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Autore: Something Rotten    11/03/2011    4 recensioni
Zack si era parzialmente ripreso dalla telefonata, vuoi per la quantità d'alcol ingerita o vuoi per la musica che gli ronzava prepotente nelle orecchie. Matt non aveva detto nulla sull'accaduto, era rimasto in silenzio lasciandolo parlare e lasciando che si sfogasse nel migliore dei modi, eppure quel silenzio era strano. Solitamente aveva sempre una buona parola di conforto, magari soltanto un "andrà tutto bene" e se non parlava significava soltanto che non sarebbe andato tutto bene. La gelosia, lui lo sapeva bene, era una brutta bestia, era un fantasma che, rantolante, si insinuava in tutti i rapporti, uccidendo anche l'amore più sincero. Era un fantasma duro da esorcizzare, un qualcosa che avrebbe lasciato l'alone per sempre, come quando si scrive sui vetri appannati della macchina, quell'alone non andrà mai del tutto via.
Lo fissava dal divanetto, guardava l'amico agire pronto a fermarlo al momento giusto consapevole che dall'altra parte del mondo non c'era nessuno pronto a fermare Brian dal commettere atti stupidi e privi di senso.
« Sei il suo angelo custode? » aveva chiesto Jim sedendosi al suo fianco e guardando Zack ballare con una ragazza dai capelli corvini.
« Voglio solo che non commetta qualche stupidaggine. »
« Ti potrà sembrare una bugia, ma neanche io voglio che faccia qualcosa di stupido. » aveva sbuffato sorridendogli e continuando a fissare Zack « Brian non mi va a genio, ma non voglio che lui perda anche quest'opportunità di essere felice. Sai, a volte penso a cosa abbia fatto di male. »
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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«It's a terrible love and i'm walking with spiders


Capitolo 2° Oh, can you just tell me It's all right?  Let me sleep tonight Oh, can you comfort me Tonight?  Make it all seem fine




