Era inverno, Samara era tornata a casa da poco.
C'era, però, una terribile afa in quella stalla, oltre alla puzza.
Uscì di casa e si mise a giocare con le sue bambole.
Sua madre Anna la vide ed uscì da casa.
-Dimmi Samara, vorresti accompagnarmi a Shelter Mountain?-
Lei non rispose, si limitò a seguirla.
Dopo circa venti minuti di viaggio arrivarono.
Aveva freddo, molto freddo, tirava un'aria gelida .
Ma col panorama che c'era ne valeva davvero la pena
Erano totalmente immerse in un oceano di verde.
Aria pura, che Samara non respirava da tempo ormai.
Lontano notò sporgere dal terreno pietre grigie disposte in modo circolare, per la curiosità si avvicinò.
Passo dopo passo l'immagine risultò sempre più vivida, era un pozzo. Un semplice pozzo.
All'inizio rimase un po delusa, credeva fosse qualcosa di più interessante, ma lo scrutò con attenzione.
Anna le si fermò dietro poggiandole le mani sulle spalle.
-Non è bellissimo qui Samara?-
Nessuna risposta
-Così tranquillo.. io so che adesso tutto andrà meglio.-
Improvvisamente tirò fuori il sacchetto di plastica che aveva in borsa e ricoprì il volto di Samara facendole mancare totalmente il respiro .
Totale silenzio, gli unici rumori che si poteva udire era il respiro della donna.
La bambina non urlava, non ci riusciva, ma cercava di dimenarsi. Dopotutto, però, cosa avrebbe potuto fare una bambina contro una quarantenne?
-Tu sei ciò che ho desiderato di più-
Dopo questa frase, la spinse giù nel profondo pozzo.