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Autore: Miki_TR    11/03/2011    7 recensioni
Cinque episodi per raccontare la vita di Regulus Black. Al contrario.
Finirà oggi, comunque vada. E forse davvero dall'inizio doveva andare così.
Questa fanfic ha partecipato al concorso "Alpha Leonis Contest", classificandosi seconda a pari merito.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Au Contraire

 

5. Finalement  
Regulus stenta a credere di essere davvero lì.
Non sa come sia accaduto, come la sua vita, che credeva perfetta e ricca di promesse, sia giunta così brutalmente alla fine, e per sua stessa scelta.
La verità è che Regulus non poteva vivere diversamente; questo destino forse era scritto per lui fin dall'inizio.
Ma è una consapevolezza amara, quando hai diciannove anni e stai per morire.
La grotta è il posto più buio in cui sia mai stato. Una volta si nascondeva per gioco nei vecchi interstizi dei muri, a casa sua, e di lì spiava quel che succedeva in giro, di cosa parlavano gli adulti. Oppure si nascondeva solo a suo fratello, semplicemente giocando a nascondino; quando ancora erano bambini, e ancora erano dalla stessa parte, succedeva spesso.
Regulus sospira e il suono echeggia tetramente sotto la volta di pietra. Sono di nuovo dalla stessa parte, dopo tutto. Gli piacerebbe pensare che lo sono sempre stati, ma la verità è che anche quando Regulus credeva di lavorare per una causa, e non solo per l'ambizione di un uomo, Sirius non avrebbe mai approvato; nonostante Regulus tenesse sopra ogni cosa alla loro famiglia, Sirius aveva fatto scelte diametralmente opposte alle sue.
Finché, alla fine, oggi è Regulus a cambiare bandiera.
Come è sempre stato, fin da quando l'unico scopo era urlare "Tana!" per primo, Regulus è a caccia di qualcosa di prezioso, di cui ha seguito la scia tra libri polverosi e conversazioni sussurrate e piccoli pezzi di un puzzle intricato, per mesi. Scivola di ombra in ombra, con Kreacher che lo segue fedelmente, fermandosi ed ascoltando finché non è certo di essere solo, se non per gli Inferi addormentati sotto il pelo dell'acqua.
Allora esce allo scoperto.
E dunque è arrivata la fine anche di quel gioco.
E' arrivata in silenzio, è cresciuta lentamente come un sospetto, qualcosa di stonato, una parola incontrata per caso qualche volta in missione e nei suoi studi, che improvvisamente gli ha aperto gli occhi su quel che stava facendo della sua vita. Regulus ha messo la sua esistenza nelle mani di Voldemort, credendo di contribuire ad una causa e al benessere di quelli che amava; Lui ha preso la sua vita e ci ha giocato per garantirsi l'immortalità, uccidendo non per creare un mondo più giusto, ma per allontanare da se stesso il destino di ogni uomo.
Regulus è furente, per questo. E se riesce, anche se gli costerà la vita, farà quanto è in suo potere per rovinare quel brillante piano del pazzo che ha seguito come un idolo per anni.
Però si sente distrutto al pensiero che presto morirà; che lui, e con lui la sua famiglia, finiranno quel giorno a caccia di un Horcrux. Quasi non sopporta l'idea che debba per forza andare così. Non vuole morire, ma non ha scelta, perché nessun altro, neppure un elfo domestico, deve cadere a causa sua e della follia che l'ha portato fin lì.
Finirà oggi, comunque vada. E forse davvero dall'inizio doveva andare così.
Se potesse leggere la sua vita al contrario, saprebbe capirla molto meglio.

 