Zack se ne stava seduto sul prato adiacente all'Università.
Sorseggiava il caffè dello starbucks immerso totalmente nei suoi pensieri, era perfettamente in linea con la facoltà che aveva scelto.
Sembrava un filosofo, per l'appunto, che meditava sul senso della vita e su tutte quelle baggianate lì, immerso nella natura.
Matt gli si era seduto accanto, aspettando che fosse lui ad accorgersi della sua presenza.
Ma Zack in quel momento non era lì, fisicamente c'era, ma mentalmente viaggiava in una dimensione parallela fatta di ricordi, aveva intenzione di ripercorrere mentalmente la sua vita dalle elementari all'Università, per capire quando e come si fosse innamorato di Jimmy, per capire cosa lo aveva portato a scegliere quella facoltà, cosa avrebbe fatto della sua stupidissima vita, perché non poteva continuare così!
Non poteva continuare ad assistere passivamente allo scorrere della sua vita, doveva fare qualcosa per diventare il protagonista della sua vita, e non una mera comparsa capitata lì per caso.
Invidiava Matt, invidiava il suo cassetto pieno di sogni e la sua forza di volontà.
Lui aveva sempre saputo quello che voleva fare da grande, da quando era bambino.
Voleva fare il medico, Matt, lo diceva da quando aveva ancora i denti da latte.
All'inizio era un medico generico, era troppo piccolo per capire che c'erano diverse branche della medicina, poi crescendo voleva fare il veterinario perché aveva visto il suo amato pesciolino morire ed aveva deciso di voler salvare tutti i pesciolini di New York.
Verso i sedici anni, invece, voleva fare il ginecologo.
Era il momento dello sviluppo e Matt non sapeva tenere a bada gli ormoni.
A dissuaderlo era stato Johnny che gli aveva fatto presente che il ginecologo non visitava solo le aitanti e floride fanciulle che si vedevano nei telefilm, come E.R, ma anche delle vecchiette non più floride.
Dal ginecologo era passato al chirurgo e da lì non si era più mosso, prendendo, per l'appunto, Chirurgia all'Università.
Ma non lo invidiava solo per quello, lo invidiava anche per la capacità di portare a termine tutte le cose che iniziava con ostinazione e caparbietà.
Per esempio voleva diventare un cantante famoso, o per lo meno guadagnarsi qualche soldo cantando in un bar o in un pub.
Aveva preso due o tre lezioni di canto ed aveva messo un annuncio nella bacheca della scuola e neanche una settimana dopo aveva avuto un ingaggio in un piccolo pub della periferia.
Come per la squadra di Football, il fotomodello e tutte le cose che aveva voluto fare nella sua vita.
Matt era una sorta di supereroe per Zack, era un ipotetico modello da seguire, peccato che fosse una persona troppo "pigra" per seguirlo realmente.
Zack non aveva sogni o piani per il futuro, racimolava tutto ciò che gli capitava per la via, non cercava nulla, non desiderava nulla.
Aveva scelto filosofia perché gli sembrava semplice, non perché volesse insegnare o scrivere libri su persone morte secoli e secoli prima, lo aveva fatto di getto in mancanza di alternative.
"Hey! Brian non uscirà fuori da quel tronco, neanche se continui a fissarlo per ore!" aveva commentato Matt, facendo trasalire Zack, ancora perso nel vortice dei suoi pensieri.
"Fissavo l'albero?"
"Si! Sembri proprio un filosofo!" aveva commentato ironico Matt, prima di rubare il caffè, ormai freddo, di Zack.
"Hey! Quello è mio! E anche la sigaretta che hai tra le mani! Tu non fumi le malboro! Matt io ti uccido!"
"Nah! Come faresti senza di me?"
"Sai che perdita.."
"Ma stai zitto! Come è andata con Cleopatra?"
"Cleopatra? Ma hai fumato?"
"No! Non hai visto come era truccato ieri sera? Come un egiziano!"
"Si da il caso che sia maschio e Cleopatra invece era una donna..." aveva puntualizzato, prendendo tempo per la risposta alla domanda dell'amico "E niente di che.."
"Te lo sei fatto?" aveva chiesto, aprendo la bocca e spalancando gli occhi, sembrava un cartone animato.
"NO! Mi aveva invitato a casa...ma ho declinato l'invito.."
Matt si era tappato la bocca con la mano per evitare che gli insulti che gli premevano sulle labbra, uscissero fuori.
Conosceva la filosofia del suo amico, ma ogni volta si stupida di quanto fosse stupido!
Zack riteneva che l'amore ed il sesso facessero parte, insieme alla passione, di una triade imprescindibile.
Non c'era l'una senza le altre due, per questo non amava fare sesso con gli sconosciuti e per questo aveva declinato l'invito di Brian.
Il sesso senza amore gli sembrava una cosa totalmente fuori natura!
L'uomo era stato dotato di un "cuore" con il quale provare sentimenti ed un organo sessuale con il quale riprodursi di eguale importanza.
Se l'uomo avesse potuto riprodursi senza l'amore che senso aveva dotarlo di un cuore?
O se ancora l'uomo avesse potuto amare senza fare l'amore che senso aveva dotarlo di un pene?
Per questo riteneva l'amore ed il sesso due facce della stessa medaglia, due cose opposte in un qualche verso, ma dannatamente e strettamente collegate tra di loro.
"Dai su, spara gli insulti!"
"Non ti insulto, Baker, ma solo perché ti voglio bene e cazzate simili." aveva sbuffato cercando un accendino nella tasca interna del giacchetto "Ma come fai a dimenticare Jimmy se continui a fare il prete?"
"Perché dovrei dimenticare Jimmy entrando nei letti altrui? Scusa,eh! Ma se devo dimenticarlo devo farlo in grande stile! Non posso dimenticare lui e lasciare che un altro, che magari mi vuole solo scopare, entri nel mio cuore. Non sono così masochista! Ho bisogno di qualcuno di cui io possa fidarmi, qualcuno che ci sarà sempre..."
"Il principe azzurro è gay, Zack."
"Ma magari!" aveva risposto, facendo ridere di gusto Matt.
Avevano passato molto tempo a parlare su quel praticello.
Avevano bigiato quasi tutte le lezioni previste per quella giornata e non contenti se ne erano andati via  prima dal campus, dirigendosi verso casa di Zack per un pranzo ed un pomeriggio, intenso, di studio.

[..........................]

