai chi sono? Ti ricordi di me? Mentre affondo le mani nel tuo collo delicato e senti la vita abbandonarti, sei finalmente riuscita a fare il collegamento mentale? Sei riuscita a capire il perché?
Piangi e urla per me, fammi sentire il tuo terrore! Preparati Washington, ho appena cominciato a divertirmi. Tutte le puttane sono mie! Non quelle luride disperate che infestano i marciapiedi, no. Quelle le lascio ai falliti, ai disperati. Io voglio quelle prostitute che rallegrano lo scenario della tua parte più scintillante, quelle ragazze disponibile che barattano il sesso per una cena in un locale costoso. Quelle che hanno stabilito una tariffa molto alta per la loro compagnia.
Quegli stupidi poliziotti! Pensano che sia stato quel damerino dai capelli neri a fare tutto questo. Non permetto a nessuno di prendersi il merito del mio capolavoro, io vi farò sapere che esisto e che nessuno può più ignorarmi!
So chi sei bella bionda, tuo padre mi ha fatto un sacco di domande ma non era interessato alle risposte. Pagherà caro l’errore di avermi sottovalutato.

Prentiss continuava a guardare Chris, indecisa se parlare o meno dell’idea che le era venuta. Lo conosceva da quando era piccolo, l’aveva visto nascere ed era sempre stata una sorta di zia per lui, eppure il pensiero di esternare il suo piano la metteva a disaggio. Conoscendolo sarebbe esploso come una pentola a pressione… Decisamente era testardo e caparbio come sua madre, niente a che vedere con il dolce e malleabile Reid senior, che era sempre stato disposto a giungere a qualche compromesso durante la sua carriera nella squadra.
Jack era visibilmente nervoso, avendo capito dove lei volesse andare a parare e timoroso di dover mettersi fra quei due e fare da paciere. Si domandava come avrebbe reagito Isabel, la conosceva troppo poco per capire quale potesse essere la sua risposta a quel tipo di piano ma aveva dimostrato di essere un tipo tosto, specialmente durante il caso del “creatore di bambole” dove aveva dovuto addirittura sparare al suo stesso fratello.
Isabel, da parte sua, continuava a sfogliare i file sulle carte di credito usate da Carlo’s le sere degli omicidi. C’erano nomi ricorrenti, ma nessuno compariva nei tabulati tutte e quattro le sere incriminate, quindi o l’S.I. pagava in contanti oppure il collegamento fra le vittime era un altro.
Furono riscossi dai loro pensieri, dall’improvviso scampanellare del citofono. Prentiss, come padrona di casa, si alzò per andare a rispondere. I ragazzi si guardarono fra di loro, chiedendosi chi potesse andare a cercarli lì in quel momento così particolare delle loro carriere. Il ritorno del loro capo li preoccupò non poco, Prentiss aveva una faccia strana che non presagiva niente di buono.
-    Chi era? – chiese Jack cercando di capire cosa stesse succedendo.
-    Vuoi dire chi è, visto che sta salendo – si avvicinò a Puka – Fai sparire tutti i file che abbiamo recuperato hackerando il mainframe della polizia.
-    Perché? – chiese la ragazza stupita.
-    Il detective Morelli ha deciso di onorarci con una visita inaspettata.
Istantaneamente armeggiarono tutti con i propri I-pad, mentre Puka con poche rapide mosse faceva sparire qualsiasi prova di quello che aveva fatto negli ultimi due giorni. Proprio mentre tutti posavano le apparecchiature elettroniche, il detective fece il suo ingresso nel salotto di casa Morgan con un’aria decisamente contrita, molto diversa da quell’atteggiamento indisponente che aveva usato durante il loro ultimo incontro.
-    A cosa dobbiamo l’onore? – chiese Chris alzandosi in piedi – E’ venuto per arrestarmi?
-    No… lei è stato completamente scagionato. Soprattutto visto che ha un alibi di ferro per l’ultimo delitto.
-    E da quando la mia parola sarebbe un alibi di ferro? – chiese Isabel ironica.
-    Ieri sera un’altra ragazza è stata stuprata e strangolata dopo aver lasciato il ristorante Carlo’s.
-    E come fa ha sapere che ho un alibi? – intervenne di nuovo Reid.
-    Io e Lavigne abbiamo sorvegliato casa sua tutta la notte, quindi sappiamo che al momento del delitto si trovava nel suo appartamento in compagnia della signorina Irons.
-    Agente Irons – ribadì Prentiss – Vorrei che non scordasse che siamo agenti federali, un po’ di rispetto!
-    Mi scusi – l’uomo era in evidente difficoltà e continuava a spostare il peso da un piede all’altro.
-    E’ venuto fino a qui per dirmi solo questo? – Chris tornò a sedersi.
-    Veramente… ecco… il procuratore distrettuale ha tolto il caso alla Harper, decidendo di occuparsene lui personalmente – prese fiato cercando le parole giuste – Io… pensavo… insomma…
-    Ci sta chiedendo aiuto, detective? – JJ lo osservava divertita.
-    Sì. Anche se Harper e Lavigne erano convinti che il colpevole fosse l’agente Reid, io non ci ho mai creduto. Mi dispiace per il mio comportamento, ma non avevo altra scelta che seguire le istruzioni che mi erano state impartite.
-    Tipo? – Isabel era sul piede di guerra.
-    Di trattarla male e riderle in faccia, per esempio – confessò l’uomo visibilmente contrito – Sono venuto qui anche per scusarmi con tutti voi.
-    Grazie, detective – Prentiss incrociò le braccia e lo fisso intensamente – Comunque non possiamo aiutarla neanche se volessimo.
-    So della vostra sospensione… il procuratore se ne sta occupando personalmente – fece sapere l’uomo.
-    Purtroppo la sospensione è partita dagli affare interni, dubito che il suo superiore possa fare qualcosa – Emily fece il gesto di accompagnarlo alla porta.
-    Nel caso, questo è il mio biglietto da visita. Qualsiasi cosa vi serva, dossier, informazioni riservate…
-    Come mai tutta questa disponibilità? – ormai erano davanti alla porta.
-    La ragazza uccisa… era la figlia di Lavigne.

Continua…

   
 
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