4. Toujour Pur
-Nasconditi in casa. Non uscire per nessun motivo-.
-Ma Padron Regulus... La Padrona vorrà...-
-Guardami negli occhi, Kreacher- intima Regulus. -Se mia madre ti chiederà qualcosa per cui tu debba uscire, vieni prima da me. E questo è un ordine, mi hai capito?-
Spera che basti. Finora l'elfo domestico non gli ha mai disobbedito. Ma non è del tutto sicuro di avere l'autorità per andare contro gli ordini di sua madre.
-Sì, Padrone- risponde Kreacher, e Regulus riprende a respirare.
Qualunque cosa significhi quello che Kreacher gli ha raccontato, vuole vederci chiaro. Non sa cosa stia tramando davvero l'Oscuro Signore; nessuno potrebbe dire di conoscere i suoi piani, per quante arie si sia sempre data Bellatrix a quel proposito. Però si rende conto di una cosa, che non aveva mai compreso nei suoi anni da Mangiamorte: il Signore Oscuro ha degli scopi che non sono quelli di tutti loro.
E che sono quasi costati la vita al suo elfo domestico.
C'è qualcosa in ballo; Regulus vuole capire cosa; perché, per la prima volta, non si fida del tutto.
Appena è ragionevolmente certo di aver fatto quanto possibile per proteggere la sua famiglia e Kreacher, si ritira nella sua stanza, meditando sulla nuova comprensione che ha acquisito.
Tutta la segretezza di Voldemort, la sua insolita richiesta di un elfo domestico, il fatto che abbia cercato di farlo sparire... Si rende conto che il suo Signore sta compiendo qualche azione che non deve trapelare neanche tra i suoi fidi Mangiamorte, ma non ha idea di cosa si tratti. Scoprirlo potrebbe essere infinitamente pericoloso, anche per la spia perfetta che Regulus è diventato negli anni.
Sarebbe quasi un tradimento.
Però Regulus sente una minaccia incombente sulla sua famiglia. Se Voldemort venisse a conoscenza della fuga di Kreacher? Regulus è sempre stato devoto alla causa dei Purosangue, ma non ha mai realizzato prima quanto poco di quella causa si parli, di quei tempi, tra le fila dei Mangiamorte. E' possibile che siano altri interessi quelli per cui, senza saperlo, Regulus sta lavorando?
Il pensiero e l'idea lo riempiono di angoscia.
Alla fine decide di agire, nonostante il pericolo. Non è da lui tirarsi indietro perché qualcosa lo spaventa; quello che è decisamente nello stile di Regulus, invece, è mettere a frutto la sua capacità di sparire, di tenere un basso profilo, e di scoprire il più possibile su quel che sta succedendo attorno a lui.
E' un gioco che conosce. Gli ci vuole solo un piano, che probabilmente comincerà dalle stanze di Bellatrix, per proseguire inesorabilmente sempre più vicino ai segreti di Voldemort.
Probabilmente non scoprirà nulla di rilevante, ma vale la pena tentare, se può servire a proteggere la sua famiglia; Regulus è determinato, e trascorre la notte seguente a farsi un'idea precisa di chi spiare, e quando, per procurarsi le informazioni su cui lavorare.
All'alba del giorno dopo il gioco inizia. La sensazione è familiare; è come se quello che cerca fosse un boccino ostinato e lui di nuovo il Cercatore che vola sopra la folla ruggente, fisso e concentrato sul riflesso dorato, come tanti anni prima.

 

3. Sous la Marque
-Per di qua!-
Le voci concitate rimbombano per Diagon Alley, infilandosi anche nel vicolo in cui Regulus è nascosto, mentre un gruppetto di Auror in divisa lo supera senza notare la sua presenza, e da qualche parte qualcuno urla sotto la pioggia di lampi rossi e blu.
Sembra un assalto al cuore stesso della Londra magica, e la gente fugge terrorizzata senza degnare il suo angolo di un'occhiata, cercando di scappare a Greyback e ai suoi uomini che impazzano per la strada.
Sono stati molto bravi, pensa Regulus, gli hanno creato il diversivo perfetto; sebbene probabilmente molto del chiasso che stanno facendo sia gratuito.
Appena il tumulto si sposta, a giudicare dal rumore, dalle parti della Gringrott, Regulus scivola silenziosamente fuori dal suo nascondiglio. Ha una missione da compiere, e tutto il lavoro degli altri serve a coprirlo mentre penetra silenziosamente nel Ghirigoro, improvvisamente sguarnito.
Tanta fatica per rubare un libro.
Ma i precedenti tentativi fatti per procurarsi quel tomo sono stati un fallimento che, oltre ad aver irritato il Signore Oscuro, ha allertato gli Auror dell'insolito interesse per il negozio. La prima volta Rosier ha messo la libreria a soqquadro senza trovare nulla, e la seconda Wilkes ha scovato il magazzino nascosto, ma non si è accorto dell'allarme.
Regulus ha un piano migliore, in mente.
Si è preparato, ha visitato il Ghirigoro di giorno per sapere dove andare, ha chiesto un libro innocuo proveniente, come quello che cercano, dall'eredità di un vecchio mago malfamato, per poter spiare come si possa accedere al magazzino.
Ha fatto il suo lavoro con cura, che è esattamente quello che il Signore Oscuro vuole da lui, quello in cui Regulus è bravo: sgattaiolare ovunque senza essere notato e recuperare quello che serve alla causa.
E' piuttosto fiero di sé quando riesce dove gli altri hanno fallito, attraversando il negozio chiuso senza far scattare nessun allarme e infilandosi nel magazzino.
Un vecchio baule reca lo stemma dei Cronk, quello che Regulus stava cercando. Con circospezione testa l'antico lucchetto con la bacchetta, a caccia di qualche incantesimo trappola o allarme nascosto; non trovandone, solleva il coperchio e comincia a frugare all'interno, cercando il libro giusto.
Ignora il trattato sulle pozioni a base di unicorno e sposta con circospezione i due Libri Urlanti, attento che non si aprano, cercando la copertina blu e argento che gli è stata descritta; per un istante crede di averla trovata. Solleva il libro, per leggere l'iscrizione sulla costa cadente alla luce della bacchetta, ma poi lo ripone, deluso: il titolo è "Horcrux", una parola che gli ricorda qualcosa, ma che non è il titolo che gli hanno indicato di rubare.
Gli ci vuole ancora qualche minuto prima che sul fondo del baule compaia il compendio di veleni ad azione lenta che stava cercando.
Regulus lo nasconde soddisfatto nel mantello e fugge via, evitando per un soffio gli Auror che tornano al loro servizio di guardia al negozio.
Di nuovo nel vicolo, sorride tra sé; ancora una volta ha contribuito alla causa a cui è votato, e come suo solito ha fatto un ottimo lavoro.