Due ore di studio avrebbero ucciso anche Leopardi se prima avesse mangiato come un maiale come avevano fatto quei due.
Si erano addormentati sul divano con i libri ancora stretti tra le dita.
A svegliarli era stato Ichabod che aveva abbaiato.
Zack aveva aperto un occhio ed aveva sentito il campanello suonare.
Si era diretto, ancora insonnolito, verso la porta, guardando chi fosse attraverso lo spioncino.
"Sullivan, che cazzo ci fai qui?" aveva chiesto, nella sua solita gentilezza che lo coglieva ogni qualvolta che veniva svegliato di soprassalto.
"Buongiorno anche a te, Baker. Vi sto chiamando da due ore!Avevamo appuntamento al pub! Mi avete lasciato al tavolo come un coglione.."
Zack aveva guardato l'orologio che segnava le undici meno un quarto.
"Oh, cazzo! Scusami, ci siamo addormentati...ma Johnny?"
"Era di turno. Begli amici del cazzo, davvero!" aveva commentato, ancora arrabbiato, mentre si dirigeva verso il divano dove Matt stava beatamente dormendo.
Si era avvicinato al suo orecchio, sorridendo in maniera malvagia come solo lui sapeva fare, aveva urlato un qualcosa di incomprensibile, esibendosi nel miglior falsetto della sua vita.
Matt era saltato in piedi, massaggiandosi l'orecchio e cercando di riprendere fiato.
Sentiva il cuore battergli forte, quasi volesse uscire dal petto, ed uno strano fischio nell'orecchio destro.
Non aveva ancora capito quello che era successo, non si era neanche accorto dell'espressione soddisfatta e malvagia dipinta sul viso di Jim.
"Ora che l'hai svegliato e gli hai fatto prendere un ictus, cosa desidera fare?" aveva chiesto Zack cercando del caffè in quella stramaledettissima cucina, sempre vuota.
"Potremmo tornare al pub." aveva commentato alzando volutamente la voce, come se volesse alludere a qualcosa.
"C'era Brian?" aveva chiesto Zack, esultando per il caffè che aveva appena trovato.
"Mmmh, si! Credo di aver visto una ragazza servire i tavoli." aveva commentato ironico, forse un po troppo.
"Non ti sta simpatico?" aveva chiesto Matt "Sembra un tipo apposto e poi devi ammettere che è proprio un bel ragazzo, no Rev?"
"Non mi sta per niente simpatico, anzi, lo trovo rozzo." aveva risposto Jimmy con naturalezza, sembrava quasi la verità.
Matt aveva scosso la testa, preparando due bicchieri sul tavolino della cucina e chiedendo a Jim se volesse un goccio di caffè.
"No, grazie. Preferisco qualcosa di alcolico, quindi sbrigatevi a bere 'sto caffè!"
Zack aveva annuito, cercando del latte nel frigo, ma scoprì, con sua enorme sorpresa,
che l'ultimo litro era scaduto da due giorni.
Si era maledetto da solo, decidendo che avrebbe fatto spesa il giorno dopo, sempre se non voleva sentirsi male o mangiare le scatolette di Ichabod.
"Sei una pessima massaia." aveva detto ironico Jimmy.
"Oh, ma senti chi parla! Quello che è riuscito a bruciare persino il latte nel pentolino!"
"Stavo male, idiota!"
"Certo, tutte le scuse sono le tue! Diciamo che fai schifo come cuoco."
"Quello è un ruolo prettamente femminile." aveva risposto piccato Jimmy accendendosi una sigaretta.
"Povera la tua futura moglie." aveva commentato Zack, tornando volutamente sull'argomento, così da tastare il terreno.
Jimmy,però, non era dell'umore giusto per poter parlare di moglie e matrimoni vari e se proprio si vuol esser pignoli, non lo era mai stato.
"Allora? Questo caffè? Avete intenzione di lasciarmi qui tutta la serata a guardarvi?" aveva chiesto, spazientendosi.
"Oh, per quanto mi riguarda sono una bella visione..." aveva commentato,gongolando, Matt.
"Se non conti le occhiaie e la bava alla bocca.." aveva risposto sorridendo Zack, schivando un canovaccio che l'amico gli aveva tirato.
Avevano bevuto in fretta il caffè.
"Vuoi darti una sciacquata?" aveva chiesto Zack rivolgendosi a Matt "Se vuoi ti presto qualche maglietta, certo forse ti sta stretta...ma meglio di niente!"
Matt aveva annuito, dirigendosi verso il bagno.
Zack lo aveva seguito, passando prima nella camera da letto, cercando una maglietta pulita e abbastanza larga e decente da poter aderire perfettamente al corpo muscoloso di Matt.
Aveva bussato alla porta del bagno e Matt gli aveva tranquillamente detto di entrare.
Si trovava a petto nudo davanti allo specchio.
Matt era vanesio, ogni punto del suo corpo sprizzava vanità e chiaramente aveva tutte le carte in regola per poterlo essere.
Zack si stupiva sempre della naturalezza che Matt dimostrava nei suoi confronti, sapeva del suo orientamento sessuale e non aveva alcuna paura che si innamorasse di lui.
Se ne stava lì davanti a lui, mezzo nudo, a contemplarsi allo specchio e sorridendo come un cretino.
"Tu hai dei seri problemi!" aveva commentato Zack, passando la maglietta pulita a Matt.
"Non è vero! è solo che per colpa dell'università non vado in palestra da un po! Volevo vedere se i miei addominali fossero ancora lì!"
"Decisamente si." aveva commentato Zack prima di uscire dal bagno e prima di beccarsi un sorriso da tremilacinquecentosessanta denti bianchi e luccicanti.
Quel ragazzo non stava decisamente bene.

