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Autore: Fiery    09/03/2011    6 recensioni
La porta si aprì in quel momento ed ebbero appena il tempo di udire un “non so chi sia” da parte di Elena, che la figura di Damon entrò velocemente nel salone, raggiungendo la ragazza in piedi di fronte ai liquori. I due si osservarono a lungo, mentre Elena e Stefan li fissavano in attesa di una reazione di Damon. Il vampiro, però, si aprì in un sorriso malizioso, mentre lei gli porgeva il bicchiere con un sorrisetto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Capitolo 2 -

 

Hayley premette un tasto a caso nello stereo, per alzare il volume. Canticchiò appena la canzone rock che la radio stava trasmettendo, muovendo la testa a tempo e tamburellando le dita sul cruscotto.

«È inutile che mi tieni il muso.» disse ad un certo punto, sorridendo apertamente a Damon. Da quando avevano lasciato Mystic Falls, un’ora prima, il vampiro non aveva proferito parola, aveva persino dimenticato di chiederle dove stessero andando.

«Sapevi tutta la storia della doppelganger, della pietra di luna… e non mi hai detto niente.» fece notare, stringendo il volante tra le mani, «Hai idea del casino in cui ci siamo cacciati? Abbiamo Katherine a piede libero, Elena che vuole fare la martire, una strega senza poteri, un vampiro innamorato e…»

«Il vampiro innamorato sei tu?» indagò Hayley.

«Caroline, è lei.» ribattè Damon, serrando le labbra in una smorfia di disappunto, «Io non sono innamorato.» aggiunse, ignorando il crampo allo stomaco che seguì quella bugia.

«Certo che lo sei!» il viso della ragazza si dipinse d’indignazione, «Altrimenti non ti avrei dato dell’idiota. Innamorarti della ragazza di tuo fratello, che è anche identica alla tua prima fiamma…» scosse la testa, alzando le mani in segno di resa, «Mi sono arresa molto tempo fa, ma ora come ora mi chiedo dove tu abbia lasciato la tua furbizia.»

Damon alzò gli occhi al cielo e si fermò ad un incrocio, «Dove siamo diretti? E soprattutto… ricordami perché abbiamo preso la macchina.» cambiò argomento radicalmente.

«Nessun motivo preciso.» scrollò le spalle Hayley; lo assecondò nel cambio d’argomento, ma Damon sapeva che non si sarebbe arresa facilmente fino a quando non avrebbe detto tutto ciò che aveva nella testa, «Da quel che ho capito non puoi allontanarti molto… faremo un giro nei dintorni, beviamo qualcosa.»

«E concluderemo con una notte di passione?» la ragazza sollevò un sopracciglio, di fronte a quella richiesta senza fronzoli o giri di parole, «Eddai, ho bisogno di liberare la mente.» ammiccò nella sua direzione; lei, inevitabilmente, scoppiò a ridere.

«Non sarò mai abbastanza ubriaca per venire a letto con te.» gli diede un bacio a stampo sulla guancia e tornò al suo posto, «Trovati un’altra su cui sfogare gli istinti. Non sono stata con te il giorno del matrimonio, non ci starò di certo oggi.» spostò lo sguardo fuori dal finestrino.

Damon prese la strada a destra, dall’altra parte di Atlanta, facendo sollevare un sopracciglio a Hayley, «Non adoravi quel bar alle porte di Atlanta?» domandò infatti, confusa.

«Non da quando ho rischiato di lasciarci la pelle.»*

Hayley sospirò, appoggiando la testa contro il finestrino, «Ho come la sensazione che tu abbia rischiato più volte di avere un paletto ficcato nel cuore da quando sei tornato a Mystic Falls.»

«Rischi del mestiere.» replicò Damon, rimanendo sul vago. Non servì a molto, soltanto ad aumentare la curiosità nell’amica; non che l’avesse mai definita tale, in effetti. Lui e Hayley si erano conosciuti secoli prima, a Londra. Lei stava scappando da un vampiro decisamente più grande, che aveva provocato con la sua bellezza eterna per poi lasciarlo a bocca asciutta e senza soldi nel portafoglio. Damon non avrebbe mai dato retta a una come lei se non per divertirsi, in un’altra occasione, ma Hayley era testarda, non gli aveva permesso di spedirla a calci fuori dalla sua vita. Era entrata sorridendo e pronunciando il nome della sua maledizione.

 

Londra, 1867

Hayley si nascose dietro ad un muro, rimanendo in silenzio, nonostante il respiro irregolare dovuto alla corsa la tradisse.

«Trova un altro posto dove nasconderti.» una voce maschile la fece voltare di scatto.  Individuò un ragazzo nell’oscurità: teneva in mano una bottiglia di quella che sembrava vodka e la fissava con i suoi occhi azzurri, imperscrutabili. Avanzò qualche passo, avvicinandosi, «E poi… una ragazza come te non dovrebbe nascondersi in vicoli bui.» fece una smorfia, vedendolo scoprire le labbra in un sorriso rilassato e sornione allo stesso tempo.

Una voce in strada la distrasse, facendole trattenere immediatamente il fiato, «Dannata, ti farò passare la voglia di prendere in giro chi è più grande di te!»

«Hai fatto arrabbiare paparino?» commentò annoiato il ragazzo.

«Stai zitto.» sbottò spazientita Hayley, appiattendosi contro il muro. Una mano si serrò attorno alla sua gola, costringendola ad aprire gli occhi stancamente: avrebbe preferito di gran lunga un umano di cui nutrirsi per acquistare forze, non un vampiro ubriaco.