 

2. Vertige
-Allora sei qui-.
Regulus smette un istante di tremare e si gira di scatto.
E' la prima volta nella sua vita che Sirius lo trova quando si nasconde.
Solo che non sono più bambini; adesso Regulus ha quindici anni e non dovrebbe starsene accucciato nel ripostiglio, tremando come una foglia.
Ma la porta si è aperta improvvisamente e incornicia la sagoma familiare di suo fratello.
-La partita comincia tra dieci minuti. Lumacorno ha detto di cercarti-.
Regulus scuote la testa.
E' la partita a preoccuparlo. Era così contento di essere stato preso in squadra, quell'anno; aveva sempre sognato di vestire la divisa del Quidditch, che invece, adesso, gli sembra una prigione intenta a triturargli i nervi. Ha una paura folle della sua prima partita da Cercatore, e si è nascosto per non doverla affrontare.
Naturalmente Sirius non lo lascia in pace. Si parlano a mala pena da quando sono ad Hogwarts, ma se c'è da dargli fastidio in qualche modo, suo fratello improvvisamente compare. Tipico di lui, in fondo.
Regulus non accenna ad alzarsi dal pavimento sporco, ma nasconde il viso contro le ginocchia e spera solo che Sirius se ne vada via.
Sirius gli si accuccia di fianco, guardandolo con espressione curiosa.
-Se hai paura oggi di affrontare i Tassorosso- gli dice, -come farai quando giocherai contro noi?-
Regulus alza gli occhi e lo guarda. Sirius ricambia lo sguardo, piuttosto serio, come se quello non fosse il preludio di una delle sue solite prese in giro.
-Non penso di essere capace di stare in squadra- ammette piano Regulus. Spera solo che Sirius capisca che sta parlando a suo fratello, non ad un Grifondoro che poi si prenderà gioco di lui per la sua paura.
Ma Sirius ha sempre avuto una qualche sua saggezza da fratello maggiore, nei momenti più impensabili. Nonostante la differenza tra loro di opinioni e di lealtà, qualche volta cerca di aiutarlo, se può, senza dare nell'occhio.
-Non penso che sia da te farti fermare dalla paura- gli dice, con voce quasi annoiata. -E neanche startene nascosto lontano dall'azione-.
Per un attimo Regulus ripensa a quello che dovrebbe fare, se scendesse al campo con i suoi compagni. Volare, sotto gli occhi di tutti, cercare di essere più veloce, arrendersi all'eventualità di perdere o di fare brutta figura. Si guarda attorno e il ripostiglio gli sembra a confronto il luogo migliore e più sicuro del mondo.
-Fai quel che vuoi- conclude Sirius, come se fosse stanco del suo silenzio, girandosi per andarsene. -Io conterò fino a venti- aggiunge, come casualmente, e prima ancora che Regulus lo perda di vista in fondo al corridoio, qualcosa è cambiato.
Poco dopo Regulus fa il suo ingresso nello stadio gremito di studenti, ignorando gli sguardi tesi dei suoi compagni di squadra, i rimproveri per il ritardo e persino il tremore alle ginocchia che gli provoca l'idea di volare davanti a quella folla.
Quando passa davanti alla tribuna di Grifondoro sfiora con le dita l'erba ai suoi piedi, guardando una macchia confusa di capelli neri e sciarpa rossa e oro.
-Tana- sussurra tra sé, inforcando la scopa e lanciandosi in aria.

