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Autore: Nebula216    10/03/2011    6 recensioni
Stava per parlare, quando vide accanto a Ino il suo futuro coabitante: capelli argentati tirati indietro, occhio viola, sorrisetto divertito… sbiancò e lo stesso fece il ragazzo.
-TU!?-
Urlarono entrambi all’unisono. La Yamanaka li fissò entrambi, sorridendo soddisfatta.
-Lara, non sapevo conoscessi Hidan!-
-LO CONOSCO PERCHE’ MI HA RIGATO LA MOTO CON QUELLA SUA FOTTUTA CINTURA!-
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Coinquilini ed omicidi
 

 

Prologo

 

Pensare che fra qualche minuto avrebbe nuovamente rimesso piede a Tokyo la faceva star male, nonostante la sua indifferenza. Osservava quel foglio datole dal suo superiore con pigrizia: era stata trasferita per atteggiamenti violenti e cattiva condotta… le solite stronzate che la gente si inventava per sbarazzarsi di lei. Sbadigliò rumorosamente, mentre le due targhette militari che portava al collo tintinnavano come monete in un sacchetto: se stava così sul cazzo a tutti perché non la facevano fuori e via? Ok, aveva un caratteraccio, non rispondeva con la dovuta “grazia” e “gentilezza” per una signorina, aveva quasi castrato tutti quelli che le avevano anche solo sfiorato il culo… ma per la miseria, non poteva esser tanto odiata. Rimise quel foglio di trasferimento nello zainetto che l’aveva accompagnata durante il suo addestramento militare, slacciandosi la cintura di sicurezza e scendendo con gli altri passeggeri. Aveva poche borse con sé, il resto era stato spedito dall’accademia dopo la sua bravata. Ridacchiò appena le tornò in mente: no, non era proprio uno stinco di santo, e nemmeno gli anni da militare l’avevano cambiata. Salì sul primo taxi che trovò libero, dicendo la sua destinazione all’autista; durante il viaggio, si divertì a giocherellare con le targhette di metallo che portava al collo, leggendo ogni tanto le scritte.

Nome:Lara Scarlett
Età:19 anni
Gruppo sanguigno:AB Rh+


Targhette che comunque le erano servite a poco: non era mai andata in guerra, per fortuna. Non aveva mai avuto bisogno di permessi speciali…anche perché era quasi sempre in punizione. Non doveva andare a trovare nessuno, era orfana e l’unico parente era un lontano zio giapponese di cui non conosceva nemmeno l’esistenza.
Era rimasta in Giappone fino ai quattordici anni, dopo era stata spedita in America, senza aver rivisto le poche amiche che si era fatta: era la più grande del gruppo, di due anni circa, e aveva sempre avuto una certa indipendenza. Arrivata al piccolo appartamento che suo zio le aveva affittato, scese e pagò il tassista, rilassandosi nel vedere le sue valigie ancora intatte nel piccolo salotto.
Si sdraiò stanca sul divano verde salvia, nel tentativo di auto-convincersi a disfare i bagagli o chiamare le sue amiche. Le sue palpebre, però, stavano diventando sempre più pesanti, quando…

UNDEAD!
You better get up out the way,
Tomorrow we'll rise so we fight today,
And no, I don't give a fuck what you think and say,
'Cause we are gonna rock this whole place anyway.”
(“Undead”-Hollywood Undead”)

Il suo cellulare. Irritata, o per meglio dire, incazzata come una iena con un corno di rinoceronte ficcato su per il deretano, lo prese e rispose con… “calma”.
-CHI CAZZO CHIAMA A QUEST’ORA!? SONO STANCA, HO FATTO UN FOTTUTO VIAGGIO DI NON SO QUANTE FOTTUTE ORE, HO DA DISFARE ANCORA TUTTE LE MIE CAZZO DI VALIGIE E…-
-Lara siamo noi!-
Si fermò, con una faccia talmente mortificata e imbarazzata che nemmeno nei cartoni si sarebbe potuta vedere. Cercando di ricomporsi, si schiarì la voce.
-Ciao Sakura, mi dispiace io…-
-Lo sappiamo, i viaggi lunghi ti rendono isterica.-
E non solo, pensò la militare dagli occhi verdi e dai capelli castani sfumati.
-Ehi, che ne dici se domani dopo scuola pranziamo tutte quante insieme?-
La militare posò il suo sguardo sui bagagli e sugli scatoloni: la mattina successiva avrebbe avuto il colloquio con il suo nuovo capo della polizia, ma forse poteva ritagliare un po’ di tempo per mettere a posto.
-Sì va bene. Dove?-
-C’è un ristorantino dai prezzi ragionevoli vicino alla nostra scuola, ci vediamo lì per le 13:00, ok?-
-Ok, a domani. Saluta le altre da parte mia.-
Riattaccò, lasciandosi cadere sul divano e addormentandosi come un’infante che ha giocato troppo. 

 

Angolo autrice:
Salve! Premetto che questa è la mia prima fan fiction su Naruto. Bhè, come avete potuto notare la protagonista non è la classica ragazza gentile ed educata. Spero che questa storia sia di vostro gradimento, bacioni!

   
 
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