Autore: Mazza
Genere: Introspettivo (Descrittivo), Sentimentale
Personaggi: Aragog, accenni di Hagrid
Avvertimenti: Flash-fic
Titolo: Figlio della foresta
Squadra: Puffole Pigmee (Forza Puffole!)
NOTE INIZIALI: Voglio fare un gioco con te, lettore. No, non sono Saw, tranquillo. Mentre leggi la mia storia immagina ciò che io descrivo, dimenticati il computer, la sedia sulla quale sei seduto, la tua condizione di essere umano. Sei un ragno ora, insieme al mio Aragog :D
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Figlio della foresta
E’ buio, è freddo, sei solo.
Corri. Scappa, veloce. Se non scappi ora, conoscerai per sempre solo il cartone marcio della tua scatola. L’umido del sotterraneo, la puzza di chiuso. Quella carne di animali già morti in via di decomposizione.
No, mai. Non puoi perdere questa occasione.
“Piccolo Aragog! Piccolo Aragog!”
Il ticchettio delle tue zampe sul pavimento deve essere l’unico rumore per te, adesso. Lasciale fare, permetti che soffochino il grido rauco di Hagrid.
Una porta socchiusa, il profumo dell’aria. Ti attira, ti chiama.
Lui capirà.
E’ ancora buio, è ancora freddo, sei ancora solo, ma il verde della Foresta Proibita ti avvolge in un abbraccio caloroso.
Sei libero ora.
Lo senti il profumo del pino odoroso, della sua resina dorata e lucente, delle belle pigne appuntite? Lo senti l’aroma del muschio, l’odore della terra friabile che ti accoglie?
Chiudi gli occhi, lasciati guidare dai sensi.
Ascolta il richiamo lontano dei possenti centauri, i nitriti dei pallidi Thestral.
La foresta ti saluta, piccolo Aragog.
Sei libero ora.
Gioisci davanti al crepitio delle foglie al tuo passaggio, ai fili d’erba che ti accarezzano morbidi le zampe.
Inspira Aragog, fa tua questa aria pulita. Beati della sua purezza, riempi i polmoni. Ti soffoca quasi, questo mondo immenso fuori dalla scatola. E il tuo è un soffocare felice.
Sei libero ora.
Mostrati in tutta la tua grandezza, non devi più nasconderti nell’angusto angolo del sotterraneo.
Alza gli occhi al cielo, agli alberi alti mossi dal soffio delicato del vento dell’Ovest.
Questo è la tua casa, questa è la tua natura.
La foresta ti saluta, piccolo Aragog, e tu, con il cuore pieno di gioia, rispondi.
Sei libero ora.
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NOTE FINALI:
Una storia completamente descrittiva è qualcosa su cui non mi ero mai cimentata. Eppure eccomi qui. Il mio stile, poveretto, è sempre lui, che cerca di essere il più adatto possibile al contesto.
Ho cercato di farlo sentire, il pino odoroso e l’aria pura. Spero di esserci riuscita :)
“Piccolo Aragog” è il modo in cui Hagrid si rivolge al suo ragno. Anche se è grande, sì. Ma in fondo, lo sappiamo, per Hagrid qualsiasi cucciolo è tenero e piccolo.
La fanfiction ha probabilmente colpito foxfeina, perché -incredibilmente- sono arrivata prima (o meglio -considerato che non c'era una classifica vera e propria- ho ottenuto il punteggio più alto). (*.*)
Ringrazio tutti coloro che si sono prestati a questo piccolo esperimento. Immedesimarsi in un ragno non deve essere facile, quindi vi faccio i complimenti :D
Ringrazio tutte le Puffole <3
Vi lascio al giudizio :
Autrice: Mazza
Titolo: “Figlio della foresta”
Grammatica: 10/10
Lessico e stile: 10/10
Originalità: 5/5
Caratterizzazione e IC: 10/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 40 punti
A parte il fatto che le tue note iniziali mi hanno già inquietata: “Voglio fare un gioco con te, Miriam...” mi ha ricordato in maniera impressionante Saw l'Enigmista, non so se hai visto i film... XD
Ad ogni modo! Ti ringrazio per avermi consigliato di leggere questa fic con una determinata predisposizione d'animo, altrimenti l'avrei sicuramente fatto nel momento sbagliato e non ne avrei colto l'essenza.
Mi è piaciuta moltissimo. Che tu sia brava a cambiare il tuo stile in base a quello che scrivi, beh, l'avevo già capito dall'ultimo Contest. E anche in quello precedente, se ci penso, ti eri adattata a perfezione. Insomma, una tale capacità è soltanto da ammirare, veramente.
La grammatica è a posto, l'originalità nemmeno da commentare, la caratterizzazione... sorprendente! Il personaggio che hai scelto non è certo uno di quelli che si utilizzano tutti i giorni, direi, calarsi nei suoi panni non è per nulla facile. Eppure sei riuscita a farmi sentire VERAMENTE dentro Aragog.
Dopo un paio di letture, sono andata a ricercare dei suoni che richiamassero quelli della foresta, per sentire meglio l'atmosfera. Su youtube se ne trovano parecchi, e mi permetto di consigliarli ai lettori :)