 

1. Jeux d'enfants
-Diciotto. Diciannove. Venti!-
Regulus non riesce a smettere di sorridere: dal punto in cui si trova vede benissimo quello che sta succedendo nel corridoio. Osserva Sirius girarsi dall'angolo in cui stava contando e guardarsi intorno, spaesato. Lo guarda fare piccoli passi esitanti, silenzioso come solo suo fratello sa essere, con le orecchie tese a cogliere ogni rumore che possa segnalargli che Regulus si sta muovendo verso la tana.
Ma Regulus non si sta affatto muovendo.
Ogni pochi passi Sirius torna indietro, circospetto. Regulus aspetta. Sirius apre qualche porta, si affaccia in qualche stanza, ma ancora non si allontana. Due volte passa così vicino a Regulus che lui sente chiaramente il rumore del suo respiro.
Poi, finalmente, Sirius perde la pazienza. Regulus lo vede sbuffare e deve premersi una mano sulla bocca per essere certo di non ridere. Ormai sa bene come giocare a quel gioco, e nei suoi sei anni ha imparato come battere Sirius, almeno a nascondino.
Infatti suo fratello, stufo di sorvegliare la tana, ora percorre il corridoio con meno attenzione di prima.
Davanti alla porta del ripostiglio si ferma un attimo, indeciso, ma poi la spalanca e sparisce all'interno.
Non ha tutti i torti: la stanza piena di cianfrusaglie sarebbe il luogo perfetto per nascondersi, se Regulus non ne conoscesse uno ancora migliore.
Dopo pochi secondi Sirius riemerge di scatto, guardandosi attorno; ma Regulus sapeva che lui l'avrebbe fatto e non si è mosso.
Solo quando Sirius entra per la seconda volta nella stanzina, Regulus scivola fuori da dietro l'arazzo tarmato, proprio a due passi dall'angolo in cui contano, e quando sente il fratello partire all'inseguimento, allarmato dal suono della sua corsa, le sue dita protese già toccano il muro.
-TANA!- grida con tutto il suo fiato.
Ha vinto di nuovo.
Sirius lo guarda a metà ammirato, a metà deluso che per l'ennesima volta tocchi di nuovo a lui contare.
-Un giorno mi spieghi come fai?- gli chiede, lasciando suo malgrado trasparire lo stupore per l'abilità del suo fratellino.
Regulus ride, ma il suo segreto è semplice: nessuno conosce quella casa come lui, perché nessuno la ama altrettanto.
Regulus è disperatamente devoto alla sua famiglia, con tutta la forza dei suoi piccoli sei anni; ama le ombre e le stanze di Grimmauld Place, gli elfi che lo fanno giocare e gli danno sempre un dolce in più in cucina, persino quei parenti anziani che gli pizzicano le guance quando lo vedono. Si sente a suo agio lì con loro ed è fiero di essere un Black.
Quando chiude gli occhi vede il suo nome sull'arazzo che splende come l'oro.
E non c'è segreto che non conosca.
Regulus sa sempre dove nascondersi, come ottenere un piccolo regalo, come imbrogliare suo fratello che lo guarda imbronciato e si gira a contare.
Regulus scivola via in silenzio, incrocia gli occhi di Kreacher che passa di lì, affaccendato, e sorridendo si mette un dito sulla bocca prima di sparire in una nicchia. Kreacher sorride con il brutto muso e scompare senza parlare.
Regulus vincerà come sempre, perché gioca nella casa e con la famiglia di cui conosce ogni segreto.