[...]

Erano usciti nel freddo delle strade di New York.
"Oddio, non ho avvisato la vicina!"
"Zack, è mezzanotte passata, lascia dormire quella povera vecchia!" aveva commentato Jimmy.
"Non ti ho mai visto così ansioso di bere, Sullivan." aveva detto Matt prima di montare in macchina.
"Non è colpa mia, ho solo bisogno di qualcosa di forte, almeno per una sera! Mettici che domani non lavoro e devo andare a trovare i miei -suoceri-" la faccia sconsolata di Jimmy lasciava qualche spiraglio di luce aperto per Zack, e se avesse deciso che la vita matrimoniale non era fatta per lui?
"Oh, allora è meglio presentarsi a casa loro ubriachi,no?" aveva puntualizzato Zack, prima di mettersi il casco e di salire sulla sua moto.
"Fai poco lo spiritoso e vedi di andare piano."
"Si preoccupa per me, signor Sullivan?"
"Ci mancherebbe altro, sei il mio miglior amico, come faccio a non preoccuparmi?"
Zack aveva sorriso, ma nascosto dal casco nessuno ci aveva fatto caso.
Aveva fatto un cenno con la mano, prima di partire velocemente e guizzare tra le poche macchine che circolavano quella notte a New York.

[...]

Era arrivato per primo, cosa che non lo stupiva minimamente, visto che conosceva il modo di guidare di Jimmy.
Era un maniaco della sicurezza, non superava un limite neanche sotto tortura!
In più, se soffrivi di mal d'auto come lui, non potevi neanche avvicinarti a quella macchina! Jim guidava a scatti, accelerando e frenando di botto, sempre nel rispetto delle regole, ma sicuramente era un buon modo per restarci secchi.
Era entrato nel pub, adocchiando il loro solito tavolino, si era seduto fissando il resto del locale, alla ricerca di un ragazzo con la coda ed un cappellino strano.
Matt e Jimmy erano arrivati poco dopo ed avevano già ordinato al bancone, infatti si erano messi seduti portando tre bicchieri d'assenzio.
"Non vi siete persi d'animo, eh?" aveva chiesto Zack, osservando lo zucchero sciogliersi nel bicchiere "Questi ci uccideranno!"
"No, vedrai solo la fatina!" aveva risposto Matt, sorridendo come un cretino.
"Uh, che belle le fatine.." aveva commentato Jimmy con la solita aria da cazzone che tanto gli si addiceva.
La serata era proseguita fino alle quattro, quando il locale chiudeva, erano rimasti solo loro a ridere e a scherzare come spesso accedeva.
Non erano brilli, si erano limitati a due bicchieri d'assenzio e qualche birra.
Di Brian non c'era neanche l'ombra, c'era rimasto solo un cameriere e Zack aveva tutta l'intenzione di andargli a chiedere dove fosse l'altro.
"Senti scusa, tu conosci Brian?" aveva chiesto tranquillamente.
"Si." aveva risposto l'altro, spegnendo le luci della cucina.
"Oggi non aveva il turno?"
"Si, ma finisce sempre dopo la mezzanotte e domani è il suo giorno libero."
"Ah, grazie."
"Devo dirgli qualcosa quando lo vedo?"
"No, no. Tranquillo, grazie ancora e buon rientro."
"Anche a lei!"
Zack si era diretto verso l'uscita dove lo aspettavano Matt e Jimmy, con le loro immancabili sigarette.
"Ci vediamo oggi?" aveva chiesto Matt sbadigliando.
"Che giorno è?!" aveva risposto Jimmy
"Il giorno nel quale devi andare a trovare i tuoi suoceri, amore"
"Oh, cazzo! No cioè, io non posso..." aveva commentato in preda all'ansia "Non posso, non posso.."
"Datti malato." aveva proposto Matt.
"No, faccio di meglio! Potete ospitarmi in qualche casa?"
"Perché?"
"Perché gli dico che sono fuori città per un lavoro urgente, sicuro ci casca. Ma non posso restare a casa mia, cioè, se gli viene il dubbio viene a cercarmi lì!" aveva commentato, guardando implorante Matt.
"Ma se vuoi sposarti dovrai pur conoscerli un giorno no? Oppure non li inviti al matrimonio?" aveva chiesto Zack, facendogli presente che era una cazzata colossale quella che stava per fare.
"Maggio, Zack, Maggio! Siamo ad ottobre! E non è sicuro è un idea..."
Zack aveva trattenuto un sorriso, uno di quei sorrisi che ti partono dal cuore e che premono per uscire, uno di quei sorrisi che trattieni a stento.
"Perché non andiamo tutti a casa di Zack?" aveva proposto Matt.
Jimmy aveva annuito.