«Prova a ripeterlo.» sibilò lui, ad un centimetro dalle sue labbra e scoprendo i denti.

Lei sollevò un sopracciglio, per niente intimorita, «Perfetto, ci mancava un novellino!» gli diede un calcio nello stomaco e afferrandolo per la gola ribaltò la situazione. Con l’altra mano posata sulle labbra del ragazzo a impedirgli di parlare perlustrò la strada, dalla quale sbucò l’uomo che la stava cercando. Smise di respirare, aspettando che si allontanasse, per poi tornare a guardare negli occhi il ragazzo, i cui capelli scuri gli ricadevano con dei ciuffi disordinati davanti alla fronte bianca. Lo fissò con astio negli occhi e vide i suoi allargarsi nel rendersi conto che anche lei era un vampiro.

«Ascoltami attentamente: non me ne frega niente se sei frustrato e ubriaco, ma non provare mai più a mettermi le mani addosso…» si avvicinò al suo orecchio, abbassando la voce, «O ti strapperò il cuore così lentamente dal farti pregare di non aver mai completato la trasformazione.»

Lo lasciò andare, fissandolo mentre tossiva inginocchiandosi a terra, «Sarebbe stato meglio se mi avessi strappato il cuore…» mormorò con voce rauca lui. Si rialzò in piedi, ma prima che potesse scappare Hayley gli fu davanti, alzandogli una mano con sguardo critico.

«Per tutti i vampiri centenari… dimmi che non è stata Katherine a trasformarti!»

Lui incastrò gli occhi nei suoi, osservandola tirare fuori da sotto la maglia un medaglione con l’identico stemma che portava l’anello donatogli da Emily - la strega che aveva assistito alla sua trasformazione dopo che Katherine era stata intrappolata nella cripta.

«La conosci?» i suoi occhi si accesero immediatamente.

Hayley alzò un sopracciglio, «Qual è il tuo nome?»

«Damon.» snocciolò lui, esausto, «Damon Salvatore.»

«Io sono Hayley.» si presentò la vampira e con un sorriso gli lasciò andare la mano, «La tua nuova amica

 

Da quel momento l’aveva seguito ovunque, tempestandolo di domande e sostenendo che era una follia liberare Katherine dalla cripta.

«Katherine non era nella cripta.»

Hayley si voltò verso di lui, «È riuscita a scappare?»

«Era una trappola.» disse quasi rassegnato, «Li ha consegnati lei alla morte. È tornata qualche tempo fa, ha fatto un casino immenso. È stata rinchiusa nella cripta da uno degli Antichi e ora è di nuovo a pie-»

«Aspetta un secondo! Frena, time-out, riavvolgi il nastro!» Hayley scattò così rapidamente da farlo scoppiare a ridere, «Avete avuto a che fare con uno degli Antichi

«Lo abbiamo anche ucciso, proprio due giorni fa.»

Damon si voltò un attimo, per gustarsi la sua espressione sconvolta, «Sei proprio un idiota.» mormorò lei, incrociando le braccia al petto, «Stiamo parlando di un Antico, dovevi chiamarmi!» sbuffò, contrariata, «Come al solito pensi a divertirti da solo.»

«Ti avrei chiamata volentieri, ma non eri rintracciabile.» commentò annoiato, per poi sollevare un sopracciglio e assumere un’espressione scettica, «Dove sei stata per tutto questo tempo?»

«Da quando ti interessa cosa faccio?» ribattè Hayley, accigliata.

Damon si strinse nelle spalle, entrando in una cittadina senza badare al nome sull’insegna di benvenuto, «Di solito mi riempi di messaggi almeno ogni due mesi, è dall’anno scorso che non ti sento.»

«Novellino, non sono tenuta a dirti tutto ciò che faccio.» l’auto si fermò davanti all’insegna consumata di un pub. Aprì la portiera e scese, ma non fece in tempo a muovere qualche passo che Damon le fu davanti: la fissava serio, gli occhi indagatori.

«Parla.»

Hayley sbuffò, «Ero in Italia. Victor è morto.»

Non lasciò trapelare nessuna emozione nel suo viso e Damon seguì il suo esempio, incrociando le braccia e senza staccare gli occhi da quelli di lei, «Chi è stato?»

Emise un suono sarcastico con le labbra, roteando gli occhi, «Quella sciacquetta della sua fidanzata. Tranquillo, ci ho già pensato io.» schioccò la lingua contro il palato, superandolo, «Mio fratello è stato vendicato a dovere. Ma raccontami di Stefan…» si girò verso di lui, lo sguardo curioso e il sorriso di chi la sapeva lunga, «Sono sorpresa di vederlo ancora vivo dopo tutto ciò che mi hai detto di lui.»

«Non ho smesso di odiarlo.»

«Oh, Damon…» scosse la testa e girò sui tacchi, avvicinandosi alla porta del pub, «Ma quando smetterai di mentirmi

 

 

Scusate l’immenso ritardo per aggiornare xD qui si inizia a scoprire qualcosa in più del loro primo incontro e c’è anche un accenno a Katherine – che diventerà importante, essendo legata ad entrambi. Ma scoprirete tutto nei prossimi capitoli :)

Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo e le fantastiche 9 persone che hanno inserito la storia tra quelle da “seguire”! Mi fa molto piacere e spero di trovare nuove recensioni per sapere cosa ne pensate.

Fiery.

 

  
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