 


 

Note Noiose: Il titolo, Au Contraire, significa Al contrario. La fic è una storia unica costruita come una raccolta di cinque flashfic di 500 parole l'una (contatore FdP); i titoli delle varie flashfic sono sempre in francese. Finalement significa Finalmente, alla fine; Toujour Pur significa Sempre Puri, oltre ad essere chiaramente il motto della Famiglia Black; Sous la Marque significa Sotto il Marchio (la Marque des Ténèbres è il Marchio Nero in francese); Vertige significa Vertigine; e infine Jeux d'enfants significa Giochi di bimbi.
La famiglia Cronk citata nella terza flash deriva il suo nome da questo personaggio delle cioccorane: Crispin Cronk . La fonte è il Lexicon.
Infine, quando io ero una bambina e giocavo a nascondino, noi urlavamo "Libero per me!" e "Libero per tutti!" toccando la tana. Però ho visto i bambini dove lavoro giocare più di una volta, e loro dicono "Tana!" e "Tana per tutti!". So che è una sciocchezza, ma ci ho pensato molto, ed alla fine ho usato questa seconda versione perché, suonandomi meno familiare, ad orecchio la sentivo più adatta al Mondo Magico. ^__^


Questa fanfic ha partecipato al concorso Alpha Leonis Contest, organizzato da malandrina4ever e Lellas92 sul forum di EFP, classificandosi seconda.
Qui sotto riporto i giudizi che ho ricevuto; ci tengo a precisare che i due errori che mi sono stati segnalati erano presenti nella fic e li ho corretti solo dopo aver letto il giudizio. Solo per questo non li trovate nel testo qui sopra.

Giudizio di Lellas92

Grammatica:9.6/10
Stile:9/10
Originalità:10/10
Caratterizzazione:10/10
Utilizzo del prompt:10/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 53.6/55

Di grammatica ci sono solo due errori di distrazione. Lo stile è scorrevole e buono e la storia si legge con piacere e facilità; per il punteggio il discorso è sempre lo stesso, non ti ho dato il massimo solo perché ho voluto premiare chi è riuscito a mettere quel “di più” che colpisce nel profondo, ma credo che su un nove non sia necessario sputare, no? XD La storia è originale per svariati motivi, primo fra tutti è che non è banale. Sembra stupido, vero? Però è così, essendo un personaggio di cui si parla poco, ma parlandone si dicono sempre le stesse cose, è stato veramente piacevole vedere nella tua storia un modo personale di affrontarlo, grande pregio indubbiamente ^^. Poi mi è anche interessato parecchio come hai inserito e sfruttato il prompt del “gioco” nel contesto, anche qui sei riuscita a stupirmi, pertanto altro motivo che giustifica il punteggio dell’originalità ;). La caratterizzazione secondo me è eccellente, in tutte le situazioni che hai descritto e analizzato sei riuscita a delineare bene il personaggio. Come ho già accennato per il prompt, mi ha colpita il modo in cui l’hai sfruttato e sei anche riuscita a dargli la giusta importanza e centralità, quindi anche qui punteggio massimo. Mi è davvero piaciuta, non amo ripetermi, ma qui si vuole che lo faccia XD Peccato (o per fortuna) ho esaurito le parole, quindi mi limito soltanto a farti, di nuovo, i miei complimenti. ^^

Giudizio di malandrina4ever

Grammatica: 9.6/10
Stile: 9.5/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione: 10/10
Utilizzo del prompt: 10/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 54.1/55

Dire che ho amato questa storia è dire poco.
Il prompt ‘Nascondino’ sembra essere stato pensato apposta per questa raccolta. Lo hai usato in modo magistrale, senza mai cadere nel banale. Originale è persino l’impostazione della storia (davvero, come ti è venuta un’idea del genere?**), tanto che all’inizio, molto intelligentemente, mi chiedevo se ti fossi sbagliata xD E la caratterizzazione di Regulus *_* E’ perfetta, è magnifica, io, da brava Regulus-dipendente, posso solo inchinarmi di fronte alla tua bravura. In poche pennellate sei riuscita a caratterizzare perfettamente anche Sirius: per me sarebbe bastata anche la descrizione di come giocano a nascondino lui e Reg per descriverli appieno entrambi^^ In grammatica purtroppo non ho potuto darti il massimo per due errori di distrazione:
”Lumacorno ha detto cercarti” dove manca un ‘di’ e nell’ultima Flash “...come imbrogliare suo fratello che lo guarda imbronciato si gira a contare.” dove manca ‘e’. A parte questi non ho trovato altro ^^ Lo stile mi è piaciuto molto, elaborato, ma comunque scorrevole, brava ^^ Che altro dire...il gradimento personale credo dica tutto =)


TOTALE: 107.7
 

 

  
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