[...]

Si erano addormentati sul letto di Zack, lasciandolo in piedi come un coglione.
Aveva trovato una vecchia coperta, una di quelle piccole e calde, ed un cuscino strappato dai morsi di Ichabod.
Si era diretto sul divano, sdraiandosi e lasciando che i pensieri sconnessi del dormiveglia si appropriassero della sua mente.
Non si ricordava bene quando era riuscito ad addormentarsi e neanche quando Jim lo aveva svegliato sedendosi accanto a lui.
"Non dormi?" aveva chiesto, con gli occhi ancora chiusi e la voce impastata dal sonno.
"Dormivo, ma Matt russa e non sono più abituato a questa convivenza...ti ricordi ai tempi del liceo?"
Zack aveva annuito, stropicciandosi gli occhi.
"Quando quest'appartamento era praticamente solo nostro."
"Anche adesso lo è, certo non ci venite poi così tante volte, ma sarà sempre aperto per voi."
"Anche se dovessi sposarmi?"
"Se resterai il solito cazzone di sempre, si."
Suonava come una bugia, forse perché lo era o forse perché non credeva che Jimmy restasse il solito cazzone.
Il matrimonio cambia le persone contro la loro volontà, è come sfiorare la morte, se stai per morire ma ti salvi diventi una persona diversa, forse una persona consapevole dei propri limiti o forse consapevole che i limiti son fatti per essere infranti.
Così era il matrimonio, Zack lo aveva provato sulla sua pelle di sedicenne.
La madre si era risposata con un tizio che Zack aveva visto due o tre volte nella sua vita.
Era cambiata, non era più la madre amorevole e disponibile, non era più neanche sua madre.
Per questo aveva occupato quell'appartamento, il loro vecchio appartamento, pur di non trasferirsi nella nuova casa dove la madre e il suo nuovo marito abitavano.
Matt, Jimmy e Johnny lo avevano seguito, occupando insieme a lui e cercando di non lasciarlo solo neanche per un momento.
Poi era cresciuto, aveva ancora bisogno dei suoi amici,ma vivere in quattro in un appartamento piccolo precludeva molte cose, come la privacy o il sesso con le ragazze e cose simili.
Così si erano divisi, lasciando i loro appartamenti perennemente aperti per gli altri.
Avevano una copia delle chiavi di tutti i quattro appartamenti.
"Dici che cambierò? Dici che sarà tutto diverso?" aveva chiesto, usando un tono angosciante che non piaceva per niente a Zack.
"Jimmy, va tutto bene. Stanotte va tutto bene, per favore, pensiamoci domani, pensiamoci più in là." aveva detto tutto d'un fiato, quel discorso era più doloroso di quanto avesse mai sospettato "Fingiamo che stasera vada tutto bene."
"Ma ci parlerai con me, vero? Cioè...riprenderemo questo discorso?"
"Si, te lo prometto, ma non oggi. Jim per favore."
Jimmy aveva annuito, prima di sdraiarsi accanto a Zack, su quel divano letto.
"Zack?"
"Mh?"
"Sei il mio migliore amico?"
"Si."
"Lo sarai per sempre?"
"Si.."
Jim aveva sorriso, chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare da Morfeo nel mondo dei sogni...


Non voglio offendere in alcun modo i personaggi qui sotto citati.
Non voglio deturpare la memoria di Jimmy, anzi.
Niente di quello che ho scritto è reale, tranne la storia di Matt e il ginecologo (Quello è una storia reale, non appartiene a Matt, ma ad un mio amico cretino *W* che ignaro di tutto si ritrova in questa storia.)
Ringrazio chi ha commentato ed aggiunto tra i preferiti e cose simili ù.ù
In questo capitolo non succede praticamente nulla, mal dal prossimo si farà tutto più movimentato.
Volevo lasciarvi una foto di Zack e di Jimmy che io trovo praticamente stupenda e che ha "ispirato" la scena del divano..
Vi lascio il link, così chi non vuole non la vede :)
Erano giovani e Zack aveva solo il percing al naso (quello che ha un nome strano e assurdo), e almeno credo che quello sia Zack, se non lo è ho fatto una grande figura di merda ù_ù
Ma che ce frega?
Alla prossima e grazie *-*
http://img864.imageshack.us/i/tumblrle5ph9naie1qdkl7u.jpg/


   
 
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